Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Qualche volta i sogni si avverano!
Qualche volta i sogni si avverano!
Qualche volta i sogni si avverano!
E-book95 pagine1 ora

Qualche volta i sogni si avverano!

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Due amiche si incontrano e si raccontano i loro sogni e le loro aspirazioni e, come per magia, i sogni si avverano!
LinguaItaliano
Data di uscita31 ago 2020
ISBN9788831691420
Qualche volta i sogni si avverano!

Correlato a Qualche volta i sogni si avverano!

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Qualche volta i sogni si avverano!

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Qualche volta i sogni si avverano! - Elena Conte

    casuale.

    CAPITOLO PRIMO

    RICORDI D’INFANZIA

    Gaaaaiaaaaaa! tuonò, impaziente, un vocione maschile proveniente dall’altra parte della casa.

    Sì, Alfonso, che c’è? rispose dalla cucina una voce di donna, dolce e sottile, che sembrava appartenere ad una ragazzina; invece la persona che si affacciò al corridoio, dopo aver aperto la porta col gomito, era un’enorme cinquantacinquenne, infarinata dalla testa ai piedi, che stava preparando gli gnocchi per il giorno dopo, per il pranzo domenicale di tutta la famiglia.

    Il suo nome completo, per uno scherzo del destino, o dei suoi genitori, che non avevano voluto far torto a nessuna delle due nonne, era Gaia Dolores, senza la virgola, ma le persone che la conoscevano dall’infanzia la chiamavano semplicemente Gaia, anche se negli ultimi anni aveva cominciato a presentarsi col nome di Dolores, per una strana forma di scaramanzia. Infatti aveva notato che tutti quelli, tra i suoi amici, che avevano un nome beneaugurante avevano fatto proprio una brutta fine: il suo amico Fortunato, che aveva abitato al palazzo accanto, era morto prematuramente, dopo aver trascorso almeno dieci anni a letto per una terribile forma di sclerosi laterale amiotrofica; la sua collega Felicia era morta a sessant’anni, per una emorragia interna, dopo aver subito vari interventi chirurgici e chemioterapie, per un cancro alla vescica, esattamente pochi giorni dopo che i medici le avevano dato la buona notizia di esserne guarita; la sua amica Elena (il cui padre raccontava sempre a tutti di aver chiamato così l’unica figlia perché voleva che fosse la donna più bella del mondo), a seguito di lutti e malattie varie, aveva cominciato a consolarsi mangiando e in pochi anni era diventata la donna cannone, altro che la donna più bella del mondo! Senza contare Immacolata, la vecchia compagna di liceo, che aveva flirtato (e non solo!) con tutti i ragazzi della comitiva! Oh, a proposito, la compagna di banco di Immacolata si chiamava Fausta, ma tutti quelli che la conoscevano facevano gli scongiuri quando l’incontravano perché erano convinti che portasse male!

    C’è Loredana B. al telefono, che vuole farti le condoglianze per tua madre! urlò il proprietario del vocione, che non aveva l’aspetto dell’orco cattivo, ma quello di un vecchietto magro e un po’curvo, con un bel paio di occhi azzurri e tanti capelli ricci ormai tutti bianchi.

    Chiiii?! Gaia (o forse dovrei dire Dolores, per assecondare la sua piccola mania) era convinta di avere udito bene le singole parole, ma non riusciva a mettere a fuoco il significato della frase, perché non solo Loredana B. non l’aveva più chiamata negli ultimi trentacinque anni, ma la madre di Gaia era morta oltre un anno prima.

    Vengo, aggiunse, affrettandosi lungo il corridoio, mentre cercava di pulire le mani nel grembiule.

    Una volta al telefono, passato il primo imbarazzo, la conversazione con la vecchia amica d’infanzia diventò molto facile e scorrevole: Gaia (Dolores?) ricordava tutto dei bei tempi passati con Loredana, Elvira e Rossana, la più piccola delle tre sorelle, che era sua coetanea e quindi la sua vera amica del cuore. Chiacchierarono fitto, fitto, per quasi un’ora e si promisero reciprocamente di non perdersi più di vista, dal momento che Loredana era tornata a vivere a Napoli.

    Dopo, Dolores era di nuovo in cucina, alle prese con la sua montagna di gnocchi, che aveva anche un po’ sofferto per essere stata abbandonata così a lungo sul tavolo, e ripensava alla conversazione avuta con Loredana. Una cosa, in particolare, le aveva fatto molto piacere: Elvira, la sorella di Loredana, stava benissimo, si era trasferita negli Stati Uniti ed aveva ottenuto un lavoro importante come interprete in un consolato italiano in America. Elvira aveva solo un paio di anni più di Dolores ed era sempre stata una ragazza dolce e gentile, che non disdegnava di passare il proprio tempo con la sorellina e la sua amichetta. Dolores, che era figlia unica, aveva vissuto in quella famiglia quasi come nella propria, finché un giorno, improvvisamente, i B. si erano trasferiti a vivere in Sardegna per motivi di lavoro. Solo Elvira, purtroppo, era stata costretta a trasferirsi in Toscana, presso una casa-famiglia, dopo essere stata a lungo ricoverata in un centro per la cura delle malattie mentali. Tutto questo, a Napoli, non lo sapeva nessuno, solo Dolores e la sua defunta madre, con la quale la Signora B. si era confidata, qualche volta, al telefono.

    Elvira aveva solo sedici anni quando aveva cominciato a manifestare seri disagi, che le avevano anche impedito di ottenere il diploma superiore. Dolores ricordava, dalle ultime notizie che aveva ricevuto, solo un paio di anni prima, tramite le rispettive madri, che Elvira era ancora ammalata e viveva sempre in Toscana. Così fu davvero piacevolmente sorpresa di come le cose fossero cambiate, favorevolmente, in soli due anni. Però non disse niente a Loredana di avere sempre saputo delle difficoltà che la sorella aveva vissuto negli anni precedenti, perché Loredana non sembrava volerne parlare e forse ignorava perfino che Dolores ne fosse al corrente.

    Il giorno dopo Dolores (o Dolly, come alcuni dei suoi amici avevano cominciato scherzosamente a chiamarla negli ultimi tempi) andò a fare la spesa sotto casa e dopo pochi passi incontrò proprio la sua vecchia amica, Loredana, che riconobbe subito, perché non era cambiata quasi per nulla. Appoggiata al suo braccio, una donna anziana, obesa, con i capelli brizzolati e l’aspetto trascurato, camminava con difficoltà. Dolores pensò che fosse la vecchia signora B., che non incontrava da tanti anni, ed in effetti le somigliava, ma non era solo molto più grassa, era anche molto più alta. Alla fine capì, era Elvira e Loredana sembrava molto imbarazzata per quell’incontro; anche Dolores lo era, però entrambe si sforzarono di fingere che tutto fosse normale. Dopo un po’ si salutarono, però Elvira non aveva partecipato alla conversazione e non aveva dato segno di aver riconosciuto l’amica d’infanzia.

    Pensierosa, Dolores si avviò verso il negozio del fruttivendolo e comprò un sacco di verdure, speranzosa di riuscire a mangiarle, invece dei soliti dolci, per frenare l’aumento di peso che cominciava ad essere preoccupante. Sulla via del ritorno, continuava a pensare ad Elvira: il fatto che fosse grassa e trascurata nel vestire non sarebbe bastato, da solo, a farle pensare che l’amica non fosse realmente guarita, perché ella stessa era diventata il doppio, dopo la menopausa, e poi in America le persone non tengono molto alla linea; però l’espressione assente e gli occhi spenti della sua vecchia amica l’avevano seriamente preoccupata.

    La giornata invernale era piacevole, l’indomani sarebbe stato il primo marzo e l’aria profumava già di primavera, così Dolores si fermò su una panchina in piazza, lasciando scivolare a terra le pesanti buste della spesa. In quel momento si accorse che di fronte, su un’altra panchina, sedeva Elvira, da sola, ancora immersa nei propri pensieri. Poi, all’improvviso, cominciò a muovere le labbra, come se stesse parlando sottovoce a qualcuno, ed anche a gesticolare con le mani. Dolores provò una pena profonda, però lo stato un po’ alterato della sua amica non le faceva impressione, perché in passato, dopo aver preso la laurea in lingue, si era iscritta a psicologia e aveva dato anche parecchi esami,

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1