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La Croce del Sud
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La Croce del Sud
E-book205 pagine2 ore

La Croce del Sud

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Info su questo ebook

Cosa succederebbe se tutte le stelle lassù fossero sbagliate e la terra sotto di loro fosse fuori posto? Miguel, un ragazzino di un villaggio povero in Messico, sogna un giorno di diventare un astronomo. Quel sogno sembra distante come la Luna lo è dalla Terra, eppure un’opportunità arriva in un modo inaspettato. Miguel sa che finché ha una precisa idea di dove si trova, la verità si rivelerà da sola. Accompagna Miguel in un’avventura che lo porterà in luoghi che non avrebbe mai pensato di andare.

LinguaItaliano
EditoreMazzaroth
Data di uscita6 apr 2019
ISBN9781547578108
La Croce del Sud

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    Anteprima del libro

    La Croce del Sud - Mike Sims

    La Croce del Sud di Mike Sims

    Ringraziamenti

    Alla mia famiglia e agli amici che hanno creduto in me e in ciò che scrivo.

    Ed anche ai miei lettori per i quali sono eternamente riconoscente.

    Southern Cross

    Copyright © 2018 by Mike Sims. All rights reserved.

    No part of this publication may be reproduced, stored in a retrieval system or transmitted in any way by any means, electronic, mechanical, photocopy, recording or otherwise without the prior permission of the author except as provided by USA copyright law.

    This novel is a work of fiction. Names, descriptions, entities, and incidents included in the story are products of the author’s imagination. Any resemblance to actual persons, events, and entities is entirely coincidental.The opinions expressed by the author are not necessarily those of  Mazzaroth.

    Published by Mazzaroth

    www.Mazzaroth.net

    ISBN: 978-1983944291

    Fiction / Adventure

    Capitoli

    Miguel

    Una giornata tipica

    Il rivale

    Il giorno di Hector

    Il giorno di Zora

    Il giorno di Sarah

    Il giorno di Zane

    Il giorno di Laura

    Il giorno di Raul

    L’uomo che viene dalla città

    Di’ Zio

    Carlos a pezzi

    Ci vuole un villaggio per fare un idiota

    Il buio prima dell’alba

    Alba nuova, nuovo giorno

    Dietro le quinte

    Laggiù

    Le stelle non mentono

    I bambini dovrebbero essere visti, ma non ascoltati

    Scoperti

    Un nuovo giorno sorge

    Le notizie

    Il viaggio verso casa

    È tempo che paghino per la loro follia.

    Di nuovo a casa

    Il diplomatico

    Il colpo di martello

    Destinazione D.C.

    La vacanza libertà

    È bello essere a casa

    Le campane risuonano nella valle

    Equinozio

    ––––––––

    Miguel

    ––––––––

    Le stelle lontane sembrano così costanti mentre facciamo i nostri piani e progetti sotto di loro. 

    Dopo che il Sole ha dominato la giornata, i cieli sono la nostra rassicurazione che nonostante il nostro tentativo di gestire gli affari qui sulla Terra, siano sempre gli stessi. Ci danno conforto quando il cielo è buio pesto. Mentre il nostro Sole dona la vita ad ogni cosa sul nostro pianeta, gli altri soli lontani ricoprono il loro ruolo nelle nostre vite ed in natura sotto forma di ritmi e segni. È in quell'atmosfera notturna che un ragazzino di dodici anni di nome Miguel Ortiz si siede sulle rocce e fissa le stelle e medita.

    Le stelle sono vicine e lontane, eppure sembrano creare delle forme. Se le costellazioni sono reali, allora vorrebbe dire che Dio è qui con noi mentre le crea, così che noi possiamo vedere il quel modo, disse borbottando tra sé e sé. 

    La voce lontana di suo padre Manuel grida, Miguel! Torna a casa!

    Arrivo! risponde Miguel urlando, mentre continua a guardare il cielo. Mi chiedo che cos'altro c'è là sopra, pensa.

    Miguel corre verso casa, un piccolo villaggio su un altopiano nascosto da monti lontani. Vivono nello stato del Michoacàn, in Messico e il loro villaggio viene chiamato Las Oilas, ed è una comunità quasi primitiva composta da trentaquattro abitanti. Vivono una vita semplice senza apparecchi elettronici, senza cellulari, senza TV - niente che li possa connettere al mondo esterno come lo conoscete negli anni Novanta. Sono vissuti qui per sette generazioni, vivendo in un'area arida e deserta che non ha una forma particolarmente riconoscibile o un punto di riferimento. Persino le montagne in lontananza sembrano anonime. Gli abitanti si dedicano alle attività quotidiane della coltura delle verdure e dell’allevamento di polli, mucche e pecore per il loro sostentamento e per i negozi di cibo. Uno proprio nel centro della città fornisce tutti gli alimenti vitali di cui hanno bisogno. 

    È un semplice e per certi aspetti un paradiso, perché nessuno da fuori li disturba.

    La loro vita potrebbe essere semplice, ma questo non significa che siano dei sempliciotti. Hanno scelto una vita senza obblighi e frenesie del mondo moderno. Sanno che condurre questo stile di vita ha un prezzo, che preferirebbero non pagare, tuttavia si godono la libertà che ne deriva. Lo stress dei doveri quotidiani funge anche da antistress perché li rende forti ed in salute, e non indeboliti da una vita agiata.

    Non hanno bisogno di integratori perché il cibo che mangiano ha tutti i nutrienti necessari. Nelle loro vite tutto è bilanciato. La maggior parte delle persone cerca di avere quel tipo di equilibrio, o almeno lo desidera, ma il tempo è il loro nemico ed è la loro scusa.

    Non è il caso dei paesani. Il loro modo è quello di gestire le loro attività e godersi il tempo trascorso a compierle, cosa che la maggior parte della gente moderna fa aspettando due settimane all’anno. È una predica che viene messa in pratica da pochi, ma che tanti conoscono. Eppure, per gli abitanti è difficile, ma gratificante. Il ritmo di una buona vita suona una musica che cresce nell’animo in modi incomprensibili. Soltanto coloro che sono abbastanza fortunati da permettersi questo stile di vita, possono trarre i benefici di questa canzone discreta. Una canzone che si esprime tanto da essere sentita da tutti. Queste sono le loro vite e le loro storie.

    La maggior parte degli abitanti è analfabeta, anche se a volte degli insegnanti vengono da fuori per insegnare ai bambini. Tuttavia, qualcuno è partito per farsi una vita nelle città. Uno che lo fece fu lo zio di Miguel. Riuscì ad andare all’università e a lavorare come geologo per una compagnia locale di gas e petrolio. Ogni tanto fa visita al suo villaggio natale e porta a Miguel degli oggetti che lo persuadano a cercare vita altrove. Il padre di Miguel non è convinto e pensa che la vita del villaggio è tutto ciò di cui hanno bisogno.

    La sua filosofia è adottata dalla gente locale, che guarda a lui per la sua leadership e la sua determinazione.

    Quando Miguel arriva a casa, trova suo padre intento a lavorare un marchingegno di legno.

    Hai fatto di nuovo tardi, figliolo.

    Scusa, papà. Le stelle mi hanno fatto riflettere e così ho perso la cognizione del tempo.

    Non c’è nulla di male nel riflettere, ma hai bisogno di dormire. Hai delle faccende durante il giorno, lo sai.

    Sissignore. Miguel guarda suo padre e chiede, Che cos’è?

    È uno slapper. (altro termine per ‘zoccola’ ndr.)

    Miguel ride. Uno slapper?

    Anche Manuel ride. "Sì, figliolo, uno slapper. Vedi, le capre mangiano tutto, anche il cibo destinato ai polli. Così, mettiamo il cibo per i polli nel cestino come al solito, ma ci mettiamo lo slapper. I polli mangiano senza problemi, ma la capra che è più grande, deve spostare lo slapper, facendolo azionare e colpisce la capra, spaventandola. Sperando che li tenga alla larga.

    Ma li teniamo separati.

    Non sempre, figliolo.

    Okay, papà, dice Miguel salendo sulla scala che lo porta al suo soppalco, mentre Manuel ritira il suo progetto.

    È ora che anche io vada a dormire, dice Manuel mentre entrambi si avviano verso il letto.

    Papà?

    Sì, figliolo?

    Pensi mai che diventerò un astronomo un giorno?

    Penso che tutto sia possibile, ma sei abbastanza grande da comprendere che la tua vita è qui e che probabilmente diventerai un contadino come me.

    Lo zio ci è riuscito.

    "Questa non è una prigione, figliolo. Voglio solo evitare che tu ne rimanga deluso. Ci vuole molto impegno per diventare astronomo.

    Ho imparato a leggere.

    Anche io, figliolo, ma sono piuttosto felice qui.

    Diventerò un astronomo un giorno, papà.

    Ammiro la tua ambizione. Vedremo se penserai lo stesso tra un paio di anni. Adesso va’ a dormire.

    Miguel si gira e fissa il soffitto della loro casa, che è fatta di legno e zolle erbose. Si sente sopraffatto dalla prospettiva di diventare astronomo, ma è sempre fiducioso. Tuttavia, non può reprimere quella sensazione che suo padre potrebbe avere ragione. Chiude gli occhi per addormentarsi tristemente, quando un pezzo di sporcizia cade dalle travi del soffitto e lo colpisce sulla testa. Apre gli occhi ed un piccolo buco è apparso, con una stella che risplende. Sorride mentre la fissa finché si addormenta.

    La mattina seguente Miguel viene svegliato da suo padre alla scala della sua stanza.

    Sveglia, figliolo. Manuel vede i raggi del sole che attraversano il buco nel soffitto. Ho messo del cibo sul tavolo. Dopo mangiato ripara quel buco sopra il tuo letto. Dev’essere un pannello che si è staccato dal tetto. Suo padre scende la scala e si dirige verso il tavolo.

    Miguel guarda il buco. La mia finestra sull’universo, dice tra sé e sé mentre raggiunge suo padre a colazione, dove lo aspetta una pappa di mais. Miguel mastica la creazione culinaria di suo padre e chiede, Papà, pensi spesso alla mamma?

    Quasi ogni giorno, figliolo.

    "Pensi che avrebbe voluto che io diventassi un contadino o un astronomo?

    Manuel mescola lentamente la sua pappa nella ciotola. Mangia, dice senza rispondere alla sua domanda.

    Sissignore. Mi chiedo solo cosa avrebbe pensato di me se fosse stata ancora viva.

    Sarebbe orgogliosa di te, pure della tua passione per le stelle. Ma penso che ti direbbe di diventare un contadino come me. D’altronde non ha sposato un astronomo ma un contadino. Era abbastanza bella da sposarsi chi voleva.

    Miguel continua a mangiare la sua porzione pensando a sua madre. È venuta a mancare a causa di una malattia quando aveva quattro anni. Ha stracci di ricordi di lei mentre lo teneva in braccio e gli cantava una canzone. Non si ricorda le parole, ma porta dentro di sé quella melodia come un battito che pulsa ogni momento.

    Una giornata tipica

    Miguel e suo padre iniziano la giornata dando da mangiare alle capre, alle pecore, alle mucche e ai polli. Miguel riempie il secchiello con l’acqua del pozzo e lo versa in altri due secchielli che trasporta con un bastone sulle sue spalle.

    Eccoci qui, dice Manuel, mentre prende il secchio. Versa il contenuto nell’abbeveratoio mentre gli animali si affrettano per il loro cibo. Non c’è niente di più gratificante che prendersi cura degli animali che si prendono cura di noi, rivolgendosi a Miguel.

    Sissignore.

    Vieni qui allora. Mandiamo le mucche nella stalla così le signore possono mungerle.

    Quando finiscono il loro lavoro nella stalla, Miguel guarda Sarah Martinez e la figlia Laura mentre passano davanti per andare a mungere le mucche. Laura sorride a Miguel, ma quando Miguel ricambia il sorriso, gli fa una linguaccia. Ride vedendo che Miguel sembra confuso.

    Laura smettila, dice sua madre.

    Miguel la fissa mentre entrano nella stalla e Laura si ferma per guardare Miguel.

    Laura!, urla sua madre trascinandosi la figlia nella stalla.

    Manuel guarda Miguel sentendosi sollevato che suo figlio potrebbe diventare ancora un agricoltore. Figliolo, dice Manuel mentre si incammina verso casa.

    Sissignore, risponde Miguel, mentre raggiunge suo padre.

    Laura è piuttosto carina, vero? dice Manuel più tardi, mentre si lava le mani.

    È una apposto. Dice Manuel con tono indifferente.

    Se fossi al posto tuo, le farei la corte.

    Papà! Ha solo undici anni.

    Oh, che differenza d’età allora.

    Siamo buoni amici, papà. Non riesco a vederla in un altro modo.

    Mmh okay.

    Manuel tira fuori del pane e della puré di fagioli e li mette in tavola. Ecco a te, figliolo.

    Papà, possiamo fare un’escursione?, chiede Miguel mentre mastica.

    Con questo caldo?

    Di sera, per guardare le stelle.

    Figliolo, non c’è niente da vedere.

    Stavo pensando che se andassimo in montagna, potremmo vedere meglio le stelle.

    Hai idea di quanto siano lontane quelle montagne, figliolo? Ci sono solo dossi durante tutto il percorso, il che significa che sono troppo lontane da noi.

    Pensi che zio Carlos può portarmici la prossima volta che ci viene a visitare?

    No, è troppo pericoloso. C’è brutta gente in giro.

    Miguel sembra deluso, mentre continua a mangiare. Papà?

    Manuel piega il capo. Si, figliolo?

    Possiamo almeno andare sul letto del vecchio fiume? Ci siamo già stati una volta.  

    Se dico di sì, chiuderai il becco per un po’?

    Sissignore.

    Manuel guarda suo figlio, mentre Miguel lo fissa in attesa della sua risposta. Va bene, risponde finalmente, dopo aver finito di aggiustare il recinto delle pecore, potremo andarci."

    Sì!

    Miguel finisce di mangiare in tempo record ed aspetta che suo padre finisca, così da finire i lavori. Sembra che siano passati anni quando Manuel finisce di mangiare ed inizia a lavorare al recinto delle pecore.

    Ci sono circa una ventina di pecore che gli abitanti tengono lì. A causa del loro

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