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IL GELSO DI NINN
IL GELSO DI NINN
IL GELSO DI NINN
E-book47 pagine28 minuti

IL GELSO DI NINN

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Info su questo ebook

C’è un albero di forma inusuale, davanti a un Forte del 1800, ai bordi della laguna veneziana. Albero e Forte sono legati assieme, in modo misterioso. La storia, breve e a tratti poetica, dipana questo legame, fra tempi naturali e tempi storici. Delle immagini accompagnano il testo, centrato sull’esistenza di uno spirito di natura.
Il singolare Gelso di cui si tratta è protagonista anche di un video presente in rete. Per vederlo, digitare “Il Gelso di Ninn”, o cliccare direttamente su:
http://www.youtube.com/watch?v=REzNRH4WVVs
LinguaItaliano
Data di uscita30 gen 2013
ISBN9788867555727
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    Anteprima del libro

    IL GELSO DI NINN - Lucia Ferro

    INDICE

    PROLOGO

    NINN

    L’ARRIVO

    IL SOGNO

    L’ETA’ DELLA QUIETE

    IL SOLDATO

    L’AVVICINAMENTO

    LA BATTAGLIA

    LA PRIMAVERA

    ANCORA DOLORE

    LA DANZA

    IL COMPIMENTO(l’apparizione)

    GELSO DI NINN

    EPILOGO

    ALCUNE NOTE…

    ANDANDO AL GELSO

    RINGRAZIAMENTI

    Lucia Ferro

    IL GELSO DI NINN

    Una Storia di Tempi diversi

    nella magica terra di Cavallino-Treporti

    Acquerelli e disegni naturalistici di Luigi Piva

    «Cos’è il Tempo?» chiese Ninn. 

    «Il Tempo - io le risposi -

    è la Possibilità di raccontare una storia»

    PROLOGO

    « Dài, nonno, non andiamo ancora a casa! »

    Era un pomeriggio di giugno, e due persone - un ragazzino e il nonno -erano vicino a Lio Grando. Il ragazzino era molto su di giri, per via di una sua brillante prestazione di canoa. Quel giorno, fra tutti i suoi compagni, era stato lui a fare il tempo migliore. Una sensazione esaltante lo riempiva.

    « Non voglio andare a casa! », ripeté. Il nonno sorrideva, anche a lui brillavano gli occhi. Egli lasciò parlare il ragazzo, che nel frattempo aveva preso a compiere una energica sequenza di gesti imparata a karate.

            L’adulto muoveva qualche passo lì intorno, rispondendo solo ogni tanto, con  qualche parola. Pian piano i gesti del ragazzo rallentarono, poi smisero. Alle frasi si alternarono pause. I due camminarono, ritrovandosi infine davanti al Forte Vecchio.

    Il ragazzo chiese al nonno del Forte.

    Il nonno gli raccontò dei Francesi, degli Austriaci, e dei Veneziani. Gli raccontò delle lotte dell’800 e delle Guerre del ‘900. Le pause crebbero.

            A entrambi piaceva stare ad ascoltarsi a vicenda. E altrettanto piaceva loro quel silenzio che si formava fra uno scambio di parole e un altro. 

           Prima quasi casualmente, e via via con più attenzione, l’uno e poi l’altro si soffermarono a guardare il Gelso che, largo e solitario, stava  al centro dello spiazzo erboso davanti al Forte. Ne osservarono le fronde abbondanti - alcune delle quali scendevano fino a toccare il prato - e il tronco scuro, che più in alto delle loro teste si apriva in rami robusti; si indicarono l’un l’altro l’assicella - quasi un sedile - incastrata alta in orizzontale in mezzo alla chioma. Videro le more bianche e molli fra foglie di varia misura,

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