Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Il Raggiro
Il Raggiro
Il Raggiro
E-book172 pagine2 ore

Il Raggiro

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Un bel giorno due novelli sposi decisero di costruire un parcheggio al piano terra della loro casa. Purtroppo per loro, non potevano sapere che prendere quella decisione li avrebbe fatti sprofondare in un incubo senza fine dove niente è ciò che sembra…
LinguaItaliano
Data di uscita25 mar 2022
ISBN9791220398800
Il Raggiro

Correlato a Il Raggiro

Ebook correlati

Fantasy per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Il Raggiro

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Il Raggiro - Luca Cecconi

    1 - Una notte come tante

    Giugno 2018

    Tommaso si svegliò di soprassalto e con il cuore in gola. Aveva sentito un fortissimo rumore di vetri rotti e pensò subito che qualcuno si stesse introducendo in casa sua. Di nuovo. Presa la mazza da baseball, il padrone di casa si paralizzò nel tentativo di sentire da che parte provenissero gli intrusi ma c’era qualcosa che non quadrava: il suo cane non si era mosso di una virgola, l’allarme non era scattato e in casa regnava un silenzio tombale. No, forse nessuno si era introdotto a casa sua; ma allora quel rumore? L’aveva forse sognato? O forse poteva essere che, visto che la sera prima lui e sua moglie erano stati a un concerto dei Pearl Jam, avesse addosso ancora qualche rimasuglio di quell’evento stupendo? No dai, impossibile!

    Fu così che decise di aprire il rotolante della finestra che dava sulla strada per capire se fosse avvenuto un incidente ma quel che vide non aveva senso: la sua macchina era girata dalla parte opposta in cui l’aveva parcheggiata e a un paio di metri da lì il contenitore del vetro era completamente distrutto. Per strada non c’era un’anima viva.

    Mentre il battito del cuore saliva velocemente, Tommaso rimase a guardare la scena come inebetito e l’unica cosa che gli venne in mente fu che qualcuno, magari qualche teppista, potesse aver buttato una bomba o un grossissimo petardo nel cassonetto.

    Pensò subito di avvertire sua moglie ma visto che era fuori per lavoro le sarebbe preso un coccolone vedendo una chiamata alle tre di mattina; perciò si vestì e scese in strada tenendo il telefono in tasca per chiamare, eventualmente, i carabinieri. Mentre richiudeva il cancello passò una macchina che si fermò non appena lo vide: era la sua vicina che gli disse immediatamente:

    «Io ero sveglia! Ho visto tutto, l’hai visto anche te?»

    Tommaso proprio non capiva perciò chiese alla vicina di spiegarsi meglio.

    «Una macchina bianca è andata a sbattere sulla tua e poi ha preso in pieno il cassonetto!»

    Ma il ragazzo, guardandosi intorno, non vedeva nessuna macchina perciò la vicina aggiunse: «È scappato! È scappato senza una ruota!»

    Tommy stentava a crederci ma, incredibilmente, in mezzo ai resti di bottiglie fatte in mille pezzi, notò la ruota di una macchina comprensiva di cerchione. A quel punto il ragazzo, incredulo, chiamò i carabinieri che però non potevano arrivare prima di una mezzora. Il caso volle che di lì passò una guardia giurata che si fermò a controllare se qualcuno si fosse fatto male. Tommaso, guardando la fiancata della propria macchina, sapeva che se non avesse rintracciato il colpevole nessuno lo avrebbe risarcito ma non aveva idea di come fare per risolvere la situazione: dove diavolo poteva essere andata una macchina con tre ruote? Mentre ci pensava, la guardia giurata notò che sulla corsia c’era un segno continuo, tipo aratro: doveva essere stato lasciato per forza dal fuggitivo perciò Tommy, che non era affatto sicuro che la propria macchina fosse funzionante, chiese alla guardia il piacere di vedere dove conduceva quella flebile traccia. Sicuramente poco lontano.

    Quando la guardia giurata tornò indietro, Tommy e la sua vicina stavano già spiegando l’accaduto ai carabinieri perciò tutti si girarono in attesa di notizie, così l’uomo esclamò: «L’ho trovata!»

    Il corpo del reato fu rintracciato a non più di un chilometro di distanza infrascato in un piccolo tratturo e chiunque fosse stato alla guida era stato così scaltro da non farsi trovare, forse perché aveva qualcosa da nascondere, ma per Tommaso l’importante era stato trovare questa macchina. L’unico problema poteva sorgere dal fatto che la macchina in questione fosse stata rubata o che non fosse assicurata perciò Tommy rimase d’accordo con i carabinieri per sentirsi nel pomeriggio.

    Quando li richiamò, il ragazzo ebbe tutte le risposte di cui aveva bisogno: non c’era nessuna denuncia di furto e la macchina, regolarmente assicurata, apparteneva a una sua compaesana di nome Silvia Cavicchioni che lui non conosceva di persona. Non fu mai accertato se a guidare fosse stata la proprietaria o qualcun altro ma dopo qualche settimana Tommaso venne giustamente risarcito.

    Nei giorni che seguirono Tommy e sua moglie Gina parlarono spesso dell’accaduto e anche di altre cose, lasciando sempre la macchina lungo la strada i due sposini avevano avuto qualche altro problema: poco tempo prima qualcuno aveva spaccato il vetro della macchina della ragazza per rubarle lo stereo; la vecchia entrata era praticamente dietro la curva ed era un po’ pericoloso attraversare, c’era la scomodità di tenere la macchina lontana dalla porta di casa e qualche altro problema minore. Così ai coniugi Monni tornò in mente l’idea, vecchia di un paio d’anni, di costruire un parcheggio: sì, sarebbe stata una cosa buona tenere le proprie macchine dentro casa!

    Ed eccolo qua, il nostro effetto farfalla.

    2 - Un progetto semplice

    Luglio 2018

    Per realizzare il loro sogno, i coniugi Monni come prima cosa avrebbero dovuto assumere un geometra che sarebbe stato incaricato di curare il loro progetto nei minimi dettagli. Tommy propose a Gina di assumere il geometra Donato Filini, un vicino di casa e vecchio amico di famiglia. Tommy lo aveva già interpellato un paio di anni addietro, per vedere quanto sarebbe potuta costare una rampa d’accesso per entrare in casa ma il preventivo, più di 20.000 euro, lo aveva fatto desistere. Ma visto tutto quello che era successo lui e sua moglie si erano decisi a fare quell’investimento. Tommaso conosceva il geometra Filini fin da quando era bambino e lo aveva sempre considerato come un vecchio zio. Donato con lui era sempre stato gentile e premuroso. Nel corso degli anni, quando Tommaso diventò adulto ogni tanto poteva capitare che si trovassero al circolino del paese facendosi un paio di aperitivi insieme, ridendo e scherzando su argomenti tra i più disparati. Donne, calcio e politica la facevano da padroni. Fu per questo motivo che Tommy decise di fidarsi di questo suo zio acquisito convincendo anche Gina, che al contrario non lo conosceva per niente, a ingaggiare come geometra e direttore dei lavori il vecchio, affabile, Donato.

    Dopo qualche giorno Gina ebbe modo di conoscerlo personalmente e ne rimase affascinata, decidendosi così ad assumerlo: in particolare fu il suo modo di porsi così galante ma incisivo, determinato ma ben educato a persuaderla. Dopo poche settimane la coppia fu convocata nell’ufficio del geometra per vedere il progetto che doveva essere portato a termine. A quanto pareva il lavoro in teoria era semplice ma non sarebbe costato poco; Donato parlò di circa 30.000 euro complessivi. I due sposini tornarono a casa un po’ confusi sul da farsi: spendere quella cifra per un parcheggio era forse troppo? Tanto per capirci, nel comune di Frittole si trovavano degli appartamenti che costavano poche migliaia di euro in più. Ma alla fine Tommy e Gina decisero di buttarsi e approvarono il progetto di Donato.

    I lavori potevano iniziare. O forse no?

    3 - Un piccolissimo dettaglio

    Agosto 2018

    Donato convocò Tommaso nel suo ufficio affermando che c’erano delle novità. A quanto pareva si doveva rivedere l’intero progetto perché la provincia non avrebbe mai approvato un lavoro del genere senza che nel lato sottostante alla casa non si sarebbe provveduto a effettuare un intervento antisismico per metterla in sicurezza. Donato affermò che bisognava per forza parlare con un ingegnere e con un geologo per rifare il progetto insieme a loro. Secondo il vecchio geometra ci sarebbero potute essere delle spese aggiuntive ma valeva la pena andare avanti. La settimana successiva Tommy, Gina e Donato andarono nell’ufficio dell’ingegner Enrico Randazzo che aveva già buttato giù un disegno. L’ingegner Randazzo si dimostrò da subito una persona intelligente e professionale di cui potersi fidare ciecamente. Il suo progetto tuttavia non era cosa da poco: infatti ai coniugi Monni fu spiegato che per mettere in sicurezza la casa e realizzare la rampa di accesso la spesa si sarebbe aggirata sui 50.000 euro. Tommy e Gina rimasero spiazzati ma l’ingegner Randazzo li rassicurò che era un lavoro importantissimo perché, parcheggio a parte, la casa era costruita con vecchi criteri ed era situata in una zona ad alto rischio sismico e soprattutto ad alto rischio idro-geologico. Quindi con quel lavoro Tommy e Gina, oltre a farsi il parcheggio privato, avrebbero messo al riparo la loro casa da eventuali sorprese. Ancora una volta i nostri eroi tornarono a casa confusi e non mancarono le discussioni sul da farsi. Dopo averci dormito su, l’indomani presero la grande decisione: il lavoro sarebbe proseguito.

    Quindi insieme a Donato richiamarono l’ingegner Randazzo per dargli l’okay definitivo. Prima, però, si raccomandarono sul costo: «Ingegnere, che non si superi quella cifra!»

    Ma entrambi i professionisti che avevano davanti li rassicurarono quasi all’unisono: «Tranquilli, con quella cifra, se non esagerate con il lusso ci rientreranno anche il cancello e la ringhiera.»

    I due coniugi misero tra le loro richieste solo due punti, per loro inscindibili: primo, il parcheggio doveva essere abbastanza grande per parcheggiare due macchine e farci anche manovra e secondo, doveva essere costruito per permettere di entrare con la macchina anche dalla corsia che proveniva da nord, compiendo agevolmente una svolta a destra.

    Tommaso si raccomandò particolarmente con Donato per risolvere questo ipotetico problema facendogli notare che il suo vicino di casa non riusciva a compiere tale operazione perché la rampa di accesso era troppo stretta e vicino alla strada e ogni volta che arrivava da quella direzione era costretto ad andare a girare all’incrocio successivo per poi tornare indietro. Donato lo rassicurò sostenendo che quello era un problema da niente, bastava prendere le misure per bene e non ci sarebbero stati altri costi aggiuntivi a fronte di una spesa già consistente.

    Stavolta non c’erano più ostacoli, il grande sogno di Tommy e Gina poteva iniziare. Purtroppo per loro non potevano sapere che quel sogno si sarebbe presto trasformato in incubo senza fine.

    4 - Le ditte

    Novembre 2018

    Il progetto buttato giù da Donato e dall’ingegner Randazzo era diviso in varie fasi: negli ultimi mesi dell’anno furono innanzitutto sbrigate tutte le interminabili scartoffie che riguardavano bollettini, autorizzazioni e permessi di ogni tipo. In seguito fu fatta la perizia geologica del terreno per capire come effettuare lo scavo che presentava qualche difficoltà visto che la rampa sarebbe stata costruita proprio sotto la casa. Fatto ciò si passò a cercare la ditta che avrebbe effettuato materialmente il lavoro. Donato contattò una ditta del posto ma dopo aver eseguito il sopralluogo ed essersi fatto spiegare il lavoro, il titolare chiese una cifra che all’epoca sembrò a tutti spropositata: 48.000 euro.

    I costi erano suddivisi in due parti: 22.000 per i pali antisismici e 26.000 per la fase di scavo e muratura. Da notare che il costo presentato nel preventivo comprendeva anche l’Iva che ammontava a circa 4.500 euro. Se Tommy e Gina avessero accettato la spesa complessiva del lavoro, considerando anche i costi di geometra, ingegnere, geologo, elettricista e infissi le spese sarebbero arrivate a circa 65.000 euro. Decisamente troppi. Fu così che l’ingegner Randazzo propose Tommy e Gina di assumere due ditte di sua fiducia che si sarebbero suddivise il lavoro: una per l’antisismico (che era la parte del lavoro che curava lui) e una per la parte di scavo e muratura (curata da Donato). La ditta Romanielli, responsabile dei lavori antisismici, si accordò subito con i proprietari di casa per una cifra di 18.000 euro circa (più quasi 2.000 d’Iva) che a loro volta versarono subito l’intero importo, ottenendo un piccolo sconto. Alfredo, il titolare della ditta, era un uomo di poche parole ma dall’aspetto un po’ buffo (tipo il Pinguino di Batman) e questo, unito al suo modo di parlare (praticamente identico a Ignazio La Russa) lo rendeva decisamente folkloristico. La ditta Romanielli era la prima che doveva entrare in azione per piantare i pali antisismici con la trivella dopodiché si sarebbe passati alla parte dello scavo. L’ingegner Randazzo aveva dato a Tommaso il numero per chiamare Omar Nervetti, il titolare della ditta Nervetti & Co.

    Omar Nervetti, toscano DOC, si presentò subito per quello che era, facendo intravedere tutti i pregi e i difetti degli abitanti di questa regione. Rispondendo a Tommy disse quasi di getto con quel suo vocione da orco: «Guarda che di me ti puoi fidare, non sono mica uno di quelli che è arrivato qui col barcone!»

    Parlando con Omar, i due sposini vennero a sapere che era

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1