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Mitologia Norrena: Dall'Origine dell'Universo fino al Ragnarok. Un viaggio alla scoperta di Divinità, Eroi e Leggende dei Miti del Nord: Atlante della Mitologia: Miti e Leggende da Tutto il Mondo
Mitologia Norrena: Dall'Origine dell'Universo fino al Ragnarok. Un viaggio alla scoperta di Divinità, Eroi e Leggende dei Miti del Nord: Atlante della Mitologia: Miti e Leggende da Tutto il Mondo
Mitologia Norrena: Dall'Origine dell'Universo fino al Ragnarok. Un viaggio alla scoperta di Divinità, Eroi e Leggende dei Miti del Nord: Atlante della Mitologia: Miti e Leggende da Tutto il Mondo
E-book157 pagine1 ora

Mitologia Norrena: Dall'Origine dell'Universo fino al Ragnarok. Un viaggio alla scoperta di Divinità, Eroi e Leggende dei Miti del Nord: Atlante della Mitologia: Miti e Leggende da Tutto il Mondo

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Info su questo ebook

Odino, Thor, Loki, quante volte li hai sentiti nominare?
Nonostante siano passati millenni, questi personaggi hanno lasciato un solco indelebile nella storia dell'umanità, ma ti sei mai chiesto cosa ci sia oltre a loro?

 

Chi sono gli altri protagonisti della millenaria mitologia norrena?
Le tradizioni norrene da sempre affascinano la cultura occidentale, seppur rimangano per molti un vero e proprio mistero: guerrieri invincibili, commercianti astuti e abili navigatori; i Vichinghi seminarono il panico in tutto il nord dell'Europa, lasciando aperto il quesito: chi erano veramente?
La loro fama di feroci predoni li precede, tuttavia erano anche un popolo colto, capace di creare una propria concezione dell'universo, governato da divinità dai poteri smisurati, ma allo stesso tempo piene di difetti e peccati, proprio come noi esseri umani.

 

Cosa troverai all'interno di questo libro?

  • Cosmogonia: le origini dell'universo e la nascita dei Nove Mondi
  • Asi Vani: tutte le divinità principali del Pantheon Nordico
  • DísirNorne e Valchirie: le donne divine della mitologia norrena
  • Elfi, nani, giganti e tante altre figure leggendarie
  • Demoni Spiriti Protettori: la quotidianità del popolo norreno
  • HelgiSigurðrSvipdagr e tutti gli eroi più importanti
  • Dai duelli di Thor fino alle invettive di Loki: tutti i miti più importanti della tradizione
  • Il Ragnarok e la fine del mondo a noi conosciuto

... E MOLTO ALTRO ANCORA!


Fatti trasportare da Historia Magistra nelle maestose terre scandinave ai tempi dei vichinghi!

Cosa aspetti? Fatti un regalo e parti per un viaggio alla scoperta dei Miti del Nord!

LinguaItaliano
Data di uscita29 dic 2022
ISBN9798215390948
Mitologia Norrena: Dall'Origine dell'Universo fino al Ragnarok. Un viaggio alla scoperta di Divinità, Eroi e Leggende dei Miti del Nord: Atlante della Mitologia: Miti e Leggende da Tutto il Mondo

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    Anteprima del libro

    Mitologia Norrena - Historia Magistra

    MITOLOGIA NORRENA

    Dalle Origini dell’Universo fino al Ragnarok. Un Viaggio alla Scoperta delle Divinità, degli Eroi e delle Leggende dei Miti del Nord

    Sophia Olsen

    Copyright © 2021 – Historia Magistra

    Tutti i diritti riservati.

    Questo documento è orientato a fornire informazioni esatte e affidabili in merito all’argomento e alla questione trattati. La pubblicazione viene venduta con l’idea che l’editore non è tenuto a fornire servizi di contabilità, uffi-cialmente autorizzati o altrimenti qualificati. Se è necessa-ria una consulenza, legale o professionale, dovrebbe esse-re ordinato un individuo praticato nella professione.

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    Le informazioni qui contenute sono fornite esclusiva-mente a scopo informativo e sono universali. La presenta-zione delle informazioni è senza contratto né alcun tipo di garanzia. I marchi utilizzati all’interno di questo libro sono meramente a scopo di chiarimento e sono di proprietà dei proprietari stessi, non affiliati al presente documento.

    Indice

    Introduzione

    I. COSMOGONIA: LE ORIGINI DEL TUTTO

    Origine del mondo e degli dèi

    L’origine dell’uomo

    La struttura dell’Universo: i Nove Mondi

    Tempo ed elementi: i miti

    La dimora degli dèi

    Caos e oscurità: i figli di Loki

    II. LE DIVINITÁ DEL PANTHEON NORDICO

    Gli Asi

    Odino (Óðinn)

    Frigg

    Sága

    Fulla, Gná e Hlím: le tre ancelle di Frigg

    Týr

    Ullr

    Hœnir

    Heimdallr

    Thor (Þórr)

    Sif

    Baldr

    Nanna

    Forseti

    Höðr

    Rindr

    Váli

    Viðarr

    Bragi

    Iðunn

    Loki

    I Vani

    Njörðr

    Skaði

    Freyr

    Lýtir

    Gerðr

    Freyja

    Óðr

    Divinità minori

    Dísir

    Norne

    Valchirie

    Elfi

    Giganti

    Nani

    Demoni

    Draugr: lo spettro

    Landvoettir

    Gli spiriti acquatici

    Spiriti protettori

    Hugr

    Spiriti domestici

    Eroi

    Helgi

    Sigurðr e i Nibelunghi

    Svipdagr

    Il fabbro

    Il re

    III. I miti

    Il furto del martello di Thor

    L’idromele della poesia

    Il muro di Ásgarðr

    Il rapimento di Iðunn

    Il furto del monile di Freyja

    Il dio deriso

    Il viaggio di Thor presso il gigante Hymir

    Le invettive di Loki

    Il duello di Thor contro il gigante Hrungnir

    Il viaggio di Thor presso il gigante Geirrøðr

    Il sacrificio del dio Baldr

    Il mito dell’eterna battaglia

    Perché il mare è salato?

    I doni dei nani

    Il crepuscolo degli dèi: il Ragnarok

    BIBLIOGRAFIA

    Introduzione

    Gli uomini del nord: il popolo vichingo

    L’eccezionale ferocia e tempra dei vichinghi era talmente riconosciuta all’epoca che la loro fama di guerrieri crudeli e spietati è stata preservata fino ai giorni nostri. Sulle loro imprese riguardo la conquista del Nord e i saccheggi in tutta Europa troviamo molte fonti che ne parlano, tuttavia, è interessante osservare che il loro predominio si estese per poco più di due secoli. L’inizio del declino della società vichinga si può identificare con la morte di Canuto il Grande avvenuta nel 1035, sovrano vichingo che aveva riunito sotto la propria autorità i regni d’Inghilterra, Danimarca e Norvegia; e che morì lasciando il popolo vichingo senza un vero leader. In poco più di duecentocinquant’anni, gli uomini del Nord si distinsero per varie imprese degne di nota, come gli insediamenti sulle coste baltiche – importanti per il commercio e per la conquista – e le eccelse doti da navigatori, riuscendo a condurre le loro navi lungo i fiumi Dnepr e Volga e trascinandole via terra qualora incontrassero dei tratti impraticabili.

    Seguendo le orme delle ambizioni di Canuto il Grande, le popolazioni vichinghe, Normanni, Svedesi e tutti i popoli stanziati a Nord dell’attuale Europa; si mossero verso un’autonomia politica, commerciale e religiosa, mantenendo una debita distanza dal Medioevo della parte più a sud del continente. All’epoca, infatti, ciò che restava dell’Impero Romano viveva soggiogato dalla Chiesa, la quale iniziava ad imporre il proprio potere e la propria influenza sui sovrani europei.

    In questo periodo, la popolazione norvegese si mosse inizialmente alla volta dell’Islanda, dandole il nome di terra del ghiaccio, successivamente, si spinsero ben oltre il territorio acquisito, raggiungendo la Groenlandia, denominata in modo bizzarro: terra verde. La scoperta dell’America da parte del popolo del Nord avvenne proprio a causa dei loro continui viaggi esplorativi: nell’estate del 986, un islandese di nome Bjarni Herjólfsson stava navigando alla volta della Groenlandia, dove parte del suo popolo si era spostato e dove avrebbe incontrato il padre, quando all’improvviso una tempesta spazzò il mare con violenza e la sua barca venne trasportata al largo, oltre il territorio conosciuto. Così, per caso, Bjarni e i suoi uomini si trovarono a costeggiare il Nuovo Continente, ma senza mai sbarcarvi e decisero di tornare in Groenlandia, ignari di aver visto una parte di mondo allora sconosciuta ai molti.

    La prima spedizione verso il Nuovo Continente venne mossa da Leifr il Fortunato, sono pervenute evidenti prove d’insediamenti vichinghi in America, soprattutto nel territorio di Terranova. Tuttavia, le colonie americane situate in posti come Helluland «terra delle rocce piatte», Markland «terra delle foreste» e Vínland «terra del vino»; non sopravvissero a lungo per via degli attacchi delle popolazioni indigene e della difficoltà nel mantenere costanti rapporti con la madrepatria.

    I Vichinghi danesi furono meno audaci nelle loro esplorazioni: fin dall’800 si mossero verso le coste francesi e si adoperarono alla conquista dei territori più a sud, forse attratti dalla prosperità dell’Impero Carolingio. All’arrivo delle incursioni vichinghe, la poca abilità nel regnare dei successori di Carlo Magno rese la strada per la conquista della Francia e dei territori circostanti spianata, anche grazie all’esperienza nel combattimento del popolo del Nord.

    Di altrettanta rilevanza fu l’invasione dell’Inghilterra. Dopo le prime incursioni sulle coste dei paesi confinanti, gli attacchi vichinghi divennero più frequenti, fino a quando l’Anglia orientale divenne l’obiettivo di una vera e propria invasione intorno all’865. Nel giro di pochi anni, parte del territorio anglosassone, passò sotto l’autorità danese: nel 886 fu firmato un trattato tra il sovrano anglosassone Alfredo il Grande e il capo vichingo Guthrum, nel quale venne stabilito il confine meridionale del Danelagu, nome usato per indicare i domini danesi in Inghilterra. La presenza danese lasciò tracce profonde nel territorio anglosassone, martoriato dai conflitti e destinato a cadere sotto il dominio dei Normanni di Guglielmo il Conquistatore.

    Nel frattempo, altri Normanni raggiunsero le coste della Spagna e dell’Italia meridionale dove riuscirono a imporre il loro dominio e a fondare signorie. Al culmine della loro espansione, i Vichinghi avevano esteso i loro confini dalle coste americane dell’oceano Atlantico alle pianure dell’Asia centrale.

    Ma per quale motivo un popolo come quello vichingo avrebbe dovuto spostarsi per mezzo mondo e, soprattutto, alla ricerca di cosa?

    Si stima che in duecentocinquant’anni la popolazione sia aumentata a dismisura e, considerando la povertà del territorio scandinavo, le materie prime e le risorse per il sostentamento basate su caccia, pesca e agricoltura; iniziarono a non essere più abbastanza. Tale motivazione può aver mosso i Vichinghi fino alle Nuove Terre, oltre alla loro naturale attitudine all’esplorazione e alla conquista in cerca di oro e ricchezze.

    Un’altra domanda che può sorgere spontanea riguarda l’appellativo vichingi, utilizzato per indicare i popoli del Nord. Cominciamo dall’etimologia della parola vichingo, poiché improbabile il collegamento col latino vicus, il termine andrebbe verosimilmente spiegato ricorrendo al nordico vik f. «baia», seguito dal suffisso -ingr, frequente nei nomi di popolo. Di conseguenza, l’appellativo risultante avrebbe come significato «predone [che approda] nelle baie» o «predone [che va] di baia in baia».

    La parola vichingo passò dunque a designare un intero popolo, anzi diversi popoli, e proprio allora si cominciò a distinguere fra Svíar, Svedesi; Danir, Danesi; e Norðmenn, Norvegesi. Il vichingo veniva a rappresentare per così dire il «ribelle», cioè colui che, rivoltandosi contro un atteggiamento di totale devozione nei confronti della comunità, tentava, unendosi ad altri individui come lui, di divenire padrone della propria vita e del proprio futuro.

    Religione, mito e magia nel mondo nordico

    Da discendenti dei Germani, poi stanziati in Danimarca prima di approdare nelle successive colonie, i Vichinghi riuscirono a mantenere intatto a lungo il loro patrimonio di tradizioni e di cultura, proprio grazie alla posizione geografica strategica.

    Infatti, mentre i Germani e i popoli più vicini al Mar Mediterraneo si lasciarono inglobare da svariate culture – latina, celtica e via dicendo – i Vichinghi della Danimarca non subirono nessun influsso da parte degli abitanti dei territori vicini. Basti pensare al fatto che, in Scandinavia, la religione cristiana giunse solo verso la fine dell’VIII secolo.

    La nuova religione dovette convivere a lungo con pratiche e credenze pagane molto radicate, al punto che si può pensare che la presenza del paganesimo nordico si sia protratta addirittura oltre la Riforma protestante.

    Una delle usanze più importanti, per i Vichinghi di quel territorio, era il culto degli antenati. Non a caso, la società familiare e religiosa si basava su un sistema patriarcale – come la maggior parte delle società di quel tempo – ma con la differenza che, nella società norrena del tempo, la donna aveva un ruolo onorevole nella famiglia ed era presa in considerazione quasi al pari di un uomo, sia nelle decisioni di tutti i giorni sia nel culto del popolo.

    Al tempo dei Vichinghi, la famiglia come nucleo sociale aveva conquistato un suo spazio e una sua autonomia, anche se le abitudini che avevano

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