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L'ultimo ballo (Attraverso l'obiettivo 0.5)
L'ultimo ballo (Attraverso l'obiettivo 0.5)
L'ultimo ballo (Attraverso l'obiettivo 0.5)
E-book44 pagine31 minuti

L'ultimo ballo (Attraverso l'obiettivo 0.5)

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Info su questo ebook

Alexandra e James sono amici da quando avevano dieci anni.
La loro amicizia sembra inscalfibile, ma ora che stanno per andare in due università diverse, ai due estremi opposti del continente, qualcosa nel loro rapporto inizia a cambiare.
E se uno dei due fosse innamorato dell'altro e decidesse di confessare i propri sentimenti durante il loro ultimo ballo scolastico?


L'ultimo Ballo è un breve racconto prequel del romanzo Attraverso L'Obiettivo di Elle Caruso.
Le due opere sono indipendenti l'una dall'altra e non è necessario seguire un ordine temporale di lettura.
LinguaItaliano
Data di uscita13 set 2016
ISBN9788822843326
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    Anteprima del libro

    L'ultimo ballo (Attraverso l'obiettivo 0.5) - Elle Caruso

    Elle Caruso

    L'ultimo ballo (Attraverso l'obiettivo 0.5)

    UUID: 8ecd532c-252e-11e8-a70f-17532927e555

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Questo racconto è un opera di fantasia.

    Nomi, personaggi e avvenimenti sono frutto dell’immaginazione dell’autrice.

    Qualunque somiglianza con fatti o persone reali è del tutto casuale.

    Copyright © 2016 Elle Caruso

    Cover credits © Elle Caruso

    Tutti i diritti riservati.

    Il primo sorriso

    «Lexie?».

    Quando Marise entrò nella stanza, trovò sua figlia immersa nelle pagine dell’ultimo numero del National Geographic che suo marito le aveva portato al rientro dal lavoro.

    Lexie alzò di controvoglia la testa dalla rivista e lanciò a sua madre un’occhiata interrogativa.

    Marise le sorrise.

    «Vieni di sotto, ti faccio conoscere qualcuno».

    «Qualcuno chi?» chiese la bambina, sospettosa.

    «Vedrai».

    Lexie osservò un’ultima volta la sua rivista, ma alla fine la curiosità ebbe la meglio e si decise a seguire sua madre di sotto.

    Arrivata sull’ultimo scalino, lo vide.

    Era un bambino che aveva all’incirca la sua stessa età, un bambino dai capelli neri e dagli occhi castani. Aveva un’aria così seria da sembrare quasi spaventato.

    Forse lo era davvero, spaventato, visto che quasi si nascondeva dietro sua madre, una donna alta e bionda.

    «Lexie, lui è James. Lui e la sua mamma si sono appena trasferiti qui da New York. Perché non andate un po’ a giocare di sopra?».

    Lexie annuì senza troppa convinzione, continuando a scrutare il bambino, poi gli fece cenno di seguirla.

    «Vieni, ti faccio vedere la mia camera» gli disse, facendogli strada di sopra.

    Una volta arrivati in camera, James si guardò intorno curioso, scrutando ogni cosa ma senza pronunciare una sola parola.

    «Tu lo leggi il National Geographic?».

    James scosse la testa.

    «A me lo compra sempre mio padre. Ma ti confesso un segreto: gli articoli non li leggo quasi mai. Mi piace solo per le fotografie».

    Sfogliò la rivista, alla ricerca di un’immagine, e poi la voltò verso di lui.

    «Non è bellissima?».

    «È un aurora boreale» constatò lui, e Lexie sentì per la prima volta la sua voce incerta.

    «So cosa è» replicò lei.

    «L’ho vista. Quando avevo sei anni io e i miei genitori siamo stati in Norvegia».

    Lexie restò per un po’ senza parole, continuando a guardare la foto.

    «E com’è dal vivo?» gli chiese infine.

    James sembrò pensarci su.

    «Sembra un immenso quadro dipinto nel cielo».

    «Oh».

    «Come ti chiami?».

    «Alexandra. Ma tutti mi chiamano Lexie».

    James corrugò la fronte.

    «Lexie? Non mi piace».

    «Perché no?».

    Lui alzò le spalle.

    «Posso chiamarti solo Alex?».

    «Nessuno mi chiama Alex».

    «Beh, ora lo faccio io».

    Lexie

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