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Indeed stories 6 (racconti dallo spazio)
Indeed stories 6 (racconti dallo spazio)
Indeed stories 6 (racconti dallo spazio)
E-book78 pagine1 ora

Indeed stories 6 (racconti dallo spazio)

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Info su questo ebook

Lo spazio, come qualsiasi appassionato di Star Trek sa bene, è l'ultima frontiera. Questi racconti infatti si spingono là dove nessun scrittore di fantascienza ha mai osato spingersi sino a oggi. Nello splendido Pris e Roy ritroviamo i due replicanti del cult-movie Blade Runner di Ridley Scott, mentre il successivo Labyrint ci trascina tra i meandri di un mortale gioco ipertecnologico. Ricco di preoccupazioni per il nostro presente è invece Radio Cyber Freedom, al contrario I Meccatronici ci fa conoscere una temibile specie aliena; senza dimenticare di citare al contempo una delle saghe robotiche più famose di tutti i tempi. Intriso di lirismo e di sense of wonder è Galassia Madre a cui fanno seguito i sottilmente inquietanti La cortina di ferro e Riflessioni sulle caratteristiche dell’Iterazione.
LinguaItaliano
Data di uscita18 lug 2012
ISBN9788896086735
Indeed stories 6 (racconti dallo spazio)

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    Anteprima del libro

    Indeed stories 6 (racconti dallo spazio) - Marco Milani

    Edizioni DIVERSA SINTONIA

    Collana: Narrativa/unlimited

    11

    Marco Milani

    Indeed stories

    6 – SPACE TALES

    (racconti dallo spazio)

    E-BOOK EPUB

    Impianto grafico, copertina, editing e impaginazione

    by EDS & DOMIST

    ISBN: 978-88-96086-74-2

    Pubblicato in formato elettronico da

    www.edizionidiversasintonia.it

    Copyright © 2012 - Marco Milani

    Tutti i diritti riservati

    Edizioni DIVERSA SINTONIA © 2012

    6

    SPACE TALES

    (racconti dallo spazio)

    PRIS E ROY

    … Una nuova vita vi attende nelle colonie extra mondo. La possibilità di ricominciare in una terra dorata di opportunità ed avventura. Nuovo clima, strutture ricreative… assolutamente gratis. Usate i vostri nuovi amici come vostri servi personali o come instancabili lavoratori terrieri: i nuovi replicanti umanoidi geneticamente progettati su misura per i vostri bisogni. Forza, America, piazziamo la nostra squadra lassù …

    - Pris…

    - Roy… mi spiace, mi sono addormentata.

    - Ho fatto tardi, continua a dormire. Ti stavi agitando.

    - Credo… di aver sognato. Ma è impossibile, noi replicanti non sogniamo. Giusto?

    - Sì. Noi siamo Nexus-6 i replicanti perfetti virtualmente indistinguibili dagli esseri umani, ma non possiamo sognare.

    - Forse era solo un ricordo. Il dirigibile… quando siamo arrivati a Los Angeles. La città era avvolta da un’atmosfera incerta, con luci negli edifici e brusche fiammate che si levavano dalle alte ciminiere. In fondo si vedeva la gigantesca piramide della Tyrell Corp.

    - Forse è solo tanta aspettativa, arriveremo domani a Los Angeles. Torneremo a casa dopo tanto tempo. Adesso dormi, ci attende una lunga giornata.

    - Va bene Roy…

    Los Angeles aveva una veste decisamente infernale, in aperto conflitto con il suo nome. L’antitesi cromatica si notava da subito, tra gli interni dello spazioporto e l’esterno era sconcertante. Tinte fredde e anonime con una supremazia d’azzurro contro un dominio di colori caldi e in specie toni arancione, come la morte e la vita.

    Ed era quello lo scopo della loro presenza in quel luogo, la morte e la vita. La morte che li pedinava da vicino con lo scadere dei quattro anni di funzione e la vita come speranza, di riuscire in qualche modo ad averne ancora.

    Per quel motivo, loro, avevano rubato uno Shuttle e massacrato l’equipaggio.

    Per quel motivo, loro, erano ritornati sulla terra alla disperata ricerca del creatore per ottenere delle risposte.

    Erano atterrati da tre giorni. A Roy ne rimanevano cinque, a lei pochi di più. Ed erano rimasti soli.

    A questo pensava Pris, seduta con le gambe raccolte e strette al petto sul divano sgangherato a casa di Sebastian, al suo amore per Roy e alla loro solitudine. Le era rimasto soltanto lui.

    Gli altri erano tutti morti. Mary, Hodge, Zhora e anche Leon, nonostante fosse stato progettato per svolgere funzioni di combattimento e lavoro pesante nelle colonie, capace di sopportare l’inverosimile. Purtroppo era stato dotato di scarsa intelligenza e questo aveva permesso al cacciatore di ucciderlo, come aveva ucciso anche Zhora… forte ma non abbastanza furba Zhora.

    Noi siamo stupidi, quindi moriremo le venne mentre osservava Roy entrare nella stanza.

    - Noi siamo stupidi, quindi moriremo - disse senza scomporsi.

    - Non succederà - Roy le si avvicinò, si chinò e la strinse a sé - troverò il creatore.

    Passarono così alcuni lunghi attimi nell’immobilità assoluta, poi Roy si rialzò e le chiese: - Dov’è Sebastian? È ora di andare alla Tyrell.

    - Nel suo studio, a costruire altri amici. Ha detto che andava là.

    Roy si allontanò di qualche passo prima di voltarsi verso Pris. - Non siamo stupidi e non moriremo, c’è una possibilità.

    Erano nell’ascensore.

    Avrebbe incontrato nuovamente Eldon Tyrell, il suo creatore.

    Non era stato difficile arrivare fino a quel punto. Ripensò al percorso dall’appartamento alla sede della Tyrell, appurando quanto fosse strano ritrovarsi a pensare, anche solo all’imminente passato. Non gli era mai successo. Era un N6, il replicante perfetto – più forte e veloce di un qualsiasi umano –. Forse negli ultimi giorni stava cambiando qualcosa… il replicante perfetto stava diventando una copia umana anche nella mente.

    Ripensò alla strada, un intrico di vicoli di servizio alle megastrutture torreggianti, edifici alti oltre tremila piedi, vecchi nella parte bassa con cavi e tubi di generatori d’aria malfunzionanti situati all’esterno. Ripensò alla sensazione di ‘ritorno a casa’ una volta giunti al complesso della Tyrell Corp. con le sue due mostruose piramidi e ai ventilatori a soffitto, così ‘antiquati’ rispetto agli impianti nelle colonie e sulle astronavi.

    Il fermarsi dell’ascensore lo distolse da quei pensieri. Erano arrivati.

    Roy percepiva in Sebastian l’odore della paura, lo conosceva bene. La chimica dell’organismo degli umani cambia quando si spaventano o diventano tesi ed emotivi. Il loro corpo reagisce con una sovrapproduzione delle ghiandole del sudore e minuscoli distacchi molecolari proteici emettendo degli odori. Quello della paura era il più intenso.

    Lo porta dell’ascensore si spalancò con rumori d’aria compressa.

    - Vai avanti Sebastian.

    Passarono solo alcuni secondi prima che Roy sentisse la sua voce. - Signor Tyrell, ho portato un amico.

    - Sono sorpreso che non sia venuto prima.

    - Non è una cosa facile incontrare ‘il Creatore’.

    - Cosa posso fare per lei?

    Roy continuò il discorso con Eldon Tyrell, ma era come se il mondo si fosse ovattato e quello non fosse lui. Era staccato e distante, gli

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