Il Re dei Topi

Di Enrico Lotti

RACCONTO LUNGO (41 pagine) - FANTASCIENZA - L'isola è una montagna di rifiuti, al centro di una infinita palude tossica. Uomini abbrutiti estraggono rifiuti, soggiogati da una razza di crudeli ratti senzienti al servizio di un monarca ancora più mostruoso... Ma molte altre stupefacenti sorprese attendono Marco e i suoi compagni di viaggio, prigionieri in questo mondo da incubo.

Paludi a perdita d'occhio, dalle quali si levano vapori tossici. È questo tutto ciò che è rimasto della Terra? Al centro, un'isola immersa nella nebbia, in realtà un colossale ammasso di rifiuti e spazzatura, forse vecchio di secoli. E sull'isola lavorano uomini miserabili e arretrati, schiavi, che raccolgono e separano i rifiuti, sotto la guida dura e spietata di una razza di grandi ratti senzienti. Ma neppure i ratti sono i veri padroni di questo mondo... Mac prosegue la sua grande ricerca: ritrovare Caterina, ma anche scoprire il suo passato, chi è stato, per quale ragione il suo nome viene proferito con timore, rispetto, qualche volta con terrore in quei mondi nei quali egli non ricorda neppure di essere mai stato.

Enrico Lotti (Milano, 1959). Sceneggiatore di fumetti ("Martin Mystère", "Zona X", "Diabolik" e "Intrepido"), giornalista (ha diretto il mensile di informatica "Macworld Italia"), scrittore e traduttore. Ha pubblicato racconti di fantascienza ("Robot", "Il Magazzino dei Mondi 3") e spionaggio ("Segretissimo").

• Lingua: Italiano
• Editore: Delos Digital
• Data di uscita: 25 ott 2016
• ISBN: 9788865309100

Anteprima del libro

STAGIONE 1   VOLUME 4

Enrico Lotti

Il Re dei Topi

Racconto lungo

Prima edizione ottobre 2016

ISBN 9788865309100

© 2016 Enrico Lotti

Edizione ebook © 2016 Delos Digital srl

Piazza Bonomelli 6/6 20139 Milano

Versione: 1.0

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Indice

Il libro

L'autore

Il Re dei Topi

Capitolo 1

Capitolo 2

Capitolo 3

Capitolo 4

Capitolo 5

Capitolo 6

Capitolo 7

Capitolo 8

Capitolo 9

Delos Digital e il DRM

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Il libro

L’isola è una montagna di rifiuti, al centro di una infinita palude tossica. Uomini abbrutiti estraggono rifiuti, soggiogati da una razza di crudeli ratti senzienti al servizio di un monarca ancora più mostruoso… Ma molte altre stupefacenti sorprese attendono Marco e i suoi compagni di viaggio, prigionieri in questo mondo da incubo.

Paludi a perdita d’occhio, dalle quali si levano vapori tossici. È questo tutto ciò che è rimasto della Terra?

Al centro, un’isola immersa nella nebbia, in realtà un colossale ammasso di rifiuti e spazzatura, forse vecchio di secoli. E sull’isola lavorano uomini miserabili e arretrati, schiavi, che raccolgono e separano i rifiuti, sotto la guida dura e spietata di una razza di grandi ratti senzienti. Ma neppure i ratti sono i veri padroni di questo mondo…

Mac prosegue la sua grande ricerca: ritrovare Caterina, ma anche scoprire il suo passato, chi è stato, per quale ragione il suo nome viene proferito con timore, rispetto, qualche volta con terrore in quei mondi nei quali egli non ricorda neppure di essere mai stato.

L'autore

Enrico Lotti (Milano, 1959). Sceneggiatore di fumetti (Martin Mystère, Zona X, Diabolik e Intrepido), giornalista (ha diretto il mensile di informatica Macworld Italia), scrittore e traduttore. Ha pubblicato racconti di fantascienza (Robot, Il Magazzino dei Mondi 3) e spionaggio (Segretissimo).

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Capitolo 1

Il cielo era viola, era rosso, era cremisi.

Il suolo era ricoperto da un’alta prateria e da macchie di bosco, a perdita d’occhio.

E lui, Marco, Mac, era sospeso tra terra e cielo. Aggrappato alle zampe di una creatura volante – come chiamarla? Un gigantesco uccello, un dinosauro, un drago – dalle ali smisurate, come quelle di un pipistrello gigante. E seduto, a cavallo di quella creatura volante, un uomo, o qualcosa di molto simile a un uomo. Il corpo esile, longilineo, dipinto di una tintura. Il volto completamente coperto da una grande maschera da uccello.

Gettata di traverso sulla groppa del drago, una giovane donna. Lei. Caterina. Sua moglie.

La scena si ripeteva sempre uguale.

Marco cercava disperatamente di issarsi in groppa al mostro volante e riportare in salvo Caterina. L’uomo–uccello lo colpiva con una lancia. Marco, trafitto al costato, perdeva la presa e precipitava al suolo.

Questa volta, una piccola variazione sul tema.

Mentre Marco stava per schiantarsi a terra, un suono strano e del tutto incongruo risuonò nell’aria, come un ronzio, prolungato e insistente.

Marco aprì gli occhi. Era inzuppato di sudore.

Le sette e cinquantacinque sul display della radiosveglia.

Ancora quel suono, quel ronzio.

Il citofono.

Marco si alzò e ando a rispondere.

– Cellini Marco! – gracchiò una voce.

Era uno degli agenti del commissario Ingroia. Controllava che Marco fosse in casa. Arresti domiciliari.

– Presente – rispose Marco.

L’agente sbuffò qualcosa e si allontanò.

Marco si portò alla finestra, scostò una tendina e guardò da basso.

Due poliziotti stavano entrando nel bar sotto casa. La loro macchina era parcheggiata proprio davanti al portone, in doppia fila. Il tempo di un cappuccino, e sarebbero ripartiti.