L’altra bugia (Un thriller psicologico di Stella Fall—Libro 2)
Di Ava Strong
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Info su questo ebook
Stella Fall, che si sta ancora riprendendo dal trauma del fidanzato ingannatore e del matrimonio andato all’aria, ha deciso di realizzare i suoi sogni, seguendo le orme di suo padre e lanciarsi nelle forze dell’ordine. Dopo essersi diplomata all’Accademia dell’FBI, viene collocata nell’ufficio di lavoro sul campo della centrale del Connecticut. Non passa molto che, per pura casualità, si vede assegnare il caso della sua vita, costretta a rituffarsi in un mondo che aveva sperato di non rivedere mai più, tra coppie, relazioni e sobborghi esclusivi.
Una neo-sposa viene trovata assassinata nel suo letto, nella sua nuova casa, nella cittadina dove si era appena trasferita con il marito. Tutto sembra perfetto in questa cittadina, agli occhi di Stella, con le case immacolate, le mogli sorridenti che sfoggiano ricchezze e sono ossessionate dalle apparenze. Non ci vorrà molto per scoprire che non è tutto come sembra.
Chi voleva morta questa neoarrivata? Qual era il popolare gioco di carte a cui partecipava? Che segreti stanno nascondendo tutte queste mogli?
Il caso diventa personale per Stella, i ricordi vanno a colpirla troppo nell’intimo. Risollevando i suoi traumi passati, cerca di resistere fino a che potrà risolvere il primo grosso caso della sua nuova carriera. Non potrebbe esserci in ballo più di così. E l’assassino è ancora là fuori.
Riuscirà la nuova agente speciale dell’FBI Stella Fall a mettere a frutto la sua mente brillante e a capire cosa nasconde questa città?
Un thriller psicologico dal ritmo incalzante, con personaggi indimenticabili e pregno di suspense, L’ALTRA BUGIA è il libro numero #2 di una serie che vi terrà inchiodati alle pagine fino a notte fonda.
È disponibile anche il libro #3, L’ALTRO SEGRETO.
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L’altra bugia (Un thriller psicologico di Stella Fall—Libro 2) - Ava Strong
l’altra bugia
un thriller psicologico di stella fall—libro 2
a v a s t r o n g
Ava Strong
La debuttante Ava Strong è autrice della serie di GIALLI DI REMI LAURENT, composta (per il momento) da tre volumi. Ava vorrebbe leggere i vostri pareri, quindi vi preghiamo di visitare il sito www.avastrongauthor.com per ricevere e-book gratuiti, apprendere le ultime novità e rimanere in contatto.
Copyright © 2021 di Ava Strong. Tutti i diritti riservati. A eccezione di quanto consentito dall’U.S. Copyright Act del 1976, nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, distribuitao trasmessa in alcuna forma o in alcun modo, o archiviata in un database o in un sistema di raccolta, senza previa autorizzazione dell’autore. Questo ebook è concesso in licenza esclusivamente ad uso ludico personale. Questo ebook non può essere rivenduto né ceduto ad altre persone. Se desidera condividere questo libro con un'altra persona, la preghiamo di acquistare una copia aggiuntiva per ogni beneficiario. Se sta leggendo questo libro e non l’ha acquistato, o non è stato acquistato esclusivamente per il suo personale uso, la preghiamo di restituirlo e di acquistare la sua copia personale. La ringraziamo per il suo rispetto verso il duro lavoro svolto da questo autore. Questa è un’opera di fantasia. Nomi, personaggi, imprese, organizzazioni, luoghi, eventi e incidenti sono il prodotto della fantasia dell’autore o sono usati romanzescamente. Qualsiasi somiglianza con persone reali, vive o morte, è del tutto casuale. Immagine di copertina Copyright Volodymyr TVERDOKHLIB, utilizzata sotto licenza da Shutterstock.com.
LIBRI DI AVA STRONG
UN THRILLER PSICOLOGICO DI STELLA FALL
L’ALTRA MOGLIE (Libro #1)
L’ALTRA BUGIA (Libro #2)
UN THRILLER DELL’AGENTE FBI ILSE BECK
NON COME NOI (Libro #1)
NON COME SEMBRAVA (Libro #2)
UN THRILLER DI REMI LAURENT
IL CODICE DELLA MORTE (Libro #1)
IL CODICE DELL’OMICIDIO (Libro #2)
INDICE
CAPITOLO UNO
CAPITOLO DUE
CAPITOLO TRE
CAPITOLO QUATTRO
CAPITOLO CINQUE
CAPITOLO SEI
CAPITOLO SETTE
CAPITOLO OTTO
CAPITOLO NOVE
CAPITOLO DIECI
CAPITOLO UNDICI
CAPITOLO DODICI
CAPITOLO TREDICI
CAPITOLO QUATTORDICI
CAPITOLO QUINDICI
CAPITOLO SEDICI
CAPITOLO DICIASSETTE
CAPITOLO DICIOTTO
CAPITOLO DICIANNOVE
CAPITOLO VENTI
CAPITOLO VENTUNO
CAPITOLO VENTIDUE
CAPITOLO VENTITRE
CAPITOLO VENTIQUATTRO
CAPITOLO VENTICINQUE
CAPITOLO VENTISEI
CAPITOLO VENTISETTE
CAPITOLO VENTOTTO
CAPITOLO VENTINOVE
CAPITOLO TRENTA
CAPITOLO TRENTUNO
CAPITOLO UNO
La mano di Stella Fall tremò alzando la pistola. L’impugnatura, stretta nel palmo, le sembrava estranea. Fissava il manichino, composto da testa e busto, che si trovava a nove metri di distanza da lei nel poligono di tiro al coperto: credeva fosse un obiettivo impossibile da colpire mentre lo osservava socchiudendo gli occhi azzurro ghiaccio.
Si sentì sopraffatta dalla paura per ciò che stava per fare. Entrare nel programma di addestramento per agenti dell’Accademia dell’FBI era stata un’idea folle. Era arrivata a Quantico da due giorni e questo era il suo primo addestramento con le armi da fuoco. Le sembrava che andasse oltre le sue competenze e sarebbe sempre stato così. Non le piacevano le pistole, ne aveva paura. Le riportavano in mente ricordi che non voleva rivivere. In quel momento, le risuonò in testa la voce di sua madre che la derideva.
Non combinerai mai niente nella vita. Non imparerai mai. Sei come tuo padre, e guarda lui che fine ha fatto.
Ricordò il padre che tornava a casa dal lavoro, con un sospiro stanco si spogliava di giacca e fondina della pistola per poi mettere l’arma sotto chiave. Quando, a tarda la notte, la madre dava inizio a uno dei loro inevitabili litigi pieni di urla, Stella si rannicchiava nel letto, serrava gli occhi e pregava che Rhonda Fall non trovasse mai la chiave di quella credenza.
Alla fine il padre aveva forse rivolto contro sé stesso la fedele pistola di servizio? Si era forse allontanato in auto fino a raggiungere un luogo dove sapeva che non lo avrebbero mai trovato e si era tolto la vita? Era per questo che era scomparso?
Questa era la più grande paura di Stella, quella che le causava terribili incubi la notte, ed era per questo motivo che non le erano mai interessate le pistole. Molto probabilmente, era la ragione per cui provava un forte interesse per la psicologia, una pratica in cui erano le parole a poter determinare un successo, piuttosto che affidarsi a uno sfuggevole frammento di indizio.
Percepì su di sé lo sguardo di Carrie e sentì l’alta recluta che si lasciava sfuggire una risata di scherno. Carrie era tra le nuove reclute, ed era arrivata in accademia insieme a Stella. Quando Stella era entrata nel dormitorio con le proprie borse, Carrie sedeva già nel piccolo salottino e chiacchierava con tre uomini.
Immagino che voi ragazzi dovrete sopportare il peso di avere una ragazza nella vostra classe,
stava facendo una battuta con voce sicura mentre Stella passava davanti alla porta.
Fu allora che Carrie aveva lanciato un’occhiata laterale e, vedendo Stella, aveva socchiuso gli occhi.
O forse, due ragazze?
aveva chiesto uno degli uomini, con lo stesso tono scherzoso.
Bene!
aveva esclamato Carrie. Dal tono sembrava che la sua voglia di scherzare fosse scomparsa del tutto.
Stella si rese conto che l’altra aveva dato per scontato di essere l’unica donna tra le nuove leve. Invece di vedere Stella come un’alleata, la percepiva come una minaccia.
In quel momento, Carrie aveva appena concluso il suo primo allenamento di tiro al bersaglio. Aveva familiarità con le armi da fuoco, proprio come i quattro cadetti uomini della loro piccola classe al poligono di tiro. Stella era l’unica a non averne mai maneggiata una ed era rimasta indietro, cercando con difficoltà di prendere dimestichezza con il difficile processo che prevedeva caricare, scaricare, riporre ed estrarre l’arma. Tutti gli altri avevano finito e la guardavano, il che aumentava la sgradevole pressione che già provava.
Quando vuoi, Fall,
disse a voce alta Marc, l’istruttore, con tono impaziente. La prima volta non importa essere precisi. Basta ricordare ciò che ti è stato insegnato e completare tutte le azioni. La mira e la memoria muscolare miglioreranno nel tempo
.
Attraverso le cuffie riusciva ancora a sentire le risatine di Carrie e di uno degli uomini. Ridevano di lei, non con lei. Non aveva pensato che i suoi primi giorni in accademia sarebbero andati in questo modo.
Fece un respiro profondo e cercò di mettere in ordine i pensieri. Distolse a fatica la mente dalle proprie paure e, invece, ricordò l’approccio calmo e pragmatico di suo padre. Le armi non hanno nulla di speciale, diceva sempre. Sono semplicemente uno dei ferri del mestiere. Non sono mai la prima risorsa, e preferibilmente neanche l’ultima. Sono solo uno strumento da usare quando è assolutamente necessario, in una situazione di pericolo.
Espirò. Aveva le mani ferme, si sentiva immobile come una roccia. Con sua sorpresa, fu pervasa da una sensazione di calma e sicurezza.
Ricordando i passaggi da seguire, sospirò, mirò al bersaglio e poi premette delicatamente il grilletto.
Sentì il rumore dell’esplosione attutito dalle cuffie. Sospirò di nuovo e premette ancora il grilletto. Calma e sicura. Centro del bersaglio: il petto. Poi un colpo alla testa. Poi, di nuovo al centro. Un altro alla testa. E, infine, ripeté ancora una volta.
Quando abbassò la pistola aveva il respiro affannato, scostò via un ciuffo di lunghi capelli neri che le era sfuggito dalla coda di cavallo.
Guardando meglio il bersaglio, restò a fissarlo sorpresa.
Sei colpi abbastanza precisi. Il primo colpo alla testa era leggermente fuori centro. Gli altri erano andati tutti a segno.
Sei sicura di non aver mai sparato prima?
chiese Marc con tono incredulo. La sorpresa nella sua voce la gonfiò di orgoglio, ma sentiva già gli sguardi invidiosi degli uomini del gruppo, soprattutto dei due che non avevano centrato il bersaglio al primo tentativo.
Stella scosse la testa. Mai. Mio padre, però, era un campione. Ogni volta che partecipava alle gare locali vinceva sempre l’oro.
Hai sicuramente ereditato le sue abilità. Per essere la prima volta è incredibile. Anzi, non ho mai visto uno studente alle prime armi sparare così bene. Forse non ti piacciono le pistole. Si capisce e lo comprendo. Comunque, quando avrai bisogno di usarne una, calma e sicurezza possono salvarti la vita.
Grazie,
disse stella, raggiante per il complimento. Si girò e rivolse un sorriso a Carrie, sperando che la sua ritrovata abilità l’avrebbe aiutata a stringere amicizia con la snella ragazza dai capelli castani, ma Carrie aveva un’espressione furiosa.
Stella si rese conto di avere sparato meglio, surclassando Carrie. Invece di conquistarsi la sua amicizia si era fatta una vera e propria nemica.
Usciamo. È ora dell’allenamento sul percorso a ostacoli,
disse Marc.
Seguirono il muscoloso istruttore fuori dal campo di addestramento al coperto e uscirono sotto il sole del pomeriggio. Giugno era appena iniziato, l’aria era fresca a causa di una recente pioggia, ma anche piacevolmente tiepida per la promessa dell’estate in arrivo.
Camminando in coda al gruppo, Stella seguì gli altri attraversando l’erba ben curata e il sentiero sterrato che portava a una zona alberata. Una volta arrivati incrociarono un altro gruppo che doveva aver appena finito l’addestramento in un altro poligono.
Mentre le altre reclute si scaldavano correndo sul posto, o facendo qualche flessione, Stella notò che tutti sembravano forti e in forma. In quel momento desiderò aver passato più tempo ad allenarsi con i pesi in palestra. La corsa, il suo sport preferito, non poteva sviluppare la forza e la potenza che vedeva negli altri.
Carrie si tolse il maglione blu che indossava e Stella notò i muscoli dei suoi bicipiti. Tutti i presenti si erano allenati duramente in previsione dell’ammissione.
Tutti, tranne lei: data l’ammissione dell’ultimo minuto in questo duro programma di quattro mesi, non aveva avuto il tempo di prepararsi.
Lungo questo sentiero c’è un percorso a ostacoli. Prevede venti ostacoli su una distanza di un chilometro e mezzo,
disse Marc. Gli ostacoli metteranno alla prova la vostra forza, agilità, coordinazione e velocità. La forza è il fattore principale, nonché quello che i nuovi agenti devono sviluppare maggiormente. Gli infortuni fisici sono la prima causa di abbandono del programma tra le nuove reclute. È per questo che mettiamo a disposizione delle palestre e che vi incoraggiamo a usarle quando volete.
Carrie annuì con sicurezza. Stella si sentì ancora una volta prevaricata dal dubbio, mentre Marc continuava.
Essere un agente dell’FBI vuol dire avere abilità fisiche e mentali. Abbiamo bisogno delle vostre menti, abbiamo bisogno delle vostre qualifiche di settore, siete tutti individui molto intelligenti. Tuttavia, dovete anche essere in grado di inseguire e bloccare un sospettato violento, e di difendervi da attacchi fisici. Quindi, anche se sono i vostri cervelli ad avervi portato qui, saranno la vostra forza e forma fisica e farvi restare. Questa volta, affronterete il percorso a ostacoli come parte del primo test fisico. Per diplomarvi dovrete superare almeno due dei tre test. Il primo test si tiene ora, il secondo a metà corso, e quello finale durante l’ultima settimana di addestramento.
Stella deglutì in un fascio di nervi. Se non fosse passata, il suo futuro sarebbe già stato a rischio.
Partirete a coppie, quindi mettetevi in fila. Gli ostacoli a sinistra e a destra del percorso sono identici, per cui non importa quali sceglierete.
Marc controllò il suo cronometro.
Stella si posizionò nella fila, trovandosi in fondo alla coda. Per fortuna, Carrie era proprio davanti a lei sulla stessa fila. Stella aveva già capito che la ragazza era incredibilmente competitiva e aveva temuto che decidesse di posizionarsi per essere partner di Stella, nel tentativo di superarla nella corsa a ostacoli per equilibrare il risultato del poligono di tiro.
Prima coppia, via!
annunciò Marc ad alta voce.
Stella cercò di sporgersi per vedere meglio. Il percorso curvava verso sinistra, quindi l’unico ostacolo che riuscì a vedere era una scala di legno. Vide le prime reclute, entrambi uomini, affrettarsi per salire quelle alte scale, arrivare in cima, scavalcare e riscendere. Fecero tutto con una velocità incredibile e poi scomparvero dalla vista.
Prossima coppia.
Stella sentì le farfalle nello stomaco crescere sempre di più a ogni coppia che vedeva partire. Davanti a sé, Carrie si stava riscaldando per la sfida spostando il peso da un piede all’altro e facendo oscillare le braccia.
Prossima coppia!
urlò Marc spezzando il silenzio. Questa volta era il turno di Carrie. Lei e il suo partner presero il via, lasciando Stella da sola, l’ultima della sua fila. Osservò Carrie che salì la scala con leggiadria, volteggiò oltre il bordo e si lanciò giù.
Ultima coppia!
Partì, scattando verso la scala. I pioli di legno erano freddi e scivolosi nella sua presa nervosa. Salì il più in fretta possibile. Troppo in fretta, in effetti. Un piede le scivolò su un piolo e si tenne a fatica alla scala, terrorizzata dall’idea che se fosse caduta sarebbe dovuta risalire di nuovo sotto gli occhi attenti di Marc.
Una volta superato l’angolo, si rese conto di essere già molto in ritardo rispetto all’uomo biondo che era partito insieme a lei. Questo voleva dire che sarebbe stata l’ultima ad arrivare. Oh beh, era meglio dell’umiliazione di farsi doppiare, pensò Stella, fissando l’ostacolo successivo, un’alta rete appesa tra due solidi pali di legno. La rete cedette e dondolò quando si aggrappò alla corda ruvida, mentre si issava fino in cima e scavalcava la terrificante struttura instabile.
Correndo fino alla curva successiva al massimo della sua velocità, Stella superò tre ampi fossati e a seguire una corda annodata su cui dovevano arrampicarsi fino a toccare una bandieruola rossa che svolazzava in cima ad essa.
Notando che le sue braccia stavano per cedere, usò le proprie gambe per combattere quella battaglia, reggendosi con i piedi ai nodi, frustrata dalla resistenza che la corda oscillante stava facendo ai suoi tentativi di tenere la presa.
Poi, allo svincolo successivo, vide il suo peggiore incubo. Una serie di anelli che pendevano da un palo appeso sopra la sua testa. C’era un ulteriore incentivo a superare con successo quell’ostacolo, dato che il palo si trovava sopra un profondo fossato fangoso.
Stringendo i denti, Stella saltò per aggrapparsi al primo anello e si tenne saldamente a esso con entrambe le mani. Sentiva le braccia bruciare dallo sforzo. Oscillò avanti e indietro per darsi la spinta, e poi trovò il coraggio di lasciarsi andare con una mano, afferrando disperatamente l’anello successivo.
Ci era riuscita. Tenendosi con forza, Stella ripeté la stessa azione. Ebbe successo ancora una volta, e dal terzo anello lottò per arrivare al quarto.
Tuttavia, quando si preparò ad affrontare il quinto anello, si rese conto di una cosa terribile.
Il sesto anello, il penultimo della sequenza, non era accessibile. Era stato fatto passare sopra al palo. Non era umanamente possibile passare dal quinto al settimo senza cadere nel fossato.
Oh no, pensò Stella. Che disastro. Come avevano fatto gli altri a superarlo? Dato che nessuno aveva già finito il giro nel momento in cui era partita, non ne aveva idea. Forse erano caduti tutti nel fossato, ma nessuno di loro era così in ritardo sui tempi come Stella.
Pensò che avrebbe scoperto la posizione della lavanderia prima di quanto avesse immaginato. Preparandosi alla tremenda caduta, Stella si lasciò andare e cadde rotolando nel fossato fangoso. Si ritrovò braccia e gambe ricoperte di terra, le era schizzata anche in faccia. Ci mise un’eternità per risalire dai bordi scivolosi.
Quando finì il giro, sentì delle risate di scherno che si levavano dal gruppo sudato e sporco di reclute che aspettavano accanto alla linea di arrivo.
Stella si aspettò di vederli ricoperti di fango. Eppure, nessuno di loro lo era. Come avevano fatto a evitare di cadere? Si chiese, sentendosi ingiustamente presa di mira.
Hai avuto difficoltà con gli anelli?
chiese Marc. Hai superato il tempo massimo, temo. Dieci secondi di troppo. È insufficiente. Tutti gli altri, siete passati.
C’era qualcosa che non andava negli anelli,
disse Stella, cercando di spiegarsi.
Sì, è evidente, Fall,
ribatté Marc, tutti gli altri scoppiarono a ridere ancora più sonoramente.
Stella notò il ghigno trionfante di Carrie. Stava morendo dal ridere, tenendo le mani sulla sua pancia piatta e definita.
Solo in quel momento capì.
Carrie aveva sabotato il percorso. Stella era partita dopo di lei, era stata l’ultima a seguire il percorso sulla sinistra. Carrie probabilmente non aveva lasciato andare il sesto anello, si era girata e lo aveva lanciato oltre il palo, sapendo che Stella non ce l’avrebbe fatta.
Come era possibile che qualcuno facesse una cosa del genere? Stella non riusciva a credere a quanto fosse vendicativa quell’azione. Per di più, il sabotaggio era andato a segno, ben oltre le speranze di Carrie, dato che aveva consumato quei pochi preziosi secondi che facevano la differenza tra l’insufficienza e il superamento dell’esame.
Il suo futuro in accademia era in pericolo. Un’altra insufficienza e l’avrebbero buttata fuori.
Forse non sarebbe risultata idonea in ogni caso. Fu invasa di nuovo da tutte le sue paure. Era senza speranze, gli altri la odiavano e non sarebbe mai stata brava abbastanza.
Tuttavia, anche se si sentiva completamente demoralizzata, in quel momento trovò un fuoco dentro di sé, una forza interiore che non sapeva di possedere.
Cosa c’era di male se era lenta e si era messa in imbarazzo davanti a tutte le altre reclute? Poteva comunque impegnarsi in palestra per diventare più forte. E se gli altri avessero cercato di metterle i bastoni tra le ruote? Non era lì per fare amicizia e, in ogni caso, il modo migliore per guadagnarsi delle amicizie sarebbe stato dimostrarsi degna di rispetto e far vedere a tutti che aveva il fegato di riprovarci.
Puoi farcela, si disse, poi girò le spalle allo sguardo divertito di Carrie e si allontanò ripulendosi le braccia dal fango. Tieni duro. Anche se ti sentirai di nuovo così, potrai sempre lottare. Ti diplomerai, Stella Fall, e cosa più importante, lo farai da prima della classe.
CAPITOLO DUE
Quattro mesi dopo.
Cara Garcia avanzava a passo svelto lungo la strada. Era scesa per sbaglio a una fermata precedente alla propria, come l’ultima volta, quando era andata per il colloquio direttamente dall’ufficio dell’agenzia. Si trovava a Fairfield, una delle città più carine che Cara avesse mai visto. Amava la caratteristica architettura del New England, i tetti a spiovente e i grandi comignoli facevano intuire la storia coloniale della zona. Le piacevano i colori delle facciate di negozi e ristoranti, ma anche la pulizia e l’ordine che vedeva ovunque. E poi c’erano degli alberi bellissimi, decorati dai ricchi colori dell’autunno.
Questa volta era partita dal suo appartamento, che si trovava a un’ora di distanza e in una zona completamente diversa. Gli ultimi dieci minuti erano decisamente la parte più piacevole del viaggio, mentre la passeggiata la portò su una strada che costeggiava il mare. Dando un’occhiata alla spiaggia dorata e le onde azzurrine, con la fresca brezza che le soffiava sul viso, Cara sperò che il nuovo lavoro iniziasse per il meglio.
Fairfield era una zona prestigiosa in cui lavorare e i