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L'anello rosa
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E-book528 pagine7 ore

L'anello rosa

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Info su questo ebook

Un anello rosa visto per puro caso scatena la curiosità di un giovane per conoscere cosa rappresenta veramente quell'anello. Un insieme di avvenimenti lo coinvolgono. La presenza di una organizzazione criminale è sulle tracce di quell'anello ed interviene per appropriarsene.

Un susseguirsi di vicende renderanno quell'anello un simbolo di potere a cui qualcuno non può e non vuole rinunciare. Una vicenda travolgente che mette in risalto la volontà del giovane protagonista nel arrivare alla soluzione del caso superando ostacoli, rischiando in alcuni momenti la propria incolumità.
LinguaItaliano
Data di uscita15 feb 2019
ISBN9788831602440
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    Anteprima del libro

    L'anello rosa - Claudio Giacomini

    SCRIVE

    P E R S O N A G G I      P R I N C I P A L I

    ALESSANDRO XENO      impiegato ufficio regionale

    ANGELICA      compagna di Alessandro, commessa negozio di scarpe

    GIORGIO      giornalista amico di Alessandro

    GIULIANI      commissario di P.S.

    PAUL ROLAND      di Ginevra amico del  commissario- investigatore internazionale

    NOEMI BORSETTI      la ragazza dall’anello rosa

    KURT HAMMLER      agente dello spionaggio tedesco - alias CARLOS MADERA addetto culturale presso il consolato spagnolo - alias ALFONSO THULER commerciante di diamanti

    EVA THULER      moglie di CARLOS-KURT-ALFONSO

    GIACOMO      figlio di CARLOS-KURT-ALFONSO e di EVA

    SERGIO CAVALLI      studente italiano a Ginevra

    GUSTAV TONER      direttore della compagnia mineraria ove lavorava EVA

    GRETA TONER      figlia di GUSTAV e madre di NOEMI  BORSETTI

    BRUNO CORELLI      magistrato in Aosta

    GIOVANNI BENNI      giudice amico di CORELLI

    ERIC STRONG      alias ALFRED van DALE finanziere di Città del Capo e di Ginevra

    ISAAC VOLTER       uomo ombra   alias Van Bering

    GEORGE VAN DALE      figlio di Alfred

    PERSONAGGI MINORI

    Antoine      commesso negozio di sigari di Ginevra

    Franco e Cristina      ristoratori

    Thomas      agente investigativo di Città del Capo

    Meg      giovane cameriera di colore

    Romani      ex poliziotto

    Albert Mura      ex presidente di società mineraria

    Victor Ber      associato all’organizzazione 

    Joe Cataldi      giudice sudafricano

    Marta Jones      amante di Cataldi

    Karl Lomè      amico di George

    Mark Stoner      amico di George

    Arthur Mac Lou      nuovo direttore organizzazione

    Lorna      donna di George e madre di suo figlio Samuel

    Sam      ispettore di polizia a Pretoria

    C A P I T O L O  1

    Tutto iniziò per caso in  una notte della calda  primavera del 2000, Alessandro si svegliò  per aprire la finestra  della camera da letto e guardando  fuori vide un uomo che correva con nelle braccia il corpo di una donna.

    Il corpo della donna sembrava inanimato ma guardandolo meglio si accorse che muoveva una mano, come se volesse attirare la sua attenzione ma l'uomo girò l'angolo e lui non lo vide più.

    In pigiama scese velocemente in strada, cercò nei dintorni qualche traccia  di quell'uomo e del suo misterioso carico umano  ma era troppo tardi,  era sparito  nella oscurità .

    Rientrò' in casa bevve un bicchiere d'acqua e si rimise a letto , pensava a quanto aveva visto e fece fatica a  riaddormentarsi .

    Pensò alla fine che il giorno dopo, magari i giornali avrebbero parlato di qualche incidente avvenuto durante la notte, non era il caso di fare strane illazioni. Lui si chiamava Alessandro Xeno, era laureato in economia e commercio, viveva in una città del nord/est  dove  era impiegato presso un ufficio della regione, conduceva  una vita normale, una routine quotidiana  che avrebbe subito un radicale cambiamento proprio dopo quella notte.

    In quella città, che sorge poco distante dal fiume Piave, con le sue vecchie mura ed i suoi bastioni cinquecenteschi, le vie strette e tortuose fiancheggiate  da case medioevali dalle facciate affrescate ed i numerosi  ponti che  attraversano una fitta rete di canali  sarebbe nata di lì' a poco  una storia quasi incredibile.

    Alessandro in quella città era nato ed in quella città aveva sempre vissuto, si era solamente  allontanato per frequentare l’Università, per qualche vacanza con gli amici di sempre  o ultimamente  per ragioni di lavoro.

    In quella città aveva  i ricordi più tragici e più lieti della sua vita ,la morte dei suoi genitori avvenuta in un incidente stradale anni prima ,  i suoi primi amori e le sue prime passioni.

    Andando in ufficio il giorno dopo cercò sul giornale, nella cronaca locale ,una notizia che potesse quanto meno essere collegata con quanto da lui visto la notte passata , non c'era nulla e nulla disse  alla sera il TG locale.

    Dopo cena si recò come spesso faceva , al circolo del tennis dove  incontrò il suo amico Giorgio , giornalista del quotidiano locale,  gli raccontò' quanto  aveva visto la notte precedente e lui gli disse di non saperne nulla  ma gli promise comunque che si sarebbe interessato  parlandone con i colleghi in redazione.

    Alessandro nel raccontargli il fatto  cercò' di ricordare  più particolari  possibili  delle due persone che aveva visto, non aveva  un  ricordo  preciso dei due ma pensandoci un po' disse :

      se l'uomo teneva in braccio una donna  e per di più correva, certamente doveva avere una corporatura robusta

    Sforzandosi di ricordare  quella scena  poteva ipotizzare  che l'uomo  avrebbe potuto avere una  età  tra i 25 ed i 30 anni, portava dei jeans ed una maglietta chiara ,forse una polo,  ai piedi aveva delle scarpe da footing,  la ragazza che portava in braccio portava dei jeans, una camicetta  chiara  ed era senza scarpe, forse, ma non né era sicuro, aveva i capelli rosso-castani, tutto si era svolto in pochi attimi.

    Ma mentre raccontava  l’avvenimento ebbe chiaro un interessante particolare,  la ragazza  aveva ad un dito della mano destra  un anello che alla luce dei lampioni emetteva  un strano riflesso di color rosa intenso.

    Per giorni aveva acquistato il quotidiano locale con la speranza di trovarvi  delle notizie  ma ogni volta  restava deluso.  Così' cominciò' a pensare che forse era una coppia di innamorati che correva  così' per  gioco.  Gli innamorati fanno spesso cose che alla gente comune sembrano strane, forse era una di quelle. 

    I giorni passavano ed  anche il suo amico giornalista che a sua volta  ne aveva parlato ad  un amico  Commissario di Polizia non ottenne nessuna notizia valida .

    Alessandro continuava a vivere la sua vita  normale , andava in ufficio e quando usciva  passava davanti  al negozio di scarpe dove lavorava  la sua ragazza Angelica, andavano a mangiare  qualcosa poi o al cinema o andavano a casa sua e passavano la serata insieme, poi lui l'accompagnava a casa dove Angelica viveva  con i  genitori. Spesso ricordava con emozione come l’aveva conosciuta.

    Una sera di alcuni  mesi  prima passeggiando  per le strade del centro si era fermato  a guardare la  vetrina di un  negozio di scarpe ed aveva notato all’interno una  giovane e bella  commessa, in seguito era passato più volte davanti quel negozio e ogni volta si era fermato più a lungo e non era  interessato alle scarpe esposte , voleva  conoscere quella ragazza.  Aveva avuto l’impressione che anche lei si fosse accorta  di  lui che tanto spesso si fermava e  più che guardare le scarpe in esposizione  guardava  lei.  Era una bella ragazza bionda con i capelli lunghi cadenti sulle spalle ed  aveva due grandi occhi neri che davano al suo sguardo un senso di tranquillità e nello stesso tempo di decisione.

    Finalmente una sera si decise, entrò per  acquistare un paio di scarpe ma soprattutto per poterle parlare, alla fine Alessandro dopo alcune indecisioni  ne scelse ed acquistò' un paio, pagò  con la carta di credito e  ma  prima di uscire si rivolse alla ragazza che lo aveva aiutato nella scelta :

    non vorrei essere male interpretato ma posso sperare che lei accetti un invito ad incontrarci magari per  prendere un caffè  insieme 

    lei gli sorrise ,  nei giorni precedenti lo aveva notato  mentre fingeva di ammirare la vetrina ma in realtà guardava soprattutto lei , e gli rispose di si lo avrebbe rivisto volentieri.

    Così' cominciò' la loro semplice  storia di innamorati .  Erano tutti due liberi da impegni sentimentali, ognuno veniva da  storie  senza importanza che non avevano lasciato nessun rimpianto.

    Il primo appuntamento fu la  sera di due giorni dopo  Alessandro attese Angelica fuori del negozio, passeggiarono  lungo i canali che attraversavano la città e le davano un aspetto quasi fiabesco, parlarono del loro lavoro , di come trascorrevano i fine settimana e qui scoprirono che tutti e due giocavano a tennis , ma non si erano mai incontrati  perché frequentavano  due circoli diversi, e dopo aver ognuno simpaticamente decantato la propria bravura ,decisero di sfidarsi in un prossimo fine settimana.

    Si sedettero ad un tavolino fuori di uno dei numerosi bar del centro storico ,  e  guardandosi  negli occhi capirono che forse per loro era giunto un  momento importante.

    Alessandro accompagnò Angelica  sino al portone del condominio, poco fuori il centro città ,dove lei abitava.  Si diedero appuntamento per il sabato sera , sarebbero andati a cena in un locale  sulle colline  del Collio che circondavano a nord  la città , noto per  le specialità del luogo e per il buon vino prosecco di  propria produzione .  Fu un’ottima cena ,continuarono a raccontarsi tutto di loro  era come se si fossero sempre conosciuti. Dopo cena rientrati in città  passeggiarono  tenendosi per mano e raccontandosi numerosi fatti della loro giovinezza e  dei periodi scolastici , anche qui scoprirono di aver frequentato, seppure in anni diversi, le medesime scuole medie  e di aver avuto anche  in alcune materie i medesimi professori , il destino stava giocando a loro favore! 

    Verso mezzanotte rientrarono in città  e  quella sera si diedero, sul portone di casa, il loro primo bacio che ,avrebbero ricordato per tutta la vita per la sua dolcezza e nello stesso tempo per la sua passionalità. L’appuntamento successivo era per l’indomani mattina per la sfida al circolo del tennis. Fu una sfida degna di due tennisti che si vedevano per la prima volta ,nessuno dei due voleva dimostrarsi inferiore all’altro ,ma alla fine decisero molto seriamente  che dopo aver vinto un set ognuno  avrebbero lasciato la partita decisiva per un altro momento, non lo fecero mai! 

    Dopo alcune settimane di appuntamenti giornalieri, di passeggiate e di cene romantiche  decisero di trascorrere il loro primo fine settimana  insieme  al mare, non  molto lontano dalla città, dove Angelica  aveva un mini appartamento che i genitori le avevano regalato  il giorno del suo diciottesimo compleanno.

    Era un grazioso mini affacciato sulla spiaggia e diviso da essa da una siepe ,si poteva comunque accedere direttamente al mare da un passaggio a lato del fabbricato.

    Angelica non era  mai stata con un uomo  in quella casa e l’essersi decisa  ora  con Alessandro dimostrava che era  un sentimento importante  quello che cominciava a sentire per lui.

    Arrivarono  di sera  e prima di passare per  casa si recarono a cena in un ristorante sulla spiaggia ,parlarono di loro e di come vedevano il loro futuro ma tutti due capivano però che quel  pensato futuro  stava subendo un cambiamento, poi senza imbarazzo quasi naturalmente si avviarono  verso  casa.

    Trascorsero così la loro prima notte insieme, per nessuno dei due  era la prima volta ma la dolcezza di Angelica e la sensibilità di Alessandro fecero sì che per loro lo fosse.

    Passava il tempo e tutto procedeva apparentemente come prima di quella notte di  primavera ,ma Alessandro  ogni tanto si come estraniava dalla realtà e si accorgeva di pensare a quanto aveva visto quella notte, a quella strana coppia  ed a quella mano  con al dito quel meraviglioso anello rosa.

    Incontrò' il suo amico giornalista al circolo del tennis e come sempre e chiedendo se avesse sentito qualche notizia su quella notte gli disse:

    -sai Giorgio comincio a pensarci sempre più spesso, sta quasi diventando una fissazione, anche  Angelica si è accorta che qualcosa non va.

    Giorgio rispose che non c'erano novità , dal Commissario aveva saputo che  nessuno aveva denunciato la scomparsa di una ragazza ma che comunque sarebbe stato attento ad ogni avvenimento  che potesse collegarsi  a  quella notte.

    Alessandro non aveva mai accennato ad Angelica quanto aveva visto quella notte non voleva annoiarla con una storia che forse non avrebbe mai avuto un seguito, ma i suoi  momenti di distrazione non erano sfuggiti alla ragazza.

    Giorgio,  buon amico di tutti e due, gli consigliò di parlarne  per fugare ogni dubbio , non aveva nulla da rimproverarsi in fin dei conti aveva solamente visto un giovane che correva con in braccio una ragazza. Alessandro decise di raccontarle tutto  durante  il fine settimana che avrebbero trascorso al mare.

    Partirono come al solito sabato sera dopo la chiusura del negozio di Angelica in poco più di un'ora furono  a destinazione, portarono  le borse  in casa e subito uscirono per andare a cena in un piccolo ristorante a conduzione famigliare, affacciato sul mare, che avevano scoperto qualche tempo prima.

    Era una splendida e calda  serata estiva e dalla terrazza del locale si vedeva la distesa del mare  Adriatico  su cui splendeva una  magnifica  luna d’argento  ed in lontananza si vedevano le tenui luci delle barche dei pescatori, per loro quel locale era come un’oasi di pace lo sentivano  come fosse loro. 

    Salutarono i gestori Franco e Cristina ormai diventati dei buoni amici e si accomodarono al loro solito tavolo ,ma era evidente che qualcosa non andava come al solito, tanto che in cucina  Cristina disse al marito:

    Franco non ti sembra che l'umore di Alessandro ed Angelica non sia come al solito, sembrano preoccupati e tesi

    Cristina - rispose Franco - avranno i loro problemi , sai oggi la situazione del commercio è un po' critica e magari il negozio dove lavora Angelica  non  va più  come  prima,  ma può anche essere  che  nell'amministrazione regionale, dove lavora Alessandro, con i risultati delle ultime elezioni siano cambiati gli equilibri interni e questo potrebbe avergli  procurato qualche  problema, sappiamo  tutti che lui aveva collaborato attivamente  prima delle elezioni con l’attuale  minoranza e questo  può avergli procurato qualche noia, in quei posti chi vince non dimentica mai chi ha lottato contro

    In effetti qualche problema di lavoro esisteva ma in quel momento Alessandro pensava a come raccontare quel piccolo segreto che lo tormentava da  qualche mese  senza farlo apparire più importante di quanto in realtà fosse, nello stesso tempo anche Angelica, aveva deciso  che quella sera avrebbe chiesto ad Alessandro il perché del suo strano atteggiamento negli ultimi tempi.

    Cristina si avvicinò' alla coppia con due bicchieri di prosecco fresco e sorridendo come faceva sempre con i clienti, disse loro che non  c'era bisogno di ordinare, quella sera aveva preparato un menù  unico ed eguale per tutti.

    Angelica  ed Alessandro accettarono sapendo bene come la cucina di Franco e Cristina fosse sempre all'altezza della situazione.

    Mentre parlavano di come avevano trascorso la giornata , arrivò' Cristina con due meravigliosi piatti di pesce  arrosto ed una insalatiera piena di verdure fresche, i pensieri  che li preoccupavano passarono per il momento in seconda linea e si misero a mangiare con buon  appetito.

    Dopo il dessert, mentre attendevano il caffè , Alessandro prese la mano di Angelica e tenendola  nella sua  cominciò' a raccontarle  quello che aveva visto quella notte, cercando di essere il più preciso possibile,  nell'ascoltare quel racconto Angelica trasse un respiro di sollievo ,  non erano problemi fra loro ,si era preoccupata per niente.

    Gli sorrise e disse:

    Alessandro non è poi una cosa così grave non avermi raccontato subito il fatto di quella notte ero preoccupata alcune volte  ti vedevo assente e pensavo a cose più gravi e più direttamente  coinvolgenti noi due.

    Ma mentre diceva queste cose improvvisamente impallidì' ,Alessandro se ne accorse subito si alzò' dalla sedia , gli si avvicinò' ed  accarezzandole  dolcemente il viso le chiese cosa era successo, se si sentisse male .Angelica si riprese e disse:

    non  ricordo precisamente quando, credo qualche giorno prima dello scorso  Natale,  prima della chiusura serale entrò'  nel negozio  una ragazza  con i capelli castano- rossi con ad un  dito un  anello che a seconda della esposizione alla luce emetteva strani riflessi rosa , lo notai mentre le  facevo provare delle scarpe, ne provò molte ed alla fine acquistò' un paio di stivali neri , pagò' con carta di credito , mi ricordo anche di averle fatto un complimento per la bellezza dell’anello che portava al dito della mano destra, mi ringraziò sorridendo e se ne andò,  il giorno dopo  ricevetti una telefonata era lei che mi chiedeva se per caso avessi  trovato  la sua carta di credito le risposi di si infatti  quella mattina nel passare l'aspirapolvere mi accorsi della carta  a terra  sotto la cassa, mi ringraziò' e mi disse che sarebbe passata nel pomeriggio a ritirarla, non venne  mai, tanto che dopo alcuni  giorni avvisai la banca che presso il nostro negozio giaceva una carta  di  credito intestata a Noemi  Borsetti.  Ora tu mi dici di quel fatto, potrebbe essere la stessa persona che hai visto in braccio a  quell'uomo  oppure no  ma sicuramente l'anello era  molto simile a quello che mi hai descritto,  noi donne abbiamo un debole per i diamanti e poi  quel particolare dei riflessi rosa non è  certamente una cosa comune.

    Angelica  ed Alessandro  discussero  di quel fatto scambiandosi  ipotesi più o meno realistiche ,salutarono i ristoratori e si incamminarono verso il loro appartamentino  tenendosi per mano come due ragazzini innamorati, non erano ragazzini ma erano certamente innamorati.  Nel salire le scale di casa si fermarono sul pianerottolo e si baciarono ,entrarono in casa ed il loro primo pensiero fu quello di fare l'amore, lo fecero come sempre con trasporto e con  passione.

    Trascorsero la domenica in spiaggia e fra una nuotata e l’altra mentre prendevano il sole parlarono ancora di quel strano fatto, pranzarono in un  casotto di pescatori sulla stessa spiaggia, con  una meravigliosa frittura di pesce, nel pomeriggio fecero ancora il bagno e poi dopo una ristoratrice doccia  rientrarono in città ,in un giorno si erano liberati di un pensiero diverso per ognuno di loro ed avevano capito che si amavano  veramente.

    Tutto riprese come al solito : Angelica andava in negozio ,Alessandro in ufficio.

    Il lunedì mattina Alessandro  telefonò a Giorgio  e fissò' con lui un appuntamento per  incontrarsi al bar del circolo del tennis durante la pausa pranzo,  gli chiese anche di avvisare l'amico Commissario, aveva novità  circa  quel famoso fatto di cui gli aveva parlato tempo  prima.

    Alessandro raccontò  loro quanto aveva saputo  da Angelica.

    Il  Commissario Giuliani si appuntò' il nome  della ragazza e chiese ad Alessandro l'indirizzo del negozio di Angelica per poter andare  a  prendere visione  della carta di credito, con il nome e la banca di emissione della carta si poteva risalire ad un indirizzo.

    Dopo due giorni il Commissario telefonò' ad Alessandro dicendogli che a suo tempo la banca aveva più volte telefonato e scritto alla signorina  Noemi Borsetti avvisandola che la sua carta di credito era al negozio di scarpe, non aveva mai ricevuto risposta.

    Il conto corrente era  in attivo e quella carta era stata usata  saltuariamente  nei due anni dalla data  di emissione.

    Il direttore della banca disse che non si  era  preoccupato più del fatto  perché  la carta non era stata più  usata  dal giorno dell'ultimo acquisto al negozio di scarpe , e non essendo  venuto nessuno a denunciarne la perdita o il furto per sicurezza la carta era stata bloccata.

    Il Commissario chiese ed ottenne in via confidenziale da un suo amico funzionario nella stessa banca, una copia di tutte le transazioni effettuate in entrata ed in uscita dalla signorina Noemi dal giorno dell'apertura del conto corrente.

    Rientrato in Commissariato si recò dal capo a riferirgli il fatto ,concordarono di andare a fare un sopralluogo all'abitazione della signorina in questione e nell’occasione  cercare di avere notizie dai vicini ,intanto controllarono se la signorina Noemi aveva qualche conto in sospeso con la giustizia, non risultò  nulla, tranne una contravvenzione per divieto di sosta  mai pagata.

    Da una indagine presso l’ufficio anagrafico comunale risultava che  Noemi Borsetti  era nata nel 1973  in città da una coppia di giovani  non sposati , la madre Greta Toner  nata in Sud Africa e proveniente  dalla Svizzera, risultava tuttora  residente in città,  mentre padre Franco Borsetti , nato anche lui in città, dopo averla legalmente riconosciuta era sparito e nessuna aveva avuto più sue notizie, all’ufficio anagrafe non risultava avesse mai chiesto alcun certificato dopo  la sparizione.

    Nel conto corrente aperto in banca  nel settembre del 1990  appariva una sola entrata di  25000 euro, versamento fatto proprio in occasione della apertura del conto tramite un bonifico proveniente da una banca  svizzera, poi solo addebiti di bollette di luce ,gas, acqua, spese condominiali ed abbonamenti a giornali, poche spese  con carta di credito ,non c'era accenno ad un acquisto fatto in una gioielleria che potesse giustificare il possesso di un anello.

    Giuliani, accompagnato da un collega, si recò  all'abitazione della ragazza ,situata  nel centro storico al secondo piano di una palazzina ristrutturata  anni prima, suonarono più volte alla porta ma non rispose nessuno ed non essendoci nessun tipo di denuncia non potevano forzare la porta per entrare e così  si limitarono a parlare con i condomini, tutti la conoscevano  come una ragazza molto bella , educata e gentile e non si erano meravigliati del fatto che era da qualche mese che non la vedevano perché  spesso si assentava anche per lunghi periodi, diceva di andare  in Svizzera da amici.

    La cassetta delle lettere conteneva oltre la solita pubblicità poche buste  provenienti da una banca , da un ente benefico ed una con la bolletta del gas. Ad una precisa domanda del Commissario tutti risposero che  non avevano mai visto nessuna donna  che potesse essere la madre.

    Il Commissario chiese se frequentasse dei giovani del luogo e venne a sapere che erano quasi tre anni che con lei  viveva un giovane molto riservato, nessun condomino si era mai lamentato di loro.

    Stavano andando via quando una signora che abitava al piano terra li chiamò' per dire che prima della partenza dei due giovani aveva  notato  spesso un uomo che seduto in macchina dall'altro lato della strada sembrava li osservasse ma che  lei non  vide mai avvicinarsi ai due.

    Giuliani pensò  che forse  questa era una notizia che poteva collegarsi con quanto Alessandro aveva veduto quella notte. Cercarono l'agenzia immobiliare che aveva venduto l'appartamento e seppero che l'acquisto era  stato  fatto  nell'agosto di  cinque anni prima, il pagamento  era avvenuto  con bonifico bancario da una banca svizzera ed il mandante del bonifico era una società finanziaria con sede a Ginevra. 

    Il  notaio che sottintese l’atto di compravendita ricordava bene  la signorina  molto bella ed elegante  a cui fu intestato lo appartamento.  Le spese di registrazione del contratto e le spese notarili furono pagate in contanti. Né  l'agenzia né il notaio ebbero più occasione di vederla.

    Anche l’amministratore del condominio non fu di nessun aiuto, aveva visto la signorina Noemi una sola volta ,il giorno dopo che aveva preso possesso dell’appartamento, poi tutti i  loro rapporti erano avvenuti telefonicamente, non aveva conti in sospeso e non aveva mai creato problemi all’amministrazione ne agli altri condomini  ,se avesse un compagno non lo sapeva.

    Il commissario decise di sentire nuovamente  Alessandro ed il giornalista per cercare di chiarire quel piccolo mistero e magari avere qualche altro particolare .

    La vita di Alessandro e di Angelica procedeva normalmente, si stava avvicinando il periodo delle ferie e stavano progettando le vacanze  erano indecisi se andare in montagna o al lago ,al mare no, ci andavano già ogni fine settimana! Scelsero di combinare le due cose e  decisero di andare in Francia , nell’Alta  Savoia dove potevano alternare gite in montagna con relax in riva ai numerosi laghi della zona.

    L'invito del Commissario per un colloquio sul caso di quella notte  arrivò' mentre stavano facendo, via internet,  la prenotazione  dell' albergo che avevano scelto per le vacanze.  Si incontrarono in un ufficio della Questura  il Commissario Giuliani, , il giornalista Giorgio , Alessandro ed Angelica.

    Giuliani raccontò'  le ricerche fatte, quello che avevano detto i vicini di casa, mettendo in evidenza il fatto che era stato notato nelle vicinanze dell'abitazione di Noemi un  uomo che apparentemente ma senza certezza li stava controllando , nei pochi  negozi della  città  ove era stata usata la carta di credito avevano avuto la stessa descrizione della ragazza,  rosso castana bella ed elegante  che alcune volte portava  ad un dito uno splendido  anello che secondo la luce emetteva riflessi rosa .

    Due commesse dei  negozi dove era stata usata la carta di credito si ricordavano anche di un giovanotto che l’accompagnava  lo avevano notato  perché  era un bel ragazzo ma  non era mai entrato.

    Mostrò  loro  l' identikit del giovane eseguito in base alle descrizioni  di alcuni inquilini  che abitavano  nella palazzina di Noemi , erano quasi certe che fosse la stessa persona.

    Alessandro  lo aveva visto di notte e per un attimo solamente lo aveva scorto in viso,  non poteva  affermare fosse lui.

    Ma strana coincidenza  aveva destato l’attenzione del Commissario, anche la madre di Noemi era sparita dalla città circa dieci anni prima ed al momento nessuno sapeva dove fosse.

    Cosa stava accadendo a quella famiglia?

    Prima la scomparsa della madre ed adesso quella della figlia,

    potevano le due sparizioni essere collegate?

    Il Commissario disse che parlando con il Questore aveva come avuto l'impressione che questi conoscesse qualche particolare che non  voleva svelare, avevano comunque  deciso di tenere in evidenza quello strano fatto  per verificare qualsiasi novità.

    Si salutarono e si augurarono buone vacanze riservandosi di tenersi in contatto.

    C A P I T O L O  2

    Dopo due giorni Alessandro ed Angelica partirono per le vacanze e non pensarono più a quella vicenda che si stava presentando un po' più complicata di quanto avessero immaginato all'inizio.  Erano contenti di ,come si dice, staccare per un po' e pensare solo a loro due.  Partirono una domenica mattina e dopo un viaggio di circa settecento  chilometri nel tardo pomeriggio arrivarono nella  città savoiarda sull'omonimo lago,  dove avevano prenotato  lo albergo per  la vacanza.  Arrivati  in città si  diressero verso  l’ albergo, lasciati i documenti  e dopo aver scaricata l’attrezzatura per la montagna ed i bagagli , salirono subito in camera con il  solo desiderio di  fare una doccia rinfrescante e riposarsi.  La vettura fu consegnata ad un inserviente dell’albergo che la parcheggiò nel grande garage sotto la piazza del municipio.  Avevano scelto per soggiornare quel piccolo e grazioso albergo  in centro città che permetteva loro di raggiungere il garage, dove era  parcheggiata la vettura  in pochi minuti e nello stesso tempo erano in una situazione logisticamente perfetta per visitare la città  avendo un riferimento all’interno della stessa.  Si fecero indicare un buon ristorante dove cenare ed il direttore  consigliò un locale con tavoli all’esterno lungo uno dei tanti canali d’acqua che attraversavano il centro storico,  avevano un buon  appetito e fecero onore alla tavola.  Poi prima di rientrare in albergo approfittando  della bella serata  fecero una passeggiata nel centro storico della città  molto grazioso e molto animato anche in tarda serata e pur essendo domenica  molti negozi  erano aperti .  Quei canali che attraversavano il centro storico  ricordavano molto la loro città.

    La città  savoiarda è situata in una  zona di transizione fra delle montagne  e  delle  medie colline e si affaccia su un grande lago le guide  turistiche lo definiscono il lago meno inquinato di tutta la Francia, all’interno  del centro scorrono diversi canali attraversati da piccoli ponti  su le cui balaustre sono posti dei contenitori pieni di fiori colorati, affacciandosi da quelle balaustre si aveva l’impressione di essere su un qualunque balcone fiorito.  Su una sponda del lago c’è un vastissimo prato dove si può fare attività sportiva, far giocare i bambini o semplicemente distendersi al sole magari con un buon libro, osservando  questa  città  si ha come  l'impressione che tutti in quel luogo siano  sempre in vacanza.      Città con tradizione  industriale non ha mai trascurato la sua vocazione turistica favorita dalla posizione geografica e dalle bellezze della natura che la circondavano.    Fu la base della vacanza di Alessandro ed Angelica,  felici di stare insieme facevano le loro quotidiane escursioni in montagna,  la Tournette con oltre duemila metri di altezza  ed  il Dent du Cruete appena più basso furono le loro mete principali ,rientravano nel tardo pomeriggio,  facevano una doccia  prima di andare a cena in uno dei tanti locali caratteristici che giornalmente  segnalava loro il direttore  dell’albergo, furono anche consigliati di recarsi appena fuori città in un locale sul lago dove si poteva gustare il Ferà , pesce caratteristico del lago, cotto in padella con il burro, dovettero ammettere che quello fu veramente un ottimo consiglio.

    Nei giorni in cui non facevano escursioni  visitavano i tanti monumenti del centro storico come le vecchie  prigioni , monumento simbolo della città ed ora ottimo museo, la cattedrale con all’interno molte opere barocche ed un organo del  IXX  secolo ed  il Castello che ospita oggi il Conservatorio  d’arte e storia  della città.  Fecero una visita anche al castello di Menthon  costruito nell’ XI secolo e da sempre abitato dalla medesima famiglia,  posto a pochi chilometri dal capoluogo, dove erano conservate armature  e vestiti dell’epoca e dove  tutti i fine settimana esisteva una animazione in costumi dell’epoca  con dimostrazioni della vita nel castello  nei secoli passati.  Visitarono anche il monastero della Visitazione dove son conservate le spoglie mortali di San Francesco Di Sales e qui Alessandro  raccontò ad Angelica degli anni trascorsi andando a giocare nell’oratorio salesiano della loro città ,dove  aveva imparato a giocare a ping-pong ed a pallone e dove  aveva conosciuto la  prima ragazza a cui diede il suo primo bacio  ma ricordò anche sopra tutto con quanta umanità ed affetto un sacerdote gli fu vicino al momento della morte dei suoi genitori ,ed aggiunse  rivolto  ad Angelica:

      Vorrei tanto che se un giorno avrò un figlio trovasse un ambiente come quello per crescere

    Angelica sorrise e pensò , chissà, forse quel figlio potrei dartelo io.  Non persero l’occasione sempre su consiglio del direttore dell’albergo di recarsi,  poco meno di 20 chilometri dal centro, a  visitare le Jardin Secret   un universo insolito da visitare fatto di legno lavorato, d’acqua e di vetro, una meraviglia che non si poteva certo non vedere recandosi in Alta Savoia.  Costruito pezzo per pezzo in anni di costante  lavoro da  una famiglia di  artigiani di origine marocchina che ancora ne detenevano e gestivano l’attività , visitandolo  era difficile  immaginare come avessero potuto creare una simile meraviglia ma lo avevano fatto.  Si recarono anche a vedere il ponte dove con degli elastici i giovani si gettavano in spericolate cadute , questi elastici regolati perfettamente non permettevano  a quelli che si gettavano di  toccare il suolo sottostante, era uno spettacolo veramente emozionante, Alessandro voleva provare ma lo sguardo terrorizzato che gli rivolse Angelica lo dissuase immediatamente.  In città semplicemente passeggiando  nei giardini dietro il municipio si poteva  ammirare il lago e la cura con cui venivano mantenuti i prati e le aiole sempre fornite di fiori  e che davano un senso di ordine e di serenità.  Sul lago oltre le barche ed i motoscafi privati navigavano dei grandi battelli attrezzati con ristorante che permettevano ai turisti di cenare mentre  si  attraversava il lago, era una vista molto bella e romantica.  Anche  Alessandro ed Angelica  approfittarono di quella opportunità e fecero il giro del lago con un battello che dal porto della città arrivava sino al punto più a sud del lago  e durante il tragitto veniva servita una ottima  cena.  Spesso di  sera dopo cena  passeggiavano  sul lungo lago sino a raggiungere il Ponte degli amori  all’interno del parco, poi  ritornavano in albergo  e facevano l'amore con  la dolcezza di chi si ama veramente.

    Anche se erano pochi mesi che stavano insieme avevano raggiunto una intesa sessuale invidiabile, riuscivano a soddisfarsi a vicenda senza problemi.  Tutte le volte che Alessandro osservava Angelica che si spogliava provava una emozione fortissima, mai con altre ragazze gli era successo  una cosa simile.      Angelica aveva un corpo bellissimo  e davanti a lui non nascondeva niente, lui non era particolarmente geloso,  una cosa sola lo infastidiva ,Angelica in spiaggia indossava sempre  dei mini costumi che poco lasciavano all’immaginazione di chi la guardava ma alla fine si consolava al pensiero  che una così bella ragazza stesse con lui.    Fecero anche una visitina al Casinò della città dove Angelica si dimostrò alquanto fortunata al contrario di Alessandro che riusciva a perdere  qualsiasi macchina a gettoni toccasse.

    Programmarono per il sabato successivo una visita a Ginevra distante poco meno di una ora di macchina.

    La  città di Ginevra, centro finanziario , bancario, industriale , intellettuale ed universitario  si estende  attorno  all’omonimo lago ed è una città nota in tutto il mondo per la sua internazionalità.

    Vi si svolgono manifestazioni internazionali di notevole importanza come: il Salone dell’auto  ed il Salone internazionale dell’alta orologeria  senza dimenticare la Fiera del libro ed il Salone internazionale delle  invenzioni, solo per citare i più importanti.

    Non eccessivamente grande, vi risiedono circa  duecento mila persone, ha  il pregio della multietnicità oltre che  per la presenza di immigrati provenienti da vari paesi europei ed extraeuropei anche  di una notevole quantità di funzionari ed impiegati di quasi tutti i paesi del mondo  che prestano la loro opera nei vari uffici internazionali.

    La sua multietnicità nasce subito dopo la prima guerra mondiale quando diventa sede della Società delle Nazioni.  La  parte storica della città è costituita da due quartieri formatisi negli anni su una modesta collina sulla riva sinistra del lago, vi si accede  dal Pont du Mont-Blanc  ed  attraversandolo  si ammira il celebre  Jet d’eau, simbolo della città, che raggiunge i centoquaranta metri di altezza ed  incanta tutti i turisti a passeggio sul lungo lago.  Dal ponte  si giunge  alla suggestiva zona che si sviluppa attorno alla celebre cattedrale  di S. Pierre, collegata con dei corridoi sotterranei ad alcuni siti storici testimoni dell’evoluzione religiosa della città.  Molto interessante e continuamente frequentata dai turisti  è la zona dei Musei, un vero centro culturale in  un parco in cui si  ergono le costruzioni della Università, del Museo d’Arte e  di Storia, del Museo di Arte Moderna ed il Museo Etnografico.  Mentre nella zona moderna della città, quella più internazionale, si trovano nei numerosi spazi verdi le  sedi internazionali che hanno contribuito a rendere Ginevra una delle città più importanti a livello europeo e mondiale.  Si incontrano il palazzo delle Nazioni Unite in cui si svolgono le riunioni europee dell’ONU, il Palazzo della Organizzazione Mondiale del Commercio , la sede della Croce rossa con il Museo internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, la sede dell’Organizzazione Mondiale della sanità, ed il CERN  il Consiglio Europeo per la Ricerca Nucleare, tutte queste organizzazioni concorrono a portare nella città una grande quantità  di persone di  diverse  nazionalità che vi  lavorano,  per non parlare della moltitudine di persone che    partecipano alle quasi quotidiane riunioni o conferenze.

    Ginevra ha ospitato  ed ospita tutt’ora  numerose conferenze internazionali è qui che sono state  fra le altre firmate  le convenzioni di Ginevra  che costituiscono ancora oggi le fondamenta  del diritto internazionale umanitario e  la convenzione  sullo statuto dei rifugiati.  Ma fra  tutte queste grandi  organizzazioni legali  si nascondeva  ,come vedremo, anche una struttura composta da  persone che senza  scrupoli e con varie giustificazioni pretestuose operava , spesso dimenticando il rispetto della legge, in vari settori della economia e della finanza.  Questa era a grandi linee la città che si apprestavano a visitare per la prima volta Alessandro ed  Angelica e dove si sarebbero svolti  molti degli avvenimenti di questa storia iniziata per caso.

    Arrivati a metà mattinata di una splendida giornata di agosto  passeggiarono sul lungo lago ammirando oltre il famoso getto d’acqua anche i bellissimi palazzi che si affacciavano sulla via Wilson e sulla via del Mont-Blanc , si inoltrarono poi nel centro storico e  dopo aver visitato la celebre Cattedrale  ed il vicino Museo internazionale della Riforma, non persero l’occasione per vedere  l’Orologio fiorito nel Jardin  Anglais  ed il monumento Brunswick.    Alessandro ricordandosi che  ogni tanto fumava un buon sigaro  volle  recarsi in un negozio in centro  famoso nel mondo per i suoi sigari pregiati.  Entrarono  nel negozio e mentre curiosava  fra gli scaffali pieni di sigari delle migliori marche, Angelica  sentì  parlare  italiano, erano  due giovani  che stavano parlando di una ragazza  molto bella che era uscita da  poco dal negozio e che avevano notato oltre che per  la bellezza per uno strano anello che portava al dito della mano destra e che a secondo della esposizione alla luce emetteva uno strano riflesso rosa!.

    Rimase come bloccata tanto che i due giovani le chiesero se si sentisse bene, lei li rassicurò che era tutto a posto si scusò  con i due ,cercò subito Alessandro che era intento a pagare al banco  l’acquisto dei sigari e con voce emozionata gli raccontò quanto aveva sentito.

    I due giovani intanto erano usciti dal negozio ,Alessandro ed Angelica si precipitarono fuori  per cercarli  ma nel via-vai continuo di gente del sabato pomeriggio non era pensabile  trovare due persone che si erano appena notate nel negozio.  Ritornarono all'interno del negozio e chiesero ,Alessandro parlava un po' il francese, notizie di quella  misteriosa donna , un commesso la ricordava molto bene ,negli ultimi tempi si era vista tre o quattro volte per acquistare ogni volta  un scatola di sigari pregiati , la ricordava per due particolari: non pagava  mai con la carta di credito come di solito avveniva, ma sempre in contanti e  portava alcune volte ad un dito della mano destra un’ anello che emetteva meravigliosi riflessi rosa.  Angelica ed Alessandro si guardarono , ricordarono quanto loro aveva detto Giuliani, che ogni tanto Noemi si assentava dalla città dicendo che si recava in Svizzera da degli amici, erano sicuri, era la stessa persona appena uscita dal negozio.

    Ma come pensare di rintracciarla in una città  sconosciuta a loro come era Ginevra.  Oltre ai residenti  vi vivevano  migliaia di stranieri ed era visitata giornalmente da una infinità di turisti e di uomini d'affari di tutto  il mondo.

    Prima di rientrare in Francia passeggiarono ancora un po' per le vie del centro della città osservando, più che i negozi, le persone che incontravano con la segreta speranza di vedere la giovane dall'anello rosa come ormai la chiamavano nei loro discorsi, comparire fra la gente!

    Rientrati in albergo Alessandro telefonò subito in Italia a Giorgio il suo amico giornalista  per raccontargli quanto era accaduto  a Ginevra , ascoltato con attenzione  tutto il  racconto ,  Giorgio gli disse che ne avrebbe subito  parlato con il Commissario e poi lo avrebbe richiamato.

    Durante il viaggio di ritorno al loro albergo  avevano fatto  diverse ipotesi  su quanto accaduto  ma sopra tutto si domandavano  se  era veramente quella  la ragazza che lui aveva visto quella notte in braccio ad un uomo che correva e che Angelica aveva servito nel suo negozio?  Anche Angelica ormai voleva risolvere quel  mistero che nel suo inconscio le faceva temere  un  allontanarsi di Alessandro da lei.

    Ritornarono ancora due volte a Ginevra, parcheggiavano la macchina nel grande parcheggio sotterraneo a più piani ,percorrevano sempre strade diverse per andare  al negozio di sigari, sperando di incrociare la misteriosa ragazza, ma niente, neanche i commessi  l'avevano più vista ,  uno di loro si ricordò  però di aver notato alcune volte , fuori dal negozio un giovane  sui 25/30 anni che la aspettava, e che  non era mai entrato.    Poteva essere lo stesso che la portava in braccio in quella calda notte di primavera? Probabilmente era il ragazzo con cui viveva da quasi tre anni  a quanto avevano detto i vicini di casa al Commissario, magari erano la stessa persona .    Erano arrivati alla sera del loro ultimo giorno di vacanza  e mentre si preparavano per recarsi a cena in un tipico ristorante del centro per gustare la rinomata  fonduta  al  formaggio,  squillò il telefono ,era Giorgio che telefonava dall'Italia per metterli al corrente di una novità.  Aveva appreso dal Commissario  Giuliani che  un anello simile a quello visto da Alessandro  aveva una storia molto particolare, pareva fosse stato visto per la prima volta  negli anni quaranta,  e fosse appartenuto, all'epoca, al direttore e  maggior azionista di una compagnia svizzera di estrazione di diamanti in Sudafrica.

    L'anello in seguito, ma al momento non si conoscevano particolari sul come  le fosse arrivato fu sempre custodito da una signora svizzera che viveva in Aosta  con il marito Alfonso Thuler  ex diplomatico spagnolo ed  anche loro provenivano dal Sud Africa.

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