Racconti dell'Oltre
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Anteprima del libro
Racconti dell'Oltre - Teresa Breviglieri
VENTUNO
CAPITOLO UNO
LA CENA
Erano seduti l'uno di fronte all'altra. Si osservavano attentamente mentre assaporavano la cena. Nel ristorante, c'era un gran chiacchiericcio di persone, ma loro due non sentivano nulla. Gli occhi dentro agli occhi. Consumavano il loro pasto senza parlare.
Non ce n'era bisogno. Sapevano già cosa desideravano fare.
Lei sentì il calore dentro crescere e lui stava impazzendo. Una coppia seduta al tavolo di fianco al loro li osservava. Non capivano come mai, quell'uomo stupendo e quella donna così bella e sensuale non parlassero fra di loro. Eppure si sorridevano. Sembravano innamorati e molto in sintonia.
In realtà, erano in molti ad osservarli nel ristorante.
Questa coppia attirava gli sguardi rapiti delle persone, come se emanassero feromoni. Il ristorante era affollato ma ai tavoli erano sedute solo coppie. Era la sera di San Valentino per cui tutti gli innamorati erano usciti a cena.
L'uomo e la donna sapevano di essere osservati e questo non faceva altro che accrescere il loro desiderio e la voglia di toccarsi. Di nuovo si sorrisero. Ad un tratto, lui spostò il piatto, si alzò e si avvicinò a lei, la prese per i capelli e la baciò con trasporto e passione, mettendole la mano in mezzo alle gambe.
Lei rispose al bacio prendendo la mano dell'uomo e guidandola dentro di sé. Lui con le dita la penetrava e dopo pochissimo, lei si lasciò andare ad un orgasmo fortissimo.
Allora, lui la fece alzare, la sbatté sul tavolo e la penetrò, sotto gli sguardi rapiti ed eccitati dei commensali, che come comandati da un impulso, iniziarono a toccarsi, per finire subito dopo sui tavoli, completamente inebriati dalla voglia di sesso.
L'uomo e la donna continuarono a fare l'amore ancora per un po', raggiungendo insieme diversi orgasmi. Poi si fermarono ansanti, mentre le persone intorno a loro continuavano a fremere e a gemere.
Avevano fame.
Lei si avvicinò ad una coppia e iniziò a mangiare la donna, che incurante continuava a godere e lui fece altrettanto con l'uomo.
Continuarono a «mangiare» le coppie, che non si accorgevano di nulla. Pensavano solo a godere.
Alla fine della serata, restarono solo loro due, soddisfatti e sazi.
Entrarono nella toilette per rinfrescarsi, ancora con il sorriso sulle labbra. Ed ancora sorridenti, uscirono dal ristorante per poi subito dopo entrare in un altro.
Sedettero ad un tavolo e ordinarono.
Lei lo guardò e prendendogli la mano gli disse: «La notte è ancora lunga, mio amato.»
Lui le sorrise di rimando e, sfiorandole il volto con una lieve carezza, le disse: « Sì amore... la notte è solo nostra.»
CAPITOLO DUE
GIOVANNI
Era bello e tenebroso. Si faceva chiamare Giovanni, si definiva italiano, ma conosceva ogni lingua del pianeta. Viveva in una casa costruita da lui su un lago. Non frequentava nessuno e in paese tutti si chiedevano di cosa si cibasse, visto che non lo vedevano mai a fare compere, in nessun negozio della piccola ridente cittadina poco lontana dalla sua abitazione.
La gente sapeva solo che amava il baseball. E questo perché una volta sola, una donna lo vide entrare in un negozio di articoli sportivi e comprare una mazza da baseball.
Ma a Giovanni non interessava questo sport in realtà. Usava la sua mazza per pescare i famosi pesci gomma che vivevano nel lago. Nell'arco degli anni, tanti pescatori avevano provato a catturarli, ma nessuno c'era mai riuscito. Giovanni si sedeva vicino al lago e aspettava pazientemente che i pesci gomma rimbalzassero sull'acqua. E lui, con la sua mazza, riusciva a centrarli. E se ne cibava. Era il suo unico sostentamento. Sembrava un tipo tranquillo, ma nascondeva un segreto che nessuno conosceva. In realtà, anche se dimostrava non più di quarant'anni, Giovanni ne aveva quattrocento. Aveva la capacità di cambiare aspetto. E nel contempo, cambiava anche nome, per non destare sospetti. Aveva visto il mondo cambiare e progredire in tutti quei secoli e solo una volta aveva incontrato l'amore. Ma non poteva innamorarsi. Fare l'amore con una donna lo avrebbe portato alla follia. Era vittima di una maledizione che gli impediva qualsiasi rapporto d'amore. Viveva su quel lago deserto proprio per non avere contatti con nessuno. Se avesse fatto l'amore con una donna si sarebbe trasformato in un essere spaventoso. A metà tra vampiro e licantropo. L'unico modo per sopravvivere e non desiderare il corpo di una donna era proprio cibarsi dei pesci gomma. Ma un giorno, mentre stava per uscire per andare a procacciarsi il cibo, vide una donna seduta sulla riva del lago. Era bella, con i capelli neri, e lo sguardo triste. La donna resto lì seduta mentre le ore passavano e il giorno si faceva notte. Restò lì anche nei giorni successivi, senza mai muoversi. E Giovanni se ne innamorò perdutamente. Ma senza i suoi pesci cominciò a stare male. E desiderò fare l'amore con quella donna. Sentì di amarla perdutamente e di desiderarla in egual modo.
Un giorno, lei si alzò e andò verso la sua casa. Bussò alla sua porta. Lui aprì e la fece entrare. Ma non riuscì a resistere. Mentre lei stava per parlare, lui si trasformò in un essere terribile. La possedette e le dilaniò le carni. E di colpo la sua furia si calmò. Tornò ad essere Giovanni. Ma della donna erano rimasti solo brandelli di carne, sangue e capelli sparsi sul pavimento.
Lui si inginocchiò e pianse come un bambino. Una lacrima cadde sui capelli. I brandelli di carne cominciarono a ricomporsi e la donna risorse. Si ritrovarono faccia a faccia e si baciarono, ma la trasformazione di entrambi iniziò. In poco tempo, in quella casa vi erano due mostri.
Uscirono e cominciarono a correre verso la città.
Il giorno dopo, il giornale nazionale recitava così:
Strage di massa. Uccisa una intera cittadina di seimila persone. Carne, sangue e capelli sparsi in ogni dove. Al lavoro la polizia e la scientifica per scoprire chi possa avere compiuto tanti delitti tutti insieme. Le autorità, brancolano nel buio.
CAPITOLO TRE
AMORE
Si erano sposati su quella spiaggia. Avevano coronato il loro sogno d'amore. I festeggiamenti erano finiti tardi ed ora loro stavano osservando il cielo tenendosi per mano.