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Prima Guerra Mondiale
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E-book58 pagine41 minuti

Prima Guerra Mondiale

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Info su questo ebook

Era Glaciale, Europa, 40.000 anni fa. Due specie di umani, Homo sapiens e Homo neanderthalensis, combattono una disperata battaglia per il loro futuro. Bran, una sonda aliena inviata da una lontana intelligenza a infiltrarsi nella società umana, viene coinvolto nello scontro e si trova al fianco di Etaa la Brutta, una donna rifiutata da entrambe le fazioni. Una toccante storia di odio e amore, "Prima Guerra Mondiale" riflette su cosa ci rende davvero umani e sul fato di due società radicalmente diverse in scontro tra loro.

LinguaItaliano
EditoreBadPress
Data di uscita16 set 2016
ISBN9781507155271
Prima Guerra Mondiale

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    Anteprima del libro

    Prima Guerra Mondiale - Ken Pelham

    Ringraziamenti

    Voglio ringraziare i miei cospiratori della Saga di Prometeo, gli ottimi autori Charles A. Cornell, Kay Kendall, Daco Auffenorde, Parker Francis, Jade Kerrion, Antonio Simon, Jr., Elle Andrews Patt, Doug Dandridge, M.J. Carlson, Bard Constantine e Bria Burton. Lavorare con loro mi ha molto ispirato, facendomi produrre a pieni giri, una volta ingranata la marcia giusta. Un ringraziamento aggiuntivo va a Daco e Doug, membri dell’Alvarium, per il loro occhio acuto e la loro penna acuminata nell’editare questa storia.

    Un ringraziamento speciale a Charles per avermi aiutato a concretizzare l’idea di questo progetto e per il suo brillante lavoro con la copertina di questa e delle altre storie nella Saga di Prometeo.

    E come sempre, grazie alle mie beta reader: mia moglie, Laura, e le nostre figlie Amy e Jenny, per il loro amore e supporto negli anni.

    —KP

    INDICE

    Introduzione alla Saga di Prometeo

    Prima Guerra Mondiale

    Note dell’Autore

    Sulla Saga di Prometeo

    Biografia dell’Autore

    Introduzione alla Saga di Prometeo

    Il passato è il prologo...

    — William Shakespeare, La Tempesta

    Le persone sorvegliano altre persone. Le società sorvegliano altre società. Le civilizzazioni sorvegliano altre civilizzazioni. È sempre stato così. Sorvegliarsi a volte è un’attività benevola, a volte malevola. Di certo è sempre prudente.

    Non è una caratteristica esclusiva della specie umana.

    Da questa prudenza e da un’intelligenza avanzata, lontano nello spazio, 40.000 anni fa fu inviata una sonda sulla Terra, per osservare e riferire i progressi della specie umana. La sonda era nata completamente formata, un essere umano costruito a partire dal DNA dell’Homo sapiens. Possedeva la nostra pelle, i nostri organi, i nostri muscoli.

    E vive ancora tra di noi.

    La sonda sorveglia.

    La sonda è uno di noi. Quasi. Per cervello ha un computer quantico nucleare che emette un campo elettromagnetico a bassa energia. Manipola il DNA e le cellule staminali, curandosi quando necessario. Muore, ma resta immortale. Si integra nelle società umane, adottando qualsiasi forma, razza, genere o età desideri, grazie a una metamorfosi della durata di tre mesi. Assiste agli eventi, grandi e piccoli, buoni e cattivi, che plasmano il nostro destino.

    La sonda sorveglia.

    Tutto quello che vede, ascolta, percepisce, prova e pensa viene trasmesso istantaneamente a distanza di migliaia di anni luce grazie al sistema di comunicazione a correlazione quantistica con l’intelligenza che l’ha mandata qui.

    La sonda sorveglia.

    E a volte agisce.

    L’Homo sapiens regna sulla Terra come unica specie umana, ma non è sempre stato così. Altre specie di ominidi, contemporanee a noi ma allo stesso tempo molto più antiche, hanno prosperato nel mondo. Con il diffondersi dei moderni esseri umani, il contatto con le altre specie fu inevitabile. Oggi ne resta solo una. Cos’è successo?

    —KP

    Prima Guerra Mondiale

    di

    Ken Pelham

    Europa Meridionale, 40.000 anni fa

    La prima volta che si muore è sempre la più difficile.

    Bran non lo sapeva ancora. Non lo avrebbe saputo fino alla prossima volta che sarebbe morto, forse gli ci sarebbe voluta persino qualche volta in più. Non sapeva neppure se ci sarebbe stata una prossima volta. Sapeva solo che stava morendo.

    Osservò l’asta di legno spezzata che usciva dal suo addome. Il sangue colava dalla ferita, scivolando e scorrendo lungo le gambe fino a raggiungere il freddo suolo, a mischiarsi col fango nero e viscoso.

    Sul prato ventoso si udivano i suoni furiosi della battaglia. Urla, grida. I colpi secchi di legno contro legno, pietra contro pietra. I suoni ottusi e gli scricchiolii della carne e delle ossa. Morti e moribondi.

    Bran toccò l’asta

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