Ivan

Di Giovanni Ricco

Questa opera si addentra nella vita e nel regno di uno dei personaggi più complessi e dibattuti della storia russa: Ivan IV Vasil'evič, noto come "il Terribile". Questo libro si propone di andare oltre la superficie della sua fama di tiranno per esplorare la personalità sfaccettata e profondamente umana di un sovrano che ha segnato indelebilmente la storia del suo paese.

Il libro inizia presentando Ivan non come una figura isolata, ma nel contesto dei suoi contemporanei, sottolineando come, nonostante il soprannome "il Terribile", le sue azioni non fossero più eccessive o crudeli rispetto a quelle dei suoi avversari e alleati dell'epoca. Si tratta di una figura complessa, spesso fraintesa, le cui decisioni e comportamenti devono essere visti nel contesto di un'epoca caratterizzata da violenza e instabilità politica.

Attraverso una narrazione coinvolgente, il libro descrive Ivan come un principe russo che si autoproclamò imperatore e si impegnò in un ambizioso programma di riforme e di espansione territoriale. Queste azioni, mirate a migliorare e a rafforzare il suo regno, sono messe in luce con un'attenzione particolare alla loro complessità e alle sfide che Ivan dovette affrontare.

Inoltre, l'opera esplora le dinamiche di potere di una corte piena di intrighi e tradimenti, dove la spietatezza era spesso una necessità piuttosto che una scelta. Ivan viene ritratto come un uomo costantemente costretto a difendersi da nemici interni ed esterni, spesso più spietati di lui, in un contesto di duplicità e violenza.

Il libro non trascura i lati più oscuri del suo regno, ma cerca di bilanciarli con un'analisi dei suoi successi e dei suoi insuccessi, mostrando come sia stato ricordato dai suoi nemici principalmente per le sue presunte mostruosità.

• Lingua: Italiano
• Editore: Giovanni Ricco
• Data di uscita: 22 nov 2023
• ISBN: 9798215714010

Giovanni Ricco

Giovanni is an instructor at the Culham Historical Fencing and Mixed Martial Arts Club (CSSA) in the UK with a diverse martial arts background. He began his martial arts training in 1991 with Japanese Karate (kumite) and later moved on to Kickboxing for six years and then Muay Thai for four years, participating in amateur competitions. In 1999, he was introduced to Medieval and Renaissance fencing by his master of Italian historical fencing and started training in the manual of Fiore de Liberi and Marozzo. He also joined a group that trained in ancient Olympic boxing (Pygmachia), wrestling (Pale), the ancient mixed martial art of Pankration, and gladiatura in an experimental archaeology style (Arsdimicandi).In 2000, Giovanni received his first qualification as an Instructor of Medieval Fencing, followed by a second one in Renaissance Fencing (IRSAST). He taught his first class in southern Italy before receiving his qualification. He also received a qualification as an instructor of modern Pankration (Athlima) and taught his first class of bare-hand fighting in northern Italy (Venice). Along with his students in both northern and southern Italy, Giovanni participated in historical tournaments and battles. He later moved to South Milan and opened two classes in bare-hand fighting and fencing. In 2013, he received a qualification as a mixed martial arts instructor (FIGMMA).Giovanni further broadened his skills by joining a local club of defensive and dynamic shooting with firearms, participating in competitions. In 2018, he moved to China for work and continued to have students in all of his disciplines, including boxing. After moving to England, he joined a local historical fencing school in Wiltshire and then the Hema Fencing school in Oxford (OSS) and a Brazilian Ju Jitsu school to improve his wrestling skills. In 2022, Giovanni had his martial arts qualifications validated by the British Martial Arts and Boxing Association (BMABA).

Anteprima del libro

Ivan

Pubblicato da Giovanni Ricco

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© Copyright 2023 Giovanni Ricco

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Indice

Introduzione

Il monaco

Testimone di una nuova epoca

I genitori

Nascita

Gioventù

Zar

La lotta intestina

Il condottiero

La Livonia

Il Principe Kurbsky

Anastasia

L’Opričnina

Skuratov

Siberia

I Tatari

La Chiesa ortodossa

Ivanovich

Ultimi anni

La morte

Fedor

Dmitrij

Eredità

Il carattere di Ivan tramandatoci

Recenti Studi

Ivan secondo l'Autore

Le fonti

Cosa non sappiamo di Ivan

Bibliografia

Introduzione

In una camera austera, appena rischiarata dal tremolio di una candela sotto il soffio di una brezza notturna, un uomo anziano si poneva davanti a una pergamena sgualcita. Era un cronista, uno di quelli che con la penna raccontano i giorni del mondo, benché il suo nome fosse destinato a sfumare nell'anonimato della storia.

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Le sue mani tremavano mentre brandiva la penna, e un misto di eccitazione e paura lo invasava. Aveva vissuto abbastanza per testimoniare l'ascesa e il declino di Ivan, un sovrano che aveva regnato con un pugno di ferro e un'intelligenza che pochi potevano vantare. Ora, con la morte dello Zar ancora viva nella memoria popolare, il cronista sentiva la gravosa responsabilità di raccontare la storia di un regno che aveva segnato un'epoca.

Egli non era un mero osservatore; aveva percorso le ombre del palazzo, ascoltato i bisbigli dei consiglieri e con i propri occhi aveva visto gli intrighi e le alleanze che avevano forgiato l'epoca di Ivan. Aveva osservato l'uomo dietro al titolo di Zar, una persona fatta di carne e ossa, con passioni, timori e aspirazioni.

Mentre iniziava a scrivere, le parole fluivano da lui come un fiume in piena. Narrava di un giovane cresciuto al cospetto di giganti, un ragazzo che aveva appreso presto il prezzo del potere. Descriveva le battaglie che aveva affrontato, sia sui campi di guerra che nei corridoi del potere, e le vittorie che aveva colto con astuzia e determinazione.

Ma non era soltanto un resoconto di conflitti e strategie. Il cronista delineava anche un ritratto intimo dell'uomo, rivelando i momenti di dubbio e incertezza, gli amori infranti e le amicizie tradite. Presentava un Ivan che aveva amato con profondità, sofferto e cercato di bilanciare il dovere con la propria umanità.

Con ogni frase, il cronista aspirava a catturare l'essenza del protagonista, per mostrare non solo lo Zar, ma anche l'uomo. Un uomo che aveva regnato in un periodo di tumultuosi cambiamenti, che aveva guidato il suo popolo con autorità e saggezza e che aveva lasciato un marchio indelebile nella storia russa.

Mentre la candela si consumava lentamente, tracciando le ore della notte, il cronista scriveva con fervore, augurandosi che il suo lavoro venisse letto dalle generazioni future, come testimonianza dell'epoca in cui aveva vissuto e dello Zar che aveva cercato di comprendere.

E così, con una penna in mano e un cuore pieno di stima e ammirazione, il cronista anonimo si imbarcava nel viaggio attraverso il passato, con la speranza di portare alla luce la verità di un regno e di un uomo che avevano definito