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Storie di una assistente turistica
Storie di una assistente turistica
Storie di una assistente turistica
E-book144 pagine1 ora

Storie di una assistente turistica

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Info su questo ebook

«Ho pagato per il sole» disse il cliente, in un giorno di pioggia ai Caraibi. Ma l’assistente, seppur dotata (quasi) di superpoteri, non poteva farci molto.

L’assistente turistico in villaggi vacanza è un mago del problem solving alle prese con richieste pretenziose, emergenze sanitarie, clienti più o meno bizzarri, difficoltà improvvise da risolvere in quattro e quattr’otto. Sullo sfondo ci sono scenari tropicali come il mare cristallino di Santo Domingo o il cielo stellato di Zanzibar, i profumi delle spezie e le amicizie stagionali che poi durano una vita. Non si separa mai dalla sua carpetta, è capace di stare sveglio 24 ore, mangiare avanzi di pizza ad orari improbabili, portare la camicia anche se fuori ci sono 35 gradi e di sorridere, sempre e comunque, senza mai perdere la calma. E per quanto si lamenti dei turisti, degli overbooking, dei cambi camera e dei ritardi aerei, l’assistente in fondo è consapevole di fare uno dei lavori più belli del mondo Scritta da chi assistente turistica lo è veramente, questa raccolta di racconti narra in maniera comica le avventure di un tour rep.
LinguaItaliano
EditorePubMe
Data di uscita22 lug 2019
ISBN9788833663074
Storie di una assistente turistica

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    Anteprima del libro

    Storie di una assistente turistica - Valentina Gerini

    turistica

    RACCONTI

    Storie di una assistente turistica

    di Valentina Gerini

    Ogni riferimento a fatti realmente accaduti e/o a persone realmente esistite o esistenti è da ritenersi puramente casuale e frutto della sola fantasia dell’autore. Le foto presenti sono state inviate spontaneamente e/o autorizzate dalle persone ritratte. Le foto sono amatoriali e scattate durante giornate di lavoro, i loghi pubblicitari sono stati oscurati. Nessuna foto è stata scattata da fotografi professionisti che possano richiederne i diritti.

    Copyright © 2019 Valentina Gerini

    Collana Gli scrittori della porta accanto

    Pubblicato in accordo con Gli scrittori della porta accanto e PubMe

    Progetto grafico e impaginazione: Stefania Bergo

    Prima edizione aprile 2018

    Seconda edizione luglio 2019

    Per essere informati sulle novità

    della collana Gli Scrittori della Porta Accanto

    visitate il sito:

    www.gliscrittoridellaportaaccanto.com

    A Massimo,mio primo capocentro,

    cui devo tutto ciò che ho imparato su questo lavoro

    Noi che abbiamo sempre la valigia pronta e la destinazione non è importante

    Andiamo dal parrucchiere solo prima e dopo la stagione

    Prima di una tazza di caffè, spesso americano, non ci devi proprio parlare

    Abbiamo le iniziali sui vestiti ed è un miracolo che ancora li abbiamo

    Ovunque andiamo conosciamo il luogo e le persone in ogni loro aspetto

    Cambiamo numero spesso ma teniamo quello italiano sempre al sicuro

    Quando hai tanto lavoro impazzisci e quando ne hai poco ti annoi

    Speriamo sempre che le persone siano puntuali con te almeno quanto tu lo sei con loro

    Veniamo scambiati per animatori, ma alla fine quello è l'ultimo dei problemi

    Vediamo, sentiamo e mangiamo cose che lasciano ricordi e sensazioni indescrivibili

    Spesso non diciamo quello che pensiamo, ma riflettiamo bene prima di dire qualsiasi cosa

    Abbiamo divise che all'inizio non sopportiamo, ma che poi ci portiamo a casa per ricordo

    Abbiamo visto tramonti straordinari

    Mettiamo braccialetti, stampiamo e imbustiamo meglio delle poste

    Ci innamoriamo, ma sappiamo che questo lavoro ha spazio raramente per l'amore

    Dagli aeroporti ci passiamo volentieri, spesso con attese infinite

    Pensiamo sempre di averle viste tutte, ma alla fine non è mai così

    Diciamo sempre che è la nostra ultima stagione e poi si riparte per una nuova avventura

    Sappiamo che questa vita non può essere per sempre, perché ce lo hanno detto in mille

    E perché prima o poi bisogna svegliarsi da un sogno per iniziarne un altro

    Paolo Colombo

    INTRODUZIONE

    Se vi frulla in testa l’idea di intraprendere questa strada il mio consiglio è: fatelo. Non ve ne pentirete. Sicuramente non diventerete ricchi, stipendi da capogiro non ce ne sono nel mondo dell’assistenza turistica, ma si arricchirà la vostra persona. Agenzie a cui rivolgersi ce ne sono molte, io nel libro cito quella con cui ho lavorato e con cui mi sono sempre trovata bene.

    Se siete stati assistenti turistici e adesso avete cambiato vita, spero che leggendo questa breve raccolta di memorie e racconti io riesca a strapparvi un sorriso, nel ricordo del tempo che fu. Sono certa che, quando vi tornano alla mente i momenti di vita dell’assistente, l’unica frase che vi martella in testa è sempre la stessa: I giorni più belli e spensierati della mia vita!.

    Se siete ancora assistenti turistici e siete già stati inghiottiti da una stagione lavorativa o state per partire per una nuova avventura, ecco, un po’ vi invidio (e parlo di sana invidia). Spesso ci lamentiamo, ma amiamo davvero il nostro lavoro e i nostri ospiti: è proprio grazie a loro che il nostro lavoro esiste. Quindi, finché avete forza, grinta e voglia, continuate, perché questo è davvero il lavoro più bello del mondo. E spero che questi racconti possano rallegrare i vostri noiosi pomeriggi in assistenza durante una giornata di sole o la vostra indaffarata giornata di aeroporto.

    Quindi, facciamo il punto su chi è un assistente turistico e poi... partiamo!

    Gioie e dolori dell’assistente turistico

    Uno splendido lavoro che pochi conoscono: somiglia all'accompagnatore turistico e viene spesso confuso con l'animatore. Ma come si diventa assistente turistico? Quali mansioni svolge? Vi racconto la mia storia.

    Avevo 22 anni e stavo facendo un corso a Roma per conseguire il patentino di accompagnatrice turistica. L'insegnante parlò a tutta la classe di un'altra professione, l'assistente turistico, descrivendola come un primo, giusto passo verso la professione dell'accompagnatore. Per curiosità, cercai informazioni in internet. Era maggio e la ricerca di assistenti per la stagione estiva era ancora attiva. Così inviai un paio di curriculum senza grandi speranze. Ero attratta da questo pensiero: essere pagata per lavorare in una località di vacanza.

    Come era fatto il mondo dei villaggi turistici? L'unica cosa che sapevo riguardo al villaggio era che al suo interno c'erano gli animatori e che si beveva gratis. Questo mi aveva raccontato mia sorella anni prima, di ritorno dal viaggio di nozze in Brasile, trascorso in un Venta Club. Nessuna informazione era pervenuta da mia sorella riguardo un probabile assistente presente in villaggio. Evidentemente lei non si era mai dovuta lamentare...

    Ma torniamo a quel giorno di maggio. Fui contattata da TopTarget che mi invitò a un colloquio. Per mia fortuna stava facendo selezione di personale proprio a Roma. Quando si dice essere nel posto giusto al momento giusto! Richiesta: dialettica, spigliatezza, ottimo inglese e soprattutto disponibilità a partire, anche nell'immediato.

    Il giorno successivo l'agenzia mi propose un contratto di cinque mesi in Grecia, nell'isola di Kos . Ancora ignara di quali fossero i compiti, le mansioni, le gioie e i dolori dell'assistente turistico, accettai l'incarico. Come sempre ero spinta dalla mia curiosità di scoprire e dalla voglia irrefrenabile di andare oltre il semplice viaggio, di vivere in un luogo per diversi mesi e comprenderne usi e costumi.

    Preparati i bagagli, salutati gli amici e la famiglia, come se stessi partendo per una spedizione senza ritorno verso il Polo Sud, ormai i giochi erano fatti. Pronti, attenti, via... si parte!

    Da Fiumicino a Kos, volo diretto verso una nuova avventura. Sentivo le persone parlare di un fantomatico Eden Village, di un non ben specificato villaggio di Kardamena, di una gentile assistente che li avrebbe accolti in aeroporto. Questa gente parlava del posto in cui avrei lavorato e io ero eccitata come una bambina davanti al regalo di Natale da scartare.

    Dall'arrivo in aeroporto alla presa di possesso del desk assistenza [¹] passò un attimo. Il lavoro mi piaceva e capii subito che quello fosse, almeno per me, il lavoro più bello di tutti e che il villaggio turistico o, più in generale, il centro operativo di una località di vacanze, fossero un mondo a sé. Un mondo parallelo, dove chi arriva è in vacanza e chi ci vive lavora per rendere questa vacanza la migliore di tutte, dove tutti sorridono perché chi è in vacanza è felice e chi è a lavorare lo fa con passione.

    Si tratta di un mondo dove tutto è amplificato, si è sereni, sempre col sorriso, si fanno amicizie che durano una vita anche se lo stress a volte è così denso che si può tagliare a fette.

    Il lavoro dell'assistente turistico è la ciliegina finale di un processo iniziato in agenzia di viaggi, passato tramite il tour operator e conclusosi con l'arrivo dell'ospite in hotel. Il cliente è al centro della vacanza e l'assistente è colui che, in ogni modo, deve farla filare liscia. A renderla indimenticabile ci pensa l'animazione, l'assistente deve prevenire, evitare, sistemare ogni problema. Sempre in balia degli eventi, con i suoi (quasi) super-poteri, il suo carisma e la sua capacità di comunicare, riesce (quasi sempre) ad accontentare tutti. Camere vicine, letti sperati, tavolo rotondo, ombrelloni in prima fila, posti finestrino sul volo di ritorno, prima fila sull'autobus sennò vomito, escursione scontata, chiamata di un medico alle tre di notte, torta di compleanno all'ultimo momento, prolungamento del soggiorno, appropriazione indebita dei teli mare, sottrazione del posacenere del tavolino del bar, esagerato consumo di alcolici inclusi nell'all inclusive, perdita del volo... L'assistente tutto vede e tutto può.

    La settimana dell’assistente

    Al di là dell'esperienza di vita che favorisce la crescita personale, il lavoro dell'assistente turistico ha un ciclo settimanale che segue ritmi ben precisi e non è mai noioso, scandito da eventi e scadenze che si susseguono in maniera ciclica.

    Per esempio:

    1)Mercoledì, è il lunedì dell'assistente. Vengono comunicate le liste degli arrivi e così la sera si fa mezzanotte per lavorarle, sistemarle, semplificarle e renderle leggibili a chiunque.

    2) Giovedì, giornata di controlli. Si fa il controllo camere con la Reception, per assicurarsi che siano presenti tutte le prenotazioni e, soprattutto, che siano state rispettate le note perché, l'assistente lo sa, sono solo note non una garanzia, ma il cliente questo lo ignora. Questo porta via un gran numero di ore, se poi si pensa che spesso un assistente turistico segue più hotel, va da sé che la giornata voli dritta al tramonto senza tempo per una cena al ristorante. Forse ci si concede una pizza in camera, circondati da fogli, liste e buste di benvenuto. 3)

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