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Perché i Bambini Non Dormono?: Dormi bene, vivi e cresci meglio
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Perché i Bambini Non Dormono?: Dormi bene, vivi e cresci meglio
E-book96 pagine57 minuti

Perché i Bambini Non Dormono?: Dormi bene, vivi e cresci meglio

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Info su questo ebook

Attraverso il Triangolo del sonno (riportato in questo libro), sono bene evidenziati ed approfonditi i tre lati del triangolo con le tre cause che possono generare difficoltà del sonno.
Il lettore viene messo nelle condizioni di ricercare le motivazioni dei risvegli del proprio figlio, dando notizie più precise al proprio Pediatra che metterà in atto una terapia specifica per ogni bambino.
"Perché i Bambini Non Dormono?" aiuta a comprendere quanto sia importante dormire bene e a lungo la notte, per una crescita sana del corpo fisico e una mente lucida anche per un migliore apprendimento.
Stiamo parlando della salute dei nostri figli (e di noi genitori)!
"«Sono disperata mio figlio è sveglio tutta la notte». «Non ce la facciamo più, nostra figlia ha scambiato il giorno perla notte». «Aiuto, vado al lavoro e dormo; mio figlio si sveglia troppe volte di notte».
Queste e tante altre frasi inerenti le difficoltà del sonno dei bambini, ho ascoltato nella mia vita professionale e non solo. Quasi mai le cause dell'insonnia dei bambini sono le stesse pertanto non si possono aiutare i genitori con la stessa modalità. È necessario riconoscere il motivo ed agire alla fonte."
Carmela Travaglini
LinguaItaliano
Data di uscita7 lug 2021
ISBN9788892721814
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    Anteprima del libro

    Perché i Bambini Non Dormono? - Travaglini Carmela

    INTRODUZIONE

    Una bella risata e un lungo sonno

    sono le migliori cure nel libro del medico.

    (Proverbio irlandese)

    Ho iniziato a scrivere questo libro per raccontare la mia esperienza ultra trentennale come Pediatra per quanto riguarda il sonno o meglio, l’insonnia dei bambini.

    Ho visto tanti genitori stanchi, provati, arrabbiati e anche depressi per la mancanza di sonno e la frustrazione di non capire perché il loro bambino non dormisse di notte. Genitori che hanno tentato di tutto per far dormire il loro piccolino senza riuscirci con conseguente avvilimento sino a volte a mettere in discussione il rapporto di coppia. Spesso i genitori arrivano a porre al pediatra il problema del sonno quando ormai questo si è già ben strutturato perché essi hanno messo in atto le loro idee, i consigli dei nonni, degli amici, delle riviste e a volte hanno preso anche qualche iniziativa con la floriterapia. Non sempre i genitori conoscono la fisiologia del sonno del lattante e spesso cercano di adattare il figlio ai loro impegni di lavoro e anche di piacere, arrivando ad ottenere bambini più affaticati con alterazione del sonno sia di notte che di giorno.

    Il sonno alterato del bambino resta comunque un problema per i genitori.

    Situazione questa sempre esistita ma che negli ultimi anni è notevolmente in aumento. Mi sono chiesta quale ne fosse la causa e molte sono state le risposte.

    In primis bisogna considerare quanto la scienza si sia evoluta riconoscendo problematiche funzionali dell’organismo prima considerate inesistenti (intolleranze alimentari, disturbi emozionali senza ripercussioni sul fisico, ecc.). Inoltre il riconoscimento da parte della medicina ufficiale della PNEIM (Apparato Psicologico-Neurologico-Endocrinologico-Immunitario-Metabolico) ha portato a vedere l’uomo nella sua totalità. Da qui la considerazione che un sintomo può essere causato o influenzato da più fattori.

    Si evince quindi come il sintomo insonnia possa dipendere dall’alterazione della PNEIM causata dallo squilibrio dei uno tre lati del Triangolo del sonno (strutturale, nutrizionale e emozionale). Questo argomento verrà descritto in maniera dettagliata nella seconda parte del libro.

    Nella prima parte invece, viene spiegata la struttura e la funzione del sonno fisiologico nonché quanto e come dovrebbe dormire un bambino.

    È stato già detto come alla nascita del proprio figlio i genitori pensano che dormirà senza problemi o difficoltà, ma non sempre è così. Siccome i ritmi del sonno del piccolo devono ancora maturare, è normale che il lattante riposi in modo irregolare in particolare nei primi mesi di vita.

    Non esiste un metodo standard per far dormire un bambino.

    Tra i due metodi estremi (farlo piangere finché non si addormenti oppure prenderlo in braccio o nel lettone appena inizia a piangere), bisogna trovare un approccio calibrato ed individualizzato per ogni singolo caso.

    Il pediatra Sergio Nordio ha dichiarato:

    Di ideologie e regole inutili ne sono state prodotte tante per l’educazione del bambino, e bisogna sapersene liberare. I genitori non possono pretendere di essere perfetti, non devono sentirsi colpevoli per gli errori umani che commettono con i figli. Ciò che i figli si attendono non è molto, anzi è poco, essenzialmente è genuinità nell’interazione. Se ricevono genuinità i figli sanno accettare molto, e sono indulgenti.

    La sicurezza, la tranquillità e la fiducia che i genitori devono avere in loro stessi e nelle modalità di educazione dei figli sono fondamentali ai fini della crescita dei loro bambini.

    Certamente quanto scritto nel libro non ha nessuna pretesa di essere esaustivo ma di dare degli spunti al lettore per migliorare il sonno del bambino e/o intuire dei segnali che, capiti subito, possano aiutare il dialogo con il pediatra e la qualità di vita dei figli e dei genitori. Questi non devono quindi sostituirsi al medico di fiducia ma collaborare con lui e trovare la via giusta alla risoluzione della problematica non solo del sonno ma anche di altre situazioni che destano preoccupazioni.

    La prevalenza dell’insonnia in pediatria può avere una variazione dal 10 al 30% principalmente nei primi cinque anni di età. Negli ultimi venti anni sembra essere aumentata per una discrepanza fra il ritmo sonno-veglia naturale del bambino e le esigenze sociali.

    PARTE PRIMA

    IL SONNO

    Quando ci giriamo e rigiriamo nel letto, è perché cerchiamo di indovinare in quale lato la notte ha nascosto il sonno.

    (Fabrizio Caramagna)

    L’uomo trascorre circa un terzo della sua vita dormendo; dormire comunque non significa tagliare completamente i ponti con la realtà perché durante il sonno avviene una serie complessa di fenomeni.

    Il sonno presenta analogie con le funzioni di altri sistemi per la sopravvivenza dell’uomo ed è caratterizzato da un abbassamento del livello di coscienza e dalla riduzione della funzionalità biologica. Inoltre è indispensabile alla sopravvivenza dell’organismo e all’equilibrio psichico dell’uomo.

    Secondo alcuni studiosi dormire è un modo utile per il nostro cervello, per riordinare i pensieri della giornata appena trascorsa e per accogliere nuove informazioni durante la veglia, migliorando quindi le capacità mnemoniche.

    "Il

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