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E-book114 pagine1 ora

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L'autore per una vita ha manovrato, come Cardiochirurgo e Professore universitario, bisturi e pinze; spesso anche tastiere di computer per elaborare dati e scrivere articoli scientifici e capitoli di libri tecnici. Ha usato la penna, oltre che per le firme in calce ai rapporti operatori, solo per le lettere alla fidanzata.

Eppure ha sentito l'esigenza di riprendere la penna, in senso metaforico, per raccogliere le idee che ha maturato osservando i problemi della politica, con l'obiettivo di farne un punto di partenza per influire su di essa. Vuole introdurre un'idea nuova: questa società italiana ormai così sfilacciata, disorientata, sofferente, sfruttata dai politicanti ha ancora una chiave, una risorsa per salvarsi: la Famiglia. Essa va presa a modello del buon governo, ed i suoi principi vanno applicati alla gestione dello Stato. Nel libro si dipanano le conseguenze di questa idea relativamente a diversi settori della vita pubblica. Nasce così una nuova visione della Società e dello Stato, vicina a come ognuno la desidererebbe.

Si tratta di un'opera starter, che certamente lancia un sasso nelle acque stagnanti del dibattito politico attuale, con la speranza di provocare un'onda che si propaghi e renda fertile i campi dell'agire politico.
LinguaItaliano
Data di uscita16 feb 2017
ISBN9788892610187
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    Anteprima del libro

    Faremo - Elvio Covino

    progetto.

    Introduzione

    Questo libro nasce dal desiderio di spiegare il motivo dell'azione politica e culturale che ha portato alla costituzione del partito Società e Famiglia (SeF). Alcuni amici sono entrati in politica perché insieme hanno smesso di voler delegare passivamente i compiti di governo a rappresentanti che in realtà tradivano i motivi ideali e pratici della loro rappresentanza. Questa decisione ha generato la consapevolezza della necessità di rinnovare completamente sia gli ideali sia le prassi della vita politica.

    Questi amici ritengono che in politica l'obiettivo da perseguire sia il Bene, e che esso richieda principi adeguati ad illuminare l'azione politica nell'atto di amministrare la cosa pubblica. Molti altri affermano lo stesso ma poi si fermano alle parole. I principi, però, devono essere sostenuti, interpretati e messi in atto da persone coerenti. Osservando responsabilmente la realtà politica oggi, si è fortemente spinti ad allontanarsi da tutti i partiti attualmente rappresentati nell'ambito parlamentare o comparsi sulla scena politica in questi ultimi decenni come meteore promettenti e fallaci. Questi partiti, e le persone che li hanno incarnati, sono legati a ideologie e teorie ormai morte, e condividono egualmente la responsabilità della grave situazione in cui si trova l'Italia; qualche formazione poi che recentemente ha catalizzato le speranze di una parte del popolo italiano presenta evidenti carenze di ideali e di chiarezza di obiettivi -la visione politica-, dimostrando anche assenza di democrazia interna e di coerenza tra proclami iniziali e scelte successive. L'osservazione della scena internazionale mostra che le grandi ideologie già presenti in Italia sono state tentativamente applicate in ambito internazionale per oltre un secolo, ed allo stesso modo è a tutti evidente il loro risultato fallimentare.

    La dichiarata morte delle ideologie non significa che l'azione politica possa esistere senza un ideale che la guidi. La politica non può amministrare momento dopo momento le cose di tutti senza una meta di alto profilo ed un principio a cui riferirsi. Perciò il vuoto prima ideale e poi amministrativo va colmato. Per questo è nato il Partito Società e Famiglia (SeF). Si tratta di una realtà definita dall'inizio partito perché i fondatori ritengono che questo termine esprima senza nessuna finzione il suo obiettivo: realizzare una aggregazione di persone che si uniscono intorno a un ideale per farne la chiave di interpretazione e di azione nell'attività di governo. Nasce quindi la necessità di svolgere un'attività profondamente rinnovatrice, i cui protagonisti siano persone che non hanno avuto parte nella governo della società italiana negli anni scorsi. I principi fondamentali a cui ci si richiama come aderenti di SeF sono la famiglia, la sussidiarietà, e la solidarietà. Essi diventano i cardini di un sistema che si cala nella realtà e rappresentano strumenti logici per trovare le soluzioni ai problemi attuali. Famiglia come modello: il progetto famiglia è chiaramente presente nella prima aggregazione che dà vita alla società, e tutti i componenti si danno da fare per realizzarlo; ecco la modalità di attuazione che il Partito Società e Famiglia desidera trasferire a ciascuna delle istituzioni.

    Questo libro è un passo oltre, perché, insieme con la rielaborazione personale delle posizioni a volte discusse con chi ha condiviso la prima proposta, presenta in forma originale intuizioni, ragionamenti e desideri dell'autore, con la speranza che siano di stimolo per chi si propone di passare dalla passività all'azione politica. È un invito al dibattito per chi già conosce e condivide questa iniziativa, ed ancor più una proposta per chi sta cercando il rinnovamento della politica, ma non ha intravisto ancora la direzione.

    Queste pagine rappresentano anche un invito per gli amici che militano in tante associazioni pro famiglia. L'autore ha avuto diversi contatti con molti di loro. Non si è ancora trovata una via comune. Sembra che alcuni si blocchino essenzialmente su di un particolare punto di vista: credere che si possa essere apartitici, e, quando si invocano provvedimenti a favore della famiglia, considerare controparte affidabile chi esercita il potere. Si è cercato di spingere questi amici a far tesoro dell'esperienza: alla dichiarazione di equidistanza da tutti i soggetti politici (ad esempio, è il caso in cui tutti i candidati sindaci vengono invitati a sottoscrivere un documento pro-famiglia) fa seguito la constatazione che nessuno prende a cuore veramente la causa della famiglia: in campagna elettorale si sprecano promesse e convergenze illusorie e dopo gli scrutini tutte le speranze restano nel cestino delle cose inutili. Purtroppo la posizione di non scelta è già una scelta, destinata all'inefficacia. Questo è ancora più evidente quando si riflette sulla constatazione che si chiede comprensione a chi ha posizioni ed ideologie inderogabilmente schierate contro la famiglia: cosa puoi ottenere da chi tu non consideri nemico, ma che di fatto si comporta con te come nemico? L' invito di Società e Famiglia ai responsabili di queste associazioni, e a tutti, vuole rovesciare il ragionamento: è meglio unire le forze per sostituire la controparte ed arrivare al governo; ed anche proporre una nuova soluzione di governo in nome non di vecchie teorie ammuffite, bensì in nome e con la metodologia di un'istituzione, quella familiare, che permette l'esistenza della società umana dai suoi primordi, e l'assisterà fino alla conclusione della storia. Realtà perenne e sempre attuale! Tutti quelli che non concordano con la nostra visione abbiano fiducia: quando il governo sarà così rinnovato troveranno apertura ed accoglienza, nel perseguire giusti diritti, perché i comportamenti politici saranno guidati dalla ricerca del Bene per tutti.

    Si sente dire a destra e manca che gli italiani devono fare le riforme, e che questo li salverà dal baratro. Gli italiani piuttosto devono perseguire molto più delle verniciature imposte da qualche ragioniere. Devono rinnovarsi, non riformarsi. Il rinnovamento ci salverà.

    La chiave per un progetto di governo sta nel proporre soluzioni. I quadri di Società e Famiglia possiedono il metodo adatto a proporle in ciascun settore rispondendo alla domanda: come affronterebbe questa situazione una famiglia sana? E le risposte attese non saranno toppe disarticolate, ma iniziative concrete, integrate, e coerenti con la visione di una società sana, semplice ma capace di affrontare la complessità, operosa, e fiduciosa nel progresso verso l'obiettivo del Bene condiviso.

    I

    Frammento

    La strada da Tuoro a Montesarchio è fatta di discese, salite, curve e contro-curve . Zi' Peppe sul MOTOM porta in sella Silverio che pensa un po’ e poi dice che nelle discese la bicicletta è più veloce perché più sottile. Zi' Peppe lo delude: è più veloce la moto perché è più pesante. Dopo anni Silverio scoprirà che i fattori in gioco sono più complessi di quanto espresso dallo zio, ma lì per lì resta ammirato per la sua logica intuitiva e stizzito per la propria ingenuità.

    - Ma allora andiamo a 40 all'ora? -più di una bicicletta, sicuramente.

    - No, a 80 km all'ora, risponde zi' Peppe, lasciando il nipote a bocca aperta.

    Zi' Peppe è cugino del papà di Silverio, non è ancora sposato, e praticamente

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