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L’Orfano Esistenziale
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E-book116 pagine1 ora

L’Orfano Esistenziale

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Info su questo ebook

In questo prezioso saggio, Desy Vanni traccia un quadro chiaro e ricco di riferimenti che spaziano dalla filosofia alla psicologia e all’arte per definire il campo d’azione del counselor. La sua opera conferisce legittimità al ruolo dell’esperto e definisce la relazione che s’instaura con il counselor-in, il suo “paziente”, oltre le dinamiche tradizionali.
L’autrice si sofferma sulla complessità del concetto di “ben-essere,” sottolineando l’importanza di promuovere questo stato non solo a livello individuale ma anche sociale, un traguardo perseguito attraverso un’ampia prospettiva umanistica.
Desy Vanni ci invita a esplorare una forma di collaborazione paritaria tra counselor e counselor-in, basata sulla consapevolezza delle zone d’incertezza e sui confini fluidi tra la razionalità e l’irrazionalità, tra il “dubbio” e la “follia.” Questa visione abbraccia un approccio olistico che mette in primo piano l’ascolto attivo e l’empatia, strumenti essenziali per una connessione profonda. Inoltre, ci spinge a una riflessione costante sul concetto di verità e sulla flessibilità della nostra percezione della realtà. L’autrice ci svela l’intricato percorso dell’Orfano esistenziale, dissipando le ombre sull’angoscia che lo caratterizza durante il suo itinerario di crescita.

Desy Vanni è nata a Pisa 14 novembre 1972, Direttrice e Docente dell’Istituto di Formazione in Gestalt Counseling IFEC, Naturopata e Cromoterapeuta,  ha sviluppato nel tempo esperienze di studi e ricerche in campo filosofico, umanistico e artistico. Si dedica da oltre vent’anni all’attività di counseling sia con incontri individuali che formazioni di gruppo. Fondatrice della “Terra di Bandrui”, spazio formativo e di crescita spirituale. Tra le sue pubblicazioni: Il Mondo di Side, (Edizioni il Campano, Pisa 2017), Realismo dell’Alterità, (Edizioni il Campano, Pisa 2019).
LinguaItaliano
Data di uscita15 nov 2023
ISBN9788830692497
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    Anteprima del libro

    L’Orfano Esistenziale - Desy Vanni

    LQvanni.jpg

    Desy Vanni

    L’Orfano

    Esistenziale

    Counseling per una Nuova Cultura

    Professione di Salute animica e di Buon Senso

    © 2023 Gruppo Albatros Il Filo S.r.l., Roma

    www.gruppoalbatros.com - info@gruppoalbatros.com

    ISBN 978-88-306-8710-3

    I edizione dicembre 2023

    Finito di stampare nel mese di dicembre 2023

    presso Rotomail Italia S.p.A. - Vignate (MI)

    Distribuzione per le librerie Messaggerie Libri Spa

    L’Orfano Esistenziale

    Nuove Voci

    Prefazione di Barbara Alberti

    Il prof. Robin Ian Dunbar, antropologo inglese, si è scomodato a fare una ricerca su quanti amici possa davvero contare un essere umano. Il numero è risultato molto molto limitato. Ma il professore ha dimenticato i libri, limitati solo dalla durata della vita umana.

    È lui l’unico amante, il libro. L’unico confidente che non tradisce, né abbandona. Mi disse un amico, lettore instancabile: Avrò tutte le vite che riuscirò a leggere. Sarò tutti i personaggi che vorrò essere.

    Il libro offre due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci trovi te stesso e insieme una tregua dall’identità. Meglio di tutti l’ha detto Emily Dickinson nei suoi versi più famosi

    Non esiste un vascello come un libro

    per portarci in terre lontane

    né corsieri come una pagina

    di poesia che s’impenna.

    Questa traversata la può fare anche un povero,

    tanto è frugale il carro dell’anima

    (Trad. Ginevra Bompiani).

    A volte, in preda a sentimenti non condivisi ti chiedi se sei pazzo, trovi futili e colpevoli le tue visioni che non assurgono alla dignità di fatto, e non osi confessarle a nessuno, tanto ti sembrano assurde.

    Ma un giorno puoi ritrovarle in un romanzo. Qualcun altro si è confessato per te, magari in un tempo lontano. Solo, a tu per tu con la pagina, hai il diritto di essere totale. Il libro è il più soave grimaldello per entrare nella realtà. È la traduzione di un sogno.

    Ai miei tempi, da adolescenti eravamo costretti a leggere di nascosto, per la maggior parte i libri di casa erano severamente vietati ai ragazzi. Shakespeare per primo, perfino Fogazzaro era sospetto, Ovidio poi da punizione corporale. Erano permessi solo Collodi, Lo Struwwelpeter, il London canino e le vite dei santi.

    Una vigilia di Natale mio cugino fu beccato in soffitta, rintanato a leggere in segreto il più proibito fra i proibiti, L’amante di Lady Chatterley. Con ignominia fu escluso dai regali e dal cenone. Lo incontrai in corridoio per nulla mortificato, anzi tutto spavaldo, e un po’ più grosso del solito. Aprì la giacca, dentro aveva nascosto i 4 volumi di Guerra e pace, e mi disse: Che me ne frega, a me del cenone. Io, quest’anno, faccio il Natale dai Rostov.

    Sono amici pazienti, i libri, ci aspettano in piedi, di schiena negli scaffali tutta la vita, sono capaci di aspettare all’infinito che tu li prenda in mano. Ognuno di noi ama i suoi scrittori come parenti, ma anche alcuni traduttori, o autori di prefazioni che ci iniziano al mistero di un’altra lingua, di un altro mondo.

    Certe voci ci definiscono quanto quelle con cui parliamo ogni giorno, se non di più. E non ci bastano mai. Quando se ne aggiungono altre è un dono inatteso da non lasciarsi sfuggire.

    Questo è l’animo col quale Albatros ci offre la sua collana Nuove voci, una selezione di nuovi autori italiani, punto di riferimento per il lettore navigante, un braccio legato all’albero maestro per via delle sirene, l’altro sopra gli occhi a godersi la vastità dell’orizzonte. L’editore, che è l’artefice del viaggio, vi propone la collana di scrittori emergenti più premiata dell’editoria italiana. E se non credete ai premi potete credere ai lettori, grazie ai quali la collana è fra le più vendute. Nel mare delle parole scritte per esser lette, ci incontreremo di nuovo con altri ricordi, altre rotte. Altre voci, altre stanze.

    A te, Altea,

    venuta al mondo per essere stata,

    prima una possibilità,

    poi una scelta e poi gioia e vita.

    E a tutte le tue infinite possibilità e scelte.

    Desy,

    tua madre.

    Prefazione

    La cura è l’azione violenta dello stare nella richiesta di autocoscienza e auto-riflessione, in un campo conulla, che ha come riferimento di appartenenza il sociale e che tende a ripristinare nuovi rapporti di socialità.

    L’azione dello stare che cura è tale in quanto decisionale, visibile, è un coercitivo che va a sostituire il buonismo benpensante e la cruda violenza strisciante della società postmoderna. Un’anti-affettività costruita e modulata sui risultati fragili ed equivoci di una coazione a ripetere del continuo disagio e della loro continua risoluzione apparente.

    di Desy Vanni

    D: Chi sei?

    G: Non so

    D: Cercati.

    G: Dove?

    D: Nel niente. Nella non forma. Nel Nulla.

    Escludi ogni riferimento e sappi di esser solo.

    G: mmm…

    D: Dov’è il problema?

    G: Non c’è problema.

    D: E dunque?

    G: Dunque cosa?

    D: Non so, scegli tu!

    Introduzione

    In questo volume Desy Vanni delinea con chiarezza e ricchezza di riferimenti alla filosofia, alla psicologia e all’arte il campo di azione del counselor. In questo modo ne legittima il ruolo e definisce il tipo di relazione instaurata con il paziente, rinominato counselor-in. L’autrice riflette sulla complessità del termine ben-essere, e sulla necessità di promuovere tale ben-essere, sia individuale che sociale, attraverso una prospettiva umanistica e non scientifica. La collaborazione paritaria tra counselor e counselor-in, attraverso gli spazi del dubbio e della follia, prevede un approccio olistico in cui sono fondamentali l’ascolto, l’empatia e uno sguardo continuo sul concetto di verità e sulla possibilità di ridefinire la realtà.

    Capitolo 1

    L’Importanza delle Parole

    Questo saggio non può prescindere da un’analisi attenta all’etimologia di alcuni termini e dal mio sentito tentativo di dimostrare come alcuni di essi debbano essere riadattati ai tempi moderni, tenendo conto della loro determinazione al significato di ben-essere contemporaneo; espressione raccolta anche dalle mie esperienze professionali con persone che portano i propri vissuti per essere ascoltati.

    Quando parlo di Counseling per quella che è la mia esperienza, la definisco una Professione di Salute animica e di Buon Senso riferendomi specificatamente ad alcuni aspetti di questi due termini.

    Salute e anima

    Secondo la definizione dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) la salute è uno stato di totale benessere fisico, mentale spirituale e sociale e non semplicemente l’assenza di malattia o infermità.

    Enciclopedia Treccani:

    salute s. f. [lat. salus -ūtis «salvezza, incolumità, integrità, salute», affine a salvus «salvo»]. – 1. letter. Salvezza, 333 soprattutto come stato di benessere, di tranquillità, d’integrità, individuale o collettiva;

    anima

    Per ciò che concerne il counseling: salute, nel suo significato di stato di benessere e integrità, è parola da riferirsi all’anima (anima in minuscolo, da differenziare da Anima e Animus di definizione junghiana con implicazione di genere).

    Sembra che i counselor non possano parlare di Psiche che già la parola stessa diventi materia degli psicologi o psicoterapeuti. Psiche, come Psiche ed Eros, come respiro vitale, come Omero la vede: qualcosa che caratterizza ogni singolo individuo e che abbandona il corpo, fuoriuscendo dalla bocca, nel momento della morte. Psiche, l’etimologia del termine psiche (dal

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