Il secondo tunnel

Di The Hawk

Romanzo giallo che prende spunto dall'avvio dei lavori per la realizzazione di una delle linee della metropolitana.

Il romanzo avrebbe potuto precorrere la delittuosa impresa di loschi e spregiudicati ladri.

• Lingua: Italiano
• Editore: Youcanprint
• Data di uscita: 29 set 2021
• ISBN: 9791220357203

Anteprima del libro

NOTA ESPLICATIVA

Generalmente l'Autore, nei libri sino ad oggi pubblicati (esclusi quelli autobiografici), ha avuto l'abitudine di mescolare la fantasia con avvenimenti realmente accaduti, romanzandoli unicamente per favorire l'azione dei personaggi o lo svolgimento della trama.

In questo caso però ha deciso di pubblicare una vecchia idea che prese spunto dai lavori di realizzazione della prima delle linee della metropolitana della città in cui è vissuto in passato.

A quei tempi abitava in prossimità del tracciato dello scavo, a cielo aperto, della prima linea.

I disagi, e non solo alla circolazione, furono parecchi.

Lo scavo transitava anche nelle vicinanze dell'isolato in cui aveva sede un istituto bancario.

Per dei furfanti avrebbe potuto essere un incentivo ma il lavoro a cielo aperto rendeva non realizzabile l'operazione.

Negli anni successivi iniziarono a lavorare le talpe, i disagi alla circolazione diminuirono e in tale situazione l'Autore iniziò a ipotizzare …

I personaggi sono di fantasia come di fantasia è la trama.

Solo un episodio, chiaramente romanzato, si riferisce a un fatto realmente accaduto durante la sua vita lavorativa.

Per correttezza non si precisa quale.

I PERSONAGGI

I LAVORI

Nonostante il tempo fosse inclemente la grande superfice, ubicata ben oltre l'estrema periferia Sud della città, era molto affollata.

Gran parte dei presenti però, se si escludevano i soliti curiosi, era costituita dalle autorità e dagli operai che, poco dopo, avrebbero dovuto iniziare i lavori della nuova linea della metropolitana.

Era un progetto ambizioso, molto ambizioso!

La nuova linea avrebbe collegato l'estrema periferia Sud Ovest, attraversando in obliquo il centro città, a quella Nord Est della metropoli.

Dopo un breve discorso di rito, il Sindaco diede il primo, simbolico, colpo di piccone.

Successivamente fu la volta del rappresentante il consorzio d'aziende, appositamente costituito, rimasto aggiudicatario dell'appalto dell'opera.

Scattate alcune foto commemorative, le personalità si allontanarono.

Rimasta libera la zona del cantiere gli operai iniziarono il loro lavoro, i macchinari furono messi in moto e il cantiere prese vita.

Man mano che gli escavatori scendevano, i caterpillar realizzavano le rampe per permettere agli autocarri di salire e scendere per trasportare il materiale dello sbancamento.

La nuova linea doveva correre a una profondità notevole, molto più in basso delle altre già in esercizio.

Dopo alcune settimane di intenso lavoro fu realizzato un grande e profondo cratere.

Tutta l'area era recintata per evitare fortuiti incidenti.

I pezzi necessari al montaggio dell'enorme talpa che, passando sotto la città, avrebbe realizzato il tunnel per la nuova metropolitana furono trasportati dai convogli eccezionali.

Man mano che affluivano le varie parti del macchinario i tecnici provvedevano al loro assemblaggio.

Terminato il montaggio, e relativo controllo, la talpa prese vita e cominciò, lentamente, ad avanzare nelle viscere della terra.

Il lavoro era costantemente monitorato, controllato con grande scrupolo e competenza, dai tecnici e dal responsabile del cantiere che aveva a disposizione tutte le informazioni, e schemi molto dettagliati, dei sotto- servizi.

Come da progetto, il tunnel correva molto in profondità, non c'era il rischio di incappare in una delle altre linee già esistenti.

Operando così quei pericoli erano stati evitati.

I giorni, i mesi passavano e lo scavo, seppur lentamente, seguiva il proprio corso, senza incontrare particolari problemi, con grande soddisfazione di tutti gli interessati.

Per rendere più spedito il lavoro il capo cantiere divise, nell'arco delle ventiquattro ore, gli operai in tre turni.

Di conseguenza il cantiere non dormiva mai.

IL PIANO

Tempo Dopo

In quella villa, un po' isolata, alla periferia della città, nel pomeriggio arrivarono, in momenti diversi, tre anonime autovetture.

A bordo di ognuna di esse vi era una sola persona, un uomo.

Quando il viaggiatore scendeva era subito accolto dal padrone di casa che, con una semplice stretta di mano e poche parole, lo invitava a entrare.

Desideravano farsi vedere e notare il meno possibile.

Nell'arco