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Tolve. La ricerca delle radici attraverso lo studio del territorio
Tolve. La ricerca delle radici attraverso lo studio del territorio
Tolve. La ricerca delle radici attraverso lo studio del territorio
E-book164 pagine1 ora

Tolve. La ricerca delle radici attraverso lo studio del territorio

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Info su questo ebook

L’opera, frutto di un’indagine condotta dal punto di vista topografico e archeologico, delinea la storia di Tolve, un paese lucano, lungo un ampio arco cronologico. Attingendo alle fonti storiche e materiali, l’autrice propone ulteriori spunti di riflessione su una storia in parte già scritta, ma che ha ancora bisogno di essere davvero scoperta.
LinguaItaliano
Data di uscita19 set 2018
ISBN9788827847145
Tolve. La ricerca delle radici attraverso lo studio del territorio

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    Anteprima del libro

    Tolve. La ricerca delle radici attraverso lo studio del territorio - Maria Giuseppina Ferrulli

    Indice

    Introduzione

    Il territorio

    Geomorfologia

    Introduzione storica

    Indice topografico

    Tolve (IGM 188 III)

    San Chirico Nuovo (IGM 188 III SE)

    Vaglio di Basilicata (IGM 199 I NE)

    Oppido Lucano (IGM 188 III NO)

    Ricostruzione storica del territorio

    L’età pre-protostorica

    L’età arcaica

    L’età lucana

    L’età romana

    L’età tardoantica

    Bibliografia

    Un’analisi del territorio agricolo di Tolve tra passato e presente

    Un’analisi del territorio agricolo di Tolve tra passato e presente

    Una ricostruzione del paesaggio agricolo-pastorale dal Catasto onciario di Tolve (1742-1752)

    Il paesaggio attuale

    Bibliografia

    Tolve in età medievale

    Tolve in età medievale

    La chiesa di Santa Maria degli Ulivi97

    La chiesa di San Pietro

    La chiesa di San Nicola

    La chiesa del Purgatorio

    Bibliografia

    Note

    Introduzione

    Il presente contributo, contenente tre saggi relativi all’agro di Tolve, vuole essere un modo per approfondire in senso archeologico la storia del territorio.

    Come ogni opera di intelletto e di approfondimento, questo libro non pretende di essere esaustivo e totalizzante, ma un semplice punto di inizio di uno studio più dettagliato. Per questo vengono proposte varie ipotesi ricostruttive che non devono per forza essere condivise; si deve piuttosto scorgere in questo elaborato la possibilità di un dialogo ragionato alla luce della scientificità e del rigore logico, basandosi sullo studio attento e mai superficiale degli argomenti considerati.

    In un’epoca di facile sensazionalismo e di improvvisate riflessioni, il lavoro dell’archeologo deve essere sempre più propenso ed incline all’uso filologico e scientifico delle fonti e alla ricerca e indagine in senso profondamente globale, pur nella consapevolezza che non si può essere dei tuttologi e che il confronto con i tecnici delle altre discipline deve essere sempre ricercato, mai escluso.

    Con la speranza di poter aggiungere ulteriori tasselli al passato della comunità e con la volontà di ricercare, per quanto possibile, il vero, consapevole che molte delle considerazioni presenti nel testo potrebbero essere anche sconvolte da ulteriori ricerche e da nuove informazioni, seguo in animo la piacevole decisione di condividere i risultati degli studi da me sinora effettuati.

    Maria Giuseppina Ferrulli

    Indice topografico relativo al territorio di Tolve, Vaglio di Basilicata, Oppido Lucano e San Chirico Nuovo

    Introduzione

    L’elaborato  si pone come obiettivo di indicizzare tutte le evidenze archeologiche rilevate nei territori dei comuni di Tolve, Oppido Lucano, Vaglio di Basilicata e San Chirico Nuovo attraverso una ricerca bibliografica¹.

    Si è proceduto in primo luogo allo spoglio bibliografico e del materiale di Archivio della soprintendenza in parte reperibile dalle schede del progetto delle presenze archeologiche della Basilicata elaborato dall’Università Sapienza di Roma/Foggia in collaborazione con il Mibact².

    Dopo aver censito le presenze archeologiche del territorio preso in esame, sono state elaborate delle carte di fase su carta IGM per ciascuno dei comuni al fine di poter elaborare una possibile interpretazione dei dati; ovviamente il posizionamento puntuale delle presenze è avvenuto tramite GIS, sebbene nella maggior parte dei casi i punti non corrispondano a delle precise coordinate geografiche, ma sono stati associati all’area interessata dal toponimo presente nella documentazione relativa all’evidenza archeologica considerata.

    Per rendere il più oggettivo possibile l’elaborazione di una interpretazione, il territorio è stato analizzato nei suoi caratteri geologici e morfologici.

    Si deve tener conto anche del fatto che molte delle evidenze segnalate sono legate a ritrovamenti sporadici; infatti, eccetto che per il territorio di Tolve, non risultano essere state effettuate delle ricognizioni.

    Il territorio

    Geomorfologia

    L’area dei comuni di Tolve, Oppido Lucano, Vaglio di Basilicata e San Chirico Nuovo è situata a N-E rispetto al capoluogo di regione, Potenza, nella parte interna della Lucania. Al suo interno si snodava un percorso, noto come Regio Tratturo in epoca aragonese, che collegava il Potentino interno con il Tavoliere delle Puglie sin dall’epoca preistorica³.

    Area dei comuni di Vaglio di Basilicata, Tolve, Oppido Lucano e San Chirico Nuovo

    Il territorio ha un carattere decisamente collinare e montuoso, sebbene siano presenti numerosi avvallamenti e piane, soprattutto in concomitanza con gli alvei dei torrenti. Spesso le aree montuose fanno da corona e confine alle delimitazioni comunali attuali. Infatti il valico del monte Pazzano (911 m s.l.m.) delimita insieme a monte Macchia di Rossano e a Monte Bosco le Piane il confine tra il territorio di Tolve e di Vaglio di Basilicata e Serra San Bernardo, invece, si pone come limite naturale tra Vaglio di Basilicata e Potenza. Il monte Pazzano digrada verso l’entroterra tolvese attraverso le alture de La Neviera (873 m s.l.m.), Serra Micele (831 m s.l.m.) e il più meridionale e meno elevato monte San Donato (639 m s.l.m.).

    Allo stesso modo le alture di Monticello e del monte Belvedere separano i comuni di Tolve e di Oppido Lucano e il monte Moltone (816 m s.l.m.) disegna il confine naturale tra Tolve e Cancellara. L’abitato di Oppido Lucano è situato sulle pendici di un’ulteriore altura, Monte Montrone. Quasi tutte le alture sono di roccia arenaria e fanno parte di un lembo estremo dell’Appennino meridionale.

    Ulteriori confini collinari sono le Serre, situate tra il comune di San Chirico Nuovo e quello di Tolve.

    Si deve citare inoltre il Monte Stallone, situato nel territorio di Tolve e a E del monte Moltone; queste due cime sono inframezzate dalla Piana di S. Pietro che era attraversata dal citato Tratturo Regio, la cui prosecuzione giunge sin nel territorio rientrante nel comune di Oppido Lucano. L’area così delimitata è di grande importanza per la concentrazione di villae romane rinvenute.

    Partendo da Vaglio di Basilicata, quindi dall’area più vicina al capoluogo, il territorio segue un’ansa del Basento per un medio tratto; la collina su cui sorge l’abitato di Tolve è posta alla confluenza del torrente Castagno con la Fiumarella del Bosco. Da questa confluenza origina la fiumara di Tolve che scorre verso la Puglia, intercettando il corso del torrente Alvo e muovendo verso il Bradano. Questi corsi d’acqua solcano le parti più a valle e più pianeggianti. Da rilevare, inoltre, l’abbondante presenza di fonti d’acqua sorgiva nelle zone collinari e montuose.

    Le aree pianeggianti e collinari sono interessate da coltivazioni cerealicole, intervallate da ampie distese di uliveti e più rari vigneti; non sono assenti i frutteti, anche se legati più a uno sfruttamento di sussistenza che intensivo.

    Nelle zone più elevate si intensifica la vegetazione boschiva che ricopre gran parte delle cime delle montagne già citate.

    Introduzione storica

    Tenuto conto che i pochi dati disponibili per una ricostruzione storica del territorio sono legati a pochi ritrovamenti archeologici e che solo nel territorio di Tolve è stata effettuata una ricognizione alla fine degli anni Ottanta, si può affermare allo stato attuale delle conoscenze che poco si conosce per l’età preistorica.

    Tra l’VIII e il IV sec. a.C. l’area in esame può essere considerata parte di un unico cantone, abitato dai nord-lucani, che si estende intorno a Potenza e che va dall’alta e media valle del Basento fino a Serra del Cedro a

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