Imbolc: Storie tra fuoco e acqua

Di Lisa Fornasier

Norina ha un sogno, ritrovare una parte di sé, andata perduta da tempo, un parte delicata e intima, dolce come il latte, tenera come lana di pecora. Anche Cecilia ha un sogno, ritrovare il suo grande Amore, un amore grande, che possa riprendere a soffiare caldo nell’inverno profondo, ne sciolga il gelo e ne ammorbidisca la solitudine. Poi ci sono la donna con la brocca, che i sogni li stempera, e Alba che conosce le stelle e la vita. Sono ancora le donne, che vivono avventure in mondi paralleli, e in cui passato presente e futuro si trovano  nella più totale contemporaneità, a essere protagoniste di queste Storie di Lisa Fornasier, storie dal sapore di fiaba capaci di ritrarre, attraverso i simboli e le energie ad esse collegate, le diverse feste stagionali. In Storie tra fuoco e acqua viene raccontata la festività di Imbolc/Candelora, il cuore dell’inverno, la stagione dell’Acquario e dei primi segnali della prossima ripresa primaverile.

• Lingua: Italiano
• Editore: ALPAT
• Data di uscita: 15 gen 2024
• ISBN: 9791222496320

Anteprima del libro

copertina

Lisa Fornasier

Imbolc

storie tra fuoco e acqua

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Indice dei contenuti

NOTA

verso il sogno

I

II

III

nel sogno

com'è il tempo di Imbolc?

LISA FORNASIER

crediti e contatti

NOTA

Le stagioni formano una grande ruota, dove il tempo non è una linea retta, bensì piegata, morbidamente curvata come in un cerchio. Nelle otto tappe che scandiscono i diversi momenti di passaggio delle stagioni, componendo quindi quella che comunemente è chiamata Ruota dell’Anno, convivono simboli, archetipi come in una grande festa, capaci di dialogare con ogni nostra parte nascosta e sensibile.

Ho scelto di rappresentare questi momenti attraverso il linguaggio, onirico e simbolico, della fiaba. Tali momenti divengono storie. Sono storie quindi, come piccoli quadri, storie per adulti che amano il linguaggio dei bambini e che le faranno proprie tanto da tramandarle: racconti caldi e buoni, stimolanti fantasia e immaginazione.

Il cerchio è fluido per se stesso, urobòro di eterna memoria. Eppure l’evoluzione prevede che le sinuose linee su cui si snoda la circolarità, un bel giorno si aprano, e formino una spirale.