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Facciamo prima e meglio. Una piccola guida per i pazienti. Un approccio nuovo alla psicoterapia
Facciamo prima e meglio. Una piccola guida per i pazienti. Un approccio nuovo alla psicoterapia
Facciamo prima e meglio. Una piccola guida per i pazienti. Un approccio nuovo alla psicoterapia
E-book48 pagine37 minuti

Facciamo prima e meglio. Una piccola guida per i pazienti. Un approccio nuovo alla psicoterapia

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Info su questo ebook

Voglio trovare l’amore e avere una relazione sana e stabile.

Voglio risolvere un problema e uscire da un momento difficile.

Voglio superare un trauma.

Voglio avere successo sul lavoro.

Voglio iniziare una dieta e portarla a termine.

Voglio dimagrire.

Voglio uscire da una dipendenza.

Voglio essere felice. Presto.

Queste sono le richieste che uno psicologo o uno psicoterapeuta riceve, ma ancora molte persone pensano che il percorso debba essere infinito, logorante e doloroso. Dipende solo dallo psicologo e dal suo metodo. Perchè la vita non aspetta e tutti meritiamo di essere felici presto, subito, adesso.

Il modello SSF Therapy (Terapia Simbolico – Semantico – Funzionale) nasce per dare risposte e soluzioni rapide, efficaci e perché no, anche piacevoli.
LinguaItaliano
Data di uscita22 dic 2017
ISBN9788827803295
Facciamo prima e meglio. Una piccola guida per i pazienti. Un approccio nuovo alla psicoterapia

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    Anteprima del libro

    Facciamo prima e meglio. Una piccola guida per i pazienti. Un approccio nuovo alla psicoterapia - Maria Boschetti

    diversamente.

    DALLA PARTE DEI NOSTRI PAZIENTI

    È il momento di parlarci chiaro sulla psicoterapia: la psicoterapia classica genera più dolore che cambiamento, più sofferenza che benessere, più disagio che guarigione.

    Dolore perché prospetta tempi di guarigione imprevedibili, spesso interminabilmente lunghi.

    Sofferenza perché si aggira per lo più negli angoli bui e angosciosi dell’anima del paziente.

    Disagio perché il suo costo, nei mesi e negli anni, diventa un impegno gravoso, insostenibile, soffocante.

    Siamo sicuri di non poter fare di meglio?

    Siamo sicuri di non dover fare di meglio?

    Questo è un libro disperatamente sincero sulla psicoterapia, e dico disperatamente non a caso, perché le condizioni di sofferenza, la frustrazione, la stanchezza che ho visto in questi anni di pratica clinica sui volti dei pazienti che venivano da anni e anni di terapie inconcludenti, o scarsamente soddisfacenti, minimamente efficaci, mi hanno dato una sensazione di sconforto umano e tristezza professionale.

    È un libro polemico ma, al tempo stesso, anche costruttivo ed entusiasta per le nuove possibilità che si sono aperte in questi anni di lavoro e di studio.

    È un libro dalla parte dei pazienti, non è un libro contro gli psicologi: nei panni dei pazienti e per il loro benessere. È un libro però chiaramente contro un modo vecchio, speculativo e inefficace di fare psicoterapia.

    Ho sempre pensato che chi ha un problema ha diritto a risolverlo in maniera veloce, concreta, e completa. Tutti i giorni sento parlare della psicoterapia come di un qualcosa di interminabile, astratto, e vagamente inutile. Se molti ne parlano così, è perché molte volte è così. Se lo psicoterapeuta ha il ruolo e la capacità di aiutare le persone a risolvere i problemi, c’è qualcosa che non torna tra quello che dovrebbe accadere, quello che accade, e quello che le persone vivono e pensano. Da qualche parte, un fondo di verità, negli stereotipi su psicologi e psicoterapeuti, ci deve pur essere.

    Criticare o distruggere serve a ben poco, ma spiegare alcuni retroscena di un lavoro così intimo e misterioso come il mio può avere un senso, mi sono detta.

    E più di un senso, quello che può essere importante è dare alle persone qualcosa di utile, qualcosa che funzioni, qualcosa di diverso. Perchè le persone ci trovino davvero utili, bisogna mettere in piedi un modello che sia utile per quello che le persone intendono con utile: veloce, concreto, e completo.

    Mi sono detta che un buon terapeuta deve conoscere i pensieri, il linguaggio e i comportamenti, e mi sono posta l’obiettivo di intervenire su tutti e tre simultaneamente in maniera veloce, concreta, completa. E piacevole. Ho scoperto che è possibile, e che ai pazienti piace di più.

    Il modello Simbolico – Semantico – Funzionale (di seguito SSF) nasce in un certo senso quindi dalla stanchezza delle vecchie metodologie, che sono vecchie ma che sono ancora in atto e che rappresentano a tutt’oggi il modo in cui gli psicologi e gli psicoterapeuti operano, e le persone pensano agli psicologi e agli psicoterapeuti.

    Il modello SSF porta un cambiamento concreto, è completamente nuovo, ed è l’opposto di quello che si pensa,

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