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La mia ragazza quasi perfetta
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E-book134 pagine2 ore

La mia ragazza quasi perfetta

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Info su questo ebook

Tizio Tratanti, un giovane positivo e pieno di entusiasmo, ha la fortuna di conoscere una fantastica ragazza mentre fa footing in un parco. La fanciulla appare perfetta, una vera bomba sexy... ma esiste davvero la perfezione? Tra avvistamenti di Ufo, invenzioni strampalate, tentativi di amplesso, idee brillanti, capre espiatorie, Tizio Tratanti ci farà divertire ma anche riflettere su che cosa è davvero importante nella nostra vita.
LinguaItaliano
Data di uscita30 mar 2014
ISBN9788867930821
La mia ragazza quasi perfetta

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    Anteprima del libro

    La mia ragazza quasi perfetta - Luca Rota

    © Edizioni SENSOINVERSO

    Collana AcquaFragile

    www.edizionisensoinverso.it

    ufficiostampa@edizionisensoinverso.it

    Via Vulcano, 31 – 48124 – Ravenna (RA)

    ISBN 9788896838037 

    1° edizione – Maggio 2010

    © 2010 - Copyright | Tutti i diritti riservati

    Sensoinverso - P.I. 02360700393

    Immagine di copertina di Vittorio Montipò

    Adattamento grafico e impaginazione | shangrya@libero.it

    Luca Rota

    LA MIA RAGAZZA

    QUASI PERFETTA

    ovvero

    VITA STRAORDINARIA

    DI UN COMUNE TIZIO TRA TANTI

    Romanzo

    Ipermercato, esterno.

    "Pronto! Gianni! L’ottimismo è il profumo

    della vita-aaaAAAAHH"-STUMP!...

    Ehi! Hai investito il nonnetto!

    "Beh, così impara a starsene in mezzo alla strada

    a parlare al cellulare..."

    (Noto spot televisivo, 2004, rivisitato dall’Autore)

    (P.S.: il sarcasmo è il profumo della vita!

    E usate i gadgets tecnologici moderni con assennatezza!)

    Beh?!?

    Che avete da leggermi in quel modo?

    Ho fatto-detto-scritto qualcosa che non dovevo?

    Mhmm, oddio, potrebbe anche essere, non che la cosa mi sorprenderebbe più di tanto…

    Ma se l’ho fatto, qualsiasi cosa abbia fatto, non l’ho fatto certo apposta, sappiatelo – intendo, non l’ho fatto appositamente per far sì che voi ora qui mi stiate leggendo in questo modo…

    Vabbè, visto che siete ancora qui, e che io sono una persona educata e civile, quanto meno credo sia il caso di presentarmi.

    Mi chiamo Tizio Tratanti, ho trentacinque anni, e per l’appunto, sinceramente, non so cosa diamine ci stia facendo qui davanti a voi, concretizzato in parole scritte su questi fogli di carta… Non mi pare di aver chiesto a nessuno di finirci, qui sopra, e nemmeno di aver fatto qualcosa per la quale in un modo o nell’altro ci potessi finire. Insomma, non c’entro niente io, eh!

    Mi sembra uno di quei casi… Tipo, non so, state correndo nel parco, una tranquilla mattina domenicale, poca gente in giro, a un tratto vi viene incontro una ragazza, anche lei impegnata nella corsa… diciamo una bella ragazza, un gran bel pezzo di figliola, ecco, il seno prosperoso peraltro ben in vista dentro quella succinta canottierina che, nella corsa, su e giù, su e giù… Beh, come fate a non girarvi per rimirare il più a lungo possibile un tale spettacolo? Così vi voltate, continuate a correre, e andate a sbattere contro un albero a lato del vialetto! Vi alzate subito, immediatamente vi guardate in giro per controllare che una tale figura di mer... ecco, quella, abbia avuto meno spettatori possibile… Poca gente in giro, è domenica mattina, e poi ognuno pensa ai fatti suoi… Bene, meno male… Invece, dopo nemmeno due o tre ore, il filmato ad alta definizione di quella vostra figura è già su YouTube – titolo: ‘L’idiota del giorno’ – perché un ragazzino col suo telefonino di ultimissima generazione che nemmeno alla NASA ce l’hanno così avanzato, vi ha ripreso e, tornato a casa, ha messo il filmato sul web – il quale filmato ha già più di cento commenti da tutto il mondo, ovviamente sarcastici a dir poco (persino dalla Cina vi hanno scritto un 这不足!, più o meno ‘che deficiente!’: la globalizzazione dell’insulto, insomma). Tuttavia, a meno che proprio quel giorno o poco dopo, tornati a casa, vi venga in mente di collegarvi a internet pensando ‘bah, vediamo cosa gira oggi su YouTube…’ e così, per divertimento, cercate qualcosa attraverso le parole chiave idiota del giorno – cosa che ritengo dotata di probabilità assai infinitesimali – non saprete mai che tutto il mondo sta ridendo di voi, che per quel giorno siete lo zimbello del pianeta, e continuerete la vostra normalissima esistenza, una tra tante altre miliardi… Dunque, che io ora sia qui, presente attraverso queste parole su questi fogli di carta, oddio, non è che mi interessi più di tanto… Credo siano ben altre le cose importanti della vita, non certo quelle insulse che troppa gente in giro, trasformandole, traviandole, fa diventare fondamentali, e non solo per sé stesse ma per il mondo intero…

    E comunque, mica ci sono andato su YouTube a controllare se ci fossi, quella volta lì!

    A volte mi viene da pensare che il mio cane Sandro – sì, quel quadrupede peloso di razza che non ho capito ancora quale sia di preciso e forse fin troppo grassoccio per la sua norma, e che mi tiene compagnia nel senso che mi impegna a sistemare i danni che provoca soprattutto quando meno avrei il tempo di farlo, e che come ogni padrone di cane mi impegno di contro a considerarlo un animale veramente intelligente (inteso, molto più di tanti altri, suoi simili soprattutto…) – sì, insomma, mi viene da pensare che Sandro, il mio cane appunto, in verità sia un poco un idiota… Mi spiego: gli ho insegnato a guidare la mia utilitaria, a girare nello spiazzo sotto casa, e lui ce ne ha messo di tempo ma alla fine ha bene o male imparato, accelera, frena, gira il volante che a volte gli scappa di zampa – colpa dell’anatomia della stessa, ovvio: non ha le dita, lui… – spesso passa anche dalla prima alla seconda col giusto tempismo (peraltro oltre non potrebbe andare, per l’esiguità dello spiazzo dove guida)… Ma, porca miseria schifosa, non concepisce che l’auto ha anche la retromarcia! Niente, non c’arriva, come non esistesse, come se per un cane il termine retromarcia non abbia alcun senso!... Va’, arriva fino al muro in fondo, frena correttamente e si ferma! E ogni volta mi tocca toglierlo dal sedile di guida, sederci io, fare retromarcia e girargli l’auto in modo che possa fare i sessanta-settantra metri di spiazzo in avanti dalla parte opposta, fino al muro dall’altra parte… E ricomincia la stessa solfa! La retromarcia! gli urlo io, guidandogli la zampa sulla leva del cambio per fargli vedere e capire come si mette. Sei un cane idiota, ecco!, e lui per tutta risposta mi guarda con quei suoi occhioni e quella sua faccia da torna-a-casa-Lassie-scena-finale, come a chiedermi: vero che ce l’hai un altro biscotto per me? Perché lo sa che, accidenti, alla fine la vince lui, gli giro per l’ennesima volta l’auto e gli do pure il biscotto… Giustificando il mio buonismo nei suoi confronti con l’eterna promessa a me stesso di portarlo, un giorno, su qualche strada senza traffico che abbia un rettilineo bello lungo, e magari ad un tratto pure uno spiazzo dove fare inversione evitando la retromarcia!

    Una sera, invece, non so cosa fare – quei momenti, sapete, per i quali ogni cosa che vi salti in mente di poter fare vi sembra inadatta, inopportuna, vacua – una sera di paturnia, insomma… Beh, posto ciò mi metto sul divano e accendo la TV – cosa assai insolita per me e anche per il mio televisore, che credo detenga il primato mondiale per il miglior rapporto età/utilizzo: parecchi anni contro poche ore complessive… Cerco qualcosa di meno stupido di tutto quanto i canali stanno offrendo; Sandro è lì accanto, anche lui sdraiato sul divano, che sonnecchia placidamente, e l’accendersi della TV lo desta all’improvviso: alza la zampa come a volermi invitare a giocare, ma questa ricade invece sul telecomando che ho appoggiato sul divano tra me e lui, e ricade proprio in corrispondenza del tasto rosso dello spegnimento, e appunto la TV si spegne. Uh, ma tu guarda che caso, beccare proprio il piccolo tasto rosso con la sua voluminosa zampa! Riaccendo, Sandro rifà lo stesso curioso movimento della zampa e zic!, la TV si spegne nuovamente. Riaccendo, ancora la sua zampata, rispegne. Riaccendo, zampata, rispegne. Riaccendo, zampata, rispegne. Riaccendo, zampata, rispegne. Riaccendo, zampata, rispegne. Riaccendo, zampata, rispegne – e così via per almeno venti volte… Sandro!... Neanche avesse la mira, o nemmeno si fosse inopinatamente esercitato per lungo tempo in questo gesto, lui e quelle sue zampacce tremende!... Vabbe’, so già che una gara del genere la potrebbe tirare avanti per giorni interi lui, dunque al ventesimo e oltre ciclo di on/off gliela do vinta. Okay, TV spenta, contento? Eh, beh, lui sembra veramente contento di aver vinto, scodinzola, si tira in piedi sulle zampe allegro , mi lancia un "baw! che sarà certamente un evvai!" nella sua lingua, o un complimento a sé stesso per aver beccato venti e più volte di fila con la sua zampona il piccolo tasto rosso sul telecomando… O per essere riuscito finalmente a tenere spenta la TV? Beh, no, ovvio! – non è stata che una coincidenza, pur strana, che lui abbia continuato a beccare quel tasto rosso sul telecomando! – non per nulla non combina che danni quando muove quelle sue goffe zampone…

    Però, adesso che ci penso, non l’ho forse più guardata, la TV, dopo quella sera. E anche se Sandro non era in zona divano…

    Ho scoperto che, in pratica, installando sulla mia utilitaria alcuni motori elettrici, che essendo tali generano un tot di campo magnetico – li ho smontati da vari oggetti, aspirapolvere, falciatrici, pompe di aspirazione e altri aggeggi ritrovati da un rottamaio, modificandoli poi alla bisogna – e mettendoli in fase (si dice così, no?), in modo che emettano certe polarità, e poi fatto questo raggiungendo in auto la velocità di 78,87 chilometri orari esatti (ho montato un rilevatore satellitare) e mantenendola perfettamente per nove secondi e novantanove centesimi (ho montato anche un cronometro di precisione) – insomma, fatto questo ho scoperto di poter viaggiare nel tempo… Ah, non chiedetemi come o perché ciò avvenga, non credo di essere così intelligente da potervi dare una risposta, e sarà semmai compito di un bravo scienziato spiegarvelo, il perché di tutto questo… In ogni caso, essendo stato da sempre affascinato dal futuro, dallo scoprire quali strabilianti cose ci saranno tra qualche decina di anni, che razza di mirabolanti scoperte saranno state fatte, e poi le astronavi interstellari, il teletrasporto, gli androidi uguali agli umani e meraviglie simili, ho cercato di guidare la mia artigianale macchina del tempo verso il futuro, diciamo intorno al 2050, 2055, così da anticipare a me stesso cosa potrò vedere, nella buona speranza che io, in quegli anni, possa essere ancora vivo ancorché ultraottantenne… Sandro si è sistemato sul sedile del passeggero, lui poverino non vivrà così a lungo, dunque può darsi che sia curioso anche più di me in merito a quanto potremo vedere… Bene, partiamo, l’auto raggiunge i 78,87 chilometri orari, li mantengo per nove secondi e novantanove, al decimo secondo preciso un accecante lampo di luce ci risucchia in una specie di vortice che dura solo qualche attimo, poi un nuovo lampo luminoso ci sputa fuori, verso la nostra meta temporale. Ma, stranamente, ci ritroviamo nel buio più pesto, nel nulla, come sospesi nel vuoto più vuoto e scuro. Torniamo indietro, riproviamo – avrò certamente sbagliato qualcosa. Usciamo nuovamente dal lampo di luce, e nuovamente nel nulla. Sandro guaisce, evidentemente deluso come me. Riproviamo una terza volta, con lo stesso identico risultato. Sono oltremodo deluso, e ancor più perplesso, anzi, sgomento direi… Eppure tutto quello che ho fatto è corretto, non ho sbagliato nulla – accidenti, non sono mica

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