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Il Riflesso
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E-book106 pagine1 ora

Il Riflesso

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Info su questo ebook

Nel bel racconto lungo, o romanzo breve di Anna Guarini questo rischio non lo si corre, perché la protagonista ha la sua vita tranquilla mentre è proprio l’immagine nello specchio “Essa” che entra in conflitto con la “Lei” e sconvolge sogni, crea visioni, va all’attacco. Due personaggi, una che rincorre e l’altra che ignora, ma entra negli incubi suo malgrado. Una questione sottende il racconto, la funzione che in ciascuno di noi svolge il passato, sul presente. Più avanza l’età e più l’età infantile o adolescenziale si presenta davanti ai nostri occhi pretendendo di raccontarci ancora qualcosa.  Spesso non ci badiamo ma, pensate a quante volte, guardandovi allo specchio avete fatto più facce diverse, magari di lato, sottecchi, per scoprire il vostro riflesso migliore. Ne viene fuori un racconto fluido, che scorre coinvolgendo il lettore anche con diversi finali come nella tradizione del metalibro 
LinguaItaliano
Data di uscita26 set 2017
ISBN9788826495293
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    Il Riflesso - Anna Guarini

    ANNA GUARINI

    IL RIFLESSO

    UUID: 02527412-5873-11e9-9bb4-bb9721ed696d

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice dei contenuti

    Recensione di Roberto De Giorgi

    Riflessi

    PREFAZIONE

    CAPITOLO 1 UN MATTINO

    CAPITOLO 2 INCUBI

    .... Richiamo

    CAPITOLO 3 DIALOGO

    CAPITOLO 4 ABITUDINE

    CAPITOLO 5 PICCOLE RIVALSE

    CAPITOLO 6 ''GLI ALTRI''

    CAPITOLO 7 INCOERENZE

    CAPITOLO 8 FOTOGRAFIE

    CAPITOLO 9 UNA TELEFONATA

    CAPITOLO 10 FUORI

    CAPITOLO 11 SFACCETTATURE ( PROIEZIONI )

    CAPITOLO 12 SOLO SOGNI

    CAPITOLO 13 INCONTRO

    CAPITOLO 14 SOGNO

    CAPITOLO 15 ALBA

    CAPITOLO 16 ISPIRAZIONE

    CAPITOLO 17 IL FIUME DEL TEMPO

    CAPITOLO 18

    CAPITOLO 19 LA FUNE

    CAPITOLO 20 FANTASMI

    CAPITOLO 21 ANCORA SVOLTE

    FINALE n. 1 LA PRIMA SVOLTA (ARRESA)

    FINALE n. 2 LA SECONDA SVOLTA (BARATRO )

    FINALE n.3 LA TERZA SVOLTA (UNA COSA SOLA)

    Oltre le sabbie

    Note

    Ringraziamenti

    Recensione di Roberto De Giorgi

    Cos’è un riflesso? Lo sapeva la ninfa Dafne che si specchiava nel fiume Peneo, che poi era suo padre. Oppure Narciso che era geloso della sua immagine riflessa. Ma se lo specchio prende vita e pretende di agitare la vita di una donna matura, diventa allora la nostra stessa anima che si ribella al tran tran della vita monotona e scatena ricordi. Troppo facile diventerebbe un racconto pieno di rimpianti se la protagonista, in prima persona, si mettesse a raccontare quello che voleva, che sperava, che, che, che…

    Nel bel racconto lungo, o romanzo breve di Anna Guarini questo rischio non lo si corre, perché la protagonista ha la sua vita tranquilla mentre è proprio l’immagine nello specchio, Essa che entra in conflitto con la Lei e sconvolge sogni, crea visioni, va all’attacco. Due personaggi, una che rincorre e l’altra che ignora, ma entra negli incubi suo malgrado. Una questione sottende il racconto, la funzione che in ciascuno di noi svolge il passato, sul presente. Più avanza l’età e più l’età infantile o adolescenziale si presenta davanti ai nostri occhi pretendendo di raccontarci ancora qualcosa. Spesso non ci badiamo ma, pensate a quante volte, guardandovi allo specchio avete fatto più facce diverse, magari di lato, sottecchi, per scoprire il vostro riflesso migliore.

    E se questo riflesso, il migliore, magari più giovane vivesse davvero dentro lo specchio? Non sapete cosa dice quando ve ne andate via in modo frettoloso. E forse questo accade quando la vostra immagine non vi piace più. Si, proprio allora scoppia il conflitto. Ed è un conflitto con il proprio Io che non si ritrova più.

    Avete mai provato ad ascoltare qualcuno che vede nel vostro sorriso un’età più giovane? Ecco, gli altri notano quello che voi non notate davanti al vostro specchio. Ne Il Riflesso di Anna Guarini è proprio questo scontro che si vuole rappresentare. Indicando alla fine che solo quando si avrà la percezione migliore di sé si supera il conflitto e qui nessuno perde e tutti vincono.

    Riflessi

    Imitazioni di uomini,

    ombre di donne,

    vuoti che si muovono nell'affanno.

    Ci specchiamo

    e scorgiamo la nostra anima

    che urla dallo specchio

    per reclamare un'esistenza scambiata

    e ci voltiamo,

    ignari o impostori

    in una dimensione

    che non ci appartiene.

    PREFAZIONE

    Una parte di noi rimane nascosta nel nostro Essere, una parte che appartiene a momenti che abbiamo dimenticato, che sembra non esistere più perché ormai fa parte del nostro IO passato, ma chissà se, semplicemente, quella parte dorme ancora nel profondo della nostra mente, nei sogni e nella nostra irrazionalità e per ritrovarla bisogna trovare il coraggio di fare una pausa nella nostra vita e guardare dentro di noi come in uno specchio, dove il riflesso di ciò che eravamo aspetta disperatamente un nostro sorriso.

    CAPITOLO 1

    UN MATTINO

    Il cielo si era stranamente annuvolato, nonostante il mattino fosse nato con un promettente acerbo raggio di sole che, timido, si presentava al cospetto di un giorno qualunque.

    Erano usciti tutti e lei si era concessa un’altra tazza di caffè.

    Aveva l’abitudine, quando restava sola in casa al mattino, di terminare tutto il bricco prima di mezzogiorno.

    Le piaceva sorseggiarlo un po’ alla volta, ne versava un pochino nella tazza, lo beveva e tornava alle sue faccende, poi ancora un pochino, un altro sorso e così via… ma quel giorno doveva uscire per delle commissioni e la sua salute avrebbe beneficiato di poca caffeina e una bella passeggiata.

    Non aveva voglia di truccarsi, del resto, negli ultimi anni, si era resa conto che il risultato ottenuto era comunque molto diverso da quello desiderato, anzi, a volte le pareva che il trucco le mettesse ancora maggiormente in risalto i difetti, trasformando il tentativo di migliorare la sua immagine in un patetico risultato clownesco. Per questo aveva imparato a rispettare il suo aspetto naturale senza ricorrere al maquillage che ormai considerava l’estensione moderna di ataviche usanze tribali alle quali concedeva, al massimo, un velo di rossetto.

    Un'idea divertente la fece sorridere e pensò che se avesse fatto parte di una tribù africana probabilmente sarebbe uscita con delle strisce di colore sulla faccia e un anello al naso e forse fu proprio questo pensiero che le fece venire inconsciamente voglia di indossare un paio di orecchini.

    Aprì le tende per illuminare la stanza, ma una volta davanti allo specchio si rese conto che non bastava e accese la luce, sistemò i suoi minuscoli penduli di bigiotteria poi diede un ultimo colpo di spazzola ai capelli.

    Sì, poteva andare bene così.

    I pantaloni erano gli stessi del giorno prima e il maglione era il primo trovato nel cassetto (del resto, pensava, ciò che in fondo contava era avere qualcosa addosso e un paio di scarpe, per uscire di casa). Un frettoloso sguardo allo specchio e poteva andare, di corsa, il tempo non aspetta, erano già le dieci.

    Erano passati molti anni, ormai, da quando cominciava a pensare già molte ore prima a cosa indossare per uscire e finiva inevitabilmente col coprire il letto con magliette, gonne, pantaloni e vestiti di vari colori, prima

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