La barchetta e il palloncino e altri racconti

Di Daniele Boscarato

La barchetta e il palloncino e altri racconti di Daniele Boscarato è una collettanea di storie che esplorano, ognuna con chiara immediatezza, quelle emozioni, quei sentimenti che albergano in noi e che affiorano quando, costretti dagli eventi, dobbiamo scendere a patti con la parte meno evidente ma forse più vera di noi stessi. Nella loro essenzialità, questi racconti sono capaci di mostrarci come poche parole siano sufficienti per raggiungere il cuore pulsante di ciò che può scombussolare le esistenze, forzando a fare i conti con paure e disagi, ma anche insegnando a tirar fuori il coraggio per affrontare ciò che la vita inaspettatamente ci offre.
 

• Lingua: Italiano
• Editore: Vertigo Edizioni
• Data di uscita: 31 gen 2023
• ISBN: 9791255370444

Anteprima del libro

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Daniele Boscarato

La barchetta e il palloncino

e altri racconti

© 2022 Vertigo Edizioni s.r.l., Roma

www.vertigoedizioni.it

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ISBN 979-12-5537-008-6

I edizione dicembre 2022

Finito di stampare nel mese di dicembre 2022

presso Rotomail Italia S.p.A. - Vignate (MI)

Distribuzione per le librerie Messaggerie Libri S.p.A.

La barchetta e il palloncino

e altri racconti

La barchetta e il palloncino

Parte prima

Emanuele Garbin era riuscito a dormire solo per un paio d’ore. Allungando una mano per disattivare l’allarme della sua sveglia, maledisse la luce biancastra che aveva riempito la stanza per tutta la notte. Nonostante la torcia tascabile fosse puntata a pochi centimetri dalla parete alle sue spalle, aveva avuto subito la sensazione di una lama che gli penetrasse nella testa. Per non parlare del rumore incessante dell’acqua che ancora scorreva nello scarico del bagno lungo il corridoio.

Il ragazzo afferrò il cellulare e ruotò lo schermo verso di sé senza scollegare il caricabatterie. Strizzando appena gli occhi, controllò l’ora: erano le sette e diciannove minuti. Quindi abbassò il più silenziosamente possibile la cerniera lampo del sacco a pelo in cui aveva dormito, tastò il pavimento con i piedi alla ricerca delle ciabatte e, una volta trovate, si infilò nel bagno più vicino chiudendo la porta.

La stanza non era molto grande ed era ben illuminata, tanto che Emanuele faticò non poco ad abituare gli occhi. Dopo qualche secondo di smarrimento, si mosse sulla sua destra, raggiungendo una fila di lavandini che era incassata tra due colonne di piastrelle smaltate. E scelse senza esitazioni il primo a partire da sinistra, l’unico sopra cui era appeso un piccolo specchio di forma rettangolare. Per quanto il ragazzo aveva potuto verificare da quando aveva messo piede in quella casa, si trattava dell’unico specchio dell’intera struttura: una delle seccature che avrebbe dovuto sopportare durante il campo scuola.

Emanuele indietreggiò di qualche passo e si sfilò la maglia che di solito usava come pigiama. Esaminò con attenzione il riflesso che gli restituiva il vetro, facendo contrarre e rilassare uno per volta i muscoli delle braccia e del tronco. Poi spostò lo sguardo verso il basso per un controllo più accurato e subito si accorse di un pelo solitario che era spuntato all’altezza dello sterno: lo strinse con decisione tra il pollice e l’indice della mano destra e lo strappò con un unico scatto, lasciandolo cadere sul pavimento. Solo a quel punto si rivestì e si avvicinò di nuovo al lavandino.

Circa dieci minuti più tardi qualcuno si materializzò accanto a lui.

«Buongiorno».

Emanuele ripose il pettine, lo spazzolino e il tubetto di dentifricio nel beauty-case.

«Ciao Mattia».

Mattia Boscolo era l’animatore più