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l'unghia del cane: nulla è come sembra
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l'unghia del cane: nulla è come sembra
E-book59 pagine46 minuti

l'unghia del cane: nulla è come sembra

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Info su questo ebook

Trovarsi in un luogo di pace, cullato dalla brezza del mare, in uno stato di tranquillità e serenità quasi etereo, assorto, quasi avvolto da ricordi d'infanzia.
Fino a che, d'improvviso, succede qualcosa che lascerà un segno indelebile, di una forza sconvolgente, inimmaginabile e disarmante.
Inizia così un viaggio ai confini del nostro universo, senza la certezza di un ritorno, che metterà in discussione ogni credo sulla struttura del nostro universo e soprattutto su dove esso poggia.
LinguaItaliano
Data di uscita1 dic 2017
ISBN9788827524312
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    Anteprima del libro

    l'unghia del cane - Roberto Volpini

    Roberto Volpini

    l'unghia del cane

    nulla è come sembra

    UUID: 34c9dece-d464-11e7-a6a3-17532927e555

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice dei contenuti

    Chi sono

    Capitolo 1 - prologo

    Capitolo 2 – il bolide

    Capitolo 3 - il mare

    Capitolo 4 - la pesca

    Capitolo 5 – il cane

    Capitolo 6 – il vuoto

    Capitolo 7 – pianeti

    Capitolo 8 – l'incontro

    Capitolo 9 – corto circuito

    Capitolo 10 – la spiaggia

    Capitolo 11 – epilogo

    Chi sono

    Volpini Roberto

    nato a Loreto nel 1958, amante di tutto ciò che è tecnica e tecnologia ma nulla a che vedere con la passione per l'astronomia. M i sono avvicinato alla scrittura dalla necessità di condividere il mio profondo credo su dove siamo in questo infinito universo.

    " l'astronomia è quella scienza che cerca di far comprendere qualcosa di imprescindibilmente ineluttabilmente ...incomprensibile"

    (C) Roberto Volpini

    Novembre 2017

    Capitolo 1 - prologo

    Il rumore della risacca era quasi impercettibile, la luce del Sole era ancora lontana dal divenire. Non si poteva ancora scorgere la superficie del mare, si preannunciava però levigata come uno specchio.

    Noncurante di tutto e di tutti di lì a poco, come da millenni e millenni illuminato dal Sole, il mare sarebbe apparso in tutta la sua maestosità.

    Il Sole era ancora intento nel suo compito nell'illuminare paesi remoti lontani sotto l'orizzonte.

    La fine sabbia risultava al tatto perfettamente asciutta, sfuggendo tra le dita come neve fresca al vento.

    Una impercettibile brezza trasportava il fragrante odore fresco e nel contempo pungente della salsedine marina. Pur non potendola vedere la si sentiva tutt'intorno avvolgente come se ci si fosse immersi, immersi così come quando ci si trova in una densa nebbia mattutina autunnale.

    Non so dire da quanto tempo fossi lì e neanche il perché, sinceramente in quel momento non avevo idea neanche di come ci fossi arrivato. Solo tempo dopo ebbi modo di capirne la ragione ed il perché.

    Semplicemente guardandomi intuii che fosse piena estate, perché indossavo un costume da bagno di quelli a mezza gamba. Aveva un gioco floreale di colore bianco panna su fondo blu scuro.

    Addosso avevo una T-shirt di colore blu scuro, ai piedi un paio di ciabatte, di quelle in gomma morbida con infradito. Non dovevano essere nuove, ricordo di avere osservato il disegno a colori della bandiera inglese, sbiadito dall'uso, quasi evanescente, mentre sul fondo erano di colore nero.

    Mi piaceva d'estate mettere ai piedi ciabatte infradito, mi davano un senso di libertà, benché ad ogni estate successiva dovevo riabituarmi, al fastidio causato dall’infradito in plastica.

    Guardandole, tra me e me pensai sono quelle di mio figlio ...tanto per cambiare. E già tanto per cambiare, mi capitava infatti spesso di indossare qualcosa che mio figlio, che lui non indossava più, aveva ora stessa taglia. Quell'automatismo del pensiero mi fece realizzare che avevo un figlio, e si, ero anche felicemente sposato da oltre trent'anni.

    Questi ricordi mi infusero una piacevole sensazione che mi avvolse, in modo quasi protettivo. Sentii dentro di me diffondersi un profondo piacere, amare e sentirsi amato ha da sempre emanato in me una forza profonda, viscerale come la vibrazione che provoca una scossa di adrenalina.

    Mi dava sicurezza e forza di fronte alle situazioni difficili come pure coraggio e conforto nei momenti bui.

    In fondo, dovevo ammetterlo, essere amato infondeva in me anche un forte senso di autostima, nel contempo però mi caricava anche di una forte responsabilità e necessità di rendere indietro non solo amore ma anche fedeltà, rispetto, comprensione, supporto e tanto altro ancora.

    Me ne stavo seduto sulla sabbia con le gambe allungate e le braccia allargate, dietro alle spalle, sulle quali appoggiavo il peso del busto quasi eretto. Sui

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