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Due Cigni a Manhattan Vol III
Due Cigni a Manhattan Vol III
Due Cigni a Manhattan Vol III
E-book39 pagine30 minuti

Due Cigni a Manhattan Vol III

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Info su questo ebook

Quando il giovane Ted viene investito da una Limousine,in pieno centro a Manhattan, nessuno si accorge che sotto i jeans, la parrucca e il berretto da football, si nasconde Catherine, una ragazza dai gusti particolari...
Questa è la storia di un Lord inglese e di una Escort. E' la storia di Ted e del suo Inglese. E' la storia di Lily e di Catherine. E' una storia dove quello che appare, è più di quello che si mostra. E' la storia di Due Cigni... senza identità sessuale.

«Tutto bene, ragazzino?» annuisco in silenzio, mentre mi rialzo alla svelta.
Il ragazzo che ha parlato, non è di New York, il suo accento è diverso.
«Sei sicuro?» mi chiede preoccupato, e io annuisco di nuovo. Non so che faccia abbia, è molto più alto di me, con il viso gli arrivo solo al petto, e la visiera del cappello mi impedisce di vedere oltre. Ma so, esattamente, com’è vestito. Dall’abito sembra un “Lord inglese”, uscito dalla prima pagina del “Times”. Sfoggia un completo tre pezzi, disegnato e cucito ad arte. Mi chiedo se a me starebbe bene in egual modo.
«Forse è il caso di portarlo in ospedale, signore» gli suggerisce l’altro.
Alzo gli occhi su di lui e li riabbasso quasi contemporaneamente, non voglio che si accorga che sono una donna. Dall’aspetto, direi che è il suo autista.
Mi sbrigo a scuotere la testa, in segno di diniego, e affondo le mani nelle tasche anteriori dei jeans, sto per andarmene.
«Non se ne parla neanche» l’Inglese mi afferra per il braccio e mi tiene inchiodata sul posto. «Se non vuoi andare in ospedale, va bene, non ti costringerò, ma permettimi di offrirti qualcosa da bere, mi sembri sconvolto. E forse, un po’, lo sono anch’io» ammette con sincerità. «Non capita tutti i giorni di investire qualcuno, fortunatamente, per me» dice, allentando la tensione.
Vedo i suoi fianchi ruotare, prima da un lato, poi dall’altro, guardandosi intorno.
«Dall’altra parte della strada c’è un Bistrot» mi annuncia. «Vieni con me, ti prego.»

Due cigni a Manhattan
Due Cigni a Manhattan Vol. II
Due Cigni a Manhattan Vol. III
Due Cigni a Manhattan Vol. IV
Due Cigni a Manhattan Vol. V
Due Cigni a Manhattan Vol. VI

La storia prosegue. Seguitemi sulla mia pagina FB.

Il colore dell'uva matura
Emma l'Ape Regina La rivelazione
Emma l'Ape Regina Le verità nascoste
Il Mostro (1)
​​​​​​​Diario di un Mostro La numero 4 (Il Mostro 1)
Anna & Marcello
Non posso avvicinarmi a meno di 10 metri da Te NEW ENTRY ROMANCE.
LinguaItaliano
Data di uscita26 giu 2016
ISBN9786050466300
Due Cigni a Manhattan Vol III

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    Anteprima del libro

    Due Cigni a Manhattan Vol III - Sandra Rotondo

    letterario

    Capitolo 6

    Mi sveglio alle prime luci dell’alba, non ricordo, esattamente, dove mi trovi. Fino a quando i detriti del giorno prima, non mi travolgono a ondate. Giro la testa alla mia destra verso il matrimoniale al lato del mio, separato, unicamente, dal comodino basso sul quale poggia una lampada spenta e un telefono. Le lenzuola sono disfatte, più di quanto sia ragionevole. Qualcuno deve aver combattuto una guerra, in quel letto, penso. Ma non so quanto ne sia uscito vincitore. La Porta del bagno in camera, è aperta. Holden non è neanche lì dentro. Scanso il copriletto e poggio i piedi in terra, quando raddrizzo la schiena sento dolore. Un sospiro rassegnato esce di sua iniziativa dalle mie labbra, e mi chiedo cosa ne sarà della mia pelle delicata. Basta poco per farmi un livido e le violente spinte di Baker, devono aver fatto un bel lavoro. Cerco le mie mutandine, devono essere da qualche parte nella stanza, non ho cambi con me, sarò costretta a usare la stessa biancheria di ieri. Le trovo sulla poltrona, insieme ai miei abiti ripiegati. Non ricordavo di averlo fatto. Le infilo e corro in bagno, mi scappa la pipì. Quando sono davanti allo specchio mi giro di spalle e osservo la macchia violacea che ricopre parte della zona tra le scapole. Sembra la cartina geografica dell’Inghilterra; dovrò visitarla un giorno, visto che ora è disegnata sulla mia pelle.

    «Non era previsto» sobbalzo alla voce di Holden, fermo sulla soglia.

    «No, certo» sottolineo, io, presa alla sprovvista.

    Mi abbasso sul lavandino e apro il rubinetto per sciacquarmi il viso. I capelli mi ricadono in avanti mentre porto la mani al volto, cariche di acqua. Sento le sue mani raccoglierli ai lati, e tenerli su, affinché non si bagnino, in seconda battuta mi porge la salvietta per asciugarmi.

    «Grazie» dico, sommessamente, evitando di guardare il suo riflesso dietro di me, che mi sovrasta in tutto.

    «Non succederà un’altra volta» ripete, pensieroso, e con la punta delle dita mi accarezza distrattamente i contorni del livido. Ho un leggero sussulto a quel contatto inaspettato. «Io non vado con le...»

    «Lo so, Baker, tu non vai con le prostitute. Non è necessario ripeterlo» continuo per lui. Non so quanto ci creda, veramente, a questa cosa. O è solo uno scudo a difesa. Fa un cenno di assenso alla mia figura, e questa volta i nostri sguardi si perdono in quello dell’altro. Sulla superficie di vetro.

    «Spero tu fossi protetta» ed è come una pugnalata.

    «E’

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