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Trappola per single
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E-book153 pagine1 ora

Trappola per single

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Info su questo ebook

Luca, Marco, Matteo e Giovanni sono quattro inseparabili amici e compagni dal tempo del liceo. Persone dal carattere completamente diverso , hanno in comune un unico aspetto: essere single. E come la maggior parte dei giovani d'oggi, nonostante abbiano superato i trent'anni di età, non hanno alcuna intenzione di creare una famiglia.

I primi tre sono dei simpatici burloni e non perdono mai l'occasione per divertirsi; il quarto molto più posato e gran lavoratore, spesso è vittima delle burle dei "vecchi" amici… ma il destino a volte gioca in nostro favore e fa riapparire la ragazza di cui Marco, in gioventù, era follemente innamorato.

Quindi il terzetto decide di organizzare un incontro tra i due, ma come spesso accade, certi eventi non seguono proprio la pianificazione desiderata.

Da questo libro, esaurito nella prima edizione, è stata tratta la sceneggiatura del film omonimo.
LinguaItaliano
Data di uscita18 gen 2019
ISBN9788827865705
Trappola per single

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    Anteprima del libro

    Trappola per single - Franco Mazzetta

    funebri.

    Capitolo 1

    Matteo apprezza le prime ore del giorno, si dice che il mattino ha l’oro in bocca e a chi non piace l’oro?

    La luce che filtra dalle imposte svela le forme della sua compagna notturna, un’insoddisfatta quarantenne che lo aveva rimorchiato dopo una breve trattativa in concessionaria per trattare l’acquisto di una nuova auto. A lui sembrava di aver chiuso una giornata soddisfacente con la vendita di un’utilitaria, la cena e letto a casa della cliente; non male per una serata.

    I movimenti per alzarsi e afferrare i pantaloni sono sufficienti a svegliarla:

    «Ciao, te ne vai? Non facciamo colazione insieme?».

    «No, devo scappare. Ho le chiavi dell’ufficio e poi devo passare da casa per salutare mia moglie».

    Era la solita scusa; Matteo era single, inguaribilmente, testardamente single ma alle donne piaceva raccontare di essere sposato. Secondo la sua teoria che se una donna passa la notte con un uomo sposato trova più piacere.

    Perciò Matteo esce canticchiando sottovoce dal portone della casa, avvicinandosi all’auto attiva il telecomando. In strada camminano alcune persone e una piacevole brezza gli fanno apprezzare la gioia di essere al mondo soprattutto perché il vento solleva la gonna leggera di una bella ragazza.

    È uno strano effetto della fisica che coinvolge il sistema endocrino dell’uomo. Se siedi vicino ad una donna in bikini, non succede niente ma se una gonna è sollevata dal vento, si scatena una tempesta ormonale e Matteo, incapace di opporsi al fenomeno, si distrae e lascia la mano nella portiera lanciando un urlo agghiacciante: «Ahhhh!».

    Poco importa se manca la vista del sangue, il dolore di un dito pressato tra due lamiere è in ogni modo lancinante e l’evento è drammatico per la vittima.

    Ovviamente un passante si sente in dovere di fermarsi: «Si è fatto male?».

    Matteo si è piegato in due per il dolore, non è mai stato molto coraggioso e si appoggia al portellone: «No! Che domanda idiota, sto per svenire...».

    Ovviamente al passante se ne aggiunge un altro incuriosito: «Che cosa è successo? Posso essere utile?».

    È il primo passante stesso a rispondere: «No, niente di grave, mi sono fermato quando ho sentito il suo urlo ma non è niente di serio. Ha lasciato la mano nella portiera…».

    Matteo è impallidito e ha lo sguardo sofferente ma vorrebbe fulminarlo:

    «Lo dice lei che non è niente, io ho un dolore insopportabile...».

    «Lì c’è una farmacia. Potranno darle una prima terapia. Venga che la accompagno» e con lo spirito del buon samaritano lo sconosciuto passante sostiene Matteo che tiene sollevata la mano sofferente con l’altra, entrano in farmacia avvicinandosi al banco e richiamano l’attenzione del farmacista : «Dottore! Dottore! C’è un signore che si è ferito».

    In ogni farmacia c’è sempre almeno un pensionato che soggiorna nel locale nella speranza di imparare, fare nuove conoscenze, raccontare i propri malanni ad altri. Nella Farmacia delle Erbe una vecchietta si agita e urla:

    «Ehi, ci sono prima io; siamo al ventidue ed io sono il ventitré, prenda il numero come fanno tutti! Vi ho visto, voi siete entrati dopo e avete saltato la fila».

    La novità dell’evento (un ferito che entra con le proprie gambe è sempre degno di qualche chiacchiera) è tale da far accorrere il titolare che si avvicina e fa sedere Matteo su una sedia: «Sta male?».

    Matteo, che si tiene il braccio, fa una smorfia indicando la mano ferita: «Bene non mi fa. Mi sento quasi svenire».

    Il passante si gira verso la gente gonfio d’orgoglio: «L’ho trovato in strada accasciato per la sofferenza». Vorrebbe un momento di celebrità per aver compiuto una buona azione ma l’unica che si pronuncia è la vecchietta: «Sì, va bè. Intanto è passato davanti a tutti: È UN BEL MALEDUCATO!».

    Il farmacista ha imparato ad essere professionale, non parla e continua la sua opera: «Aspetti che spruzzo il ghiaccio in spray. Poi massaggiamo con l’arnica e in un attimo starà meglio».

    Matteo non è mai stato coraggioso e quanto vede non lo rianima, essere testimone di un’operazione medica può essere interessante ma essere il protagonista-vittima non lo entusiasma perciò sente il dovere di dire la sua: «È l’attimo prima che mi spaventa» ma è come se non avesse parlato.

    Il telefono della farmacia suona continuamente e una giovane e graziosa dottoressa risponde: «Buongiorno signora... sì siamo aperti. Se le rispondo è perché siamo aperti...sì. Può dirmi cosa desidera?» e coprendo la cornetta richiama l’attenzione del dottore: «Dottore, al telefono c’è una signora che chiede se abbiamo del Luminoil».

    Matteo emette uno straziante urlo di dolore mentre il farmacista spruzza il ghiaccio secco sulla mano; l’effetto vasocostrittore del freddo è immediato e il getto colpisce la parte come una nuova martellata: «Ahhh!».

    Per nulla intimorito il farmacista non si lascia impietosire da Matteo e procede con la freddezza di un chirurgo mentre il suo cervello analizza l’informazione ricevuta: «Luminoil? Che diavolo è? Non conosco un farmaco con questo nome».

    E dopo un attimo di doverosa concentrazione domanda alla giovane: «Di chi è la ricetta? Chiedi il nome di chi ha prescritto il medicinale».

    Dal telefono arriva la precisazione tramite la giovane farmacista: «La prescrizione è dell’ospedale».

    «Chiedi chi l’ha firmata».

    «Signora, chi l’ha visitata?...» e trasmette, con voce sostenuta, per il collega: «Dottoressa PRIANO, Ludovica Priano».

    Matteo ha riacquistato colore e si guarda la mano che nel frattempo è stata fasciata con il dito medio steccato: «Devo girare così?».

    Più entusiasta di lui per la medicazione, il farmacista finisce la fasciatura:

    «Sì se le fa male si rivolga ad un medico altrimenti tenga questa medicazione per due giorni. Un attimo, mi scusi» e, rivolgendosi alla farmacista ancora al telefono: «La dottoressa Priano non può aver scritto Luminoil; fatti ripetere bene il nome del medicinale».

    Con aria complice il farmacista guarda Matteo classificato come un noto sciupatore di femmine: «Conosce la dottoressa Priano? No? Strano, è una bella donna e sarete quasi coetanei».

    A Matteo dispiace passare per un playboy cui è sfuggita una bella donna e si concentra sul nome.

    «Priano? Ludovica Priano, ah sìììì... !!! Frequentava il mio Liceo, aveva due ... grandi capacità. E dove lavora adesso? In ospedale qui in città? Buono a sapersi. Conosco chi pagherà bene per una notizia del genere. Grazie dottore, non so come sdebitarmi per la medicazione».

    «Si figuri? Sono 45 euro, aspetti che le faccio lo scontrino...».

    Matteo esce dalla farmacia con la mano fasciata e il dito medio steccato; due persone lo guardano con stupore e lui decide di mettere la mano in tasca con una smorfia di sofferenza ad ogni contatto della parte dolente e pensa: «Adesso dove vado conciato così...Gianni!...Il suo ufficio delle Assicurazioni è qui vicino...».

    Ogni ufficio di Assicurazioni che si rispetti presenta almeno due sale: nella prima una giovane lavora con il computer, nella seconda il capo gioca con il computer.

    Matteo spinge la porta e si trova davanti ad una graziosa segretaria che lo saluta: «Buongiorno, posso esserle utile?».

    Matteo, alzando la mano ferita, indica l’ufficio interno dove è Gianni:

    «Vorrei parlare con il principale. Devo segnalare un incidente».

    «Un sinistro?».

    Matteo estrae la mano dalla tasca e alza il braccio: «Sì, combinazione sinistro»

    Gianni ha riconosciuto la voce e si affretta ad arrivare per salvare la sua segretaria dal sicuro corteggiamento: «Adesso il destro te lo do io se mi fai domanda per un risarcimento».

    «Non voglio soldi. Ho avuto un piccolo incidente qui vicino e ho colto l’occasione per vederti e per combinare una rimpatriata. Ho bisogno di un computer per verificare alcune cose».

    Gianni lo fa entrare nel proprio ufficio e sedere alla sua scrivania: «Ti posso offrire un caffè? Mi sembri pallido e il pallore non s’addice a un noto playboy».

    «Sì, grazie».

    «Il computer è tuo. C’è la connessione ma ti prego di non combinarmi casini».

    «Chi, io? Figurati».

    Gianni è abituato a gestire la trattativa con i clienti e sa essere gentile: «Come lo vuoi il caffè, con o senza zucchero? Preferisci una canna? Ho la macchinetta qui, in ufficio. Sono attrezzatissimo...».

    Matteo non risponde subito; concentratissimo, sta picchiando sulla tastiera e non sente le parole pronunciate dall’amico.

    «ZUCCHEROOOO?».

    «Ecco fatto: SONO ENTRATO IN OSPEDALE. Adesso prendo i dati che mi servono».

    Ora Gianni è spaventato: «Cosa stai facendo?».

    Matteo questa volta gli risponde: «Ludovica Priano...ci sono tutti i dati... mancano le foto ma adesso vado a prendermele su facebook.

    Eccola! Che ne dici?»-

    Gianni guarda lo schermo con aria interrogativa: «Non male... Ludovica Priano dici...chi è? Il nome non mi dice niente».

    Matteo alza e agita il dito fasciato: «Gianni ascolta, meno male che ci sono io; Ludovica è l’amore di Marco. Non te la ricordi? Adesso trovo tutti i dati e combiniamo un bello scherzo. È tempo che i quattro evangelisti si rivedano!

    Dai, telefoniamo a Luca! Dammi la linea».

    Luca è il terzo evangelista, privo di voglie sportive ha ritenuto opportuno accettare un lavoro sedentario ed è stato assunto in Banca. Al momento è seduto a una scrivania come promotore finanziario e sta cercando di convincere un’anziana cliente a seguire i suoi piani di investimento.

    «Vede signora, al momento attuale non è possibile garantire un rendimento del 10 per cento annuo...».

    La cliente è chiaramente insoddisfatta dall’operato del suo Istituto di Credito e rimprovera animosamente il suo operatore finanziario: «Come sarebbe a dire che non mi garantite questa percentuale? Lei non mi vuole aiutare... voglio parlare con il Direttore…».

    «Neanche lui potrebbe garantirle un simile rendimento con i tempi che corrono».

    «Giovanotto, mi trovi qualcosa di sicuro e remunerativo o ritiro tutti i miei soldi!».

    La calma è la virtù dei forti, Luca non è mai stato un fusto che piace alle donne ma sa adattarsi alla circostanza, è prudente e cerca di guadagnare tempo.

    Ripensa ai suoi studi classici e gli viene in mente di Shakespeare l’orazione di Bruto; è il momento di saperci fare e piazzare il

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