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Amori Passione Poesie
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E-book135 pagine1 ora

Amori Passione Poesie

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Info su questo ebook

Sebastiano Cannizzaro nasce a Monterosso Almo RG il 2/01/1946, è sempre vissuto a Vizzini CT. E’ sempre un piacere parlare di Sebastiano Cannizzaro, uomo mite e sensibile, grande amante della natura, musa ispiratrice nella maggior parte delle sue poesie. Per quanto riguarda i racconti, come dice l’autore stesso, si ispirano a fatti realmente accaduti, trattano di argomenti di vita quotidiana in quanto si parla di amore, passione, inganni. Storie che finiscono bene, storie con delitti che finiscono male in tragedie. Prof. Dott. Giuseppe Capuana.

Si ringrazia la Dott.sa Prof.sa M. Antonella Cannizzaro per aver dato il suo commento critico al libro prima della sua pubblicazione.
LinguaItaliano
Data di uscita4 feb 2017
ISBN9788826015576
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    Anteprima del libro

    Amori Passione Poesie - Sebastiano Cannizzaro

    PETRI

    SEBASTIANO CANNIZZARO

    AMORI PASSIONE POESIE

    STORIE VERE

    Prefazione

    In premessa va detto che lo Scrittore, Sebastiano Cannizzaro, trascorre la sua vita a Vizzini, piccolo centro agricolo in provincia di Catania, qui cresce, si forma, diventa adulto, qui vive e lavora, qui ha la sua famiglia, questo è il suo mondo, Sebastiano Cannizzaro, che conosco da oltre trenta anni, è persona rispettosa, mite, garbata, molto a modo, dedito completamente al lavoro ed alla sua famiglia, non ha vizi.

    Sebastiano è un grande osservatore, amante della natura, è dotato di una naturale riservatezza, non è casuale il fatto che io non sapessi di questa sua vena poetica; teneva tutto ciò nel massimo riserbo, solamente negli ultimi tempi ho saputo che si dilettava a scrivere allorché chiese il mio aiuto. Quando gli chiesi più informazioni sull’argomento mi disse che lui aveva abitudine di osservare ciò che succedeva intorno e scriveva, prendeva nota di ciò che sentiva, annotava ciò che gli raccontavano, alle volte mentre si trovava sul tetto di una casa, Sebastiano, oggi in pensione, era un Imprenditore Edile, si fermava un attimo per scrivere o annotare su una cartaccia, che conservava, le sue impressioni o osservazioni.

    Un tempo, quando ancora nelle nostre case non avevamo la televisione, la sera le famiglie avevano uso di riunirsi, trascorrevano la serata tutti insieme, quella era l’occasione per raccontare fatti antichi o vicende giornaliere, Sebastiano prendeva nota……..

    Per motivi del suo lavoro, Sebastiano incontrava ogni giorno persone nuove, persone diverse, persone anziane o persone giovani, ognuno aveva sempre qualcosa da raccontare, raccontavano episodi o accadimenti recenti o antichi; queste persone alimentavano la sua conoscenza sui fatti locali ambientati nella Sicilia dell’ultimo o dei precedenti secoli. Da tutto ciò nascono i racconti di Sebastiano, ed è per questo che ciò che racconta Sebastiano corrisponde a fatti realmente accaduti e corrispondenti al vero.

    Passando alla Galleria Narrativa possiamo certamente affermare che i racconti, sette per la precisione, sono il frutto di fatti veri, realmente accaduti, pervenuti allo scrittore da narrazione di terzi o per conoscenza diretta.

    Sono storie alle volte romantiche, alle volte drammatiche, alle volte violente, storie di amori e di passioni, storie avvincenti che destano senz’altro la curiosità del lettore e la smania di saper come finirà la vicenda.

    Ho collaborato affettuosamente con Sebastiano mettendo a disposizione le mie, sia pur limitate conoscenze ed il mio modestissimo contributo valso ad ottenere la pubblicazione, la diffusione e la distribuzione dell’opera usufruendo della mia umile conoscenza dei sistemi informatici. Ricordo con grande piacere la contentezza e la soddisfazione provata quando abbiamo visto insieme a Sebastiano il primo libro pubblicato in formato digitale sui portali nazionali, internazionali e mondiali.

    Tengo a precisare che il mio sia pur piccolo e modesto contributo è avvenuto in forma volontaria, disinteressata per mero affetto ed amicizia, per una persona che senz’altro merita molta stima e rispetto.

    Fra l’altro sono orgoglioso nel sapere che Sebastiano ha un nipotino, molto vispo, che si chiama come me, Emanuele; anche se il piccolo è così simpatico nel dire che sono io che mi chiamo come lui; personalmente questa ultima cosa mi diverte molto.

    Certamente sono affranto nel non aver potuto ricambiare chiamando il mio nipotino Sebastiano

    Emanuele Cataudella

    INDICE

    ALL’OMBRA DEL SACRESTANO – STORIA VERA pag. 6 19

    IL FIGLIO DEL MARCHESE DI ROCCASALVA pag. 20 41

    LA COMMOVENTE STORIA DI CARMELA LA MUTA pag. 42 61

    TONY PALERMO, INVESTIGATORE PRIVATO pag. 62 89

    IL DELITTO DE BIASI pag. 90 122

    IL SESSO E’ VERO AMORE pag. 123 133

    GIOVANNI MUSUMECI – LA SUA STORIA pag. 134 151

    RACCOLTA DI POESIE pag. 152 158

    ALL’OMBRA DEL SACRESTANO

    STORIA VERA

    Verso la fine di settembre del millenovecento sette nasce a Catania, da famiglia benestante, Anna Maria L.N., una bella bambina.

    Era la seconda genita che i coniugi Vito ed Agatina aspettavano; papà e mamma desideravano un figlio maschio ma nacque una femmina e di quanto era bella si scordarono che volevano un maschietto erano felicissimi.

    Don Vito e e sua moglie possedevano molti terreni nei territori tra Lentini e Scordia, avevano coltivatori fissi molto bravi nel dirigere gruppi di agricoltori saltuari, secondo le stagioni si procedeva alla semina, mietitura, raccolta.

    In casa non mancava nulla, due donne aiutavano Agatina nella pulizia della casa, nelle faccende domestiche, in cucina.

    Le due sorelle crescevano in fretta, Anna Maria aveva tre anni meno della sorella maggiore che si chiamava Idria .

    Le due sorelle l’una diciottenne, l’altra quindicenne erano molto corteggiate nelle varie feste organizzate dalle famiglie nobili, ma a quei tempi i matrimoni dei figli erano organizzati dai genitori o dai parenti.

    Idria la sorella più grande s’innamora di un giovane molto bello, anche lui figlio di nobili, ricchi proprietari terrieri originari di Palagonia anche se da tanto tempo abitavano a Catania in un palazzo di loro proprietà.

    Idria confida alla madre che amava Rosario G. chiede la sua approvazione e volle che fosse lei a parlare a Don Vito, suo padre, voleva sapere se avesse qualcosa in contrario.

    Donna Agatina rassicurò la figlia, le disse di non stare in ansia e le confermò che il giovane le piaceva.

    Alla prima occasione Donna Agatina parla al marito e gli comunica che la loro figlia ed il giovane Rosario si amano e vorrebbero la sua approvazione.

    Don Vito rispose immediatamente a sua moglie dicendogli, mia cara cosa gli vorresti dire, meglio di così, il ragazzo è molto bello, è di famiglia molto ricca, io sono d’accordo se Rosario ha intenzioni serie che si presenti con i genitori e annunceremo il loro fidanzamento.

    La gioia di Idria era incontenibile, quando sua madre le disse che il padre era consenziente; la prima volta che si vide con Rosario gli disse di venire a casa sua con la sua famiglia per chiedere la sua mano, aggiunse che aspettava questo avvenimento con ansia.

    Rosario aveva già detto ai suoi genitori che amava Idria L.N. e voleva sposarla, anche loro non erano contrari, quindi avvisarono la famiglia di Idria che per tale giorno si sarebbero presentati a casa loro.

    Il giorno tanto atteso arriva nella casa di Idria erano tutti in ansia, le cameriere avevano preparato tante delizie, arrosto di agnello, ravioli ripieni conditi con sugo di carne di maiale, dolci di vario tipo, non mancava la famosa cassata siciliana.

    Ad un tratto una cameriera annuncia, è arrivata la famiglia Gurrieri; va loro incontro Donna Agatina, li accompagna nel salone dove era in attesa Idria, la sorella Anna, il papà ed il personale di servizio.

    Le due famiglie si conoscevano molto bene quindi terminati i saluti prese la parola il papà di Rosario.

    Noi stasera siamo qui per desiderio di Rosario, nostro figlio, in quanto è innamorato di vostra figlia Idria, e chiedere la di lei mano; i due giovani si conoscono molto bene e desiderano fidanzarsi e al più presto sposarsi; io e mia moglie, rispose Don Vito L.N. siamo molto onorati, conosciamo vostro figlio Rosario, è un giovane intelligente e molto impegnato ad amministrare le sue proprietà, e cosa importante ama nostra figlia, la stessa sera, dopo aver cenato, fissano la data del fidanzamento.

    Il giorno fissato del fidanzamento arrivò presto, era il mese di giugno, il giardino di casa L.N. era adornato di molti fiori a centro di tavoli stesi a rettangoli, formando circa venti metri lineari, gli invitati erano molti, tra parenti ed amici, sui tavoli non mancava niente, a tarda notte. Prima che gli invitati andassero via gli fu comunicato la data del matrimonio. Dopo mesi di preparativi il matrimonio fu celebrato in una chiesetta alla periferia di Catania; sembrava un chiesa di famiglia alle quali molte famiglie ricche erano molto attaccate.

    In quella occasione il matrimonio fu celebrato da un giovane sacerdote da poco parroco di quella chiesa.

    Rosario e Idria ebbero quattro figli, due maschi e due femmine, erano molto felici.

    La sorella Anna Maria, molto bella e stuzzicante, era corteggiata da molti giovani, ma lei non si decideva a sceglierne uno sicché all'età di ventiquattro anni il padre le presentò un bel giovane, figlio di un suo caro amico, molto ricco e nobile, il Signorino Adalberto.

    Anna Maria rimase affascinata, il giovane era molto elegante e raffinato.

    Per quel giorno i due giovani rimasero insieme fino a tarda sera, alla fine Adalberto va via accompagnato sino alla porta da Anna Maria.

    L'indomani Don Vito volle scambiare due parole con la figlia, le disse come ti è sembrato il giovane Adalberto, Anna Maria rispose, molto bello, gentile e raffinato.

    Sai mia cara io ed il papà di Adalberto siamo vecchi amici ed in confidenza mi ha detto che sarebbe felice di imparentarsi con noi. Tu cosa ne dici?, papà, rispose Anna Maria, Adalberto mi piace, fallo venire a casa più spesso e ci frequentiamo e dopo si vedrà.

    Don Vito diede il permesso ad Adalberto di venire di frequente a casa sua e di passare la giornata in compagnia di Anna Maria, sua figlia, man mano i due giovani si appartavano sempre di più, trovandosi in un angolo del giardino alla vista di tutti, si accarezzavano e si baciavano ogni volta che si incontravano, Anna Maria si legava sempre di più ad Adalberto il quale non si accontentava più di qualche bacio, voleva di più.

    Adalberto era però nobile, non andava mai oltre il limite della onorabilità.

    Sicché lei disse ad Adalberto, sposiamoci al più presto, voglio avere dei figli come mia sorella.

    I due giovani parlarono ognuno ai propri genitori dicendo loro che volevano sposarsi, non esprimendo nessuna contrarietà loro si misero subito all'opera per preparare tutto e far sposare i due giovani.

    Come la sorella maggiore il matrimonio di Anna Maria e Adalberto fu celebrato nella stessa chiesa, e fu lo stesso sacerdote a celebrare il rito, lei era bellissima, molto attraente; anche lo sposo era un bel giovane.

    Finita la funzione religiosa, fu organizzato il trattenimento ed il ringraziamento agli invitati che fu organizzato nel salone di casa.

    I due giovani sposi erano marito e moglie, dopo una breve luna di

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