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Due Cigni a Manhattan Vol. II
Due Cigni a Manhattan Vol. II
Due Cigni a Manhattan Vol. II
E-book49 pagine38 minuti

Due Cigni a Manhattan Vol. II

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Info su questo ebook

Quando il giovane Ted viene investito da una Limousine,in pieno centro a Manhattan, nessuno si accorge che sotto i jeans, la parrucca e il berretto da football, si nasconde Catherine, una ragazza dai gusti particolari...
Questa è la storia di un Lord inglese e di una Escort. E' la storia di Ted e del suo Inglese. E' la storia di Lily e di Catherine. E' una storia dove quello che appare, è più di quello che si mostra. E' la storia di Due Cigni... senza identità sessuale. 

«Tutto bene, ragazzino?» annuisco in silenzio, mentre mi rialzo alla svelta.
Il ragazzo che ha parlato, non è di New York, il suo accento è diverso.
«Sei sicuro?» mi chiede preoccupato, e io annuisco di nuovo. Non so che faccia abbia, è molto più alto di me, con il viso gli arrivo solo al petto, e la visiera del cappello mi impedisce di vedere oltre. Ma so, esattamente, com’è vestito. Dall’abito sembra un “Lord inglese”, uscito dalla prima pagina del “Times”. Sfoggia un completo tre pezzi, disegnato e cucito ad arte. Mi chiedo se a me starebbe bene in egual modo.
«Forse è il caso di portarlo in ospedale, signore» gli suggerisce l’altro.
Alzo gli occhi su di lui e li riabbasso quasi contemporaneamente, non voglio che si accorga che sono una donna. Dall’aspetto, direi che è il suo autista.
Mi sbrigo a scuotere la testa, in segno di diniego, e affondo le mani nelle tasche anteriori dei jeans, sto per andarmene.
«Non se ne parla neanche» l’Inglese mi afferra per il braccio e mi tiene inchiodata sul posto. «Se non vuoi andare in ospedale, va bene, non ti costringerò, ma permettimi di offrirti qualcosa da bere, mi sembri sconvolto. E forse, un po’, lo sono anch’io» ammette con sincerità. «Non capita tutti i giorni di investire qualcuno, fortunatamente, per me» dice, allentando la tensione.
Vedo i suoi fianchi ruotare, prima da un lato, poi dall’altro, guardandosi intorno.
«Dall’altra parte della strada c’è un Bistrot» mi annuncia. «Vieni con me, ti prego.»

Due Cigni a Manhattan
Due Cigni a Manhattan Vol. II
Due Cigni a Manhattan Vol. III
Due Cigni a Manhattan Vol. IV
Due Cigni a Manhattan Vol. V
Due Cigni a Manhattan Vol. VI

La storia prosegue. Seguitemi sulla mia pagina FB.

Il colore dell'uva matura
Emma l'Ape Regina La rivelazione
Emma l'Ape Regina Le verità nascoste
Il Mostro (1)
​​​​​​​Diario di un Mostro La numero 4 (Il Mostro 1)
Anna & Marcello
Non posso avvicinarmi a meno di 10 metri da Te NEW ENTRY ROMANCE.
LinguaItaliano
Data di uscita21 giu 2016
ISBN9786050462104
Due Cigni a Manhattan Vol. II

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    Anteprima del libro

    Due Cigni a Manhattan Vol. II - Sandra Rotondo

    letterario

    Capitolo 2

    La punta delle mie scarpe è di un rosso acceso, una meraviglia numero 37, targata Manolo Blahnik. Quattordici centimetri di altezza guadagnata sul mio metro e sessantanove. Guardo gli altri dall’alto in basso, mentre muovo i miei passi sul marciapiede affollato, in pieno centro a Manhattan.

    45 West 81st Street, rileggo l’indirizzo, scritto sul tovagliolo di carta.

    L’Excelsior Hotel mi domina dall’alto, somiglia a un’anziana stazione rimessa a nuovo. Sei in partenza, Catherine, dico a me stessa, raddrizzando le spalle, tuttavia, avverto l’incertezza del viaggiatore verso un luogo sconosciuto. Ho le mani sudate, mi sistemo la gonna a tubino, nella quale i miei fianchi sono fasciati, stando attenta a non lasciare aloni. Il blu elettrico della seta contrasta con il corsetto bianco latte e le mie décolleté rosso fuoco. Reprimo Angel nei bassi fondi del mio subconscio. Faccio un bel respiro e cerco di calmarmi.

    Sarai sempre una brava ragazza, Cat, qualsiasi cosa accada, ricordalo. Ogni inizio è difficile e questo lo è più degli altri. Alla fine, ho smesso di girare per le fiere, quando ho capito che: Se devi venderti allora devono pagarti e pagarti bene. Alle tue regole.

    Mi passo le mani nei capelli, arieggiandoli dall’opprimente sensazione di calura depositata sul corpo, come un sottile velo inumidito, prima che quella bocca girevole mi ingoi al suo interno. Il sole accecante dell’ora di punta, viene sostituito dalla luce giallognola e meno rovente dei lampadari in cristallo, degli appliques e dal rinforzo di faretti che bucano il basso soffitto, mentre colonne e pareti, rivestite in legno, circondano il mio sguardo sulla hall, delineando un orizzonte fresco e accogliente.

    Alla mia sinistra c’è la reception; mi obbligo ad affrettare il passo facendo fare bella figura alle mie gambe, come se sapessero già dove andare, nascondendo il timore di essere fermata dal controllore di questo treno in marcia. Cosa si dice in questi casi? Il concierge tira su la testa, gli basta uno sguardo per capire, mi rimanda un sorriso di apprezzamento che mi fa arrossire, ma non mi chiede dove sto andando, il mio aspetto fa da portavoce. Di questo, sono più che sicura. Tre scalini e i miei piedi sono a contatto con il tappeto rosso che ricopre parte del pavimento in marmo beige, lucidato a specchio. Il bar dell’hotel è a destra. E’ qui che ho appuntamento con il mio Primo cliente. Sono una Escort ora, e sarò pagata per fare sesso. Se ti sei venduta una volta...

    Poggio la mano sulla maniglia in ottone, del bar, e spingo per entrare. E il passato torna a bussare...

    Sono nel pub, è un sabato sera e il locale è più affollato del solito, la tv trasmette la finale del campionato di football, l’eccitazione è una figura solida che puoi toccare con le mani: i New York Giants sono i favoriti, contro i Philadelphia Eagles. C’è odore di sudore acido e birra, e le risate corrono sguaiate di bocca in bocca. Ho le braccia sollevate al di sopra della testa, tra le mani reggo un pesante vassoio carico di hamburger, hot dog e patatine, e boccali colmi di schiumoso liquido dorato. Mi destreggio tra i corpi che si strusciano accaldati al mio passaggio, chiedo permesso invano, e avanzo

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