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Il cuore di un eroe
Il cuore di un eroe
Il cuore di un eroe
E-book162 pagine2 ore

Il cuore di un eroe

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Info su questo ebook

Dieci anni fa, Jarrett Brandt ha lasciato casa sua e abbandonato tutti quelli di cui gli importava. Dopo un duro scontro con la realtà, l'irresponsabile giovane uomo si è trasformato in un cazzuto agente della Dea con una Harley Davidson da sogno e una taglia da un milione di dollari sulla testa. Dopo essere stato spedito dal suo superiore in un rifugio sicuro appena pochi giorni prima di Natale, decide invece di fare ritorno a casa nello Stato di Washington per scendere a patti con la morte di suo fratello e il suo ricordo.

Marissa Reinn Brandt on si sarebbe mai aspettata di rivedere di nuovo Jarrett. Migliori amici sin dall'infanzia e amanti da ragazzi, erano stati poi separati dall'immaturità, da genitori troppo ossessivi e droghe illegali. Ora che è uno chef di successo in un ristorante di lusso, la giovane vedova e suo figlio offrono a Jarrett un posto dove restare per le vacanze. E anche se non si aspetta nulla dal suo ex ragazzo, gemello dell'uomo che ha sposato, il destino si metterà di mezzo.

Mentre tra Jarrett e Marissa si riaccendono le fiamme dell'amore e della passione che un tempo li univano, un nemico dal passato di lui e un mentore fidato li costringeranno ad una corsa contro il tempo e minacceranno di distruggere tutto ciò a lui caro. 

Gli servirà un miracolo di Natale per salvare la sua famiglia e l'amore di una brava donna per curare il suo cuore malconcio. Niente e nessuno riuscirà ad ostacolare la sua seconda opportunità con Marissa. Costi quel che costi, si prenderà cura del suo corpo e del suo cuore per sempre.

---

Attenzione: un eroe sboccato e con un passato di dipendenza da droga alle spalle, un sacco di seddo con un sexy chef dai capelli rossi e un ragazzino adorabile ricorderanno a tutti il verso significato del Natale...

 

LinguaItaliano
Data di uscita5 nov 2018
ISBN9781386455998
Il cuore di un eroe
Autore

Amber Daulton

Amber Daulton is the author of the romantic-suspense series Arresting Onyx and several standalone novellas. Her books are published through The Wild Rose Press, Books to Go Now, and Daulton Publishing, and are available in ebook, print on demand, audio, and foreign language formats. She lives in North Carolina with her husband and demanding cats. Feel free to visit her at her Website.

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    Anteprima del libro

    Il cuore di un eroe - Amber Daulton

    Il cuore di un eroe

    Prologo

    Sette anni prima

    Ma che diavolo?. Jarrett Brandt imprecò mentre si nascondeva dietro un cassonetto, stringendosi al petto un sacchetto di stoffa. Respirò profondamente per riprendere fiato e per poco non soffocò per la puzza che proveniva dal bidone della spazzatura. Aprì il sacchetto e fissò i circa tremila dollari all’interno. Imprecò, lo richiuse e si allungò per dare un’occhiata oltre il cassonetto.

    I lampeggianti blu illuminavano l’oscurità del vicolo mentre le sirene suonavano a tutto spiano. Diversi uomini urlarono ad un isolato di distanza, le loro voci profonde avevano riecheggiato in sottofondo per tutta la notte.

    Jarrett si inoltrò più in fondo in quel labirinto di vicoli sporchi e abbandonati, continuando a guardarsi le spalle e poi saltò oltre una recinzione metallica. Aveva fatto un gran casino. Dopo tutto quel tempo, il dolore e l’energia spesi cercando di ripulirsi, aveva lasciato che la sua dipendenza prendesse di nuovo il sopravvento.

    Aveva appena compiuto una rapina in un grande magazzino per comprare droghe che non voleva sul serio. I proprietari del piccolo negozio lo avevano sempre trattato con gentilezza. Gli avevano persino offerto un lavoro quando aveva smesso di fare uso di droghe. E ora lui aveva appena tradito la loro fiducia e rubato il loro denaro.

    Strinse gli occhi mentre veniva travolto dalla vergogna. Inciampando su una vecchia scatola di cartone, atterrò a faccia in giù su un cumulo di rifiuti bagnati. Piantò i pugni sull’asfalto e si affrettò a rimettersi in piedi, cercando disperatamente di sfuggire alla polizia.

    Un tempo amava la sua vita senza pensieri nella periferia di San Francisco. Ora desiderava qualcosa di meglio. Sei mesi prima aveva deciso di smettere di punto in bianco con la cocaina e combattere la sua dipendenza. Le forti crisi di astinenza lo avevano affaticato e costretto a letto per le prime settimane in preda a sudori freddi e caldi, dolori muscolari, incubi vividi e ansia.

    Nei mesi successivi aveva ripreso peso, la sua carnagione era tornata alla normalità e si era sentito più in forma di quanto non lo fosse da anni. Anche se continuava a desiderare la droga, e probabilmente lo avrebbe fatto fino alla morte, ogni giorno in cui non ne faceva uso era per lui una vittoria.

    I suoi amici non capivano perché se ne fosse andato – neppure lui ci riusciva a volte – ma lo stress di stare a guardare i suoi coinquilini bucarsi o sniffare coca nel salotto di casa era diventato troppo difficile da tenere a bada. Così si era trasferito. Con i soldi guadagnati con il suo nuovo lavoro si era potuto permettere un piccolo monolocale ed era determinato a rimettere la sua vita in carreggiata. Fino a quando, quella notte, non aveva mandato tutto a puttane.

    Aveva sorpreso la sua ragazza a fare sesso con un altro uomo ed era scattato. Aveva fatto il culo al suo amante e, nonostante lei sfoggiasse un occhio nero e del sangue incrostato sul naso, aveva difeso il violento sconosciuto e se l’era presa con Jarrett. Avrebbe voluto colpirla, ma si era rifiutato di abbassarsi a tanto. Così aveva lasciato il suo appartamento e aveva camminato in strada per ore, cercando di capire cosa fare.

    Si sentiva una merda. Non voleva ricaderci ma gli sarebbe bastato tirare una sola volta ancora, per calmarsi i nervi. Dal momento che aveva speso il suo stipendio per le bollette e per il cibo – e sarebbe stato a secco ancora per una settimana – decise di rapinare il negozio. Aveva atteso la mezzanotte per scassinare la porta sul retro, irrompere nell’ufficio del suo datore di lavoro e rubare il denaro. La polizia era arrivato mentre cercava di andarsene. A quanto pareva, nella concitazione del momento aveva fatto scattare un allarme silenzioso. Jarrett era riuscito a uscire da una finestra sul retro e fuggire in un vicolo buio e deserto, con gli sbirri alle calcagna.

    Arrabbiato piuttosto che ferito per il tradimento della sua ragazza, ripensò al suo primo amore – la ragazza che aveva lasciato quando era andato via di casa – e lasciò cadere il sacchetto con i soldi. Non li voleva più. Aveva bisogno di rimanere pulito, non importava chi lo avesse fregato. Era quello che Marissa avrebbe voluto.

    Il suono delle sirene divenne più forte. Jarrett aumentò il passo e girò l’angolo. Corse lungo un vicolo coperto di graffiti, che si apriva in un ampio parco pieno di alberi e si fermò di colpo quando vide i lampeggianti blu all’inizio della stradina.

    Il cuore gli batteva contro la cassa toracica come un tamburo. Nel disperato tentativo di rimanere fuori di prigione, ignorò le grida di avvertimento dei poliziotti e si lanciò nella direzione opposta. Riuscì a fare a malapena tre passi prima che qualcosa di duro gli si conficcasse nella schiena. Una scarica elettrica gli attraversò il corpo.

    Jarrett cadde in ginocchio e svenne in una pozza d’acqua sudicia.

    Capitolo 1

    Oggi

    Non dovrei essere qui.

    Jarrett Brandt si massaggiò e tempie pulsanti e fissò le colline basse e ondeggianti che si estendevano davanti a lui. Pietre tombali e alberi sparsi qua e là punteggiavano il pittoresco paesaggio. La foschia di tarda mattinata attraversava il cimitero mentre dalle nuvole scure cadeva una lieve spolverata di neve.

    Esausto e prosciugato dopo un anno di stanchezza e nient’altro che guai, il suo stomaco si agitò con forza. Strinse il manubrio della moto, desideroso di tornare indietro, ma si rifiutò di interpretare il ruolo del codardo. Dopo aver posteggiato la sua Harley Davidson del 2009 in un piccolo parcheggio, Jarrett parlò con il custode del cimitero e poi si mise in cammino alla ricerca di Heaven’s Meadow, l’area in cui riposava suo fratello. Infilò le mani coperte dai guanti nelle tasche della giacca, abbassando la testa per difendersi dalla leggera brezza. Superò diversi terreni consacrati, su ciascuno dei quali si erigevano targhe commemorative.

    Trovato Heaven’s Meadow, fece qualche passo arrancando nella neve prima di accorgersi di non essere solo. Un uomo, due donne e un bambino erano in piedi davanti alla lapide sulla piccola collinetta. Il piccolo si aggrappò alla mano della donna più giovane. Jarrett si nascose dietro un enorme cedro rosso innevato prima che potessero notarlo. Aveva riconosciuto gli adulti. Erano trascorsi dieci anni dall’ultima volta che aveva visto e parlato con i suoi genitori e la sua fidanzata del liceo, Marissa Reinn. Anche se il tempo e la maturità avevano guarito le vecchie ferite, l’orgoglio gli aveva impedito di fare ritorno a casa. Fino a quel giorno.

    Suo fratello era morto cinque anni prima, ma lui l’aveva scoperto appena da una settimana. Come un idiota, si era presentato in occasione del quinto anniversario senza considerare che anche i suoi genitori avrebbero potuto fare visita alla tomba.

    Fece un profondo respiro mentre la brezza di dicembre trasportava un ricco profumo di terra e foresta dalle cascate Range. Sormontata dalle splendide montagne poco distanti, la sua città natale, Sultan, si trovava a solo un’ora a nordest di Seattle ed era abbastanza piccola da sentircisi al sicuro, eppure gli mancava già la sua adorata e grande città di San Francisco, a mezza giornata di viaggio di distanza.

    Jarrett si accigliò mentre sua madre stringeva la mano di suo padre. Anche se gli dava le spalle, come tutti, non ci voleva molto ad immaginare le lacrime che le scorrevano sulle guance. I suoi genitori si voltarono e iniziarono a scendere lungo la collina mentre Marissa e il bambino rimasero sulla tomba. Jarrett si nascose velocemente dietro l’albero mentre si avvicinavano. Gli aghi gli punsero la faccia e i rami si impigliarono nella giacca, ma non gli importava.

    Sulla cinquantina e vestita di nero in maniera impeccabile, Linda Brandt si asciugò le lacrime dagli occhi e si strinse al petto una bandiera Americana ripiegata, donata probabilmente alla famiglia in onore del breve, ma eroico, servizio militare svolto da Joel. Aveva messo su qualche chilo, i suoi capelli scuri erano ancora lunghi e lucenti, ma striati di grigio e raccolti in uno chignon non troppo stretto all’altezza del collo.

    Suo padre posizionò l’ombrello in modo che coprisse più Linda che sé stesso. Aveva passato da un pezzo i cinquanta, con addosso un’uniforme nera Harold Brandt era alto e rigido, con gli occhi pieni di lacrime. Lacrime che, però, non sarebbero mai cadute. Grande e grosso, con i capelli tagliati corti sotto al cappello, il gran bastardo credeva che i veri uomini non dovessero piangere mai, per nessuna ragione al mondo.   

    Linda inciampò su una lapide interrata, perdendo l’equilibrio. Harold l’afferrò per la vita e la fissò proprio mentre lo sguardo di lei si posava sul nascondiglio di Jarrett, dietro l’ampio cedro a pochi metri di distanza. Un sorriso le affiorò sulle labbra. Si mosse verso di lui, ma suo padre la fermò. Prima che si avvicinassero, Harold le sussurrò qualcosa all’orecchio.

    Jarrett imprecò e abbandonò il rifugio offertogli dall’albero. Spazzò via la neve dalle spalle e dai capelli e poi fece un cenno di saluto mentre loro si fermavano a pochi passi di distanza.

    Papà. Non era sicuro su cosa dire. L’ultima volta che si erano parlati aveva colpito suo padre con un pugno sulla faccia. In cambio aveva ricevuto un naso sanguinante. Ciao, mamma. Incrociò le braccia dietro la schiena per impedirsi di abbracciarla. Si concentrò, invece, sul tenente di polizia in pensione. Ho trovato il necrologio di Joel online la scorsa settimana. Se lo avessi saputo, sarei venuto quando è successo. Mi dispiace. Meritava di meglio. Per una ragione a cui aveva deciso di non pensare, voleva accertarsi che la sua famiglia stesse bene, quando fino a quel momento non gliene era importato.

    L’espressione dura di Harold si addolcì. E’ vero, ma Joel ha fatto comunque grandi cose nella sua vita. Accarezzò la bandiera piegata tra le braccia di Linda e tirò sua moglie più vicina. Sapevi che Joel ha fatto una missione in Medio Oriente?. Si aggiustò la giacca dell’uniforme e gonfiò il petto. Dopo un’incursione alla sua carovana è tornato a casa, congedato con onore. Si è unito alla mia vecchia unità, al Dipartimento di polizia di Everett e, anche con la zoppia, è diventato detective un mese prima di morire.

    Harold diede una lieve pacca sulla mano a Linda prima di lasciarla e incrociare le braccia sul petto. Incrociò lo sguardo di Jarrett. E tu, Jarrett? Hai fatto qualcosa di importante nella tua vita?. Poi scosse la testa, senza aspettare risposta. No, tu non sei per niente come tuo fratello. Quindi, quanti arresti ci sono nel tuo fascicolo? Quanti anni hai passato in prigione? Dove diavolo stai, in un centro di riabilitazione?.

    Sua madre abbassò lo sguardo come se credesse a quelle accuse.

    Jarrett strinse la mascella. Ogni uomo della famiglia Brandt si era arruolato nelle forze di polizia dopo il liceo. Il suo perfetto fratello aveva superato tutti ed era stato il primo ad unirsi all’Esercito. Jarrett, tuttavia, aveva preferito divertirsi e rifiutare di frequentare l’Accademia di polizia. Aveva lasciato la città per sfuggire al suo oppressivo padre e alle aspettative del vecchio.

    Ora si sentiva di nuovo un teenager ribelle. Ti piacerebbe, vero?.

    Harold ringhiò. Cosa dovrei aspettarmi? Mio figlio è scappato come un vigliacco, strafatto di cocaina. Non hai mai chiamato. Non sei mai venuto a casa. Sei stato un disonore. Lanciò un’occhiata torva alla giacca di pelle di Jarrett, al maglione, i jeans strappati e gli stivali da motociclista. Lo sei ancora. Quand’è stata l’ultima volta che ti sei rasato? Una settimana fa? Vivi solo con quello zaino?. Fece un cenno alla borsa di cuoio sulla spalla di Jarrett. E’ ridicolo. Ti presenti senza preavviso, dopo un decennio, e hai il coraggio di mostrare in giro la tua faccia proprio oggi. Chiunque potrebbe decidere di rendergli omaggio oggi e potrebbe pensare che tu sia Joel. Hai la sua stessa faccia. Non hai un po’ di rispetto?.

    Jarrett rifiutò di sottoporsi a quell’interrogatorio. Suo padre era un poliziotto. Non importava che si fosse ritirato a causa della pressione alta e una malattia cardiaca.

    Jarrett si strofinò la mascella ispida per la barba. Gli ultimi giorni erano stati frenetici. Era cresciuta da un paio di giorni, forse tre, ma la sua attuale lista delle cose da fare non includeva la rasatura. Inoltre, anche se aveva avuto un gemello identico, nato appena tre

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