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Piccolo viaggio nella didattica del violino
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Piccolo viaggio nella didattica del violino
E-book104 pagine56 minuti

Piccolo viaggio nella didattica del violino

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Il violino è uno degli strumenti per eccellenza delle grandi orchestre. Diventare violinisti comporta grande impegno e sacrificio, nonché uno studio costante e complesso quando si arriva a un certo livello. Dal vibrato alla distribuzione dell’arco, dal movimento del braccio sinistro all’intonazione, questo strumento nato nel Cinquecento in Italia prevede l’acquisizione di una grande tecnica, accompagnata naturalmente dal talento individuale nel sapere decifrare e interpretare la musica. 
In questo compendio Cristina Polletta, che ha alle spalle oltre venti anni di insegnamento in diverse scuole, riassume gli aspetti principali che si trovano ad affrontare via via gli allievi dei corsi di violino. Un libro dedicato non solo ai violinisti ma a tutti coloro che amano comprendere la bellezza della musica e ne vogliano approfondire la struttura e il linguaggio.


Cristina Poletta è nata a Terni nel 1981. Si è diplomata in violino presso il Conservatorio “G. Briccialdi” di Terni nel 2002. Nel 2009 ha terminato il corso di Musicoterapia al Centro CEIS di Roma. Nel 2010 ha conseguito il diploma di viola presso il Conservatorio “G. Martucci” di Salerno. Nel 2012 ha conseguito il Diploma Accademico di  II livello di violino presso il Conservatorio “G. Briccialdi” di Terni. Ha seguito vari corsi di perfezionamento di violino  e di musica da camera con noti Maestri italiani e stranieri. Ha tenuto molti concerti e collaborato in varie occasioni per concerti e registrazioni con varie orchestre. Nel 2003, insieme al gruppo cameristico “I Virtuosi Italiani” e successivamente “Ensemble Amadeus”, ha tenuto concerti in Polonia, cui fa seguito la registrazione cd I capolavori del barocco. Ha completato il Corso per Professore d’Orchestra al Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto (PG) nel 2004 tenendo concerti a Spoleto, Napoli e una tournée in Giappone. Con il medesimo Teatro ha collaborato per vari anni nelle stagioni liriche. Dal 2011 al 2016 è stata primo violino dell’Orchestra Giovanile “Canone Inverso” di Terni esibendosi in numerosi concerti e collaborando con solisti di chiara fama. Nel 2013 ha inciso il cd Memorie dal futuro. Dal 2013 è insegnante di violino presso le Scuole Medie pubbliche ad indirizzo musicale nella provincia di Rieti e per due anni presso il Liceo Musicale “Elena Principessa di Napoli” di Rieti. Nel 2022 ha pubblicato con Edizioni Momenti il libro Clara Wieck: una voce del romanticismo e le influenze musicali di Robert.
LinguaItaliano
Data di uscita30 nov 2022
ISBN9791220135412
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    Piccolo viaggio nella didattica del violino - Cristina Polletta

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    Cristina Polletta

    Piccolo viaggio nella

    didattica del violino

    Cenni storici, tecniche, metodi, 

    suggerimenti e repertori

    © 2022 Europa Edizioni s.r.l. | Roma

    www.europaedizioni.it - info@europaedizioni.it

    ISBN 979-12-201-3144-5

    I edizione novembre 2022

    Finito di stampare nel mese di novembre 2022

    presso Rotomail Italia S.p.A. - Vignate (MI)

    Distributore per le librerie Messaggerie Libri S.p.A.

    Piccolo viaggio nella didattica del violino

    Cenni storici, tecniche, metodi, suggerimenti

    e repertori

    A mia figlia Aurora

    Introduzione

    Questo libro è rivolto a tutti i violinisti, in particolare agli allievi che sono alle prime armi e a coloro che stanno completando il percorso di studi, ma anche ai docenti delle scuole di musica pubbliche o private. 

    Nei vari capitoli, attraverso spunti di lavoro interessanti, ho affrontato le difficoltà più comuni riscontrate dai musicisti di questo magnifico strumento. Tra queste ricordiamo il vibrato, la distribuzione dell’arco, il movimento del braccio sinistro e l’intonazione. 

    Per superare ogni piccolo ostacolo tecnico bisogna predisporre il corpo ad essere tonico, equilibrato e rilassato. Le tensioni muscolari e articolari accompagnate da una scorretta postura possono compromettere la buona riuscita dell’esecuzione. Nello studio è bene inoltre focalizzarsi anche sulla capacità di sapersi concentrare al meglio e di allenare l’orecchio ad un ascolto attento.

    Tutti questi obiettivi da raggiungere aiuteranno i violinisti a migliorare le proprie performance davanti al pubblico.

    Questo scritto vuole essere una condivisione della mia esperienza come didatta poiché ne esistono già molteplici di trattati e metodi scritti in passato, tra cui L’Arte del violino op. 3 di Locatelli, L’Arte di suonare il violino di Geminiani, L’Arte dell’arco di Tartini, Violinschule di Mozart, nel Novecento L’Arte del violino di Flesch, I Principi di tecnica e d’insegnamento del violino di Galamian, ma anche quelli più recenti come Il violino interiore di Hoppenot, Un nuovo approccio al violino di Havas et al.

    Dopo oltre venti anni di insegnamento in diverse scuole di violino e con la passione che mi ha sempre accompagnato nel mio lavoro, spero vivamente che questa lettura sia utile a molti di voi.

    Abbi cura delle cose, e le cose avranno cura di te.

    "Nell’attività ci deve essere calma

    e nella calma ci deve essere attività".

    "Quando fai qualcosa, dovresti bruciare te stesso

    completamente, come un falò,

    senza lasciare traccia di te stesso".

    (S. Suzuki)

    Capitolo I

    Origine, liuteria ed evoluzione del violino

    Le origini del violino non sono ben definite, sappiamo che i suoi antenati sono strumenti a dorso rigonfio come il RAVANASTRON indiano, il NEFER egiziano, la LYRA greca a 7 corde, il REBAB tunisino di 2 corde, la LIRA ad arco, la giga, la pochette, il KLEIN-GEIGEN e strumenti a tavole parallele come il REBAB arabo, il GROSS-GEIGEN, la ROTA.

    La viella aveva una forma simile al violino, più ovale e da 3 a 5 corde e la ribeca, da 2 a 5 corde, aveva il manico cavato direttamente dallo strumento, risultando in un blocco unico di legno e accordato per quinte. Questi due strumenti avevano molte caratteristiche simili al violino tra cui la tastiera, la cordiera e il ponticello, inoltre erano suonati con l’arco. Il violino o la viola da braccio del tardo 1500 prende la forma da questi due strumenti. Si passa così da strumenti rudimentali, per poi trasformarsi e arrivare al violino.

    L’evoluzione del violino sta nella forma, che prima era piuttosto rigida e tozza e poi diventò più elegante, oltre alla scelta del legno e del taglio. Il violino si diffuse maggiormente in Lombardia, la regione dell’acero e dell’abete rosso, due legni usati per la costruzione del violino. La sua nascita si fa risalire intorno al 1520 a Cremona grazie ad Andrea Amati e ai suoi figli. Un’altra ipotesi lo fa risalire a Brescia nello stesso periodo, ma per opera di Gasparo da Salò. Entrambe le ipotesi si possono ritenere valide anche se quella della scuola cremonese, la quale ha avuto sicuramente più successo ed è antecedente a quella bresciana, risulta la più attendibile. Andrea Amati fondò la scuola cremonese e con la sua famiglia sono stati attivi dal XVI sec. al XVIII sec.

    I suoi violini sono detti dal suono argentino e sono divisi in tre gruppi: la collezione appartenente al re Carlo IX di Francia, la collezione di un ricco marchese e un terzo gruppo che non ha decorazioni e non si sa perché siano stati costruiti. Ad Andrea Amati succedettero altre famiglie di liutai: Antonio Stradivari e Giuseppe Guarnieri.

    La liuteria partita da Brescia e da Cremona raggiunse poi tutto il resto d’Europa con scuole nazionali.

    Di Stradivari ricordiamo tra le collezioni più famose, quelle appartenenti al re di Spagna, allo zar di Russia Alessandro II, oltre a quelle esposte alla Nippon

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