Nelle scarpe dello scrittore

Di Roberto Gassi

Thriller - racconto lungo (42 pagine) - Chi è l’uomo con il berretto nero che attenta alla loro vita? Lo scrittore italiano e Joan il pesatore, che per pochi soldi ti fa salire sulla sua bilancia e poi ti consegna un foglietto su cui scrive quanto dei tuoi chili corrisponde al peso della tua anima, non lo sanno. Ma devono scoprirlo...

Timisoara, Romania. Uno scrittore italiano è ossessionato da un uomo che fa salire le persone sulla sua bilancia, le guarda negli occhi e scrive su un foglietto quanto pesano le loro anime. Con un pizzico di coraggio, l’italiano riesce a entrare nella vita di Joan il pesatore e a diventarne amico. La loro amicizia viene però turbata da un incidente: la morte di una ragazza, brutalmente investita da un pirata della strada che Joan sembra riconoscere. Da quel momento un uomo con un berretto nero calato sugli occhi li seguirà, attentando alla loro vita.

Vito Roberto Gassi (Bari, 1975) consegue presso l’università degli studi di Bari la laurea in Economia aziendale e il D.p.u. in Economia e amministrazione delle imprese. Attualmente lavora per una multinazionale nel settore trasporti e logistica. Nel 2011 vince la terza edizione del concorso nazionale Narrando con il suo romanzo d’esordio, La mosca bianca, edito da Albus Edizioni l’anno seguente. Nel 2015 pubblica Tra la panchina e il lampione con Wip Edizioni. L’uomo con la testa di scarabeo è il suo terzo romanzo.

• Lingua: Italiano
• Editore: Delos Digital
• Data di uscita: 17 nov 2020
• ISBN: 9788825413748

Anteprima del libro

A cura di Oriana Ramunno

Roberto Gassi

Nelle scarpe dello scrittore

RACCONTO LUNGO

ISBN 9788825413748

© 2020 Roberto Gassi

Edizione ebook © 2020 Delos Digital srl

Piazza Bonomelli 6/4 20139 Milano

Versione: 1.0

Copertina di Domenico Decosmo

Collana a cura di Oriana Ramunno

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Indice

Copertina

Il libro

L'autore

Nelle scarpe dello scrittore

Dedica

Uno.

Due.

Tre.

Quattro.

Cinque.

Sei.

Sette.

Otto.

Nove.

Dieci.

Undici.

Dodici.

Tredici.

Quattordici.

Quindici.

Sedici.

Diciassette.

Epilogo.

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Il libro

Chi è l’uomo con il berretto nero che attenta alla loro vita? Lo scrittore italiano e Joan il pesatore, che per pochi soldi ti fa salire sulla sua bilancia e poi ti consegna un foglietto su cui scrive quanto dei tuoi chili corrisponde al peso della tua anima, non lo sanno. Ma devono scoprirlo...

Timisoara, Romania. Uno scrittore italiano è ossessionato da un uomo che fa salire le persone sulla sua bilancia, le guarda negli occhi e scrive su un foglietto quanto pesano le loro anime. Con un pizzico di coraggio, l’italiano riesce a entrare nella vita di Joan il pesatore e a diventarne amico. La loro amicizia viene però turbata da un incidente: la morte di una ragazza, brutalmente investita da un pirata della strada che Joan sembra riconoscere. Da quel momento un uomo con un berretto nero calato sugli occhi li seguirà, attentando alla loro vita.

L'autore

Vito Roberto Gassi (Bari, 1975) consegue presso l’università degli studi di Bari la laurea in Economia aziendale e il D.p.u. in Economia e amministrazione delle imprese. Attualmente lavora per una multinazionale nel settore trasporti e logistica. Nel 2011 vince la terza edizione del concorso nazionale Narrando con il suo romanzo d’esordio, La mosca bianca, edito da Albus Edizioni l’anno seguente. Nel 2015 pubblica Tra la panchina e il lampione con Wip Edizioni. L’uomo con la testa di scarabeo è il suo terzo romanzo.

A Cristina,

da ora anche anima letteraria.

Alla Romania,

agli scorci di laghi, fiumi, montagne, campi e anime che ho rapito con gli occhi, immagini che lascio scorrere nel sangue quando sono lontano e non voglio assopirne il ricordo.

Alle scarpe che abito.

Uno.

Lo trovi in piazza Vittoria, a Timisoara, con la sua bilancia. Per un leu sali e leggi il tuo peso. Ti fissa negli occhi, poi chiude i suoi per qualche istante e ti consegna un foglietto su cui scrive quanto dei tuoi chili corrisponde al peso della tua anima.

Joan il pesatore, scorie dell’estinzione del comunismo. Poetico scrutatore dello spirito, misuratore del tuo peso fisico nel mondo. Lo trovi sempre nello stesso posto: in piedi accanto alla bilancia con due o tre colombe che gli danzano intorno.

Mi pesavo da lui due volte a settimana come un buon abitudinario passante. Intensificare le pesate come avrei voluto sarebbe stata un’esagerazione che rasentava la carità. Ma quando incontri un uomo come Joan è difficile non considerarlo subito un personaggio ed è difficile trattenersi dal volerne scoprire la storia. Con ogni pesata carpivo dettagli fisici, descrittivi e nutrivo sempre la speranza di scucirgli un pezzo di vita, ma lui rimaneva muto mantenendo un elegante distacco professionale.

La mia ossessione per il pesatore divenne presto un’impellenza a cui dovere dare sfogo. Dopo ogni inconcludente pesata mi perdevo nelle mie evoluzioni immaginando che lavoro avesse mai potuto svolgere, le origini della sua famiglia, perché aveva deciso di osservare il mondo da un angolo di una piazza prediligendo la riva alla corrente del fiume. Mi perdevo e camminavo senza rendermi conto di quanta strada percorrevo e dove mi dirigevo. Ero nelle mie scarpe e questo mi bastava.

Nonostante Cristina mi considerasse una persona molto equilibrata, mi fissò un appuntamento da uno psicologo e da un neurologo. Il secondo non riscontrò anomalie, mi prescrisse degli esami di routine e mi costò 440 lei. Il primo invece non mi fece stendere su un lettino come pensavo, ma mi chiese se ricordavo cosa avesse determinato la partenza per le mie passeggiate ispiratrici.

– Che cos’è accaduto prima dello start?

– Joan il pesatore – risposi.

Mi costò 352 lei.

Il