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Sensazione travolgente (eLit): eLit
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Sensazione travolgente (eLit): eLit
E-book197 pagine2 ore

Sensazione travolgente (eLit): eLit

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Info su questo ebook

Vorrei che cominciassi a lambirmi dolcemente l'orecchio con la lingua...



Oh, no! L'ex surfista Carly Winters non può credere di aver mandato una lettera erotica via fax al numero sbagliato! Il solo pensiero delle sue deliziose fantasie nelle mani di uno sconosciuto la fa avvampare di vergogna. Se almeno riuscisse a tornarne in possesso...



Jonathan "Hunt" Huntington non sa se sentirsi più stupido o eccitato mentre è in piedi fuori dalla porta della misteriosa autrice del foglio che tiene in mano. Lo caccerà via? Gli chiederà di mettere in pratica qualcuna delle trasgressioni di cui ha scritto? Carly però lo sorprende di nuovo. Gli propone di fingersi il suo ragazzo e accompagnarla a un matrimonio a cui non se la sente di andare da sola e poi...
LinguaItaliano
Data di uscita28 apr 2017
ISBN9788858968918
Sensazione travolgente (eLit): eLit
Autore

Stephanie Tyler

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Sensazione travolgente (eLit) - Stephanie Tyler

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Coming Undone

    Harlequin Blaze

    © 2007 Stephanie Tyler

    Traduzione di Elisabetta Frattini

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 2009 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5896-891-8

    1

    «Ho esordito sostenendo che trovo le coccole molto sexy.»

    Carly si trattenne a stento dal ridere dell’assurda affermazione della sua migliore amica, Samantha. Le coccole non erano sexy. Andavano bene per i cani e per i gatti, ma non erano sicuramente materiale per fantasie erotiche.

    Sprofondando nella poltrona, Carly spostò il telefono da un orecchio all’altro. «Sam, non credo che con le coccole riuscirai a portare Joe al punto di ebollizione. Chiedergli di coccolarti dopo che ti ha spogliata lentamente, che ti ha invitato a stenderti sul letto e che ha fatto di te ciò che vuole, potrebbe anche mandarlo su di giri, ma devi essere più esplicita. Perché non incominci con qualcosa tipo voglio sentire la tua lingua sul collo mentre con le mani mi accarezzi tra le...»

    «Accidenti» la interruppe Sam, «mi sorprende che ti ricordi che cosa si prova a essere toccata da un uomo.»

    «A volte mi chiedo per quale motivo noi due siamo ancora amiche.» La risata contagiosa che eruppe dalla cornetta strappò un sorriso a Carly.

    «Perché continuo a ricordarti che hai bisogno di tornare sulla cattiva strada, così io posso vivere all’ombra delle tue esperienze» rispose Sam.

    «Eh, no, mia cara, è ora che diventi un po’ più spregiudicata. Joe lo apprezzerà.»

    A ispirare Sam era stato un articolo apparso su Total Woman Magazine scritto da una certa Candy Valentine.

    «Non sono brava in questo campo.»

    «Perché confondi le fantasie erotiche con il romanticismo. Come spiega Candy, sono due cose totalmente diverse. Devi dimenticarti le serate davanti al camino ed escogitare il modo per accendere le fiamme dall’interno» le spiegò Carly.

    «Cosa che, a quanto pare, non mi riesce affatto bene.»

    Lo scoramento nel suo tono di voce era evidente. Sam stava attraversando un momento di stallo con il suo ragazzo, soprattutto per quanto riguardava il sesso.

    Personalmente, Carly era convinta che Joe non si meritasse la sua amica, ma bisognava anche ammettere che la visione del sesso di Samantha era un po’ troppo puritana. Se fosse riuscita a convincerla a lasciarsi andare qual tanto che bastava, forse Sam avrebbe scoperto che al mondo c’era di meglio rispetto al suo Joe.

    Peccato che la predica venisse dal pulpito di qualcuno che, come lei, non usciva con un ragazzo da mesi, non aveva mai avuto una relazione seria e voleva perseverare sulla stessa strada. «Forse il problema non sei tu, Sam.»

    «Può darsi, ma vorrei comunque fare un tentativo. A proposito, tu sei pronta per l’arrivo dei tuoi?»

    «Sì, certo. Sarà come sottopormi alla devitalizzazione di un dente senza anestesia.»

    «Ti chiederanno quando hai intenzione di sposarti e tu non saprai come dire loro che non hai ancora un fidanzato.»

    «Non farmici pensare.» Carly strinse il pollice e l’indice sopra l’attaccatura del naso. «Devo finire di scrivere un articolo per la rivista e incominciare a organizzare l’evento di beneficenza...»

    «Ti propongo uno scambio: se tu mi aiuti a buttare giù il testo della fantasia, io ti darò una mano a organizzare l’evento di beneficenza» si offrì Samantha.

    «Ci sto, ma scriverò solo l’incipit, poi dovrai pensarci tu a finirla. Fammi entrare nella modalità fantasia peccaminosa e non appena avrò partorito qualcosa ti manderò una e-mail.»

    «Il mio computer non funziona. Spediscimi un fax e, mi raccomando, non far vedere niente ai tuoi genitori.»

    «Non dirlo nemmeno per scherzo.» Carly non riusciva a immaginare come avrebbe reagito sua madre se avesse scoperto che la sua primogenita si dilettava a scrivere fantasie erotiche.

    Alle donne, specialmente a quelle appartenenti alla buona società, come sua madre amava definire il loro ceto di appartenenza, non era permesso avere fantasie. Le ragazze di ottima famiglia come Carly dovevano sposarsi con un bravo ragazzo, avere dei figli, occuparsi di beneficenza e fare cose da signore.

    «Mettiti subito al lavoro» le ordinò Sam.

    «Va bene. Ti invierò anche una lista di cose di cui dovrai occuparti.» Alzandosi prese dalla scrivania una lista di nomi di persone che avrebbero partecipato alla serata di beneficenza.

    Carly aveva allestito un ufficio nella stanza degli ospiti della vecchia casa che aveva acquistato qualche mese prima. Essendo una giornalista freelance poteva permettersi di lavorare comodamente da casa.

    «Sei riuscita a entrare in acqua?» le chiese Sam in tono tranquillo.

    Non c’erano note di rimprovero nella voce dell’amica, ma per un attimo Carly sentì ugualmente le penne arruffarsi. Ricordati che sta semplicemente cercando di aiutarti. «No, non ne ho avuto il tempo» mentì. In realtà ci aveva provato. Aveva camminato a piedi nudi sulle dune, guardando le onde frangersi sulla spiaggia, ma non era riuscita ad avvicinarsi all’acqua. Respirare l’aria dell’oceano, dall’effetto calmante, non l’aveva aiutata e alla fine, ammessa la sconfitta, aveva deciso di tornarsene a casa con la coda tra le gambe prima di cedere a un attacco di panico. Una volta a casa aveva chiuso le finestre dell’ufficio, in modo da non sentire il rumore delle onde.

    Forse comperare una casa sulla spiaggia non era stata una buona idea. Quando, una decina di mesi prima, era stata costretta a ritirarsi dal surf agonistico, le era sembrata la scelta giusta. Aveva lasciato la scuola di surf nelle Hawaii e si era trasferita sulla costa nord della Florida, vicino a Daytona, a due ore di auto da Vero Beach dove era cresciuta. All’età di venticinque anni era comunque vicina alla fine della carriera, quindi tanto valeva lasciare il posto alle ragazze più giovani e veloci. Durante l’ultimo torneo aveva ottenuto ottimi risultati, ma si era anche spaventata a morte, per non parlare dell’incidente che aveva segnato la fine dell’agonismo.

    «Non importa. Ci proverai di nuovo domani. So che lo farai.»

    «Grazie, Sam.»

    «Le cose miglioreranno. Non devi esercitare troppa pressione su te stessa. So che tornerai a cavalcare le onde e che farlo ti renderà di nuovo felice.»

    Carly non ne era altrettanto convinta, ma era bello sapere che la sua amica le stava vicino. «Ti farò avere l’inizio della fantasia tra un’ora» dichiarò prima di riagganciare. Sospirando raccolse i lunghi capelli biondi e ribelli in una crocchia arruffata e bevve un sorso di Red Bull per farsi forza, quindi accarezzò la superficie di legno di quercia della vecchia scrivania che aveva acquistato il mese prima in un negozio di antiquariato.

    Era una bellissima giornata. Il cielo era azzurro e terso, ma lei non ce l’avrebbe mai fatta ad allontanarsi dallo studio e a raggiungere le onde.

    Non lo avrebbe ammesso con nessuno, ma quando era caduta, durante l’ultima gara, si era spaventata a morte. Le ferite che aveva riportato non erano solo fisiche, anche se già quelle sarebbero bastate a farle passare la voglia di tornare in mare. Oltre ad aver rotto un femore e incrinato una vertebra, aveva riportato danni a un ginocchio e una commozione cerebrale. Era stata fortunata a uscire dall’ospedale con, come unico souvenir, una barra di titanio nella gamba.

    Dopo dieci mesi di riabilitazione, di tanto in tanto la gamba e la schiena le facevano ancora male e anche se il ginocchio era stato riparato grazie a un intervento chirurgico, non sarebbe più tornato come prima, proprio come lei.

    In realtà Carly aveva già programmato di ritirarsi dopo le ultime gare dei tornei principali, ma non si sarebbe mai aspettata che la sua carriera terminasse nel modo in cui era finita. Nonostante le ripetute ferite riportate in passato l’avessero resa più cauta, aveva sempre scacciato le paure facendo ricorso alla forza che le derivava dalla sua natura competitiva, portando le cicatrici con orgoglio.

    Quando era stata ricoverata, i medici le avevano detto che avrebbe comunque potuto continuare a praticare il surf, anche se solo per diletto. Non riuscendo a immaginare la sua vita senza poter salire di nuovo su una tavola, Carly aveva seguito i consigli dei medici.

    Si era illusa che non fosse stata la paura a spingerla a ritirarsi, non rendendosi conto che l’incidente aveva lasciato dei profondi segni nella sua psiche.

    L’aveva scoperto solo quando non era riuscita ad avvicinarsi all’acqua, nonostante il via libera dei medici.

    Quella di tornare a cavalcare le onde, però, era una fantasia diversa da quelle erotiche che interessavano Sam.

    Sfogliando la rivista che l’amica le aveva portato qualche giorno prima, trovò l’articolo di Candy Valentine.

    Per quanto la riguardava non era un problema creare delle fantasie erotiche. La difficoltà consisteva nel trovare qualcuno con cui metterle in pratica, qualcuno che fosse all’altezza delle sue aspettative. La maggior parte degli uomini che aveva conosciuto viaggiava di continuo, il che rendeva impossibile instaurare una relazione seria o di lunga durata. Del resto, impegnarsi era l’ultima cosa che i surfisti avevano in mente. Anche lei era appartenuta a quella categoria, fino a quando non era entrato in scena Dan, un surfista di professione che le aveva rubato il cuore.

    La relazione era finita in un disastro totale dopo che lei si era fatta male. Lui non era riuscito a gestire la situazione, o almeno così le aveva detto, aggiungendo che, tra l’altro, ormai non avevano più niente in comune. Da quel momento, Carly si era rifiutata di impegnarsi con altri uomini. Le avventure andavano bene, ma non se la sentiva di mettere ancora in gioco le emozioni.

    A dire il vero, gli uomini che aveva frequentato si erano rivelati ben al di sotto delle aspettative, sia a letto sia fuori e ora Samantha si aspettava che lei l’aiutasse a mettere un po’ di pepe nella sua realtà con una sana dose di fantasia.

    L’ironia del caso le fece andare di traverso il sorso di Red Bull.

    Adesso però non doveva preoccuparsi della sua vita privata. Sciogli le briglie alla fantasia, si ordinò. Avrebbe usato la tecnica della visualizzazione positiva, come le aveva insegnato il suo ultimo allenatore. Visualizza il risultato e immaginati mentre lo ottieni.

    Carly aprì un nuovo documento di Word e incominciò a digitare:

    Lasciati andare e dimentica l’imbarazzo.

    Chiedi quello che vuoi.

    Scrivi che cosa ti eccita e quello che ti piace.

    Esplora i segreti sessuali più nascosti.

    In che cosa consisteva la sua fantasia più ricorrente, oltre a tornare di nuovo a cavalcare le onde?

    Prendi le redini del gioco e procurami piacere.

    In effetti la linea che divideva l’affrontare un’onda e il provare un orgasmo era sottile. Entrambe le azioni provocavano un profondo stato di esaltazione ed entrambe ti lasciavano svuotato e affannato. Tra le due attività tuttavia c’era una differenza sostanziale. Il surf era uno sport individuale, mentre era preferibile che l’orgasmo non lo fosse.

    Fammi perdere il controllo come non mi è mai successo prima.

    Carly pensò al suo principe azzurro, al suo eroe, al suo mito fusi in un’unica persona, poi cercò di immaginare come le sarebbe piaciuto essere conquistata.

    Prendimi e basta, accidenti.

    Sì, non c’erano dubbi, la fantasia era molto meglio della realtà.

    «Hai bisogno di un cavaliere per il matrimonio di tua sorella, Carolyn, ed Evan è libero. Non capisco quale sia il problema.»

    Era normale che sua madre non capisse. Carly si impose di tenere a freno la lingua. Per la millesima volta quel giorno rimpiangeva di non poter scaricare lo stress su un’onda. Respirando a fondo, si disse che poteva già reputarsi fortunata ad aver evitato il circo dei preparativi così a lungo.

    L’abito verde fango che sua sorella aveva scelto per le damigelle d’onore sarebbe già stato abbastanza umiliante da indossare, per non parlare dell’acconciatura ridicola che Nicole aveva previsto per lei. A un certo punto Carly aveva sentito parlare di piccole tiare, ma non aveva avuto il coraggio di indagare oltre.

    «Evan non è il mio tipo.»

    «Ma tu gli piaci» le fece notare suo padre.

    Per i tuoi soldi, pensò lei, non tanto per quella che sono.

    «Non ho intenzione di presentarmi insieme a lui al matrimonio di Nicole» dichiarò in tono più perentorio di quanto avesse voluto. Dall’altra parte del tavolo suo padre si irrigidì e sua madre scosse la testa.

    Carly era felice che avessero accettato l’invito di cenare da lei, così almeno avrebbero evitato di rendersi ridicoli in pubblico.

    Si era innamorata della vecchia casa nell’istante in cui l’aveva vista, nonostante le critiche dell’agente immobiliare. A quanto pareva non era a prova di uragano, ma il piccolo edificio in stile mediterraneo aveva un fascino particolare, una grazia che non si trovava facilmente nelle case in vendita in quella zona della Florida dove di recente sembrava fossero stati costruiti solo ranch. La villetta era diventata il suo porto sicuro, abbastanza vicina all’oceano, ma non tanto da incuterle timore.

    «Per favore, vuoi parlare tu?» chiese sua madre a suo padre, passandosi una mano perfettamente curata sui capelli.

    Tutto in lei era perfetto. Sheila Winters era ancora bellissima. Per lei il tempo pareva essersi fermato al giorno in cui, diciottenne, aveva vinto il concorso di bellezza, diventando Miss Florida e attirando l’attenzione del ricco Carl Winters III. Quella sera indossava un abito azzurro che metteva in risalto il colore dei suoi occhi chiari. Carly si era sempre chiesta come facesse a mantenere una pelle così candida vivendo lì. A lei bastava solo pensare al sole per abbronzarsi, tanto che Sheila stava già pensando di convincerla a sottoporsi

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