Nessuno mi chiede di te

Di Pierluigi Gronchi

Il senso della vita è, forse, semplicemente il senso che si decide di darle. O come canta Vinícius de Moraes La vita non è un gioco, amico/ la vita è l’arte dell’incontro. È il caso, la coincidenza, il destino, la vita che ci fa incontrare qualcuno o qualcosa che ci fa vibrare. Incontrare un amore, un amico, una persona con cui costruire e inventare un noi. Altrettanto incontrare un libro, un animale, un soffio di vento in primavera. Alzarsi una mattina e avere la consapevolezza che qualcosa sta per cambiare. I gesti sono gli stessi. Stessi i rituali, gli obblighi e le responsabilità. Eppure avverti una specie di brivido positivo. Una sensazione, un’intuizione. Qualcosa sta per far irruzione nella tua vita. Tu non puoi e non vuoi evitarlo. Perché quell’incontro, non importa se durerà un attimo un giorno un anno o più, riposizionerà le tessere del mosaico. L’arte dell’incontro è quella che, nei primi istanti, fa succedere tutto e niente. Prima non c’era, adesso c’è. E tu, che non sei mai stato, adesso senti l’avventura nelle cose quotidiane. L’arte dell’incontro è quella delle vite quando si sfiorano e non si invadono. Il momento prima della definizione. La vigilia delle certezze. L’alba dei ricordi quando torni a essere io. Gli incontri veri si fanno solo così, con la consapevolezza che potrebbero non durare, che potrebbero continuare a esistere solo dentro di te, che potrebbero non chiedertene mai notizia.
Una silloge intensa, elegante e musicale venata di una melanconia che trafigge i sensi e le emozioni.

• Lingua: Italiano
• Editore: Giovane Holden Edizioni
• Data di uscita: 1 apr 2019
• ISBN: 9788832924206

Anteprima del libro

memoria.

Introduzione

C’è uno scopo nella vita?! La vita in sé ha uno scopo?!

Quante volte abbiamo sentito argomentare su queste domande?! Domande alle quali hanno provato a dare risposta nei secoli, le menti migliori, elaborando teorie, religioni e infinite correnti di pensiero, arrivando a chiedere aiuto anche alla scienza, pur di risolvere il quesito perché, se l’Umanità potesse spiegare ciò, potrebbe indirizzare al meglio il proprio percorso e garantirsi probabilmente la sopravvivenza. La questione purtroppo a oggi, resta oggetto di dispute continue anche se, dati i tempi, non con la profondità morale e intellettuale, raggiunta in altre epoche.

Naturalmente, non sarò certo io a fornire la risposta ma, dopo avere vissuto abbastanza e soprattutto, dopo avere trascorso anni a osservare, ascoltando e cercando d’imparare dalla mia storia e dalle storie degli altri, voglio deporre un personale sassolino, sopra quella piramide di congetture sempre in costruzione, partendo dal concetto che ogni cosa che sembri estremamente complessa, si riveli poi praticandola, estremamente semplice. Inoltre, facendo mio un luogo comune che riduce a poche unità, gli accadimenti veramente importanti dell’esistenza, ho spinto all’estremo questa semplificazione, fino a ottenere un solo dato, soggettivo ma profondamente convinto: trovare lo scopo della vita nell’Incontro.

Incontro con un’altra persona, con qualcuno che inaspettatamente, metta in discussione ogni nostro