Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Lui, lei e un cane: Harmony Destiny
Lui, lei e un cane: Harmony Destiny
Lui, lei e un cane: Harmony Destiny
E-book152 pagine1 ora

Lui, lei e un cane: Harmony Destiny

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Danielle ha lasciato il fidanzato con cui viveva, ma torna per riprendersi il cane Sadie, temendo che il suo ex la maltratti! Essendo rimasta al verde dopo che Ted le ha prosciugato il conto, spera di poter scritturare Sadie per una pubblicità. Infatti ha appuntamento con uno studio fotografico, e quando arriva vi trova Nick, vecchio amico del liceo. In realtà Nick è un giornalista, ed è lì solo per sostituire le sorelle. Da sempre innamorato di Danielle, capisce che è nei guai e...

LinguaItaliano
Data di uscita10 dic 2015
ISBN9788858941683
Lui, lei e un cane: Harmony Destiny
Autore

Jill Shalvis

JILL SHALVIS è una scrittrice che ha fatto del rosa malizioso e seducente la sua bandiera. Donna eclettica e vivace, sa dimostrarlo pienamente in ogni suo libro.

Leggi altro di Jill Shalvis

Autori correlati

Correlato a Lui, lei e un cane

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Lui, lei e un cane

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Lui, lei e un cane - Jill Shalvis

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    For the Love Of Nick

    Harlequin Temptation

    © 2002 Harlequin Books S.A.

    Traduzione di Olimpia Medici

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2003 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5894-168-3

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    Prologo

    Prima di prendere l’autostrada in direzione di Providence, Danielle si fermò diligentemente al semaforo rosso, come se non avesse appena infranto la legge. «Bene.» Lanciò un’occhiata al sedile del passeggero. «Ormai è ufficiale. Siamo in fuga. Siamo due fuorilegge.»

    Sadie non rispose, era troppo occupata a godersi la brezza che entrava dal finestrino.

    «Se non altro la macchina non è rubata» proseguì Danielle. «Ma domani dobbiamo restituirla a Emma.» Si lasciò scappare una risatina più isterica che divertita e controllò lo specchietto retrovisore. «Chissà se ci lascerebbero stare nella stessa cella.»

    Sadie girò il collo massiccio verso Danielle e sbuffò speranzosa, con la lingua puntata verso di lei.

    Danielle sorrise alla sua migliore e più leale amica, che aveva allevato insieme al suo fidanzato.

    Anzi, al suo ex fidanzato.

    Al suo ex fidanzato psicopatico.

    Per fortuna Sadie non aveva preso esempio da lui. Si limitava a non fidarsi degli uomini.

    Ed erano in due.

    Danielle guardò di nuovo lo specchietto, felice di vedere solo un po’ di traffico e i vividi colori della primavera di Rhode Island.

    Sembrava davvero che l’avesse fatta franca. Era riuscita a riprendersi Sadie. Non era stato difficile, le era bastato andare a casa di Ted, dove aveva subito trovato Sadie, legata in giardino senza acqua. Quando l’aveva liberato, il suo adorato cane era impazzito di gioia. «Se soltanto potessi parlare» mormorò. «O abbracciarmi. Un abbraccio adesso mi farebbe proprio bene.»

    Sadie smise di ansimare e guardò la padrona con occhi estatici.

    «Basta così. Non sono un’eroina.» Le venne un nodo alla gola al pensiero che non era riuscita a capire ciò che stava per succedere e a proteggere Sadie.

    Aveva rischiato di arrivare troppo tardi.

    Già così, il povero cane sembrava denutrito. E a giudicare dall’accoglienza strappalacrime che le aveva riservato, doveva anche essere stato trascurato. Era un delitto, perché Sadie in fondo era solo una bambina, anche se pesava quasi settanta chili.

    D’accordo, forse era più un fascio di muscoli che una bambina, con quel testone immenso piantato su un collo di ottanta centimetri di circonferenza, solido come una quercia. Però era adorabile e, soprattutto, era il suo cane. Almeno per metà.

    Non sapeva nemmeno come trovare un tetto, adesso che Ted aveva cambiato le serrature, le aveva rubato la macchina e ripulito il conto in banca.

    La polizia non aveva tempo per il loro caso. Prima di tutto la villa era di Ted e lei non avrebbe potuto fargli causa. E poi era stato lui a comprarle la macchina, per cui aveva tutti i diritti di riprendersela.

    Come naturalmente aveva fatto.

    I soldi però erano tutti di Danielle. Se li era guadagnati con il suo lavoro di addestratrice e accompagnatrice di cani. Ma non poteva farci niente, perché era stata lei a dare a Ted il codice segreto del suo bancomat.

    Lei poteva anche accettare di essere stata così stupida da farsi derubare, ma non riusciva a sopportare il pensiero di lasciare Sadie nelle mani di un uomo che le avrebbe senz’altro fatto del male.

    Il cane, malgrado la cintura, si protese verso la padrona. In fondo era una specie di abbraccio.

    «Grazie» sussurrò lei sorridendo, mentre Sadie le leccava il volto.

    Ma nemmeno la dolcezza di un cagnone così affettuoso poteva nascondere la verità. Era davvero in fuga. Lei, che seguiva sempre le regole ed era uno specchio d’onestà, era diventata una fuorilegge i cui averi ammontavano a quarantanove dollari e a una tanica di benzina che le aveva prestato la sua amica Emma. «Ma non potevo fare altro» spiegò a Sadie. Non dopo avere capito che Ted non si sarebbe fatto scrupoli a sfogare la sua rabbia sul cane.

    Come aveva potuto non accorgersene prima?

    Ma conosceva troppo bene la risposta.

    Ted era ricco, bello, intelligente e soprattutto sembrava interessato a lei, a Danielle Douglas, una donna qualunque senza padre e con una madre distante, che non le aveva mai dato l’affetto di cui aveva bisogno.

    Invece Ted le aveva prestato attenzione, l’aveva fatta sentire importante.

    Quanto soffriva al pensiero di essere stata così superficiale da farsi conquistare da qualche lettera romantica e dal suo bel sorriso! Ma quel sorriso si era spento troppo presto e Ted l’aveva pian piano assorbita nella sua vita, rendendola insicura, instabile e più sola di quanto fosse mai stata, anche se lei conosceva la solitudine molto bene.

    La violenza contro Sadie era stata solo l’ultima goccia.

    Danielle sapeva che era geloso del cane, che il suo orgoglio era ferito e che forse era arrabbiato anche perché Sadie aveva perso l’ultimo concorso. Ma non le importava più. Era distrutta. Normale, dopo una settimana che dormiva su un’auto presa in prestito, facendo di tanto in tanto la doccia a casa di amici, mentre aspettava il momento giusto per riprendersi il suo cane.

    Peccato che la legge non le avrebbe dato ragione, visto che i documenti di Sadie li aveva Ted. Con più tempo e soldi a disposizione forse sarebbe riuscita a dimostrare che, anche se il cane era di tutti e due, era sempre stata lei a occuparsene e a dargli l’affetto di cui aveva bisogno.

    Ma lei non aveva né tempo né soldi.

    Ted non le avrebbe mai perdonato di avergli rubato Sadie sotto il naso, anche se lui aveva fatto lo stesso. La soluzione migliore era sparire il più presto possibile. Se avesse avuto una bella foto di Sadie sarebbe andata da Donald Wutherspoon, un noto direttore artistico che aveva incontrato a una sfilata canina qualche mese prima. Con un po’ di fortuna Sadie avrebbe ottenuto un ingaggio per qualche pubblicità.

    In quel caso lei avrebbe guadagnato bene e sarebbe stata più tranquilla. Aveva un gran bisogno di soldi e stabilità.

    Uscì dall’autostrada, sicura e determinata. Si fermò a comprare due hamburger, uno per sé e uno per Sadie. Cercò un telefono e sull’elenco di Providence trovò due indirizzi di fotografi. Facendosi coraggio, chiuse gli occhi e puntò il dito su uno.

    «Forza, augurami buona fortuna» disse a Sadie.

    Poi compose il numero.

    1

    Il telefono squillò. E continuò a squillare. Ma Nick Cooper finse di non sentirlo; stava troppo bene disteso sull’amaca a godersi i raggi del sole con una lattina appoggiata sulla pancia.

    Non era colpa sua se le sue sorelle si erano date alla fuga e avevano disertato lo studio per seguire gli uomini della loro vita.

    D’accordo, non che fossero proprio fuggite. Kim si era sposata e meritava la sua luna di miele. E anche Kate aveva bisogno di un po’ di riposo e aveva fatto benissimo ad andare a Hollywood con il fidanzato, uno stuntman professionista.

    In fondo gli avevano anche chiesto se per lui non era un problema sostituirle. Nick non aveva saputo dire di no a quei quattro occhi supplichevoli.

    Il telefono continuava a suonare.

    «Non sono una segreteria telefonica» sbuffò, continuando a godersi la dolce aria primaverile, senza muovere un dito.

    Poi pensò che in effetti era una segreteria telefonica. Aveva promesso alle sorelle di riferire i messaggi, fissare appuntamenti ed essere gentile con chiunque chiamasse.

    Anche se quella non era la sua specialità.

    «Va bene, arrivo» brontolò. In fondo era in vacanza anche lui. Una lunga vacanza dal suo lavoro di giornalista. Aveva una bellissima professione, un premio Pulitzer in curriculum e la libertà di viaggiare per il mondo a suo piacere.

    E un mezzo esaurimento nervoso.

    Tutto sommato, essere stato richiamato in America, meglio ancora a Rhode Island, per rituffarsi nella vita normale e partecipare al matrimonio di Kim era stata una benedizione. In un certo senso.

    Se non altro rilassarsi gli faceva bene.

    «Pronto? Studio fotografico Providence. In che cosa posso esserle utile?»

    Poco tempo dopo la porta dello studio si aprì. Era impossibile non accorgersene, grazie a quelle dannate campanelle che qualcuno aveva attaccato all’ingresso. Probabilmente era stata Kim, che adorava quel genere di cose.

    Chiunque fosse la donna che aveva chiamato con la voce agitata, chiedendo il ritratto di un cane, era in tremendo anticipo.

    Chi diavolo poteva sprecare i suoi soldi per il ritratto di un cane?

    Nick, che era appena tornato da un duro viaggio in Sudamerica e aveva visitato alcuni tra i paesi più poveri del mondo, provò un moto d’irritazione.

    Ma naturalmente non era lì per recriminare e aveva subito proposto alla sconosciuta di fissarle un appuntamento per quando sarebbero tornate le sue sorelle. Erano loro le titolari, lui si limitava a rispondere al telefono.

    Ma la sua risposta aveva gettato la donna nel panico. Quando Nick aveva cercato di sbarazzarsi di lei, si era ridotta a

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1