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Omicidio sull'argine
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E-book45 pagine32 minuti

Omicidio sull'argine

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Info su questo ebook

Alfonso Guarna, maresciallo dei Carabinieri, è incaricato di scovare l'omicida della bella e ricca Benedetta Ginestra. San Zenone sul Po da borgo minuscolo e assonnato diviene una giungla di sospetti, maniaci e lascivi. Ma Guarna sa che il sospettato numero uno non è necessariamente il colpevole.
LinguaItaliano
Data di uscita30 apr 2021
ISBN9791220807074
Omicidio sull'argine

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    Omicidio sull'argine - Vito Introna

    coverinterna

    Francesca Panzacchi

    Vito Introna

    OMICIDIO SULL’ARGINE

    image001

    Francesca Panzacchi

    Vito Introna

    Omicidio sull’argine

    EDITRICE GDS

    www.gdsedizioni.it

    mail. edizionigds@hotmail.it

    Ogni riferimento descritto nella seguente opera, è da considerarsi del tutto casuale.

    OMICIDIO SULL’ARGINE

    Francesca Panzacchi e Vito Introna

    1

    Quella sembrava una mattina come tante.

    L’argine era avvolto da una nebbia umida e pesante che il sole freddo di gennaio non riusciva a dissipare. Chi vive vicino al Po è abituato, quasi affezionato a quella coltre biancastra che ti entra nelle ossa. Finisce quasi col farti compagnia.

    Ma quella non era una mattina come le altre e la nebbia non avvolgeva solo i muri, le strade e le biciclette, ma anche il corpo senza vita di una giovane donna che giaceva riverso a pochi passi dall’argine.

    A trovarlo fu un certo Remo, uno del posto di cui quasi nessuno sapeva il cognome. Per tutti era Remo e basta.

    Era uscito a fare una passeggiata non perché ne avesse voglia, glielo aveva caldamente suggerito il dottore giacché il sovrappeso non giovava al suo cuore un po’ malandato.

    In un primo momento Remo non si fermò, passando oltre. Pensò che quello che aveva intravisto non potesse essere reale. Per due motivi: il primo era che a San Zenone al Po non succede mai niente, il secondo che persone come lui non vengono mai coinvolte in cose grosse. Remo era uno che sapeva farsi gli affari suoi ed era sempre vissuto tranquillo proprio per questa ragione.

    Ma l’immagine di quel braccio gli si era impressa nella mente.

    Sapeva bene che sarebbe bastato percorrere altri duecento metri, gli stessi che percorreva ogni mattina prima di colazione lungo quel canneto fitto e familiare per giungere a casa.

    A quell’ora probabilmente Irene, sua moglie, aveva già posizionato la vecchia moka sul fornello e, dalla finestra della cucina, stava scrutando la stradina sterrata per vedere quando lui avrebbe svoltato l’angolo e allora, solo allora, avrebbe acceso la fiamma. Irene era sempre stata così anche prima del suo attacco di cuore, era una donna premurosa per natura.

    Remo si arrestò, senza voltarsi. Proprio non riuscì a proseguire.

    Era quasi certo di aver visto male. Forse laggiù non c’era nulla, forse si trattava del braccio di un manichino. In ogni caso era certo che fosse la sua immaginazione a giocargli un brutto scherzo. Così fece qualcosa che nessuno si sarebbe aspettato da lui. Semplicemente tornò indietro.

    Se avesse immaginato quali sarebbero state le conseguenze di quel gesto non lo avrebbe fatto. Non lo voleva il suo nome sui giornali locali. Voleva solo continuare a essere Remo e basta.

    Se

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