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Tamara - Angelo Guerriero
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E-book115 pagine1 ora

Tamara - Angelo Guerriero

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Info su questo ebook

Tamara non aveva idea di cosa sarebbe successo quando aveva accettato di andare sulla Terra. Ma quando Rogan, il mago oscuro, rilasciò i suoi poteri travolgenti, Tamara si trovò davanti alla sfida più ardua della sua vita. Per salvare Warven, l'ultimo regno di Lira, Tamara deve trovare il coraggio di fare ciò che più teme...

LinguaItaliano
Data di uscita21 giu 2014
ISBN9781633391642
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    Anteprima del libro

    Tamara - Angelo Guerriero - Donna Hernandez

    Tamara

    Angelo Guerriero

    Donna Hernandez

    DEDICA

    Alla mia migliore amica

    RINGRAZIAMENTI

    Questo libro non sarebbe esistito senza il supporto e l’incoraggiamento da parte di mia madre, Wanda Benfield. Vorrei ringraziare mio marito Jorge per aver capito le mie lunghe nottate al computer.

    1

    ––––––––

    Stai per andare sulla Terra, Tamara. So che odi gli umani, ma devi ricordare che avere delle doti implica avere delle responsabilità. Ricorda Rogan, un angelo dotato come te. Tuttavia le sue doti non sono d’aiuto per nessuno. Il suo egoismo lo ha reso corrotto. Non lasciare che l’amarezza ti intacchi; piuttosto dedicati ai tuoi doveri. Tu mi rendi orgoglioso. Il Signore di Ogni Cosa è compiaciuto e io, il Primo Consigliere Yimkakra, Dio dei Cieli, ho completa fiducia in te. Ora va’ sulla Terra. Proteggi gli umani. Forse un giorno capirai cosa li rende degni di protezione.

    Tamara aprì gli occhi, si tirò su a sedere lentamente e si guardò intorno. Si trovava in una radura erbosa che si estendeva per miglia, giusto qualche albero ogni tanto. Uno sbuffo di fumo verde catturò la sua attenzione. Tartu, sei sveglio Accarezzò il suo cucciolo di drago verde Non guardarmi così, ci vuole un po’ per prendere conoscenza in un corpo semi-mortale. Gli occhi argentati di Tartu si arrotondarono. Siccome non gli piaceva vedere la sua padrona alterata, Tamara sorrise. Tartu si rilassò, arrotolò il corpo attorno al braccio di Tamara e con un bagliore lucente si mutò in un tatuaggio.

    Tamara lo osservò. Chiunque l’avesse guardato avrebbe visto solo un drago verde a scaglie. Tartu era abbastanza piccolo da essere tenuto sul palmo di una mano, ma poteva trasformarsi in un drago più grande, al secondo stadio. Era arrivato presto al secondo stadio dato il livello delle sue abilità. Il terzo stadio era l’età adulta. L’ultimo stadio era il quinto; quei draghi erano alti centinaia di piedi e le loro ali erano più estese delle proprietà di molti reali e nobili messi insieme. L’ultimo stadio aveva due svantaggi: il drago non poteva più cambiare forma, e il drago e il suo cavaliere formavano una connessione inscindibile. Se il moriva il cavaliere, moriva anche il drago. A Riven questo non era un problema, ma sulla Terra...

    Tamara si alzò e cominciò a camminare. In forma umana poteva camminare per miglia rapidamente e senza problemi, tuttavia aveva bisogno di nutrirsi. Presto avrebbe avuto bisogno di cibo. Mentre si avvicinava a una sorgente, il volto le si illuminò notando dei cespugli di mirtilli nelle vicinanze. Pochi minuti dopo li aveva mangiati, ma fremeva di rabbia. Non posso credere di essere passata da Riven a questo...frugare nei boschi per trovare cibo.

    Tamara era un angelo di Riven, il mondo oltre i cieli, la casa di angeli e Dei. Il Signore di Ogni Cosa, che aveva creato tutto, viveva al di là di tutti i mondi, in un suo personale dominio. Nessuno l’aveva mai visto in volto, ma molti a Riven avevano sentito la sua voce e le sue istruzioni.

    Le anime dei mortali andavano a Rie, un paradiso fluttuante al di là delle nuvole, dove il cibo non scarseggiava mai, non c’era rabbia né dolore e chiunque entrasse assumeva l’aspetto che aveva avuto nel suo periodo di maggior bellezza e salute. Nessuno tra coloro che entravano aveva mai voluto andarsene. Ma Rie ora si era ridotta parecchio e a Riven temevano che la Terra stesse creando la sua stessa estinzione. Rie era stata creata per ricompensare gli umani buoni e fedeli e per tenere aperte le linee di comunicazione tra umani e Dei. Sfortunatamente qualcosa aveva fatto a brandelli quella linea, e quel qualcosa era un mago oscuro chiamato Rogan, vivo da migliaia di anni grazie alla magia rubata ad altri maghi e a rituali brutali.

    Ecco perché Tamara odiava gli umani. Li vedeva ingrati, patetici e deboli. L’unica ragione per cui lei era riuscita ad arrivare sulla Terra era che il Concilio degli Dei faceva tutto ciò che era in suo potere per trovare delle imperfezioni nel blocco magico dei cieli ideato da Rogan. Pochi potevano oltrepassare questo blocco; più si era forti, più era difficile. Gli Dei non potevano scendere, nemmeno nella più debole delle forme. Il Signore di Ogni Cosa rifiutava di interferire con l’operato di Rogan: credeva nel diritto di scelta delle sue creature. Molti tra gli Dei erano concordi nel lasciarlo fare, ma Yimkakra si rifiutò e in qualità di Primo Consigliere poteva prendere decisioni in sua vece. Anche non volendo disfare le malefatte di Rogan, il Signore di Ogni Cosa non impediva che fossero mandati dei messaggeri per cambiare le idee degli umani o per combattere il male commesso da Rogan. Così il Primo Consigliere decretò necessario fare il possibile per inviare agenti sulla Terra, per mostrare agli umani il male commesso da Rogan e farli tornare a credere in Riven e Rie. Il fallimento avrebbe portato a un mondo di sofferenza dato che il velo tra vivi e morti non avrebbe retto per sempre, con così tanti umani impossibilitati ad attraversarlo per raggiungere Rie. La sofferenza non era mutata siccome si trovava al di sotto della Terra, ma alcune anime malvagie potevano nascondersi nell’intermezzo, dato che i demoni non erano ammessi in certe zone.

    Come se importasse borbottò Tamara. Camminò verso la sorgente per bere un sorso d’acqua, poi osservò il suo riflesso. Aveva un viso ovale, dolci occhi grigi, capelli marroni ondulati, una figura slanciata e pelle scura. Indossava una giubba marrone scuro, una casacca nera, pantaloni e stivali. Al fianco portava una spada e un piccolo coltello.

    Nella sua forma angelica era un soldato, classe guerriera. Era alta sette piedi, muscolosa e di media stazza, con capelli neri lisci e duri occhi blu. Era elegante e forte. Ora vedeva solo una debole umana alta cinque piedi con la sua personalità. A Riven solo gli Dei avevano occhi grigi. Che Yimkakra stesse cercando di dirle qualcosa?

    Tartu, sbrigati e bevi. Il drago si contorse, si sollevò dal braccio e saltò nell’acqua. Gorgogliò e cominciò a nuotare in cerchio. Tamara non si trattenne dal ridere forte alla vista del piccolo drago entusiasta.

    Che cosa credi di fare? domandò imperiosa una voce maschile.

    Tamara si voltò e si trovò faccia a faccia con un uomo dall’espressione corrugata, in armatura completa. Il luccichio argentato le ferì gli occhi, notò che lo stallone nero dell’uomo si era agitato di colpo. Era forse intimorito da lei? Uhm, sto solo facendo una bevuta durante il cammino, cavaliere.

    In abiti maschili? Non conosci le leggi locali?

    Tamara strinse i pugni. Non avrebbe permesso che un qualunque maschio pomposo le dicesse cosa fare. Tartu saltò fuori dalla sorgente e ringhiò verso l’uomo. Gli occhi del drago erano diventati rossi e del fumo nero fuoriusciva dalle sue narici.

    Il cavallo si imbizzarrì. Lo disarcionò e fuggì nella direzione opposta.

    Nonostante l’accaduto, Tamara non poté evitare di preoccuparsi per il cavaliere caduto a terra. Stai bene? Tartu stava solo cercando di proteggermi. Andò verso l’uomo.

    Il cavaliere si lamentò e sedette. Adesso che l’uomo era senza l’elmo Tamara vide che era solo un maschio biondo sulla ventina. E non era nemmeno brutto. Chiedo scusa, non avevo idea che il drago fosse di tua proprietà. È tuo?

    Sì, Tartu è mio, disse Tamara con fare possessivo.

    Allora, Cavalca-Draghi, ho bisogno che tu venga con me disse il cavaliere I draghi sono sacri e quelli con un cavaliere sono cacciati violentemente da un mago oscuro che avvelena le loro menti con arti oscure e con l’inganno per farli combattere nella sua guerra.

    "Il suo nome è

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