Spie

Di Fabrizio Trainito

Tre racconti di spie in fuga. Spie sole, che scelgono di abbandonare tutto per salvarsi. “Viaggiare senza zavorra”, ma spesso questo peso che ci frena non può essere sempre lasciato indietro. Perché altrimenti vuol dire scomparire, ridursi ad animali. E la nostra umanità è proprio quella che ci frega!

Ho mai visto una spia?

Ovviamente no!

Ma allora di quali spie parliamo? Solo di quelle che si vedono nei film e di cui si legge nei libri?

Le spie che troverete in questo libretto sono quelle che immagino, che vivono in me, che mi accompagnano ogni giorno. Trasferisco il mio carattere, le mie passioni, le mie follie in una spia che non esiste e vive nelle capriole della mia mente, nella stravaganza e dissennatezza dei miei pensieri, negli eccessi folli della mia fantasia. Così mi piace immaginarle e così ho immaginato i loro dilemmi.

A voi il piacere di una lettura che spero appassionante. E forse, alla fine, vi troverete a voltar le pagine senza fiato e magari, la sera quando rincasate, vi sorprenderete a guardarvi le spalle…

• Lingua: Italiano
• Editore: Youcanprint
• Data di uscita: 2 apr 2020
• ISBN: 9788831666275

Anteprima del libro

Introduzione: spie in fuga

Ho mai visto una spia?

Cosa c’è dentro queste storie?

Cosa ne so di questo argomento?

Poco o nulla. Ovviamente quello che si vede nei film e si legge nei libri, in special modo di Forsith e di Follet.

Quello che si immagina, quello che io trasferisco di mio in una spia che non esiste e vive nelle capriole della mia mente, nella stravaganza e dissennatezza dei miei pensieri, negli eccessi folli della mia fantasia.

Così mi piace immaginarle e così ho immaginato i loro dilemmi nei tre racconti che troverete in questo libretto.

A voi il piacere di una lettura che spero appassionante.

Vi voglio lasciarvi a voltar le pagine senza fiato e magari, alla fine, la sera, quando rincasate, a guardarvi le spalle!

Fabrizio Trainito

Roma, marzo 2020, l’epoca del Coronavirus!

Jack, la spia

Ma chi sei veramente tu, Jack?!

Anche quella volta sarebbe dovuto fuggire. E non solo fuggire, avrebbe dovuto cambiare nome, volto, professione, abitudini, contatti. In una parola, avrebbe dovuto cambiare vita.

Certo amore, adesso ti spiego.

E intanto raccoglieva un asciugamano dal bagno e una boccetta dall’armadietto.

Quando ti parlo mi devi stare a sentire! Smetti di comportarti in modo strano e incomincia a parlare.

Certo amore, come vuoi tu.

E intanto, mentre versava il cloroformio sull’asciugamano, le sorrideva. Così come si fa alla propria mogliettina il giorno dell’anniversario, come si può fare ad una figlioletta che ha appena finito di recitare la poesia di Natale, come capita di fare quando il figlio ha appena vinto la finale del torneo della scuola infilando il canestro decisivo a due secondi dal termine, così come si fa con la propria compagna mentre la si fa accomodare al tavolo il giorno di San Valentino. E intanto il cloroformio spandeva il suo odore acre.

Jack, Benny, John, Bill, quante volte hai cambiato vita? Quante volte hai spazzato via un’esistenza finta creata ad arte e poi sgretolatasi in un momento per un nonnulla?

Ma cosa fai? Cosa è questa puzza?

Furono le ultime parole che pronunciò mentre la metteva a nanna. Poi fu un susseguirsi di azioni sperimentate, già ripetute nel tempo, in ogni momento di transizione, quando cioè un’identità era bruciata e bisognava cambiarla: un deja vu.

Lei era già distesa sul divano mentre la valigia si riempiva di diavolerie elettroniche armi denaro e documenti falsi. Un minimo di biancheria di ricambio, una camicia stirata delle più dozzinali e poco più. Tutto il resto doveva essere sacrificato, la nuova vita richiedeva un nuovo aspetto e quindi anche un nuovo vestiario.

Quanta gente ti cerca, Jack?

Quante persone hai incontrato, affascinato, amato e poi abbandonato?

Quanti ti vogliono fare la pelle per quello che hai fatto? E soprattutto per quello che non hai fatto ...

Nel giro di dodici ore si sarebbe ritrovato in un'altra città con un nuovo mestiere, una nuova storia da raccontare, nuovi amici a cui mentire. Mentire con naturalezza, credendo in quel che si dice, pensando in modo diverso,