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La mia Patagonia - Appunti di viaggio
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E-book89 pagine57 minuti

La mia Patagonia - Appunti di viaggio

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Info su questo ebook

RACCONTO LUNGO (50 pagine) - NARRATIVA - La Patagonia. Tra i luoghi più affascinanti del mondo, da vivere attraverso il taccuino e le meravigliose fotografie di Michele Suraci, uno dei più stimati travel blogger italiani.

Con stile leggero e scorrevole, Michele Suraci racconta il suo indimenticabile viaggio in Patagonia con la moglie Chiara. Da esperto "travel blogger", Michele arriva in Sudamerica con un viaggio organizzato nei minimi dettagli: cronometra ogni spostamento, stila programmi con i luoghi da esplorare, sta attento ai chilometri percorsi per monitorare il pieno. Lentamente, però, sarà l'ambiente, nella sua totale bellezza, a prendere il sopravvento. E anche i primi screzi con sua moglie, legati al nervosismo per la stanchezza, lasciano il posto a un entusiasmo condiviso. Questi "appunti di viaggio", corredati da imperdibili fotografie, accompagneranno il lettore tra strade polverose e maestosi ghiacciai e dalla Penisola Valdés al parco Torres del Paine, da El Calafate a El Chaltén, per arrivare al Fitz Roy, al Cerro Torre e alla Fin del Mundo. Luoghi in cui la natura può definirsi ancora "selvaggia". Non mancano riferimenti puntuali e precisi che possono tornare utili a chi vorrà affrontare questo stesso, affascinante viaggio.

Michele Suraci è da sempre appassionato di viaggi naturalistici, culture dei popoli e di fotografia. Negli ultimi dieci anni ha viaggiato in autonomia in tutti i continenti entrando in contatto con molteplici culture, spesso immergendosi nella natura più selvaggia. Il suo blog I viaggi di Michele, dove pubblica i suoi reportage fotografici e scritti, ha riscosso negli anni un notevole successo. Nel 2015 ha lanciato un sito Internet con il suo nome, che è diventato presto una vera e propria mostra fotografica in continua evoluzione.
LinguaItaliano
Data di uscita15 nov 2016
ISBN9788865309445
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    Anteprima del libro

    La mia Patagonia - Appunti di viaggio - Michele Suraci

    evoluzione.

    Prologo

    Ricordo bene quel giorno di fine estate. Ero appena rientrato a casa da lavoro e poco dopo stavo già pedalando sulla bicicletta per i miei allenamenti di triathlon. Come sempre quando sono in bicicletta, soprattutto se sono in salita e sto faticando, penso alle mie cose e alla mia grande passione, viaggiare.

    Ero tornato da poche settimane da una bellissima esperienza in Sudafrica e ancora non avevo deciso la meta successiva. La mia mente però era già ripartita con la fantasia, per una destinazione ancora sconosciuta.

    Dopo gli allenamenti sono andato in libreria e per caso, nella sezione letteratura di viaggio, mi sono imbattuto in un testo che parlava di una spedizione nelle terre australi argentine. Ho sentito subito dentro di me quella scossa, quella sensazione elettrica che parte dal cervello e arriva fino alla punta dei piedi. Avevo già deciso senza ancora saperlo. Il mio prossimo viaggio sarebbe stato in Patagonia.

    I mesi successivi sfilarono velocemente tra emozioni, richieste di informazioni ai vari enti del turismo e decisioni sofferte durante la composizione dell'itinerario. Ogni viaggio per me è fatto da scelte e rinunce. La mia insaziabile voglia di esplorare nuovi paesi e di conoscere altre culture divora i giorni a mia disposizione e sembra che non mi bastino mai.

    È passato un anno ed è nuovamente estate, tanto ci è voluto per organizzare questo viaggio. Ho appena fatto i biglietti aerei, partirò per Natale, ormai ci sono.

    Capitolo I. La Partenza

    Finalmente si fa sul serio. I giorni immediatamente precedenti alla partenza hanno un sapore particolare, sicuramente dolce. Devo fare sempre attenzione a non farmi prendere dalla frenesia, soprattutto alla vigilia di viaggi come questo dove i dettagli devono essere curati in modo perfetto.

    Trascorrerò molto tempo nelle foreste della Patagonia, tra Argentina e Cile, quindi devo essere ben equipaggiato. La montagna è come il mare, entrambi esigono rispetto. Per questo trascorro l'ultima settimana prima di partire mettendo a punto le mie attrezzature da trekking e fotografica. Ho preparato una check-list che sto cercando di completare nel dettaglio.

    Nel tempo libero vado a fare gli ultimi acquisti, ma per fortuna sono piccole cose, visto che il trekking lo pratico spesso. I negozi sono pieni di gente che si affanna a comprare cose inutili: mancano dieci giorni a Natale, ma loro non sanno che mentre mangeranno il panettone io sarò a migliaia di chilometri da qui e che niente di quello che stanno facendo per me ha importanza. Sarò in luoghi dove la natura ha una bellezza quasi imbarazzante. Lo ammetto, pensare a questo mi fa stare benissimo.

    – Michele, hai inserito l'itinerario nel sito Dove Siamo nel Mondo della Farnesina?– mi chiede Chiara, mia moglie, la mattina del giorno prima di partire.

    – No, lo faccio subito!

    Anche inserire l'itinerario, con molte tappe, in quel sito web, nonostante sia divertente come il due novembre, diventa comunque un momento piacevole.

    La casa è in disordine, ogni angolo ricorda che stiamo per partire, i passaporti sono sul tavolo del soggiorno insieme agli altri documenti di viaggio. In camera e nello studio ci sono i nostri vestiti piegati, che puntualmente ridurremo alla metà al momento di preparare i bagagli. Le valigie sono nel corridoio da qualche giorno, aperte per prendere aria. Amo questi momenti!

    – Michele, siamo sotto le ventiquattro ore dal volo – mi urla Chiara dalla camera.

    – E allora?

    – Il check-in!

    – Ma con chi credi di avere a che fare? L'ho fatto nel primo minuto utile…

    – Vuoi un premio? – mi domanda lei ridendo.

    – No, mi basterebbe poter pensare alle mie cose in pace… – rispondo con il solito tono un po' burbero che mi contraddistingue sempre, prima di partire.

    – Sei un rompiscatole.

    – Lo so, ne vado fiero.

    Sono le sei del mattino del giorno della partenza e la sveglia suona, ma i miei occhi sono già aperti e la mia mente lavora da un po'.

    Le valige sono pronte e chiuse, l'operazione della pesa è andata a buon fine, rientrano nei limiti della nostra compagnia aerea. Facciamo colazione con calma, ma non mangio molto anche perché quando si è in viaggio si mangia sempre quindi preferisco limitarmi.

    – Buongiorno, potrei avere gentilmente i vostri passaporti?– esordisce così, come se fosse un copione, l'assistente di terra al banco del check–in.

    – Buongiorno, eccoli, siamo in due – rispondo con il sorriso da partenza.

    È una bella giornata, fuori c'è il sole e non fa molto freddo, probabilmente sarà più fresco in Patagonia anche se lì è estate.

    Il nostro primo volo è in orario e ci porta a Roma in poco più di quaranta minuti. Dobbiamo attendere quasi quattro ore a Fiumicino prima dell'imbarco per Buenos Aires.

    – Buon pomeriggio e benvenuti a bordo! – ci dice accogliendoci sulla soglia dell'aereo l'assistente di volo.

    Decolliamo in orario, io mi sono già tolto le scarpe.

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