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Francesco Celso: Maestro di musica e di vita
Francesco Celso: Maestro di musica e di vita
Francesco Celso: Maestro di musica e di vita
E-book107 pagine1 ora

Francesco Celso: Maestro di musica e di vita

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La memoria ancora viva della famiglia Celso nella città di Acireale, così come in tutta la provincia di Catania ed il ricordo affettuosissimo del Maestro Francesco Celso, suscitano in me, ultima tra i suoi allievi, il forte desiderio di rendere il giusto omaggio e la meritata risonanza ad un grande musicista e didatta della vocalità.
Parafrasando una frase di Debussy mi sento di riassumere la vita del Maestro con queste parole: “ha servito la musica senza quasi domandarle gloria; quello che ha ricevuto come dono da Dio lo ha restituito all’arte con una modestia che sfiora quasi l’anonimato.
LinguaItaliano
Data di uscita17 ago 2020
ISBN9788835898894
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    Anteprima del libro

    Francesco Celso - Rosanna Furnari

    1

    2

    Rosanna Furnari

    Francesco Celso,

    Maestro di musica e di vita

    3

    4

    Ai miei genitori

    5

    6

    Sommario

    1. Introduzione

    pag. 9

    2. La vita

    pag. 11

    3 La personalità

    3.1 L’antica giovinezza

    pag. 21

    3.2 La parolmelodia

    pag. 25

    4. Il didatta della vocalità

    pag. 29

    5. Il compositore

    pag. 35

    6. Le opere

    6.1 Le liriche cinesi

    pag. 40

    6.2 L’Abù Hassan

    pag. 42

    6.2.1 La trama dell’opera

    pag. 44

    6.2.2 La musica dell’Abù Hassan

    pag. 46

    6.3 La produzione sacra

    pag. 51

    6.4 La musica leggera

    pag. 54

    6.5 I vocalizzi- Lieder pag. 57

    6.6 Le liriche da camera

    pag. 60

    7. La musica strumentale

    7.1 La musica sinfonica

    pag. 63

    7.2 La musica da camera

    pag. 64

    7.3 Le composizioni per pianoforte

    pag. 67

    7.4 Le composizioni più note pag. 71

    8. Conclusioni

    pag. 74

    Bibliografia pag. 75

    Appendice pag. 77

    7

    8

    1. Introduzione

    La memoria ancora viva della famiglia Celso nella città di Acireale, così come in tutta la provincia di Catania ed il ricordo affettuosissimo del Maestro Francesco Celso, suscitano in me, ultima tra i suoi allievi, il forte desiderio di rendere il giusto omaggio e la meritata risonanza ad un grande musicista e didatta della vocalità.

    Parafrasando una frase di Debussy mi sento di riassumere la vita del Maestro con queste parole: "ha servito la musica senza quasi domandarle gloria; quello che ha ricevuto

    come dono da Dio lo ha restituito all’arte con una modestia che sfiora quasi

    l’anonimato" .

    Nonostante il Maestro abbia operato ininterrottamente per più di cinquanta anni educando generazioni di giovani al canto, anche attraverso le sue originali composizioni, il suo lavoro è rimasto piuttosto nell’ombra a motivo della sua naturale riservatezza e della sua disarmante semplicità.

    La maggior parte della sua produzione è ancora inedita non avendo ricevuto la dovuta attenzione da parte di numerosi critici e direttori artistici di prestigiosi enti e teatri italiani contattati durante la sua vita.

    Negli scritti del Maestro, semplici articoli stampati su testate locali o brevi saggi pubblicati da note accademie culturali siciliane, si trova piena conferma della sua alta preparazione sotto il profilo intellettuale, scientifico, storico e musicologico.

    Suscita, pertanto, un certo stupore il fatto che il nome e l’opera di Francesco Celso non siano annoverati al fianco dei compositori italiani del ‘900 e che i Conservatori della penisola non facciano tesoro del suo pensiero così come della sua produzione didattica, ostinandosi, invece, sui tradizionali sussidi e metodi.

    Traendo spunto dall’analisi di alcune tra le sue produzioni, diverse per genere ed epoca, si cercherà di far emergere lo stile compositivo del Maestro, che accompagna, ed è a sua volta sostenuto, da una solida tecnica vocale.

    Il presente elaborato nasce da un lungo e tenace lavoro di ricerca ed approfondimento.

    Il materiale attinto è molto eterogeneo: in gran parte è stato gentilmente concesso dalla Professoressa Vera Pulvirenti, ex allieva della sorella del Maestro, la quale è stata particolarmente vicina alla famiglia Celso.

    9

    Sono stati consultati, poi, numerosi volumi storici acesi ed articoli delle principali testate giornalistiche siciliane del passato, oltre alla biografia Francesco Celso, una vita per la musica del Professor Salvatore Ivan Emma.

    Ci si è avvalsi, inoltre, dell’intervista al Professor Tommaso Papandrea, fraterno amico del Maestro, eccellente poeta nonché librettista dell’Opera Abù Hassan, della personale riflessione della già citata Professoressa Vera Pulvirenti e della generosa testimonianza della più celebre tra gli ex- alunni del Maestro, la Signora Lucia Aliberti, cittadina del mondo lirico internazionale, soprano drammatico di agilità, musicista e compositrice.

    Ecco, in breve, la struttura del lavoro. Il capitolo Secondo, intitolato La vita, illustra i tratti salienti della lunga ed operosa esistenza di Francesco Celso evidenziando la sua formazione culturale- musicale e ricordando gli episodi più salienti di riconoscimento pubblico dei suoi meriti.

    Oggetto del Terzo capitolo è la descrizione della personalità del nostro Compositore che ho voluto definire con l’ossimoro dell’ Antica Giovinezza. Segue un approfondimento del suo pensiero circa l’estetica della canzone leggera, posta in rapporto al tradizionale canto lirico, nel paragrafo intitolato La Parolmelodia, teso a dimostrare l’alta preparazione a livello musicologico ed estetico del Maestro.

    Nel Quarto capitolo, che ha per titolo Il didatta della vocalità, l’analisi si organizza intorno al polo della pedagogia e della metodologia, osserva i fondamenti della tecnica vocale proposta da Francesco Celso, i sussidi didattici da lui usati e la conduzione delle lezioni.

    Il Quinto Capitolo, denominato Il compositore, si propone di descrivere le radici dello stile compositivo del Maestro.

    Il Sesto capitolo, intitolato La produzione vocale, si sofferma sull’analisi delle composizioni vocali: in primo luogo l’opera lirica Abù – Hassan o Il dormiglione risvegliato, le originali Liriche Cinesi, le pagine per canto e pianoforte, la raccolta didattica dei Vocalizzi – Lieder, senza trascurare le felici incursioni nel genere della musica leggera con le Canzoni Slow e le composizioni di carattere sacro.

    Il Settimo ed ultimo capitolo, chiamato La musica strumentale, passa in rassegna le fatiche musicali che spaziano nell’ambito pianistico, cameristico e sinfonico.

    10

    2. La vita

    Il Maestro Francesco Antonio Celso Palella nacque nel giorno di S. Antonio da Padova, il 13 Giugno 1903, ad Acireale, in una casa vicina al Palazzo Pennisi, nella salita di via Vittorio Emanuele II.

    Il padre, Gabriele, ferrotipista e pittore di origini agrigentine, uomo signorile ed autorevole nei modi, fu il primo illustre fotografo acese, conosciuto in tutta la provincia di Catania, per le creative composizioni di ritratti fotografici dei nobili siciliani e degli studenti interni nei prestigiosi Collegi della città di Acireale: Pennisi, S. Michele e Santonoceto. La madre, Sebastiana Palella, era una seria e timorata giovane acese.

    Gabriele l’aveva conosciuta durante le funzioni sacre presso la Chiesetta di S. Antonino: il suo dolce canto l’aveva fatto innamorare.

    Francesco fu l’ultimo dei quattro figli nati da quella felice unione; lo precedevano tre virtuose bambine: Francesca, Maria e Rosaria.

    Prima della Grande Guerra il ragazzino ricevette il sacramento della Cresima, amministratogli da Sua Eccellenza Monsignor Gian Battista Arista, d. O., secondo vescovo di Acireale, recentemente proclamato servo di Dio.

    Già dalla fine dell’Ottocento la bella e colta città di

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