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Chi Uccide L'Euro? Il Nemico In Casa
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E-book154 pagine1 ora

Chi Uccide L'Euro? Il Nemico In Casa

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L’Ue a un bivio. Germania e Francia erano d’accordo per 500 miliardi di aiuti contro la crisi da Covid-19. Il no dei falchi mentre la Commissione rilancia. Previsti in totale oltre 170 miliardi per l’Italia. Intanto si è aperto uno scontro istituzionale tra Corte costituzionale tedesca, Bce e Corte di Giustizia. Nascerà una nuova entità dalle ceneri di Covid-19? O dovremo rassegnarci all’Europa Disunita? La risposta in questo libro alla luce dei nuovi equilibri che stanno nascendo nella compagine europea in seguito all’emergenza della pandemia.
Ora, anche i più riluttanti a un piano di rilancio dovrebbero accettare la politica economica di massicci interventi per arginare la grave recessione. In caso contrario, potrebbe essere minacciata la sopravvivenza dell’Unione. La Germania sa di non poter tirare troppo la corda e con la Francia ha raggiunto un accordo di massima di 500 miliardi di trasferimento di risorse. Contrari i falchi del Nord mentre la Commissione europea spiazza tutti e rilancia raddoppiando con il suo progetto ambizioso.
Austria e Olanda, con il sostegno degli altri soci del club delle brume come Danimarca e Svezia, come l’ultimo giapponese rimasto in trincea anche dopo la fine del conflitto, nonostante l’emergenza da Coronavirus sono contrari a finanziamenti con il Recovery Fund. L’intesa di massima franco-tedesca, da presentare come salutare menù farcito di generosità agli altri commensali seduti al magro tavolo virtuale europeo, prevede 500 miliardi a fondo perduto per cercare di uscire dalla crisi economica e sanitaria.
Tra i belligeranti s’inserisce la Commissione che non sta certo a guardare e rilancia. Spiazza tutti a cominciare da tedeschi e francesi scavalcati con un progetto ancora più ambizioso. La presidente Ursula von der Leyenla ha presentato l’atteso piano di rilancio Next Generation Eu, una proposta di 750 miliardi di cui 500 a fondo perduto. Un compito decisivo per il Consiglio europeo. Complessivamente previsti per l’Italia oltre 172 miliardi di cui 82 a fondo perduto e 91 di prestiti diluiti.
Per far fronte all’emergenza Coronavirus e alla gestione del bilancio pluriennale Ue, vi sarà pertanto un impegno complessivo di 2.400 miliardi. La vera notizia nella notizia sta nella proposta di assegnazione di una parte delle risorse a fondo perduto, anche se in misura minore, a favore dei “frugali” nordici contrari agli stanziamenti a favore del Sud. Il Consiglio europeo dovrà decidere su un percorso per così dire dialettico Nord-Sud sulla diversa visione politica della composizione del fondo. Da rilevare intanto il clamoroso scontro istituzionale tra Corte Costituzionale tedesca, Bce e Corte di Giustizia dell’Unione europea. Leggerete nelle pagine seguenti tutti gli sviluppi della crisi in emergenza Coronavirus un’Europa sempre più litigiosa giunta al bivio di una scelta decisiva tra una prova decisiva di solidarietà e la sopravvivenza di scelte lo sviluppo di questo cortocircuito senza precedenti. L’Europa unita è ancora una volta alla prova di solidarietà.

LinguaItaliano
Data di uscita4 feb 2017
ISBN9781370450824
Chi Uccide L'Euro? Il Nemico In Casa
Autore

Massimo Siviero

My parents were Neapolitans, I was born in Rome and I live in Naples.When I was a child I wanted to be a diplomat or a doctor. Then I had the good fortune to read “Of mice and men” by John Steinbeck and two days later I obtained “The Grapes of Wrath”. A few months later, a classmate of mine gave me “Death in the Afternoon” and “Across the River and Into the Trees” of Hemingway and I realized that the craft of writing would become my great love. I liked knowing the facts of the day , I read many newspapers and began to attend the drafting of a newspaper. I started writing articles and at age 19 I went as an envoy on the football fields and I studied at university. Then I became a reporter. One day I was struck by a news of crime, a double murder. In the garden of a restaurant in Naples were found the bodies of a man and a woman, it was discovered that they were drug couriers . Until then Naples was seen mainly in the imagination as the city of mandolins and songs , pizza and hospitality. In addition to the neighborhood thugs . I realized that the city had dramatically changed and it became an important crossroads of crime. Although in more than two thousand years of history had been a place of philosophers and scientists, writers and poets (Giambattista Della Porta invented the telescope before Galileo...). So I decided to write my first crime novel , "Il diavolo giallo" which was published in 1992 . There followed " Il terno di San Gennaro" " Un mistero occitano per il commissario Abruzzese", "Vendesi Napoli", " Mater munnezza " and in 2012 " Caponapoli " published in the historic editorial series Il Giallo Mondadori . In 2015 it was published the detective novel "Scorciatoia per la morte". I wrote several essays , including " How to write a Neapolitan crime novel" ("Come scrivere un giallo napoletano"). In this manual I have revealed that the first Italian crime novel was written in Naples in 1852. Several of my books have been published in the convenient eBook editions that I think an effective instrument of freedom of authors and readersI miei genitori erano napoletani, sono nato a Roma e vivo a Napoli.Quando ero un bambino volevo essere un diplomatico o un medico . Poi ho avuto la fortuna di leggere " Uomini e topi " di John Steinbeck e due giorni dopo ho ottenuto in regalo " The Grapes of Wrath " . Pochi mesi dopo, un mio compagno di scuola mi ha dato "Death in the Afternoon " e "Di là dal fiume e tra gli alberi " di Hemingway e ho capito che il mestiere di scrivere sarebbe diventato il mio grande amore. Mi è piaciuto conoscere i fatti del giorno, ho letto molti giornali e cominciai a frequentare la redazione di un giornale. Ho iniziato a scrivere articoli, all'età di 19 anni sono andato come inviato sui campi di calcio e ho studiato all'università. Poi sono diventato un giornalista. Un giorno sono stato colpito da una notizia di reato, un duplice omicidio. Nel giardino di un ristorante a Napoli sono stati trovati i corpi di un uomo e una donna, si è scoperto che erano corrieri della droga . Fino ad allora Napoli è stata vista soprattutto nell'immaginario come la città di mandolini e canzoni, pizza e ospitalità. Oltre ai guappi di quartiere . Mi resi conto che la città era drammaticamente cambiata ed era diventata un importante crocevia della criminalità. Anche se in più di duemila anni di storia era stata la terra di filosofi e scienziati, scrittori e poeti ( Giambattista Della Porta ha inventato il telescopio prima di Galileo ... ). Così ho deciso di scrivere il mio primo romanzo poliziesco, "Il diavolo giallo " che è stato pubblicato nel 1992. Seguirono "Il terno di San Gennaro ", "Un mistero occitano per il commissario Abruzzese ", " Vendesi Napoli", " Mater munnezza " e nel 2012 " Caponapoli ", pubblicato nella storica collana editoriale Il Giallo Mondadori. Nel 2015 è stato pubblicato il romanzo poliziesco "Scorciatoia per la morte". Ho scritto diversi saggi, tra cui " Come scrivere un giallo napoletano ". In questo manuale ho rivelato che il primo romanzo poliziesco italiano è stato scritto a Napoli nel 1852. Molti dei miei libri sono stati pubblicati nelle edizioni eBook che penso siano un efficace strumento di libertà di autori e lettori.

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    Chi Uccide L'Euro? Il Nemico In Casa - Massimo Siviero

    Chi Uccide L’Euro? Il Nemico In Casa

    by Massimo Siviero

    Copyright 2017 Massimo Siviero

    Smashwords Edition

    Indice

    Scheda

    Parte prima

    Scontro istituzionale

    Teoria del complotto

    Nascita dell’euro

    Moneta unica mondiale

    Parte seconda

    Azione di Obama

    Leadership americana

    Spy story

    Il contesto storico

    Lo scenario americano

    Intervento militare

    Parte terza

    Il paradosso

    Grecia Irlanda Portogallo Spagna

    Soluzione 3 per cento

    Altri nemici

    Il caso Italia

    Evasione e corruzione

    Il ruolo di Hollande

    Piano segreto

    Doppia attesa

    Parte quarta

    Dove eravamo rimasti

    Allarme del Fondo monetario

    I dubbi della Cancelliera

    Il passo del gambero

    Lo scudo antispread

    Data da non dimenticare

    Sulle prospettive di Berlino

    Bivio pericoloso

    Due boccate di ossigeno

    Diplomazia e truppe corazzate

    Parole parole parole

    Le Due Europe

    Il bazooka della Bce

    Sviluppi della crisi

    Vigilanza bancaria zoppa

    Ecco gli inglesi

    La Merkel ci riprova

    Parte quinta

    Gli altri

    Nord contro il bilancio

    Sempre il Sud sulla graticola

    I santi peccatori

    La locomotiva tedesca rallenta

    Agenzia di rating europea cercasi

    La fabbrica di San Pietro

    Bel Paese e italite

    USA saliva e Eurozona scendeva

    Partiti euroscettici

    Biografia

    Il sito

    I Premi

    Le trame

    Scheda

    L’Ue a un bivio. Germania e Francia d’accordo per 500 miliardi di aiuti contro la crisi da Covid-19. Il no dei falchi mentre la Commissione rilancia. Previsti in totale 172 miliardi per l’Italia. Intanto si è aperto uno scontro istituzionale tra Corte costituzionale tedesca, Bce e Corte di Giustizia. Nascerà una nuova entità dalle ceneri di Covid-19? O dovremo rassegnarci all’Europa Disunita?

    Torna all’Indice

    Parte prima

    Scontro istituzionale

    Ora, con l’esplosione della pandemia, anche i più riluttanti a un piano di rilancio dovrebbero accettare la politica economica di massicci interventi per arginare la grave recessione. In caso contrario, potrebbe essere minacciata la sopravvivenza dell’Unione. La Germania sa di non poter tirare troppo la corda e con la Francia ha raggiunto un accordo di massima di 500 miliardi di trasferimento di risorse. Contrari i falchi del Nord mentre la Commissione europea spiazza tutti e rilancia con il suo progetto ambizioso.

    Austria e Olanda, con il sostegno degli altri soci del club delle brume come Danimarca e Svezia, sono contrari a finanziamenti a fondo perduto con il Recovery Fund. Così l’intesa di massima franco-tedesca, da presentare come salutare menù farcito di generosità agli altri commensali seduti al magro tavolo virtuale europeo, prevede 500 miliardi a fondo perduto per cercare di uscire dalla crisi economica e sanitaria.

    I falchi si dichiarano subito contrari e tra i belligeranti s’inserisce la Commissione che spiazza tutti a cominciare da tedeschi e francesi scavalcati con un progetto ancora più ambizioso. Lo aveva anticipato il vicepresidente, il lettone Valdis Dombrovskis, facendo valere il peso dell’esecutivo in questa diatriba sui Coronabond e affermando che non sarebbe stata soltanto la proposta franco-tedesca a valere ma molto di più con una decisione ambiziosa di almeno mille miliardi tra sovvenzioni e prestiti.

    Così la presidente Ursula von der Leyenla ha presentato a Bruxelles l’attesa proposta della Commissione sull’ambizioso programma di Recovery Fund. Per l’Italia prevista la fetta maggiore dei 750 miliardi di cui 500 a fondo perduto. A tali fondi andranno ad aggiungersi altri 250 di prestiti molto diluiti e agevolati. Complessivamente dovrebbero andare oltre 172 miliardi di cui 82 a fondo perduto e 91 di prestiti diluiti.

    Per far fronte all’emergenza Coronavirus e alla gestione del bilancio pluriennale Ue, vi sarà pertanto un impegno complessivo di 2.400 miliardi. La vera notizia nella notizia sta nella proposta di assegnazione di una parte delle risorse a fondo perduto, anche se in misura minore, a favore dei frugali nordici contrari agli stanziamenti a favore del Sud. Il Consiglio europeo dovrà decidere su un percorso per così dire dialettico Nord-Sud sulla diversa visione politica della composizione del fondo.

    Alla proposta di 750 miliardi vanno aggiunti i 1.100 fissati per il bilancio 2021-2028 e i 540 dei tre pilastri Mes leggero senza condizionalità, Sur sulla Cigs europea e Bei.

    Troppa grazia conoscendo gli attori che si alternano sulla scena europea e che alla prima occasione, quando sarà passata l’emergenza più acuta e ci saremo abituati a convivere con il virus, torneranno alla vecchia dialettica ancora più litigiosa di Nord vs Sud. La proposta franco-tedesca ha comunque mobilitato un po’ tutti con i soliti falchi contrari che agiscono al pari dell’ultimo giapponese rimasto in trincea. Come se ignorassero quello che è avvenuto in Europa e nel mondo con la pandemia, continuano a parlare di rigore di bilancio.

    Da rilevare intanto il clamoroso scontro istituzionale tra Corte costituzionale tedesca, Bce e Corte di Giustizia dell’Unione europea. Leggerete nelle pagine seguenti lo sviluppo di questo cortocircuito senza precedenti. L’Europa unita è ancora una volta alla prova di solidarietà. Si trova al bivio di una scelta tra la vecchia visione nordica degli olandesi che chiedevano condizioni per la concessione della nuova linea di credito e il realismo della pandemia. I ministri dell’Eurogruppo si sono già impegnati sul credito di 240 miliardi con il limite del 2% del Pil. Per l’Italia 36 miliardi di prestito a tasso vicino allo zero in dieci anni. Una goccia salutare con il Mes nell’oceano dello sfacelo epidemico. Ma ormai si guarda a un progetto più ambizioso.

    Delle quattro condizioni chieste dall’Olanda, sarà operante l’assistenza diretta e indiretta dei fondi destinati esclusivamente all’emergenza sanitaria. La politica di austerity voluta dall’Aia dovrà fare i conti con una crisi economica e sanitaria più reale del re. La bontà e la solidarietà possono anche essere, come spesso accade, di facciata o peggio di convenienza. Il club dei cosiddetti rigoristi sa bene che una crisi di tale portata come quella che ha fatto esplodere il Coronavirus, ancora più grave della crisi dei subprime e persino di quella del ‘29, avrebbe ripercussioni sull’intera economia e a subirne le conseguenze maggiori sarebbero proprio paesi esportatori come la Germania penalizzati da un mercato europeo in totale crisi recessiva. La crisi sanitaria ce la sta mettendo tutta per portare ai massimi livelli la grave crisi economica del mondo.

    La disponibilità insolita di Berlino bisogna comunque considerarla fino in fondo nel vero significato. Macron era già d’accordo con Italia e altri stati del Sud per un corposo Recovery Fund ben superiore ai 500 miliardi sbandierati (1.000 o 1.500 ritenuti necessari oltre ai 500 del Mes di prestiti agevolati senza condizionalità). L’emissione dei cosiddetti Recovery Bond o Recovery Fund (impropriamente, se volete, anche Coronabond o Eurobond ma senza garanzia illimitata dei singoli stati) servirà a finanziare il fondo garantito dal bilancio 2021-2027 dell’Ue. La dotazione, tra i 320 miliardi iniziali previsti dalla Commissione e i 1.500 indicati dal presidente Conte tra trasferimenti a fondo perduto e una parte con prestito agevolato, sarebbe di 500 miliardi secondo l’intesa di massima franco-tedesca, ferma restando la necessaria approvazione degli altri stati. La Commissione annuncia di voler andare ben oltre. All’Italia potrebbero comunque toccare più di 100 miliardi a fondo perduto oltre ai prestiti.

    La Merkel è stata in primo luogo tirata, come si dice, per i capelli dal presidente francese e da una pandemia che non intende fare sconti a nessuno. In questo modo Germania e Francia vorrebbero svolgere il ruolo di leader in grado di condurre l’Europa fuori dalla grave crisi. La Merkel ha cercato comunque di ridurre il peso finanziario rispetto alle richieste sostenute dal Club mediterraneo. Inoltre, senza l’Italia in grave recessione non sarebbe concepibile un’Unione Europea. C’è da aggiungere che questa volta Berlino non ha potuto contare sul ruolo di un’altra dissidente di peso come la Gran Bretagna, uscita ormai di scena dalla compagine eurounitaria (ed entrata in una spaventosa fase epidemica).

    Avviene tutto ciò mentre prendiamo atto e ribadiamo, a proposito dei sudditi di Sua Maestà, che l’arrendevole disponibilità Ue ad assecondare le non poche richieste inglesi non è bastata a evitare la Brexit.

    Inoltre, c’è da considerare il dissenso scontato e arrivato puntuale dai soci del club del Nord, Olanda in testa compresa l’Austria. Se non si raggiungesse l’accordo, il progetto non passerebbe ma non per colpa di Berlino. Il popolo tedesco non ama interventi a fondo perduto, ma c’è un altro aspetto da non trascurare per spiegare l’apertura tedesca (senza considerare il fronte giurisdizionale e la presa di posizione della Corte Costituzionale tedesca). Il Coronavirus ha comunque colpito anche la Germania e non sarebbe possibile chiudersi a riccio rifiutando qualsiasi intesa.

    Moriremo di Europa Disunita? Un vero rimpianto per chi ha creduto nell’Unione solidale e ha assistito al fallimento di un progetto politico. Sono tante le profonde divergenze Nord-Sud mentre gli Stati avrebbero dovuto sviluppare le basi dell’Unione politica. A parole è stata da tutti auspicata, ma ostacolata da un comportamento suicida e da decenni di ritardi. Ora, con una tale crisi senza precedenti, anche i più riluttanti a un piano di rilancio dovrebbero sostenere o perlomeno accettare la politica economica di robusti interventi per arginare la grave recessione che in caso contrario potrebbe minacciare la sopravvivenza dell’Unione. Il paradosso

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