La casa nella valle

Di Benedetta Moroni

Federica insieme al fratello eredita, alla morte di nonni, la casa di famiglia.
Si tratta di un edificio che, pur essendo stato affittato negli ultimi anni, ha bisogno di manutenzione; tuttavia i due fratelli si accorgono quasi subito che i problemi più grossi non sono le perdite dalle tubature o le piastrelle da sistemare. Ai problemi strutturali si aggiungono poi quelli legali causati da un vicino che lamenta diritti non ben identificati.
Ma è soprattutto l’atmosfera che vi si respira a inquietare i nuovi proprietari, come se la casa portasse con sé un peso antico: rumori che si sentono di notte, figure intraviste, strani brividi. Ombre, luci, rumori e ricordi di un passato di cui loro non hanno memoria. Dalla zia Maria, sorella della madre, verranno a conoscenza di un segreto di famiglia e prima di poter godere della casa nella valle, dovranno fare i conti con una verità che non è sempre e soltanto quella effettuale.
Un racconto di grande intensità emotiva.

• Lingua: Italiano
• Editore: Giovane Holden Edizioni
• Data di uscita: 1 nov 2018
• ISBN: 9788832923445

Anteprima del libro

dell’Autore

Nota dell’Autore

Un racconto ha spesso un solo autore, la persona che ha l’idea e che la trascrive, lasciando impronte d’inchiostro sulla carta.

Questo racconto ha tre autori, chi lo trasferisce sulla carta, un mero collegamento tra il sogno e la terra, chi ha vissuto questa storia e chi ne ha dato origine con la sua semplice presenza.

Questo è l’autore più importante, da molto lontano ha guidato le mie mani, da molto lontano ha guidato i passi e protetto chi ha vissuto questa storia.

Da molto lontano ha definito cosa poteva e non poteva essere scritto e poi divulgato.

Questo è un semplice sogno, ma chi viene da lontano sa che i sogni possono fare molto male!

Federica stava guidando lentamente sulla strada di montagna. Presto sarebbe arrivata al paesino di sua nonna, un paese piccolo ma famoso per la polenta e i pizzoccheri. Con la memoria andò al sapore del pane di segale, fatto con poca farina bianca e cotto al forno. Scacciò i ricordi, come fossero un insetto. Aveva voluto molto bene a sua nonna, e i ricordi, sotto forma di odori e sapori, le stavano portando malinconia.

Si concentrò sulla strada. Presto sarebbe arrivata e avrebbe visto il da farsi. La casa, su due piani, era piuttosto vecchia, più che vecchia, antica. Rammentava di averci trascorso parecchie estati da piccola ma il ricordo non la riempiva di serenità o gioia. Il ricordo, per quanto si fosse in estate, era accompagnato da una sensazione di buio.

Comunque toccava a lei definire gli aspetti pratici. Suo fratello aveva chiarito di non volerci dedicare tempo o fatica e suo marito… bè suo marito aveva opposto un muro di silenzio, come faceva sempre quando c’era qualche problema; purtroppo questo muro sta diventando sempre più alto, si sovrappongono sempre più eventi, sospirò tra sé e scacciò anche questo pensiero. Se ne insinuò un altro, se non affrontiamo mai questo problema quando mai lo risolveremo?

Intanto era uscita dall’ultimo tornante ed entrava in paese. Strade di montagna, un paese pieno di vecchie costruzioni, non che