Com'è difficile amarsi
Di Fulvio Fusco
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Anteprima del libro
Com'è difficile amarsi - Fulvio Fusco
Pensieri
Chi trova nella lettura quella sensazione di appagamento, quell’attrazione fatale che impedisce di staccare gli occhi dalle pagine, si riconoscerà in ascoltare fra le righe.
Un bel testo è come una partitura musicale e si distingue anche per il suono della scrittura.
Se le parole servono il ritmo in modo piacevole e fluido, già non si può desiderare di più.
Ma poi viene l’armonia, i suoni mentali che supportano le parole.
E infine la parte più bella: la libera improvvisazione.
Attraverso qualche speciale canale, la storia sgorga liberamente da dentro.
Tutto quel che devi fare è seguirne il flusso.
Prefazione
Un’intricata storia sentimentale che si svolge in Portogallo.
La giovane Julia Gomes rimarrà coinvolta in situazioni che mai avrebbe immaginato. Il suo fervido amore per un uomo ricco di fascino e senza apparenti misteri, le faranno prendere decisioni molto importanti per la sua vita futura.
Una banda di famigerati estremisti, seminerà morte e terrore nella bella capitale portoghese e in altre città.
Sarà il solerte comandante Domingos Costa dell’anticrimine, a svolgere le difficili ed intricate indagini.
Anche la coppia di coniugi Alvares, onesti tessitori di arazzi, sarà coinvolta in questa storia.
NB: I personaggi e la storia descritta nel racconto, sono pura fantasia dell’autore.
Capitolo 1
Setubal, Portogallo, marzo 2008 [vedi nota 1].
Tra i sentieri del parco cittadino, Julia Gomes percorreva gli ultimi metri della sua corsetta domenicale, a lenta andatura. Solitamente almeno cinque chilometri li divorava con facilità, ma quella mattina soleggiata, era insolitamente umida; il clima atlantico in quella stagione, portava una leggera nebbiolina di mare, che le rendevano faticosa la respirazione.
Si era laureata a Lisbona in letterature moderne, tre anni prima, ora a ventisette anni, con un lavoro part-time come segretaria presso la biblioteca comunale, non si sentiva certo gratificata.
I tempi erano duri, in Europa la maggior parte dei paesi, dopo l’avvento dell’Euro, non se la passavano troppo bene, in special modo in Portogallo c’era una crisi profonda; i prezzi erano aumentati a dismisura, e vivere con un lavoro così modesto , non era certo facile.
Era nata a Setubal da una modesta famiglia di operai ora in pensione, l’avevano avuta in tarda età, e poi era nata tre anni dopo sua sorella Zita.
A differenza di Julia, Zita non aveva voluto continuare gli studi, a diciott’anni si era invaghita di Diodo De Aguiar, un quarantenne divorziato con due figli; nonostante fosse stata messa in guardia dalla sorella, e dopo aver fatto disperare i suoi genitori, Zita era andata a vivere con lui.
L’uomo nullafacente, aveva strane e brutte amicizie, si guadagnava da vivere spacciando piccole quantità di cocaina nei quartieri di Setubal e paesi vicini.
Zita a lungo andare, iniziò anch’essa ad assumere droga, tanto da dover ricorrere per due volte alle cure ospedaliere.
Nonostante tutto, Diodo era riuscito ad evitare una denuncia, Zita non ammise mai da dove provenisse la droga.
Le due sorelle, pur vivendo nella stessa città, non si vedevano quasi mai, era Julia che ogni tanto si preoccupava per lei e le telefonava sul cellulare; i suoi genitori invece, dopo quella delusione e i ricoveri in ospedale, non avevano più voluto né sentirla né vederla.
Julia era una bella ragazza, dal fisico snello e lunghi capelli castano chiari, mentre Zita, coi capelli scuri, era più robusta e di carnagione olivastra come suo padre Filipe, che era di origine brasiliana; i nonni l’avevano fatto nascere in Portogallo, provenienti da Belo Horizonte; la madre Fatima De Melo, era invece nativa di Setubal.
Julia aveva avuto un ragazzo da studentessa, ma quella storia con Francisco Braga, era durata solamente un paio di anni, poi, pur coltivando alcune amicizie, per una pizza o due passi nella città nei giorni festivi, non aveva più avuto, o forse voluto, legami sentimentali.
Per lei, l’uomo della sua vita, sarebbe dovuto essere una persona intelligente e colta, cosa difficile da trovare nei giovani come lei, o perlomeno quelli conosciuti, li trovava, come dire … insipidi!
Si era un po’ invaghita del suo docente universitario di letteratura, un uomo brillante e anche carino, ma aveva preferito nascondere i suoi sentimenti, poiché purtroppo era sposato con figli.
Ora seduta su quella panchina del parco, le venivano stranamente in mente tutti quei particolari e gli affetti della sua vita; stava respirando a fatica, e quindi decise di smettere di correre per quel giorno; avrebbe raggiunto lo scooter posteggiato ai bordi del parco, e giunta nel suo piccolo alloggio, avrebbe assaporato l’acqua tiepida sul suo corpo: ecco, ci voleva solamente una doccia per rimetterla in forma e farle venire anche l’appetito.
[nota 1] È una città di circa 115.000 abitanti di antiche origini con un centro monumentale e quartieri moderni, centro turistico e importante porto (terzo del paese). Appartiene alla regione del Basso Alentejo sull'estuario del fiume Sado ai piedi della Serra de Arrabida. È sede vescovile. Era abitata già in epoca preistorica come testimoniano i resti trovati nella sua zona. Ai tempi della dominazione romana aveva il nome di Cetobriga ed era già rinomata per la sua posizione.
Vi è praticata la pesca e la flotta peschereccia non opera soltanto lungo le coste ma si spinge anche al largo di Terranova, della Groenlandia, e negli arcipelaghi dell'Atlantico, Madera e Azzorre. Al porto di Setubal viene quindi sbarcato molto pesce che alimenta le locali industrie di conservazione oltre che il mercato del pesce fresco. La città è anche dotata di cantieri navali.
Capitolo 2
Un po’ più a nord a Portalegre [vedi nota 2], Luis Alvares e sua moglie Maria Ferreira, erano partiti di buon mattino in auto per recarsi a Lisbona; entrambi produttori di arazzi, volevano raggiungere la capitale per la mostra annuale dell’industria tessile, lì potevano esporre le loro opere costruite a mano, nei cinque giorni d’esposizione.
Maria era una bella donna di 37 anni con occhi e capelli scuri, mentre Luis aveva 40 anni, era già brizzolato e con occhi chiari.
Non avevano avuto figli, ma se la loro giovane impresa avesse ottenuto dei risultati soddisfacenti, avrebbero cercato di adottare un bambino brasiliano.
Maria si era procurata in un’agenzia un catalogo con le foto dei bimbi orfani, ed un maschietto in particolare, l’aveva colpita per la sua bellezza ed espressione vivace.
Anche Luis amava i bambini, ma nella vita era stato sfortunato, durante le molte visite ed analisi, i medici gli avevano diagnosticato che non poteva fecondare nessuna donna; questa scoperta, avvenuta dopo il matrimonio con Maria, l’aveva profondamente turbato, tanto da dover ricorrere a delle cure per curare l’avvenuta depressione.
Maria era una donna forte e coraggiosa, in tutto quel periodo aveva sempre cercato di consolare ed incoraggiare il marito, e successivamente le era venuta l’idea dell’adozione in Brasile; ma le poche risorse che avevano ricavato col duro lavoro, erano servite per pagare il mutuo del loro appartamento.
Julia aveva lavorato tutta la settimana, per fortuna in quel periodo la sua collega Susana Alegre era stata in ferie, quindi aveva svolto i doppi turni di lavoro che le permettevano di guadagnare qualcosa in più.
Con il mini appartamento ammobiliato che aveva da due mesi preso in affitto nel centro di Setubal, era riuscita ad ottenere con la padrona di casa, un prezzo ragionevole compreso dei servizi di luce, acqua e gas; il telefono fisso non le serviva, usava il cellulare, aveva stipulato un piccolo abbonamento a ore, solo per il servizio internet, almeno alla sera se non usciva con gli amici, poteva passare un po’ di tempo sul suo PC portatile.
In precedenza aveva condiviso un altro alloggio con la sua amica del cuore Ana Pordelara, ma Ana poi essendo fidanzata da tre anni con Valentin Preto, aveva deciso di vivere con lui; Julia le aveva lasciato l’appartamento, in modo che Valentin, potesse venire a vivere con l’amica.
Quella domenica mattina di buon’ora, si era recata al parco per la consueta corsetta, la giornata era splendida e non c’era nebbia; solitamente incontrava le stesse persone abitudinarie, e qualche volta si accompagnava facendo due chiacchiere con altre ragazze lungo i sentieri.
Aveva conosciuto di vista anche qualche persona anziana, spesso si immedesimava nella loro età, ammirando la determinazione di quelle persone, che sudavano nelle loro tute colorate.
Un uomo la superò nella corsa voltandosi a guardarla con ammirazione, Julia indossava degli short aderenti e una canottiera, un abbigliamento che faceva risaltare la sua bellezza; coi capelli legati sulla nuca, era veramente carina.
Per non sembrare inferiore, decise di stargli dietro, e quasi assieme percorsero almeno due chilometri; poi lui rallentò il passo e l’affiancò facendole i complimenti per la sua resistenza.
Julia gli sorrise e notò che era un bel giovane con degli occhi grigi penetranti, difficilmente dava retta agli uomini che cercavano di abbordarla nel parco, preferiva parlare con qualche donna, ma quella persona aveva catturato la sua attenzione e curiosità.
Dopo alcune parole, il giovane si fermò e Julia fece altrettanto, si dissetarono ad una fontanella e poi si sedettero su una panchina; si presentò come Amir El Sadel, e vedendo l’espressione stupita di Julia disse:
- Ti sembrerà un nome strano, sono nato a Lisbona 35 anni fa, ma vivo a Setubal da molti anni, mio padre è Iracheno immigrato in questo paese per lavoro d’ingegneria navale, e qui ha conosciuto mia madre.
Ti avevo notato anche altre volte mentre correvi qui nel parco, e mi chiedevo se mai avessi avuto la possibilità di conoscerti e scambiare due parole.
- Piacere mio Amir, io sono Julia Gomes e ho 27 anni, non ti avevo mai visto prima di oggi, forse perché non bado molto a chi corre qui la domenica mattina, ho solo scambiato qualche parola con un paio di donne e nulla più.
Io sono laureata in letterature moderne, e mi devo accontentare per ora, di fare la segretaria in una biblioteca, e tu?
- Io sono ingegnere elettronico, lavoro da sei anni nella Tredira Corporation, un’azienda all’avanguardia che senz’altro conoscerai.
- Sì, so dové la sede, ma non mi sono mai chiesta di cosa si occupasse esattamente.
- Lavoriamo nella ricerca e nello sviluppo di nuove propulsioni navali, io assieme ad altri colleghi, ci occupiamo delle parti elettroniche innovative, un lavoro che svolgo con molta passione.
- Complimenti, anche a me piacerebbe svolgere un’attività attinente ai miei studi, ma nonostante abbia mandato in giro un sacco di curriculum, non ho trovato nessuno che mi assumesse: speriamo in futuro.
- Certamente, qualcosa troverai di sicuro, non disperare!
I due giovani continuarono a chiacchierare per almeno un’ora, e Julia venne a conoscenza di altre cose di Amir, quel giovane aveva la caratteristica di attrarla in un modo che non le era mai capitato; forse erano i suoi occhi, oppure la sua pacatezza nelle parole, o forse la sua notevole