Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Naturopatia per l’autismo: Un approccio neuro diverso
Naturopatia per l’autismo: Un approccio neuro diverso
Naturopatia per l’autismo: Un approccio neuro diverso
E-book125 pagine1 ora

Naturopatia per l’autismo: Un approccio neuro diverso

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook


Il testo offre nuove prospettive per chi vive nello Spettro Autistico, mostrando come l’autismo può essere accompagnato con rispetto attraverso antichi rimedi e innovazioni. Si illustrano le sfide quotidiane vissute da chi si trova nello spettro autistico e le strategie naturali per affrontarle, come la Floriterapia per il benessere fisico e la dieta per il riequilibrio intestinale. Attenzione particolare è posta sulla salute intestinale, e rivela come disbiosi e permeabilità intestinale influenzino il benessere di chi è Neurodivergente. Esplora approcci naturopatici rigeneranti per la psiche e il sistema nervoso: un approccio olistico al microbiota che consideri la persona nella sua interezza, attraverso l’uso di probiotici e strategie mirate che possono portare miglioramenti significativi nel comportamento, gestione dello stress e qualità del sonno. Promuove una maggiore empatia verso tutti gli aspetti della diversità umana, alla possibilità di vivere una vita equilibrata e felice, valorizzando le terapie naturali come complemento indispensabile alla medicina convenzionale e come fonte di speranza e di luce per le famiglie, i terapisti, e per gli autistici stessi.
LinguaItaliano
Data di uscita16 apr 2024
ISBN9791280418678
Naturopatia per l’autismo: Un approccio neuro diverso

Correlato a Naturopatia per l’autismo

Titoli di questa serie (3)

Visualizza altri

Ebook correlati

Relazioni per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Naturopatia per l’autismo

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Naturopatia per l’autismo - Giada Dispensa

    Naturopatia-per-autismo_cover_148x210_a.jpg

    Giada Dispensa

    NATUROPATIA PER L'AUTISMO

    Un approccio Neuro Diverso

    med_0

    Definizione di Naturopatia:

    Scienza bionaturale che utilizza molteplici metodi e discipline volte a mantenere e a tutelare la salute dell’essere vivente posto in relazione con le proprie caratteristiche costituzionali, individuali e con le influenze ambientali, in equilibrio con le leggi biologiche che ne regolano l’esistenza.

    (Grande Dizionario enciclopedico della UTET)

    capitolo0_1

    I Parte. Panoramica sullo spettro autistico

    capitolo1_1

    1.1 Un po’ di storia

    L’autismo è sempre esistito.

    Grazie ad un’attenta analisi retrospettiva dei maggiori clinici moderni, si è potuto appurare come la letteratura e la storia stessa, brulicassero di personaggi che presentavano tutte le caratteristiche e peculiarità dello Spettro Autistico, sebbene all’epoca non esistesse una definizione appropriata che definisse questo tipo di neuro-sviluppo atipico.

    Prima del ventesimo secolo, andando a scavare nel verbo del folklore popolare, ritroviamo una vasta raccolta di leggende e miti, tramandati per lo più oralmente, che tentarono di dare una spiegazione plausibile a quelli che oggi definiamo come Disturbi dello sviluppo (DSA), Deficit cognitivi o Plusdotazione.

    Tutto ciò che era anomalo, diverso e difficilmente spiegabile per la mentalità del tempo, era trattato con diffidenza nei casi più fortunati, con la morte nei casi più infausti (basti pensare alla pratica dell’infanticidio degli sventurati neonati, venuti al mondo deboli o menomati, operata dagli spartani sulle montagne del Taigeto).

    Condizioni neurologiche o di sviluppo atipico che oggi sono state studiate e riconosciute dagli specialisti del settore, come la Sindrome di Down, l’Autismo, il Nanismo o la spina bifida (per citarne alcuni), nell’antichità era spiegato con il Changeling, una creatura fantastica tipica del folklore europeo, molto simile alle Fate, ma dalle sembianze umanoidi, che veniva sostituita in culla al vero neonato poco dopo la nascita (da Encyclopaedia Britannica Inc., Edimburgo).

    Secondo i ricercatori moderni, per l’epoca era più facile credere che il proprio bambino fosse stato scambiato dalle Fate con un suo sostituto che accettarne la diversità quando non vi era una soluzione concreta per affrontarla.

    I "Bambini delle Fate", nelle testimonianze giunte fino a noi, erano descritti come abili nelle arti musicali (l’orecchio musicale), con un’intelligenza spesso superiore a quella dei coetanei o al contrario, fortemente menomata.

    Venivano visti come solitari, spesso più in empatia con gli animali che con gli altri esseri umani; in molte leggende si narra di come aberrassero la luce (ipersensibilità sensoriale) o l’essere toccati e per questo ancora più ghettizzati.

    Prima del Ventesimo secolo non esisteva il concetto clinico di autismo; tra i precursori della ricerca di merito nel XIX secolo, vi fu anche John Langdon Down (che nel 1862 scoprì la sindrome che porta il suo nome), e che aveva approfondito alcune manifestazioni cliniche che oggi verrebbero classificate come autismo.

    1.2 Introduzione

    Nel 2013, l’APA (American Psychiatric Association) rilasciò la versione aggiornata del DSM V, il Manuale Diagnostico Statistico dei disturbi mentali, che fra luci e ombre, delinea i vari criteri volti a diagnosticare varie condizioni psichiatriche.

    Questa versione aggiornata è tra l’altro, particolarmente importante rispetto alle precedenti, poiché nella nuova edizione vengono debellate quelle che al tempo erano catalogate come quattro diagnosi indipendenti (Disturbo Autistico, Disturbo pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato, Disturbo disintegrativo dell’infanzia e Sindrome di Asperger) e riformulate, data la base sintomatologica comune, sotto un’unica macro-categoria: Disturbi dello Spettro Autistico.

    La ricerca e gli avanzamenti progressivi in questo ambito, ha fatto sì che si elaborasse un unico nucleo, appunto uno Spettro che racchiudesse tutte le sfumature e le manifestazioni di questa condizione clinica.

    Un’altra novità apportata nel DSM V è stata l’introduzione, come criterio diagnostico, del "livello di gravità e di supporto richiesto", suddiviso in questo modo:

    Livello 1 (necessario un supporto lieve)

    Livello 2 (necessario un supporto significativo)

    Livello 3 (necessario un supporto importante)

    Un’altra modifica di rilievo riguarda l’eliminazione della Sindrome di Asperger come nomenclatura; questo perché l’Autismo, nonostante non vi sia compromissione intellettiva e verbale, è comunque presente, e accomuna nella percezione, nella funzionalità e nel pensiero (appunto nel funzionamento) quelli fino a quel momento definiti Asperger, con gli autistici veri, non verbali, scarsamente verbali o con cognitivo sotto la media.

    L’autismo è un disturbo pervasivo dello sviluppo tra i più complessi e ancora sconosciuti nell’eziologia.

    Eugen Bleuler (30 aprile 1857 - 15 luglio 1939), uno psichiatra svizzero di rilievo, nel 1911 fu il primo ad utilizzare il termine autistico, in riferimento a soggetti psichiatrici alienati dal mondo reale e dalla ristretta o nulla interazione sociale.

    Il termine autismo, dal greco αὐτός (autos e ism) significa infatti "chiuso in sé stesso" (in seguito verrà ripreso ed esteso con il Concetto di Bolla, ad indicare la totale estraniazione con l’esterno).

    Più tardi, nel 1943, sarà Leo Kanner (13 giugno 1894 - 3 aprile 1981), un docente e psichiatra austriaco, a riprendere la definizione adottata da Bleuler, ed il primo a descrivere l’autismo infantile.

    Contemporaneamente, nel 1944, il pediatra Hans Asperger (18 febbraio 1906 - 21 ottobre 1980), individuò nei suoi piccoli pazienti autistici una varietà di oscillazioni tra la quasi normalità sino ai casi più gravi e problematici.

    Già a quel tempo, Bleuler e Asperger, ipotizzavano una causa innata e biologica della condizione.

    Alla loro lungimiranza, si contrappose nel 1969, la teoria ormai accantonata della "madre frigorifero", ideata dallo

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1