Stretching Miofasciale
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Anteprima del libro
Stretching Miofasciale - Giovanni Postiglione
PREFAZIONE
Il futuro docente di Scienze Motorie e Sportive Giovanni Postiglione inizia il suo percorso di studi con il conseguimento del Diploma presso l’ISEF di Napoli, discutendo una tesi sulla Ginnastica Correttiva
.
Il successivo Diploma triennale in Fisioterapia
gli consentirà di approfondire le competenze anatomiche e fisiologiche nella loro evolutiva problematicità e di effettuare – nel corso degli anni – studi approfonditi sulla meccanica articolare e sulla fisiologia muscolare, creando progettazioni personalizzate per il recupero e il potenziamento delle funzionalità motorie e posturali.
La pubblicazione di due testi tecnico-scientifici sulle metodologie dello stretching e di numerosi articoli sulla posturologia, la rieducazione posturale e il Wellness evidenziano la crescita professionale transdisciplinare del prof. Giovanni Postiglione, tra attività istituzionale, libera professione e relatore in molti convegni e corsi di formazione.
Quest’ultimo lavoro, Stretching Miofasciale, frutto di una intensa attività di studio e ricerca su accreditate fonti, sarà facilmente fruibile e apprezzato – anche grazie alle numerose foto e immagini esplicative di valore contenutistico e didattico – dai professionisti delle scienze motorie, sportive e riabilitative e dal lettore appassionato che intende approfondire concetti ed esperienze funzionali alla prevenzione, salute dinamica e benessere totale.
Inoltre, egli è inserito nell’organigramma dei Docenti della Scuola Regionale dello Sport della Campania, nell’area relativa alla ginnastica posturale-correttiva, dove esplica l’attività di docenza in prevalenza con metodologie esperienziali, caratterizzate da approcci di una cifra relazionale empatica
che esprime l’essenza di una disciplina fruibile a diversificati livelli e modalità funzionali.
Prof. Antonino Chieffo
Direttore Scientifico
Scuola Regionale dello Sport – Campania
PRESENTAZIONE
Gli studi sui processi che determinano i nostri atteggiamenti posturali sono relativamente recenti, ma già molto avanzati, per cui oggi siamo in grado di comprendere i meccanismi estremamente complessi che sono alla base delle nostre risposte posturali agli stimoli provenienti dall’ambiente esterno, che si intersecano con la nostra condizione fisiologica e psicologica del momento.
Questa complessità è ben espressa dal fatto che il nostro cervello impegna costantemente circa il 90% della sua energia per elaborare le informazioni che gli provengono dall’interno e dall’esterno dell’organismo e predisporre le risposte posturali più adeguate in termini di rapporti reciproci tra i diversi segmenti corporei e la loro posizione nello spazio, sia statica che dinamica.
Accade spesso, però, che per una serie di fattori (ad esempio psicologici, lavorativi, comportamentali, adattativi) si creino condizioni di sofferenza, anche marcata, per uno squilibrio posturale a sua volta conseguente a un ipertono di uno o più muscoli, se non di intere catene miofasciali. Questo può avere ricadute notevoli se si pensa, ad esempio, ai riflessi su una prestazione sportiva o, ancor più, al fatto che le sindromi posturali rappresentano la principale causa di patologia cronica in ambito lavorativo.
Ecco che lo stretching, con la sua capacità di ridurre la tensione muscolare e migliorare la coordinazione dei movimenti, ha un’efficacia indiscutibile e rappresenta un potente strumento di miglioramento sia della qualità delle nostre prestazioni, che, più in generale, della nostra condizione di benessere.
Con questo suo nuovo lavoro sull’argomento l’autore, che vanta solide basi formative nelle scienze motorie, sportive e riabilitative, oltre che una lunga esperienza di docente in diversi contesti formativi e un ampio bagaglio di studio e ricerca in ambito terapeutico e riabilitativo, si propone proprio di diffondere ulteriormente la conoscenza delle corrette tecniche di stretching dei diversi segmenti corporei.
Egli riesce a guidare sapientemente e con ricchezza di particolari il lettore a comprendere i molteplici aspetti di una problematica complessa, partendo dagli aspetti anatomici e funzionali generali dell’apparato miofasciale, passando poi alla illustrazione dei diversi metodi settoriali di stretching miofasciale utilizzati, per arrivare alla loro declinazione nei diversi distretti muscolari.
Per ciascun settore, il lettore troverà precisi riferimenti anatomici e funzionali e chiare ed efficaci immagini che illustrano i relativi esercizi di stretching settoriale, sia attivi che assistiti.
Segue un ampio capitolo che, con analoga impostazione didattica, illustra le tecniche di stretching delle varie catene miofasciali, molto utili negli interventi di riequilibrio delle alterazioni posturali paradismorfiche, che sono causa delle più svariate sindromi dolorose e dei danni da correlato sovraccarico funzionale.
Ritengo, pertanto, che questo lavoro di Giovanni Postiglione raggiunga pienamente l’obiettivo di rappresentare uno strumento di grande utilità per tutti i professionisti che, a vario titolo, si interessano di problematiche di riabilitazione, prevenzione o supporto motorio e sportivo, nonché per chiunque voglia recuperare un adeguato livello di benessere attraverso il miglioramento del proprio equilibrio miofasciale e posturale.
Dott. Michele Gismondi
Specialista in Medicina dello Sport,
Presidente Associazione Medico Sportiva – Salerno
INTRODUZIONE
Alla fine degli anni ’40, in Francia, la Fisioterapista Françoise Mézières concepì, in ambito terapeutico e preventivo, un metodo originale e rivoluzionario che partiva da un’analisi biomeccanica globale della struttura del corpo umano, per giungere all’elaborazione di posture specifiche in grado di stirare e riequilibrare le catene muscolari. Negli anni ’70, Bob Anderson cominciò a sviluppare, negli Stati Uniti, un innovativo metodo di stretching, rivolto a sportivi e atleti basato su esercizi specifici di allungamento muscolare, per i singoli distretti anatomici. Negli ultimi decenni, lo stretching – in tutte le sue modalità – è stato utilizzato in ambito riabilitativo (in particolare, nella riabilitazione ortopedica e posturale) e in ambito motorio e sportivo (progettazioni di preparazione atletica, sportiva e di Fitness/Wellness).
In questo testo, il pianeta stretching
viene riesaminato nelle modalità scientifiche, anche sulla base di ricerche e studi relativi a tre modelli teorici di analisi del sistema neuro-miofasciale.
• Il modello meccanico della biotensegrità che considera e analizza la fascia solida, il tessuto tra i tessuti
.
• Il modello della fasciotensegrità va oltre la fascia solida ed enfatizza l’importanza della circolazione dei fluidi.
• Il modello delle catene osteo-neuro-miofasciali
si concentra sullo studio del movimento e sulla gestione e trasmissione delle forze nel continuum muscolo-connettivale.
Il testo analizza quest’ultimo modello chiarendo il sistema fasciale e le sue connessioni, in particolare con il sistema muscolare, dove si realizza una rete miofasciale organizzata in catene fisiologiche, che consente anche la comunicazione intercellulare di natura chimica ed elettromagnetica. Pertanto lo stretching dei muscoli e delle catene è di ordine miofasciale e va considerato in un’ottica olistica che supera la visione meccanicistica dell’essere umano, per proiettarsi in una visione energetica, in linea con gli studi della medicina quantistica. Dal punto di vista didattico, lo stretching deve essere somministrato
in modo graduale e progressivo, educando il soggetto alla percezione e alla consapevolezza del distretto muscolare o della catena miofasciale oggetto dello stiramento. Le tecniche di stretching miofasciale dovrebbero essere praticate sistematicamente anche nella scuola dell’obbligo, dove una notevole percentuale di alunni – in aumento dopo la pandemia del COVID 19 e i relativi lockdown – presenta retrazioni delle catene miofasciali e squilibri posturali causati da diversi fattori: uso prolungato e quotidiano dei social media; abitudini posturali scorrette; scarsi livelli di attività fisica, motoria e sportiva.
Il testo, corredato da oltre 200 foto e immagini a colori, è articolato in quattro capitoli.
• Il primo riguarda le basi anatomiche, fisiologiche e neurofisiologiche del muscolo e della fascia.
• Nel secondo capitolo sono descritti e analizzati i metodi e le tecniche dello stretching miofasciale settoriale, da utilizzare nell’ambito motorio, sportivo, riabilitativo con indicazioni e controindicazioni.
• Il terzo capitolo è dedicato alla definizione delle catene cinetiche, all’analisi delle catene miofasciali (secondo studi e teorie di importanti autori), alla descrizione dello stretching globale, attraverso esercizi e posture specifiche.
• Il quarto capitolo chiarisce i motivi dell’utilizzo delle diverse tecniche di stretching miofasciale nelle problematiche delle attività motorie e sportive, con riferimento puntuale alle numerose specificità.
I contenuti del testo riflettono studi, ricerca e percorsi professionali ultratrentennali dell’autore, in relazione a pubblicazioni di esperti internazionali. Il testo è indirizzato a tutti i professionisti operanti nelle problematiche di riabilitazione, prevenzione, salute, specificità motorie e sportive e alle persone che vogliono migliorare l’equilibrio miofasciale e posturale.
Giovanni Postiglione
www.schienaok.com
RINGRAZIAMENTI
Desidero ringraziare tutti coloro che hanno contribuito, a titolo diverso, alla realizzazione del testo:
• Il Dott. Michele Gismondi, specialista in Medicina dello Sport.
• Il Prof. Antonino Chieffo, direttore scientifico Scuola Regionale dello Sport – Campania.
• Il Prof. Giuseppe Maiorano, direttore del Fitness Club My World
e Centro Benessere Luxor
– Eboli (SA).
• Il Dott. Carlo Altamura, pubblicista, pedagogo, esperto in Didattica dello Sport.
• Il Dott. Antonio Marra, giornalista/pubblicista.
• L’amico Franco Cannavale per la progettazione della copertina.
• Gli amici Matteo Bellantuono e Simone Esposito, laureati in scienze motorie.
• Le modelle Elisa Maiorano e Cristina Postiglione.
• Il fotoreporter e amico Sabato Roma, sempre disponibile per la realizzazione dell’intera produzione e revisione fotografica.
L’autore
1 FISIOLOGIA DEL MUSCOLO
E DELLA FASCIA
• Il muscolo striato
• Il sistema fasciale
• Recettori muscolari e regolazione tonica
• Riflesso miotatico e riflesso miotatico inverso
• Elasticità e deformabilità muscolare
1.1 – IL MUSCOLO STRIATO
La struttura del muscolo striato, oltre alla componente vascolare e nervosa, è costituita da tessuto muscolare e tessuto connettivo che si intersecano nello spazio tridimensionale realizzando un continuum miofasciale (mio-connettivale) unico e indissociabile.
Il muscolo striato è avvolto all’esterno da una membrana connettivale denominata epimisio
, un vero involucro protettivo che lo riveste interamente. Le fibre muscolari all’interno del singolo muscolo risultano poi raggruppate in fascicoli, ognuno dei quali è avvolto da una seconda membrana connettivale denominata perimisio
. Ciascuna fibra muscolare, infine, è avvolta da una sottile membrana connettivale denominata endomisio, che prende contatto con la sottostante membrana cellulare definita sarcolemma
. Queste guaine connettivali
hanno diverse funzioni: sono in connessione fino alla formazione dei tendini in modo da poter trasferire la forza generata dal muscolo ai punti di inserzione sulle ossa; l’endomisio consente di evitare che il segnale di attivazione neuromuscolare possa diffondersi da una fibra muscolare a