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Officina di idee
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E-book134 pagine1 ora

Officina di idee

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Info su questo ebook

Un’antologia di racconti inediti che nascono dal concorso Officina di idee promosso dalla Biblioteca di Cles.
I racconti hanno ispirato la fantasia di alcuni percorsi artistici: ecco perché tra le pagine si scorgeranno delle immagini, frutto di laboratori di pittura, disegno e fotografia. Alcuni racconti sono tradotti in lingua straniera.
LinguaItaliano
Data di uscita11 mag 2017
ISBN9788826089485
Officina di idee

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    Anteprima del libro

    Officina di idee - Autori vari

    c5

    Comune di Cles

    c1

    L’iniziativa è stata realizzata con il contributo di

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    Pro Cultura Centro Studi Nonesi

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    Officina di Idee

    Progetto a cura di:

    Comune di Cles

    Biblioteca di Cles

    Immagine di copertina: Giulia Stringari

    Prima edizione digitale marzo 2017 a cura di PuntoEbook

    © Tutti i diritti riservati

    OFFICINA DI IDEE diventa e-book anche se è molto di più.

    Sono raccolti in questa antologia alcuni racconti inediti frutto del progetto Officina di idee, promosso da Biblioteca e Comune di Cles, con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto. 

    Il desiderio di cimentarsi con la scrittura creativa, stimolato da alcuni corsi e seminari promossi dalla biblioteca, ha dato il via ad un concorso di racconti. Questo e-book presenta i migliori elaborati selezionati dalla giuria, alcuni dei quali anche tradotti in lingua straniera per esprimere l'identità multiculturale e multietnica della biblioteca.

    I racconti hanno ispirato la fantasia di alcuni percorsi artistici: ecco perché tra le pagine si scorgeranno delle immagini, frutto di percorsi di pittura e disegno rivolti sia ad adulti che a ragazzi.

    Anche il Circolo Fotografico Valli del Noce si è lasciato coinvolgere in questa fucina di idee realizzando degli scatti artistici ispirati ai racconti.

    Officina di idee ha suscitato gran fermento in biblioteca!

    Esprimendo questo e-book la conclusione di un progetto davvero denso di partecipazione, è doveroso ringraziare sentitamente:

    - la Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto per aver creduto nella Biblioteca;

    - l'Istituto Comprensivo B. Clesio e il Liceo B. Russell di Cles per aver accolto con entusiasmo il progetto già dalla sua ideazione;

    - Raoul Melotto e Antonella Cilento per aver stimolato la creatività nella fase di scrittura;

    - le associazioni Le Arti, Pro Cultura Centro Studi Nonesi, Sguardi e la Scuola di Musica C. Eccher per aver designato un rappresentante all'interno della giuria incaricata alla selezione dei racconti;

    - Doris Cologna e Patrizio Cavallar per l'estro creativo dei percorsi artistici di pittura e disegno;

    - il Circolo Fotografico Valli del Noce per aver raccontato le emozioni di alcune storie attraverso la fotografia;

    - la Scuola di Musica C. Eccher per aver accompagnato grandi e piccoli ad esprimere i racconti attraverso le suggestioni della musica;

    - tutti i partecipanti al concorso di racconti, ai corsi di scrittura, disegno, pittura e laboratori musicali per aver dimostrato quanto sia stimolante mettersi in gioco;

    - i volontari traduttori, amici della biblioteca, per aver reso fruibili alcune storie in altre lingue;

    - Radio Anaunia per aver ospitato e mandato in onda la lettura di alcuni racconti;

    - la Cooperativa Sociale GSH – Onlus per aver condiviso il percorso di Officina di Idee e scelto un racconto da tradurre in Comunicazione Aumentativa Alternativa.

    titoli

    Mister Evans e la rivolta dei tasti neri

    di Nicola Bartolomeni

    Facce. E il tempo che passa.

    di Leonardo Pedrotti

    Me and Bobby McGee

    di Leonardo Pedrotti

    traduzione in lingua inglese di Irene Facchin

    Nontiscordardimé

    di Giordana Orsoni

    traduzione in lingua spagnola di Morelea Pèrez de Zulli

    Rumore bianco

    di Vilma Cretti

    Il ritorno

    di Lidia Ziller Calliari

    traduzione in lingua tedesca di Maria Eugenia Albertini

    Il lupo e la buona azione

    di Irene Facchin

    Il ciliegio muto

    di Lidia Ziller Calliari

    Attese

    di Maddalena Portone

    traduzione in lingua serba di Mirjana (Mira) Ristovic

    La figlia delle fate

    di Irene Facchin

    Traduzione in lingua giapponese di Murakami Natsuko

    Johnny Boy

    di Matteo Menapace

    Brighton 1943 (Inghilterra)

    di Lidia Ziller Calliari

    Traduzione in lingua rumena di Mariana Ilie

    Estate solitaria

    di Maddalena Portone

    Officina di idee

    I racconti

    Mister Evans e la rivolta dei tasti neri

    di Nicola Bartolomeni 

    New York. 1959. Un anno storico per il jazz mondiale.

    Quella era la prima notte d’estate, la miglior occasione per colpire.

    Avevano tutto per riuscire, mancava solo il coraggio.

    Il miraggio della rivolta mosse quell’insolita carovana.

    Chi avesse spinto il naso contro il vetro di casa Evans avrebbe assistito a una scena davvero bizzarra, una storia di jazz per capirci.

    I tasti neri aspettavano quella notte di vigilia da anni, avevano un piano forte: il miglior attacco era la fuga.

    Che forza quei tasti neri! Amavano a tal punto il loro destino che decisero di sfidarlo. Pronti! Attenti! Via! E si gettarono dal pianoforte! Tonf! Tonf! Tonf! Uno a uno finirono sull’enorme pelle d’orso bianco distesa nel soggiorno.

    Mentre il pavimento vibrava forte al ritmo del sonno pesante di Mister Bill Evans, uno dei più grandi pianisti di sempre. La luce fioca di una luna stanca illuminò svogliatamente il cammino dei tasti neri fino allo spartito che avrebbe rivoluzionato tutto.

    Numerose e animate discussioni avevano sconvolto la vita di quel pianoforte incantato nelle ultime settimane. Non mancavano i contrari all’impresa e risuonavano marcette aspre come Siamo circondati dai tasti bianchi perché così è la storia e non ci si deve ribellare alla storia! o ballate più malinconiche Tanto una volta compiuta la nostra impresa torneremo a chinarci allo strapotere dei tasti bianchi! Altri invece martellavano il solito ritornello fino all’ultimo Se si svegliano i tasti bianchi che sono più grossi son guai! Alla fine parteciparono perché tanto ci andavano tutti. E, mentre calavano dal pianoforte, i più scettici steccavano ancora Verremo sicuramente scoperti e ci cambieranno con tasti più nuovi!

    Ma ora basta con le storie! La rivolta era già iniziata e perciò si doveva andare fino in fondo!

    I tasti neri non ne potevano più di recitare la parte del leone nel blues, ma volevano fare la voce grossa nel jazz. Sulle prime non azzardavano un’inversione della storia, ma desideravano mescolare le carte per una volta.

    Perché chi suona il blues ha un graffio nell’anima.

    Il tempo stringeva come una morsa, dopo poche ore il grande Bill Evans si sarebbe esibito in un concerto memorabile, quindi non rimaneva molto per compiere l’impresa. Ovviamente, nella fretta di questa piccola grande calata, il tasto più sfortunato fu il diciassette: si procurò una seconda ammaccatura che si aggiungeva a quella della sigaretta di Mister Evans in un momento di stizza.

    L’intrepido tasto non si scoraggiò e si accodò svelto alla fila dei compagni in rivolta. Eccoli! Un treno di tasti neri, mosso dall’illusione, attraversava il soggiorno! All’improvviso comparve all’orizzonte Il Grande Mostro che spezzò il sogno! Un enorme gatto ronfava appollaiato sulla sedia che avrebbe dovuto portare i ribelli al tavolo dove svettava lo spartito. Il destino pareva suonare una nota amara contro il coraggio di quei combattenti un po’ suonati.

    Allora due tasti tra i più giovani s’incaricarono di distrarre quell’enorme palla di pelo rosso.

    Due occhi profondi come quella notte si spalancarono e partirono rapide le zampate verso i due eroi neri. Per fortuna la strategia di aggiramento si era rivelata efficace, così gli altri salirono lungo il piede della sedia invasa da quel sacco di pulci. Del numero quattro e del numero sette non si sono più avute notizie, gli altri aspettano ancora fiduciosi il loro ritorno, certi che i due fratelli neri aspettano il momento buono per tornare al loro posto sul pianoforte. Sicuramente sono nascosti bene e se la ridono di gusto, aspettando che il gatto non rompa per sgambettare veloci sulla tastiera...

    Sul

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