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Ti piace la nostra Calabria?: Appunti di un viaggiatore
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E-book157 pagine1 ora

Ti piace la nostra Calabria?: Appunti di un viaggiatore

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Info su questo ebook

Illustrazione dei luoghi visitati in Calabria attraverso parole e immagini.
LinguaItaliano
Data di uscita21 nov 2022
ISBN9791221431704
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    Anteprima del libro

    Ti piace la nostra Calabria? - Fausto Luciano Pellino

    ITINERARI

    Riviera dei Cedri

    ♥ Fare il bagno a Marinella e rimanere affascinato dall’Arco magno di San Nicola Arcella

    ♥ Scoprire i murales di Santa Maria del Cedro e di Diamante

    ♥ Ammirare il tramonto tra i ruderi di Cirella

    ♥ Visitare il Santuario di San Francesco di Paola

    ☻ Acquistare la Sardella, bere il liquore al cedro e assaggiare il Bocconotto di Mormanno a Diamante

    Costa degli Dei

    ♥ Passeggiare nel cuore di Pizzo Calabro

    ♥ Scoprire le sculture della Chiesa di Piedigrotta

    ♥ Visitare Tropea

    ♥ Scoprire l’insediamento rupestre degli Sbariati a Zungri

    ☻ Gustare il Tartufo di Pizzo e acquistare il pregiato Tonno del Mediterraneo, la ‘nduja di Spilinga e la cipolla rossa di Tropea

    Costa Viola

    ♥ Ammirare il panorama dal Monte Sant’Elia

    ♥ Fare immersioni subacquee a Palmi e a Scilla

    ♥ Visitare Scilla e la splendida Chianalea

    ♥ Passeggiare sul lungomare di Reggio di Calabria

    ♥ Ammirare i Bronzi di Riace custoditi nel Museo Archeologico Nazionale

    ☻ Gustare il miglior gelato d’Italia a Reggio di Calabria e acquistare il Torrone di Bagnara IGP

    Aspromonte

    ♥ Ascoltare il greco di Calabria a Gallicianò

    ♥ Visitare i paesi fantasma di Pentedattilo, Roghudi Vecchio, Africo Vecchio, Casalinuovo e Precacore (Samo)

    ♥ Ammirare la Rocca del Drako

    ♥ Visitare Bova

    ♥ Fare trekking nel Bosco di Rudina e nella Valle delle Grandi Pietre

    ♥ Salire sul Monte Scapparrone

    ♥ Visitare il Santuario di Polsi

    ☻ Mangiare il Caciocavallo di Ciminà

    Riviera dei Gelsomini

    ♥ Scoprire la Torre di Galati e i calanchi bianchi di Palizzi

    ♥ Fare immersioni subacquee a Brancaleone Marina e a Roccella Jonica

    ♥ Visitare i paesi fantasma di Brancaleone Vetus, Bruzzano Zeffirio e Ferruzzano Superiore

    ♥ Scoprire la Chiesa Abbaziale di Santa Maria dei Tridetti e la Chiesa di Santa Maria dell’Alica

    ♥ Fare un bagno lungo la spiaggia di Bianco

    ♥ Ammirare l’arte a Sant’Agata del Bianco

    ♥ Visitare la Villa Romana di Palazzi di Casignana

    ♥ Perdersi per Gerace

    ♥ Entrare nel MUSABA Parco Museo Santa Barbara

    ♥ Visitare il Castello di Roccella Jonica

    ♥ Visitare Stilo e la sua Cattolica

    ☻ Assaggiare la granita a Ardore Superiore e a Gerace, acquistare il vino Greco di Bianco DOC e il Bivongi DOC rosso, mangiare lo stocco di Mammola

    Cosenza e dintorni

    ♥ Visitare Cosenza

    ♥ Salire sul treno storico della Sila

    ♥ Ammirare i murales di Belsito

    ☻ Acquistare il caciocavallo, i salumi e i tanti prodotti della tradizione contadina calabrese a Camigliatello Silano

    LA TOP 10

      1. Cattolica di Stilo

      2. Gerace

      3. Spiaggia dell’Arcomagno

      4. Tropea

      5. Bronzi di Riace

      6. Pietra Cappa

      7. Murales di Diamante

      8. Pentedattilo

      9. Santuario di San Francesco di Paola

    10. Treno della Sila

    UN ANGOLO DI PROVENZA

    Colori e profumi in un’oasi del Pollino

    Il Parco della Lavanda si rivela una piacevole sosta lungo il tragitto verso la meta storica e prediletta della Calabria, il ridente paesello di Bianco.

    Nel Parco Nazionale del Pollino, a Campotenese, una frazione del Comune di Morano Calabro, sorge un’azienda dedita alla coltivazione di una pianta molto particolare: la lavanda.

    Un progetto agricolo geniale e intelligente ha portato, attraverso il recupero, la salvaguardia e la valorizzazione di una rara lavanda autoctona, alla realizzazione di un piccolo angolo di Provenza in Calabria.

    Fino a non molti anni fa, nel Parco Nazionale del Pollino questa particolare specie di lavanda cresceva spontanea. Essa rappresentava persino una forma di reddito per gli abitanti del luogo. I fiori di lavanda si raccoglievano per poi essere impiegati nella cosmesi e nell’industria farmaceutica. Poi, interventi di rimboschimento artificiale realizzati negli anni 1950/1960 hanno determinato, di fatto, la scomparsa di gran parte di questa pianta fortemente aromatica.

    La lavanda autoctona del Parco Nazionale del Pollino riprende vita con un nome particolare: la loricanda. L’appellativo viene dall’unione di loricato, un omaggio alla specie di pino simbolo del Parco, e naturalmente lavanda.

    Il risultato è un giardino botanico fiabesco e affascinante dove, l’una accanto all’altra, vivono in perfetta armonia diverse varietà di lavanda, oltre alla loricanda. Nel parco è possibile conoscere anche i dettagli sulla coltivazione e lavorazione dell’oro blu e apprezzare i preziosi prodotti che vengono realizzati.

    Tra i mesi di giugno e agosto, le splendide piante erbacee inebriano il luogo con la loro inconfondibile fragranza profumata. I loro fiori attraggono farfalle e api che avide ne succhiano il pregiato nettare.

    La piantagione di lavanda regala inoltre un colpo d’occhio incredibile. Un mix di colori, dal bianco alle molteplici gradazioni di viola, che danno vigore al territorio del Parco Nazionale del Pollino, fatto di cime sinuose e verdeggianti.

    Il regno ideale per fotografi e amanti della natura. Difficile distogliere lo sguardo anche per un solo attimo da questo contesto suggestivo. Un’oasi del Pollino tutta da scoprire che richiama il più classico paesaggio provenzale.

    ARCOMAGNO

    La spiaggia più suggestiva della Calabria

    La piccola Spiaggia dell’Arcomagno è la spiaggia più suggestiva della Calabria. Si trova lungo la Riviera dei Cedri a San Nicola Arcella, in provincia di Cosenza.

    Deve il suo nome alla presenza di un imponente arco in pietra che rappresenta la porta di accesso ad un mare dall’acqua cristallina.

    Qui la forza della natura sembra essersi divertita a modellare e plasmare la roccia realizzando una piccola baia dal fascino dirompente.

    C’era una volta un luogo incantato deturpato dalla mano dell’uomo in cui tutto era ammesso. Si soleva bivaccare, accamparsi, lasciare rifiuti e penetrare con canoe e imbarcazioni. Il tutto con atteggiamento sprezzante del grave pericolo al quale gli avventurieri si esponevano per possibili crolli e cadute di pietre.

    Così un giorno il Re di San Nicola Arcella decise di intervenire per preservare il piccolo paradiso dell’Arcomagno. Impose che l’accesso avvenisse solo dietro il pagamento di un biglietto e per una durata limitata. Un ticket dal costo irrisorio destinato alla salvaguardia e messa in sicurezza del luogo. Vietò, inoltre, ogni comportamento non in grado di rispettare il sito. E destinò guardie pronte a redarguire ogni trasgressore.

    Una favola che si è avverata: grazie a questo provvedimento sono riuscito a visitare la Spiaggia dell’Arcomagno godendomi il fascino e l’atmosfera magica che si respira qui. Ho anche ammirato i ragazzi incaricati della vigilanza per il loro atteggiamento pacato e gentile nonostante avessero buoni motivi per perdere la pazienza.

    Ciò che è stato realizzato non è affatto una restrizione. Al contrario, la precauzione adottata garantisce la libertà di visitare la Spiaggia dell’Arcomagno e poterla apprezzare nel suo massimo splendore. Comportamenti scellerati di pochi non possono danneggiare la libertà di tutti.

    Percorro un sentiero ripido che dopo pochi metri mi regala un panorama mozzafiato sulla spiaggia di San Nicola Arcella. Mi sembra di osservare una composizione artistica dove gli elementi principali sono costituiti dagli ombrelloni colorati che sono ordinati secondo regole e criteri ben determinati.

    L’estremità opposta della piccola baia è delimitata dalla Torre Crawford. La torre saracena è stata il rifugio per qualche anno dello scrittore Francis Marion Crawford, noto per i suoi romanzi di narrativa misteriosa.

    Continuo la salita e un’altra scenografia si palesa ai miei occhi. La visuale più ampia mi consente di ammirare lo Scoglio dello Scorzone e sullo sfondo l’incantevole Isola di Dino. In lontananza scorgo anche la sagoma bianca del Cristo Redentore che, dalla

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