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I Racconti di Emily
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I Racconti di Emily
E-book77 pagine55 minuti

I Racconti di Emily

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Info su questo ebook

Emily Walters è un’acuta e curiosa quattordicenne del nord della Florida che ama le mappe, la sua vecchia bicicletta arrugginita e la foresta dietro casa sua. A volte i suoi sogni le raccontano il futuro, e a volte le ore di veglia portano saggi uccelli e  altri spiriti nella sua vita.

Quando la sua famiglia va in vacanza in “Pittrice campestre”, un saggio lucherino le dice che deve imparare presto a dipingere i sogni nella realtà per impedire che una passeggiata pomeridiana si trasformi in una tragedia.

In “Cartografa” avrà bisogno delle sue abilità, e dell’aiuto di un caprimulgo, per contrastare i piani di un imprenditore edile che intende abbattere la sacra foresta dietro casa sua e sostituirla con una palazzina residenziale.

In “La Magnolia di Sweetbay” imparerà i segreti dell’albero preferito di sua nonna, della decadente casa quasipersempre lungo il fiume e del perché alcuni fantasmi visitano piuttosto che infestare.

LinguaItaliano
Data di uscita28 lug 2016
ISBN9781507149478
I Racconti di Emily

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    Anteprima del libro

    I Racconti di Emily - Malcolm R. Campbell

    Vanilla Heart Publishing

    I Racconti di Emily

    Autore Malcolm R. Campbell

    Copyright © 2016 Malcolm R. Campbell

    Tutti i diritti riservati

    Distribuito da Babelcube, Inc.

    www.babelcube.com

    Traduzione di Carmelo M. Tidona

    Babelcube Books e Babelcube sono marchi registrati Babelcube Inc.

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    I Racconti di Emily

    di Malcolm R. Campbell

    Emily Walters è un’acuta e curiosa quattordicenne del nord della Florida che ama le mappe, la sua vecchia bicicletta arrugginita e la foresta dietro casa sua. A volte i suoi sogni le raccontano il futuro, e a volte le ore di veglia portano saggi uccelli e  altri spiriti nella sua vita.

    Quando la sua famiglia va in vacanza in Pittrice campestre, un saggio lucherino le dice che deve imparare presto a dipingere i sogni nella realtà per impedire che una passeggiata pomeridiana si trasformi in una tragedia.

    In Cartografa avrà bisogno delle sue abilità, e dell’aiuto di un caprimulgo, per contrastare i piani di un imprenditore edile che intende abbattere la sacra foresta dietro casa sua e sostituirla con una palazzina residenziale.

    In La Magnolia di Sweetbay imparerà i segreti dell’albero preferito di sua nonna, della decadente casa quasipersempre lungo il fiume e del perché alcuni fantasmi visitano piuttosto che infestare.

    I Racconti di Emily

    di Malcolm R. Campbell

    Copyright 2016 Malcolm R. Campbell

    Vanilla Heart Publishing

    Licenza d’uso

    Questo ebook è concesso in uso per l’intrattenimento personale. Questo ebook non può essere rivenduto o ceduto ad altre persone. Se si desidera condividere questo ebook con un’altra persona, è necessario acquistare una copia aggiuntiva per ogni destinatario.

    Grazie per il rispetto al duro lavoro di questo autore.

    Indice

    Dediche

    Pittrice campestre

    Cartografa

    La Magnolia di Sweetbay

    Malcolm R. Campbell

    Vanilla Heart Publishing

    Dediche

    A Freya e Beatrice

    le mie nipotine curiose

    Pittrice campestre

    ––––––––

    Fresco e dolce dopo aver oltrepassato il ghiacciaio alla fine della valle, il vento freddo solleticava i faggi con soffi e sospiri nella grazia dorata della prima luce del mattino, prima di tirare le coperte ben rimboccate di Emily. Lei sprofondò di più nella sedia imbottita sul balcone fuori dalla sua stanza, mentre i suoi genitori dormivano per liberarsi del jet lag. Dato che il vento trattava la sua mappa 42x55 come una vela, nascose i laghi blu e i sentieri rossi tratteggiati sotto le coperte e si mise ad ascoltare le voci di un tremito di fringuelli al di là del lago. Emily aveva già trovato quello che stava cercando.

    Poco dopo aver fatto il check-in in albergo ieri, il padre di Emily era uscito per una passeggiata veloce mentre sua madre si rilassava nello studio con le cartoline che aveva comprato dal negozio di souvenir. La passeggiata era stata più promettente. All’ombra dei sempreverdi, aveva sentito i richiami di uccelli molto diversi da quelli della sua Florida fitta di castagni e palmetti.

    «Lucherino delle pinete», aveva detto suo padre. «Non si può confondere il suo chiacchiericcio, ZZZzzzrrree, ZZZzzzrrree, rree rree ZZZzzzrrree».

    «Sembrano le ruote dei criceti a casa di Judy che cigolano», aveva detto Emily. «Sono troppo in alto per vederli».

    «Somigliano agli altri fringuelli», aveva detto suo padre. «Gli anziani chiamano questi stormi un tremito di fringuelli, o un incanto di fringuelli».

    Ora, sul balcone ventoso, Emily rimuginava sul sogno della scorsa notte e decise che incanto — inteso come incantesimo — era il termine più adeguato. Si era addormentata guardando le stelle volare con le civette sopra la superficie a specchio delle acque scure sotto la sua finestra.

    Il suo sogno era contenuto tra i rami grezzi e gli aghi pungenti di un peccio di Engelmann. Lei era appesa per le gambe a un ramo come se non fosse stato più alto dell’altalena nel suo cortile. Un lucherino pendeva a testa in giù dall’estremità appuntita di una pigna, intento a estrarne un pinolo.

    «Mi chiamo Paiota», le aveva detto.

    «Buonasera, Paiota. Io sono Emily».

    «Emily, ti andrebbe un pinolo?» aveva chiesto lui.

    «No, grazie», aveva risposto Emily.

    «Un afide?»

    «Ugh».

    «Aspetta qui», aveva detto il lucherino, come se Emily avesse avuto idea di come scendere dall’albero senza l’intervento di: (a) taglialegna, (b) vento, (c) fulmini, o (d) gambe stanche.

    L’uccellino era tornato mentre stava sbadigliando senza coprirsi la bocca e, vedendola come un pulcino, le aveva infilato in bocca un petalo rosso dal sapore dolce. Lei l’aveva inghiottito con la stessa mancanza di entusiasmo che riservava a qualunque cosa sembrasse insalata.

    «Oh cielo, cosa ho mangiato?»

    Le ali di Paiota avevano scompigliato la luce della luna mentre andava a posarsi su una pigna e guardava Emily con dei curiosi occhi castani che probabilmente vedevano molto più dei suoi occhi castani.

    «Castilleja».

    «Che

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