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Al sorgere del sole
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E-book75 pagine1 ora

Al sorgere del sole

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Info su questo ebook

Giovanni il Rosso, il protagonista del libro, vive in un piccolo paese della Puglia negli anni del dopoguerra. Conoscerà l'amore che distrugge, la speranza per poi vedere svanire tutto cio' che è riuscito a costruire.

Anita Lassandro vive a Marina di Ginosa, Taranto. Insegnante, con la passione per la scrittura, ha pubblicato da indipendente con Amazon:
Il Maestro e l' Oscuro, Aspetto che tu venga da me e Storia di una sconosciuta. Con Dantebus ha pubblicato Collana poetica versus vol 19.
LinguaItaliano
EditorePasserino
Data di uscita29 mar 2021
ISBN9791220285124
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    Anteprima del libro

    Al sorgere del sole - Anita Lassandro

    6

    Capitolo 1

    Giovanni il Rosso passeggiava per le strade di Palagiano; aveva raccolto un fiorellino che cresceva ai margini della strada e lo rigirava tra le dita.

    Giovanni era un tipo solitario, non aveva molti amici e le rare volte in cui usciva lo faceva solo per andare a trovare sua nonna che viveva alla periferia del paese; aveva lunghi capelli rossi, occhi azzurro mare prominenti ed era molto alto.

    Si diceva in paese di lui che non era troppo normale. I bambini lo additavano e, spesso, ridevano di lui.

    Giovanni aveva già quarant’anni e non si era mai sposato.

    La guerra era finita da poco, Palagiano era un piccolo paese di campagna dove la gente viveva ancora di agricoltura.

    Durante le sere d’estate le donne usavano sedersi fuori e chiacchierare tra loro di quello che succedeva in paese.

    Giovanni, invece, rimaneva sempre solo, non partecipava mai a quelle allegre riunioni; era, in realtà, un tipo strano, solitario e taciturno, figlio di un contadino che aveva perso in giovane età la moglie e si era risposato con una donna che di bello aveva solo le labbra.

    La vita di Giovanni scorreva tranquilla, in casa gli avevano destinato una piccola camera in cui dormire e, ogni tanto, la nuova madre gli dava da mangiare qualcosa di cucinato.

    Era già primavera e gli uccelli cinguettavano allegramente; le donne ciarlavano tra loro e i bambini giocavano serenamente per le vie del paese.

    Un urlo squarciò la tranquillità di Palagiano ed i bambini, le donne e i pochi uomini che erano in paese accorsero verso quelle urla.

    In una casupola, costituita da una sola stanza, giaceva riversa sul letto una giovane.

    Non aveva più capelli, gli erano stati strappati e dalla cute colava sangue.

    Era vestita con i poveri stracci che indossava in casa e ai piedi portava ancora le ciabatte.

    Le mani non si trovavano, gli erano state tagliate ed erano sparite, non erano nella casetta.

    La donna aveva la gola tagliata e il sangue formava una pozzanghera nera sul pavimento.

    L’anziana madre piangeva, sola, in un angolo; aveva lasciato sua figlia per andare in campagna a prendere qualche pomodoro e al ritorno l’aveva trovata morta.

    Furono chiamati i carabinieri e la donna, una volta constatato il decesso, fu seppellita nel cimitero di Palagiano.

    Mai era successa una cosa simile e mai in paese qualcuno era morto di morte violenta.

    Non si faceva altro che parlare della cosa, la gente s’interrogava su chi fosse il colpevole.

    Antonio, seduto fuori con sua moglie e i vicini di casa, faceva mille ipotesi.

    - Guarda, Annina - diceva alla sua vicina - che Giuseppa non è morta da sola. Qualcuno di qui l’ha uccisa mentre era sola in casa e sono sicuro - diceva aggiustandosi i capelli e gonfiando le guance come un mantice, data la sua enorme stazza - che chi l’ha uccisa doveva essere informato dei movimenti della madre. Sicuramente l’assassino era nascosto da qualche parte e stava spiando, poi quando la vecchia è uscita, ha bussato alla porta e sicuramente Giuseppa lo conosceva, dato che gli ha aperto. -

    - Antonio - disse la vicina tutta agitata, mentre con le mani cercava di stirarsi la gonna tutta piena di macchie - hai ragione, forse è stato qualche innamorato respinto che ha deciso di ucciderla! La Maria era molto superba, nessuno le andava bene e poi – aggiunse abbassando la voce - se proprio vuoi saperlo ho visto Giovanni il Rosso passare spesso vicino a quella casa… Credo proprio che sia stato lui ad ucciderla - disse con aria saputa - e, se proprio volete saperlo, i carabinieri lo stanno interrogando. Ha detto l’appuntato a mio marito che, quando gli hanno chiesto che rapporti aveva con la vittima, Giovanni si è confuso e non riusciva più a parlare. -

    - Credo proprio - disse Antonio - che tu abbia ragione. Giovanni è un tipo un po’ strano, mi fa paura… Non parla mai con nessuno, non ha amici e so anche che con il padre e la matrigna non va molto d’accordo. L’anno scorso, quando sono andato a prender da loro l’olio, ho visto Giovanni nella stanzetta seduto con le mani in mano a guardare il muro! Non capisco proprio come fa il padre a tenere quel bell’arnese in casa a girarsi i pollici e a mangiare senza pagare… Dovrebbe cacciarlo invece di tenerlo a pane e mortadella! -

    La serata era molto bella, l’aria era calda e i bambini, che ancora non erano andati a coricarsi, giocavano per le vie del paese.

    Antonio era molto preoccupato: aveva paura che qualche criminale si aggirasse indisturbato per le vie di Palagiano ma non aveva il coraggio di dirlo a sua moglie e alla vicina che ancora chiacchieravano tra loro dell’accaduto.

    Palagiano era un paese molto tranquillo e neanche la guerra aveva scosso la tranquillità del luogo.

    La vita andava avanti allo stesso modo, gli uomini e le donne lavoravano le terre e i bambini, quando non andavano più a scuola, seguivano i genitori in campagna.

    Antonio pensava a Giovanni il Rosso che, con quei capelli lunghi e con quel suo andamento dinoccolato, non incuteva che timore e paura.

    Lui aveva timore del Rosso e quando, qualche volta, lo incrociava per le vie del paese e

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