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Strategie di business: Come rendere semplici le soluzioni ai problemi complessi della tua azienda
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E-book110 pagine1 ora

Strategie di business: Come rendere semplici le soluzioni ai problemi complessi della tua azienda

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Info su questo ebook

In un mondo sempre più competitivo, tutto ciò che fino a ieri sembrava funzionare non è detto che oggi riesca a garantire gli stessi risultati. Imprenditori alle prime armi, manager esperti, responsabili carichi di lavoro o studenti desiderosi di apprendere e affermarsi devono costantemente adattarsi, innovare, correggersi, investire, rischiare, pianificare, il tutto con estrema cautela, per cercare di non sbagliare e, magari, anche prosperare. Solo elaborare e possedere una strategia può garantire un successo duraturo.
Come affrontare la mancanza di tempo, di liquidità e competenze? Come cimentarsi in nuovi progetti e mercati? Come gestire un gruppo tra responsabilità, skill e produttività? Agile strumento per orientarsi nelle acque tempestose del business (e non solo), il libro cercherà di proporre soluzioni efficaci e strumenti concreti ai problemi e alle difficoltà comuni.
Con una combinazione di solida teoria e approcci pratici, dalla creazione di piani strategici all’analisi di mercato, dall'innovazione all'implementazione, il libro offre una guida passo passo per elaborare la propria fondamentale, unica, vincente strategia.
LinguaItaliano
EditoreDiarkos
Data di uscita7 giu 2024
ISBN9788836164066
Strategie di business: Come rendere semplici le soluzioni ai problemi complessi della tua azienda

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    Anteprima del libro

    Strategie di business - Alessandro Savino

    STRATEGIE_DI_BUSINESS_COVER_PER_STAMPA.jpg

    Alessandro Savino

    STRATEGIE DI BUSINESS

    Come rendere semplici le soluzioni ai problemi complessi della tua azienda

    A Mario Frascarelli.

    Introduzione

    In un mondo sempre più competitivo, la strategia aziendale è l’unico fulcro che può reggere un successo duraturo. L’inarrestabile evoluzione dei mercati rende necessaria una revisione degli attuali sistemi manageriali e di gestione d’impresa, al quale nessun imprenditore può sottrarsi. Tutto ciò che fino a ieri sembrava funzionare, oggi non è detto che riesca a garantire gli stessi risultati. Le aziende devono costantemente adattarsi, innovare, correggersi, investire, rischiare, pianificare, il tutto con estrema cautela, per cercare di non sbagliare e, magari, anche prosperare.

    Non si possono gestire imprese del XXI secolo con strutture del XX secolo e dirigenti del XIX secolo.

    John Kotter

    La frase di Kotter riassume perfettamente il concetto. Ovviamente la mia critica non è rivolta alle persone, nulla ho contro i dirigenti del XIX secolo, piuttosto credo che sia la mentalità di quegli anni a essere leggermente anacronistica, se non del tutto superata. L’eterno dualismo tra proprietà e lavoratori, le previsioni di vendita basate su sensazioni o modelli storici, le dinamiche di accentramento patologico delle responsabilità, le valutazioni di efficienza basate sul numero di ore lavorate, le difficoltà di delega, la naturale avversione a elementi come produttività, formazione o benessere sono solo alcuni dei bug ereditati dal passato. Non sempre si comprende come tali convinzioni si trasformino in regole di mercato, ma accade ed è essenziale capirne le ragioni. Come una specie di leggenda metropolitana, scoprire il punto esatto dove la realtà incontra la fantasia è assai difficile, eppure è frequente ritrovare questi ragionamenti incancreniti nel modello industriale italiano. Ad aggravare la situazione, tali atteggiamenti si riscontrano anche in soggetti molto giovani che, almeno in teoria, dovrebbero possedere tutti gli strumenti necessari per rispondere con risolutezza alle sfide del nostro tempo. Nella pratica, tuttavia, si registra un forte e immotivato attaccamento a modelli di business arcaici, non più efficaci, se non del tutto obsoleti.

    Da questo paradigma ho deciso di sviluppare il libro e provare a sviscerare alcuni temi caldi sui quali credo sia necessario dare risposte concrete. Core, mission, vision, obiettivi, marginalità, utili, key player, budgeting, business intelligence, lean strategy sono le parole chiave che svilupperanno la struttura del testo. Si cercherà di proporre soluzioni semplici, supportate da solide teorie ed esempi pratici, per poter ricavare un giudizio completo degli argomenti affrontati. Non si vuole avere la pretesa di essere esaurienti in ogni particolare, anzi: lo scopo primario è provocare la curiosità nel lettore e spingerlo ad andare oltre le proprie conoscenze.

    Parole d’ordine: Ripartiamo da zero. Vorrei che chiunque si cimenti nella lettura di questo libro resetti idealmente tutto il sapere che possiede, interrogandosi sulle procedure che adotta e sul come si sviluppano, per poter creare un terreno fertile per accogliere nuovi spunti. Troppo spesso è stato detto tutto e il contrario di tutto. Credo sia il momento di tirare una linea e guardare l’intero puzzle da una prospettiva totalizzante e univoca.

    Grazie all’esperienza maturata come docente in materie quali Controllo di gestione, Risk management, Decision making e Problem solving, in diverse aziende di tutta Italia, ho incontrato manager, impiegati, operai, consulenti, professionisti e posso affermare con certezza che qualcosa nelle imprese italiane deve ancora svilupparsi: un potenziale inespresso da curare e coltivare, affinché possa sbocciare e rendere ancora più competitivo il nostro made in Italy. Non occorrono menti illuminate per approcciarsi a questi argomenti, piuttosto si ha bisogno di piccoli aggiornamenti (e il libro muove la pretesa di voler essere uno di questi) che raccolgono diversi spunti e ipotesi di lavoro, ai quali seguiranno approfondimenti mirati da poter sviluppare nel proprio business.

    Il volume è strutturato in brevi capitoli con paragrafi assai sintetici, capaci di introdurre argomenti di vario genere e arricchire la cultura del lettore senza assorbire troppo tempo. Insomma, una formula stile serie Netflix, con tanti brevi episodi da leggere durante le giornate, nei luoghi più disparati, accomunati da un unico filo conduttore: come fare strategia di business.

    Inizieremo con una panoramica delle basi concettuali, dalla definizione di mission e vision alla comprensione dell’ambiente in cui un’azienda opera. Illustreremo come analizzare i punti di forza e quelli di debolezza interni, oltre alle opportunità e alle minacce esterne, per creare una base solida su cui costruire i vari progetti. Una parte fondamentale riguarderà la creazione di una strategia su misura per ogni impresa, attraverso il modello lean. Esamineremo le diverse scelte strategiche, i diversi concetti di leadership, l’analisi dei costi, differenziazione di prodotti/mercati, la customer relationship management e svilupperemo focus su obiettivi specifici. Impareremo come creare un vantaggio competitivo, sostenibile, che differenzi l’azienda sul mercato, affiancando la naturale propensione concorrenziale all’approccio oceano blu. Scopriremo che la strategia è solo il punto di partenza, ma rappresenta un passaggio essenziale per poter affrontare tutti gli step successivi. Si darà spazio infine all’implementazione e alla gestione del cambiamento. Esploreremo come coinvolgere l’organizzazione nella realizzazione dei programmi e come affrontare le sfide che sorgono lungo il percorso.

    Sia che siate imprenditori alle prime armi, manager esperti o studenti desiderosi di apprendere, Strategie di business sarà la vostra guida completa per affrontare le sfide aziendali e condurre la vostra organizzazione verso il successo. Vi invito a iniziare questo viaggio, abbracciando le molteplici dimensioni della strategia aziendale, lasciando crescere in voi quell’ispirazione, quell’idea, quella voglia di futuro capaci di spingervi oltre ogni limite. Del resto:

    Nulla al mondo è tanto forte come un’idea, il cui tempo è arrivato.

    Victor Hugo

    È ora di tornare a pensare

    Sembrerà banale, ma il primo passo per iniziare a muoversi nelle strategie di business è proprio l’attività di pensare. Attenzione, qui non si fa riferimento a quanto prodotto vendere, quali clienti contattare o quale prezzo applicare. Ciò che risulta veramente importante è reimparare a ragionare.

    Troppo spesso ci si concentra sulle colpe, sulle incapacità, sui risultati mancati, sul dover fare, dover massimizzare, dover ridurre. Riunioni infinite dove si fatica a trovare una conclusione, affogati dalla paura di non arrivare. Fermiamoci, troviamo il nostro centro.

    Ora non è tempo per pensare a ciò che non hai. Pensa a quello che puoi fare con quello che c’è.

    Ernest Hemingway

    Il primo obiettivo è la concretezza: si sta parlando di pensare, non di sognare. Lungi da me volermi riferire a una sorta di ricerca dell’ispirazione giusta, anzi tutt’altro, in questo capitolo è essenziale ricordare l’importanza della riflessione e soprattutto la necessità di dedicarle del tempo.

    Se ci pensate, la nostra società ci sta spingendo a essere sempre più in contatto con tutti, riducendo i momenti in cui possiamo sgombrare la mente e rimanere un po’ soli con noi stessi. Siamo costantemente bombardati da contenuti, addirittura ora abbiamo gli smartwatch su cui riceviamo notifiche su qualsiasi evento in ogni momento, come se non ne arrivassero già abbastanza sul cellulare (quando è uno solo), il tablet, il computer, le tre o quattro caselle postali e così via. Fateci caso, abbiamo associato la parola smart (intelligenza) a connessione, dobbiamo essere sempre online, operativi e sul pezzo. Ma attenzione, anche i migliori dispositivi hanno bisogno di aggiornarsi, addirittura ci chiedono di essere arrestati e riavviati per memorizzare definitivamente gli upgrade.

    E noi? Quando scarichiamo gli aggiornamenti, quando ci riavviamo? Quando riorganizziamo i nostri cassetti mentali? E soprattutto, qual è il corretto modo di farlo?

    Tolte le funzioni vitali, come nutrirsi, riposarsi e respirare, pensare è un’attività altrettanto umana e vitale: ci permette di riorganizzare le idee, dando forma a ciò che ci balena nella mente. Eppure, se ci riflettiamo su, non viene mai percepita come azione essenziale, nonostante sappiamo bene che è impossibile spegnere quella vocina dentro di noi che ci accompagna costantemente giorno per giorno. Questo ci indica che il nostro corpo è

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